Australian Open, Cobolli: "Il prossimo turno potrebbe rappresentare la svolta"

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Australian Open, Cobolli: “Il prossimo turno potrebbe rappresentare la svolta”

“Come disse Nole una volta, anche se il pubblico tifa contro di me, io sento ‘Flavio, Flavio’”. Prima vittoria al quinto set per Flavio Cobolli. Secondo turno contro Pavel Kotov per sognare in grande

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Flavio Cobolli - Australian Open 2024 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Prima vittoria nel tabellone principale di uno Slam, prima vittoria al quinto, contro un giocatore tosto e in forma come Nicolas Jarry. Un inizio di Australian Open davvero positivo per Flavio Cobolli, romano di Roma, che ha chiuso la scorsa stagione con l’esperienza delle NextGen.

Sono molto contento della mia prestazione oggi. Era il mio primo ‘3 su 5’, non considerando quella con Alcaraz [al Roland Garros] che è durata meno di una partita normale, quindi era la prima volta che mi mettevo a confronto con questa durata, e credo di averla gestita nel migliore dei modi. Potevo fare meglio all’inizio del secondo e del quarto set, perché partendo male mi sono ritrovato ad avere meno energie per combattere in quel set. Dovrò migliorare questo aspetto nei match futuri, ma sono contento per come ho affrontato le difficoltà, perché ce ne sono state tante.”

Sul cambio campo del 5-4 pensavo di aver perso, poi però ho guardato il mio team, che continuava a incitarmi, allora ho provato comunque a dare tutto, e alla fine hanno avuto ragione loro.”

Quando si va nella lotta tu sai esaltarti, anche con il tifo che oggi era piuttosto caldo. Come descriveresti le tue emozioni in partite come questa a chi ti guarda da fuori?

Chi mi conosce sa che mi piace giocare in queste condizioni, anche se il tifo è a sfavore. Come disse Nole una volta, anche se il pubblico tifa contro di me, io sento ‘Flavio, Flavio’”. È stata dura perché erano tante le persone che tifavano per Jarry, e in certi frangenti è stato anche un tifo scomodo. Però lo sapevamo, mio papà mi aveva avvertito che c’era un ‘muro rosso’ a bordo campo, e credo di aver pensato soprattutto a me e non a quello che accadeva fuori dal campo”.

Riesci a individuare un momento, una frase, che ti ha fatto fare il salto di qualità?

Dopo la vittoria in Portogallo sono andato subito a Olbia. Aver trovato la vittoria e la finale, vincendo nove match di fila, mi ha fatto maturare molto, soprattutto perché le ho vinte da sfavorito, da giocatore meno pronto degli altri. Mi ha dato quella motivazione in più per migliorarmi e per combattere anche durante i match: è stato quello il momento in cui le cose sono cambiate, anche se per il momento non ho ancora fatto nulla.”

Quel gruppo di tifosi che ti hanno sostenuto tutta la partita chi sono? Sono tuoi amici?

No, non li avevo mai visti prima del torneo. sono venuti al primo match di qualificazioni per sostenermi. Loro sono ragazzi nati in Italia ma che si sono trasferiti da molto piccoli in Australia, quindi non parlano nemmeno troppo bene l’italiano, ma sento il loro affetto e mi ha aiutato molto averli con me, quindi sono andato subito a festeggiare con loro”.

Il prossimo avversario è Pavel Kotov, contro cui hai già vinto due partite, quindi ci sono sensazioni positive. Cosa pensi che dirà quella partita del Flavio giocatore?

Sicuramente sarà un avversario molto tosto, è cresciuto molto negli ultimi tempi, ha battuto Lorenzo [Musetti] la settimana scorsa, così come sono cresciuto io. Ha un gioco fastidioso, e per vincere dovrò portare il match sul piano fisico, che è più la mia forza e meno la sua. Vedremo come va”.

Sarà la partita più importante della tua carriera fino a quel momento?

Non la vedo in questo modo. La considero di più come un test per vedere se ciò che sto facendo è buono, una prova che potrà dimostrarmi tante cose. Se perderò non sarà la fine del mondo, e non butterò via tutto quello che ho fatto negli ultimi mesi, ma se dovesse andare bene come spero potrebbe essere la svolta. Finalmente.

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