Da Berlino, il nostro inviato
Venerdì pomeriggio alla Uber Arena? E non per un concerto? Immagina che noia. Non proprio, visto che questo venerdì pomeriggio ha visto l’inizio della settima edizione della Laver Cup, con una vittoria a testa tra Team Europe e Team World. Nelle sei precedenti puntate una tale parità si era verificata solo nel 2019, a Ginevra, quando alla vittoria di Thiem su Shapovalov rispose la bella affermazione di Sock su Fabio Fognini. E fu il preludio all’edizione probabilmente più bella della competizione, vinta all’ultimo match dai ragazzi di Bjorn Borg.
Che oggi, in un palazzetto entusiasta e ben lesto all’applauso, ha avuto tanto da un brillante Tsitsipas, bravo a riequilibrare la situazione dopo la sconfitta di un Ruud ben lontano dai suoi standard. Può essere invece decisamente soddisfatto John McEnroe, con Cerundolo fondamentale nel ribaltare il pronostico contro il norvegese, alleggerendo le spalle a Kokkinakis, che ha pagato l’emozione perdendo nettamente il primo set. Dunque, aspettando Dimitrov-Tabilo e l’attesissimo doppio tra Zverev/Alcaraz e Fritz/Shelton, si va alla sessione serale sull’1-1. E con la statistica, sorridente al Team World, che vede 5 vittorie finali su 6 per la squadra vincente nel primo singolo. La sola eccezione è del 2022, quando il Resto del Mondo, nonostante la sconfitta di Sock contro Ruud nel match d’apertura, conquistò la sua prima Laver Cup.
F. Cerundolo (Team World) b. C. Ruud (Team Europe) 6-4 6-4
Potranno anche non esserci punti in palio o il passaggio del turno, ma da buoni combattenti Casper Ruud e Francisco Cerundolo fanno finta di non saperlo. In una Uber Arena che si riempie via via che passano i minuti, i due danno vita a un primo set intenso, a tratti con ottimo livello. Tanti scambi prolungati, con bracci di ferro da fondo, che inizialmente premiano il norvegese. Andando avanti però l’argentino trova la quadra e, dopo aver annullato le prime tre palle break del match, è lui a strappare il servizio a Ruud nel settimo game, tradito da un dritto in rete. Dopo altri tre game di lotta, e 55 minuti godibili, il n.31 al mondo va a prendersi il primo set, facendo pagare qualche risposta un po’ troppo timida all’avversario.
Il secondo set vede un inizio in pieno controllo per l’argentino, che ricorre anche a soluzioni alternative come palle corte o risposte bloccate per stanare un Ruud falloso e non nella miglior versione da un punto di vista fisico. E si arriva così, senza eccessivo rumore, al 5-2 con doppio break per Cerundolo, convincente e aggressivo in risposta, bravo a non concedere iniziativa e cercare quasi sempre il rovescio dell’avversario. Ad onor del vero, con orgoglio il norvegese prova a rifarsi sotto e arriva addirittura a 5-4, 15-15. Ma la freddezza del rappresentante del Team World si riaccende quando più conta e gli consente di ritrovare vincenti e profondità, andando a chiudere poco dopo un match da lui condotto in larga parte.
S. Tsitsipas (Team Europe) b. T. Kokkinakis (Team World) 6-1 6-4
Dalla superficie dove tutto partì, con le ATP Finals nel novembre 2019, Stefanos Tsitsipas sembra ora volersi regalare un finale di stagione che ricalchi il vero livello del suo gioco. Livello espresso a pieno nel primo set del secondo match contro Thanasi Kokkinakis, con l’Europa in svantaggio. La risposta del greco, esondante sul dritto e molto preciso tatticamente con anche un uso saggio delle variazioni, è un rapido 6-1 che mette subito le cose in chiaro. Una mano dell’australiano c’è ovviamente, ma sono decisamente di più i meriti di Stefanos , ben deciso a recitare da protagonista in questo autunno.
Il break che apre il secondo parziale si pone sulla falsariga di quanto detto. E che a decidere il game sia una risposta di rovescio profonda e pesante è un importante segnale di fiducia. Che poi si rivelerà un continuum in tutto il secondo set, quantomeno più equilibrato del primo. Ma solo nel punteggio, visto che nei fatti mai da parte di Kokkinakis, salvo due palle break nel secondo gioco, c’è stata la reale sensazione di poter rientrare in partita. E infatti, giusto allo scoccare dell’ora e 20 di gioco, un perfetto game al servizio di una delle migliori versioni del greco del 2024, pone fine ad una contesa da cui era lecito aspettarsi qualcosa in più di qualche bel colpo e scambio duro. Il pomeriggio si chiude dunque con una vittoria a testa per le due squadre, ma con un importante segnale per Borg: questo Tsitsipas può essere un fattore.