Si apre il sipario. Prima giornata di incontri maschili al Miami Open presented by Itaù. Una giornata dolceamara per i colori azzurri, con la vittoria di Federico Cinà e la sconfitta di Mattia Bellucci. Ma non solo loro in questo primo mercoledì di torneo. In campo anche Nick Kyrgios, Gael Monfils, David Goffin, Sascha Bublik e molti altri ancora. Andiamo quindi a scoprire i risultati di giornata.
A. Bublik b. S. Baez 6-3 6-4
Esordio vincente per Alexander Bublik al Miami Open grazie al 6-3 6-4 su Sebastian Baez in poco più di un’ora. Kazako piuttosto in palla che ha mostrato durante il match tutto il suo repertorio di colpi sufficienti per portare a casa un risultato tutt’altro che inatteso con un Baez reduce dalla quarta sconfitte nelle ultime 4 partite giocate a Miami e che anche oggi poco ha fatto per poter impensierire il più rodato Bublik.
Parte forte il kazako nel primo set che si porta subito avanti di un break e consolidando il punteggio sul 3-0. La reazione di Baez però non si fa attendere che dopo aver difeso il turno di battuta, torna sotto nel punteggio grazie al controbreak che rimette on serve il set. Neanche il tempo di ristabilire il naturale ordine delle cose, che Bublik approfitta di un paio di passaggi a vuoto del sudamericano, che fatica a trovare profondità con i colpi, per portarsi nuovamente avanti di un break. Il set si chiude 6-3 per il kazako che si aggrappa a solito servizio (sono 3 gli ace a 0), ad una maggiore complessiva solidità e alla solita esuberanza da attaccante.
Nel secondo set, il primo campanello d’allarme per Baez arriva nel terzo set con palla break annullata, grazie ad una maggiore intraprendenza nei colpi che, prima portano all’errore Bublik e poi, grazie a due serve and volley, chiude il game portandosi in vantaggio 2-1 nel set. Break che comunque arriva nel quinto game; sono ancora due errori dell’argentino, due volée per la precisione, a permettere l’allungo decisivo a Bublik che poi è bravo a gestire i game finali grazie ad un dritto finalmente in palla e il solito repertorio di colpi, a partire dal servizio, che garantiscono al kazako una vittoria piuttosto agevole, in1 h e 9 minuti; affronterà Tommy Paul. Continua la serie negativa di Baez a Miami, 4 sconfitte nelle ultime 4 partite.
D. Goffin b. A. Vukic 2-6 6-4 6-2
David Goffin batte in rimonta Alexander Vukic 2 set a 1, confermando l’ottimo momento di forma e giocando un match nel secondo e nel terzo set praticamente perfetti per colpi, tempismo degli stessi ed efficacia, ricordandosi forse che da queste parti è stato semifinalista 9 anni fa.
Parte subito molto forte l’australiano che nel primo set impone in maniera dirompente il proprio gioco fatto di dritti profondi e un ritmo di gioco che per il belga sembra insostenibile, due dati su tutti: è del 92% la percentuale di punti ottenuti con la prima di servizio e sono 10 i punti ottenuti in risposta che valgono i due break decisivi. Da questo momento in poi la partita cambia il proprio volto, puntando la direzione del belga che è bravo, grazie e soprattutto alla maggiore esperienza a ritrovare il proprio gioco vario, ad affidarsi al servizio (sono 5 gli ace nel set, inusuale per lui), e a conquistare quell’unico break al terzo gioco propedeutico per la vittoria del set e forse per la vittoria finale. Infatti il terzo set è quasi un assolo di Goffin che, sulla stessa falsariga del secondo set, aumenta il voltaggio dei propri colpi, sostenuto dal servizio, in palla come non mai, grazie ad altri 3 ace – 12 in totale – e soprattutto non sbagliando praticamente più. Lo stesso non si può dire dell’australiano, uscito mentalmente dal match e reo di 38 unforced errors. Decisamente troppo. Grazie a questa vittoria, ottenuta in 1h43, Goffin si regala al secondo turno il match con Carlos Alcaraz, testa di serie numero due del torneo.
R. Hijikata b. H. Medjedovic 7-5 3-6 7-5
Partita molto equilibrata fin dall’inizio tra i due giocatori che iniziano il match spingendo subito molto forte sul proprio acceleratore che alle volte si chiama prima di servizio, alle volte vincente. Dritto o rovescio non conta. Il primo a provare l’allungo è l’australiano, che ottiene un break al quinto gioco e mentre sembra veleggiare verso la conquista del primo set, vuoi un calo d’attenzione, vuoi qualche errore di troppo è Medjedovic a tornare in partita ottenendo il break al decimo gioco; come succede spesso però l’obiettivo raggiunto fa perdere di vista quello finale e quindi è l’australiano a ottenere il break, stavolta quello decisivo. Si chiude 7-5 Australia.
Il serbo però non ci sta e rialza subito la testa, strappando il servizio a Hijkata nel quarto gioco, subendone il rientro e replicando a sua volta. Una serie di break e controbreak tra il quarto e il sesto game che poi portano il match nei binari che conducono al pareggio. È 1-1 si va al terzo.
Il terzo set sembra uno di quelli che si sa come andranno a finire: il tie break è più di un’ipotesi. Nessuno perde il proprio turno di battuta, vuoi per l’efficacia del servizio, vuoi perché entrambi i giocatori non credono realmente di poter interrompere l’ineluttabilità di ciò che sarà. Ma è quando tutto sembra essere scritto che i due si ribellano al destino. Gli ultimi 4 game sono piuttosto complessi, sulla stessa falsariga di quanto successe nel secondo set: prima un break di Medjedovic, subito controbreak di Hijikata che poi vincendo il game successivo si porta sul 6-5. Il game di servizio dell’australiano è quello che decide se tie break sarà oppure no. Hijikata decide di chiuderla qui: va avanti 15-40, si fa recuperare e poi chiude dopo il primo vantaggio. Si è meritato un altro serbo al secondo turno: uno che non ha bisogno di presentazioni.
[PR] N. Kyrgios b. [Q] M. McDonald 3-6 6-3 6-4
Torna finalmente a sorridere dopo 895 giorni. Nick Kyrgios ha vinto la sua partita d’esordio in rimonta, dopo un’ora e trequarti sul campo centrale dell’impianto, con il punteggio di 3-6 6-3 6-4. La vittima è il qualificato americano Mackenzie McDonald, mai sconfitto all’esordio in questo torneo in tutte le cinque apparizioni precedenti, con cui prima di questa partita il 29enne australiano si trovava 1-1 nei testa a testa. Otto sconfitte consecutive, centinaia di giorni di dubbi, dolori, confusione e altre attività. Ma Nick Kyrgios non vuole mollare e, nonostante tutto, torna in campo, si diverte e dà il meglio di sé.
Dopo un brutto primo parziale, dove il finalista di Wimbledon 2022 si è fatto strappare la battuta ben due volte, Kyrgios ha ingranato la marcia giusta al servizio, proponendo anche un buon tennis da fondocampo con ottime giocate, colpi spettacolari ma mai oltre la linea che delimita la serietà. Un break sia nel secondo che nel terzo set e l’ex numero 13 al mondo ha chiuso con 13 ace messi a referto, il 78% di prime messe in campo (con la stessa percentuale di realizzazione) e 32 vincenti. È molto presto per dire che Nick sia tornato ai suoi livelli, ma intanto ha disputato per due set una gara convincente (in un torneo che ha giocato cinque volte, nelle quali si è sempre spinto almeno sino agli ottavi). E per uno come lui, di questi tempi non è certo cosa da poco. In un rematch di quel pazzo quarto di finale allo US Open 2022, Kyrgios affronterà al secondo turno Karen Khachanov.
G. Monfils b. F. Marozsan 6-3 3-6 6-4
Il secondo più vecchio a riuscirci. Gael Monfils solo dopo Jimmy Connors. Il 38enne francese ha conquistato una vittoria di valore contro l’ungherese Fabian Marozsan. Il successo è arrivato con lo score di 6-3 3-6 6-4, dopo un’ora e trequarti di gioco, e questa affermazione porta l’attuale numero 46 ATP a essere il secondo tennista più vecchio a ottenere una vittoria in questo torneo. Nel terzo set si era fatto recuperare il break di vantaggio Monfils, salvo poi riacciuffarlo e ottenere la vendetta dall’unico precedente, perso per un soffio ad Auckland nel 2024 (torneo poi vinto nel 2025 da Gael).
Nel match di esordio della sua 13esima partecipazione a questo evento, Gael ha sferrato ben 15 ace, ha portato a casa quasi quattro punti su cinque quando ha messo la prima in campo e ha terminato l’incontro con il doppio dei vincenti rispetto agli errori (38 e 19). Troppi, invece, i 36 gratuiti commessi dal 59esimo tennista al mondo, che perderà i punti del quarto di finale raggiunto nel 2024, scivolando così attorno alla posizione numero 80 in classifica. Per Monfils, ora, secondo turno con Jiri Lehecka.
Infine, vittorie al debutto anche per Tristan Schoolkate, giustiziere di Stefano Napolitano nel tabellone cadetto, e Camilo Ugo Carabelli. Il tennista australiano ha liquidato in un’ora di gioco il qualificato di casa Ethan Quinn 6-0 6-2, mentre il lucky loser argentino ha rimontato un altro qualificato americano, Brandon Holt, spuntandola 2-6 7-6(5) 6-4 dopo quasi due ore e mezza di lotta. Per entrambi si tratta della prima affermazione in un tabellone principale di un 1000.
Ha collaborato Carlo Galati