La nazionale italiana nella giornata di domenica affronterà l’Olanda nella sfida decisiva del Gruppo A di Bologna: gli azzurri si presenteranno in campo forti delle due vittorie ottenute nelle prime sfide della settimana, arrivate entrambe con il punteggio di 2 a 1 (contro Brasile e Belgio) mentre gli olandesi sono reduci dalla sconfitta con il Belgio (1-2) e dalla vittoria in rimonta (2-1) con il Brasile, che li ha rimessi in corsa dopo un avvio shock. Filippo Volandri nei primi due incontri del girone di qualificazione alle Finals di Malaga ha mischiato le carte, alternando come numero 1 Matteo Arnaldi (vittoria sofferta con Monteiro, con piccolo infortunio alla caviglia) e Flavio Cobolli (sconfitta al terzo set con Bergs) e aggrappandosi alla leadership di Berrettini mentre il capitano olandese, Paul Haarhuis, ha sempre confermato la stessa formazione: Tallon Griekspoor (28 anni, numero 39 del ranking ATP) e Botic Van de Zandschulp (28 anni, numero 68) in campo per i due singolari e l’ex numero 1 (attualmente sceso al numero 16) Wesley Koolhof – in coppia con lo stesso Van de Zandschulp – per il doppio.
Non è stata una stagione esaltante per i nostri avversari: Griekspoor ha vissuto un 2024 di assestamento, allontanandosi dal best ranking di numero 21 e raggiungendo al massimo un paio di semifinali nel corso dell’anno, entrambe in casa (Rotterdam e ‘s-Hertogenbosch) ed entrambe su campi rapidi. Van de Zandschulp (a fine 2023 era numero 51, adesso si trova al numero 68 del ranking ATP) è invece piombato in una crisi senza fine, a causa della quale ad un certo punto ha addirittura valutato il ritiro dal tennis giocato: il talento silenzioso di Botic (sbocciato quasi dal nulla nel corso dello US Open 2021), dopo essere sprofondato fuori dalla top 100, si è ritrovato impantanato nel purgatorio del tornei challenger. Ma il talento non si arrugginisce, magari si addormenta, magari si nasconde, ma non si arruginisce: e infatti Van de Zansdschulp, all’improvviso, un paio di settimane fa, a New York, ha vinto per la prima volta nel 2024 due partite nello stesso torneo ATP, firmando- quote dei bookmakers alla mano – una delle più grandi imprese della storia recente del tennis mondiale ed eliminando grazie a una serie di colpi luminosi al secondo turno dello US Open il numero 3 del mondo Carlos Alcaraz, per poi perdere un paio di giorni dopo con il futuro semifinalista Jack Draper.
Lo scorso anno nei quarti di finale delle Finali di Coppa Davis di Malaga la nazionale italiana si impose su quella olandese con il punteggio di 2 a 1: la mattinata spagnola fu caratterizzata dalla sconfitta di Matteo Arnaldi, al tie break decisivo, proprio con Van de Zandschulp (un accoppiamento che solo teoricamente potremmo vedere a Bologna, ma implicherebbe la rinuncia a Berrettini), mentre poi Sinner trascinò la squadra alla vittoria, battendo prima Griekspoor (5-0 i precedenti a favore dell’attuale numero 1 del mondo in quella che ormai è diventata una vera e propria classica dall’esito scontato) e poi trionfando – contro i favori del pronostico – nel doppio insieme all’amico Lorenzo Sonego contro il solito Griekspoor e il veterano Koolhof.
Dieci mesi dopo le due nazionali si ritroveranno di nuovo per un incontro fondamentale, ma stavolta con il pubblico italiano (in tribuna ci sarà anche Jannik Sinner) a spingere i propri beniamini: la sfida verrà aperta dal match tra i numeri 2 Berrettini e Van de Zandschulp (2-0 i precedenti a favore di Matteo, entrambi sull’erba) mentre a seguire si dovrebbero affrontare Griekspoor e Arnaldi (in alternativa Flavio Cobolli). La sensazione è che anche stavolta si possa decidere tutto con il doppio, e il capitano olandese per quel match sembra intenzionato a rinunciare a Tallon (che a Malaga sembrò piuttosto impacciato) affiancando invece Van de Zandschulp allo specialista Koolhof. La nuova coppia orange nei primi giorni bolognesi ha perso con i belgi Gille e Vliegen per poi approfittare della stanchezza dei brasiliani Matos e Melo, penalizzati dalle fatiche della battaglia notturna con Bolelli e Vavassori e da una programmazione assurda.
Il tennis potente, rischioso e brillante dei singolaristi olandesi si adatta sostanzialmente alla perfezione al cemento indoor ma quel tipo di gioco ha bisogno di due ingredienti fondamentali, ovvero la fiducia e la condizione fisica: Griekspoor – reduce peraltro da una trasferta nordamericana molto deludente – nel corso delle prime due giornate del girone non è apparso al meglio della condizione e dopo la sconfitta all’esordio con Bergs si è scusato con il resto della squadra per la sua prestazione. Tallon potrebbe eventualmente anche pagare il fatto di scendere in campo con la propria nazionale in svantaggio, anche se, allo stesso tempo, potrebbe esaltarsi in caso di 1-0 arancione, perché si tratta di un giocatore che a volte dà la sensazione di colpire senza considerare il fastidio delle righe e della rete ma che comunque si fa trascinare dal vento della fiducia, perché la pressione e l’entusiasmo del punteggio valgono per tutti.
Van de Zandschulp e la sua faccia meravigliosamente “sbagliata” potrebbero invece subire la personalità di Berrettini e la passione del tifo del pubblico italiano: i due olandesi hanno però entrambi indubbiamente la possibilità di sfoderare, anche all’improvviso, una prestazione perfetta, specialmente su una superficie del genere. Il doppio, come sempre, si deciderà in pochissimi punti, con le nazionali appese al filo della qualificazione e dei calcoli crudeli e tipici di un girone e di una formula scorretta (una delle tante storture di questa strano torneo che viene ancora chiamato Coppa Davis), almeno per quanto riguarda il tennis.
La certezza azzurra si chiama Matteo Berrettini, leader tecnico ma soprattutto carismatico di una nazionale apparsa molto unita, mentre gli olandesi si affideranno all’imprevedibilità di un tennis brillante e rischioso: sarà verosimilmente la sfida più spettacolare della settimana di Bologna.