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04/11/2011 15:05 CEST - CIRCUITO WTA

Il pagellone del 2011 per la WTA

TENNIS – Con la stagione ormai chiusa, ripercorriamo il 2011 con le protagoniste del circuito femminile. Chi sale, chi scende, chi si rassegna ad un ruolo di secondo piano. L'unico "10 lo assegnamo a Petra Kvitova, vista la sua straordinaria stagione, promozioni piene per Roberta Vinci e Francesca Schiavone. Bocciate Wozniacki, Jankovic e Ivanovic. Daniele Vitelli

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MEGLIO DI COSI'!

Petra Kvitova 10
Poco da dire. E’ stato il suo anno, anche se non sono mancati i passi falsi. Sei tornei vinti, di cui due pesantissimi: Wimbledon e Masters; 32 posizioni scalate in classifica con soli 115 punti dalla vetta; imbattibilità indoor e vittoria di un titolo su tutte le superfici. Qualche sconfitta ingiustificata qua e là c’è ancora stata, ma i picchi di gioco raggiunti nelle settimane di vena sono inarrivabili per quasi tutte. Ciò che impressiona di più sono i margini di miglioramento che possiede sia sul piano fisico sia su quello mentale e che spiegano gli alti e bassi che attraversa e i cali di forma. Nei momenti cruciali della stagione, però, ha fatto vedere di avere una mentalità vincente e una grande sicurezza, qualità che valgono di più delle doti tecniche, che non sono sicuramente in discussione. Il futuro sembra essere tutto suo. Che il circuito femminile abbia trovato la dominatrice del prossimo decennio?

Na Li 9
L’anno migliore della sua carriera l’ha portata a raccogliere risultati forse inaspettati, forse irripetibili: una finale e una vittoria Slam sono un palmares a questo livello già superiore a quello dell’attuale numero 1 del mondo. Prima di lei nessuna tennista asiatica si era spinta così avanti nei quattro tornei più importanti del tennis. Basterebbe solo questo per considerare strepitosa la sua stagione. Peccato che dopo la vittoria al Roland Garros si sia bloccata e non abbia più vinto un match come dimostra il bilancio di 7 vittorie e 9 sconfitte. Il prossimo anno è un incognita. La condizione mostrata nell’ultimo Masters è stata deprimente: lenta, insicura, sembrava la pallida controfigura della tennista vista in azione in Australia e a Parigi. Se scatterà l’appagamento o se la pressione di un miliardo di cinesi, che ora la considerano un idolo, la schiaccerà, ripetersi a quei livelli sarà impossibile. Chissà che la motivazione olimpica non la risvegli.

Samantha Stosur 9
Per la prima australiana capace di vincere uno Slam dai tempi di Margareth Court, è stato un anno del riscatto. Dopo una finale persa al Roland Garros quando era nettamente favorita, sembrava impossibile per lei avere di nuovo un’occasione così propizia. Invece Samantha ha dimostrato che la sua presenza nell’olimpo del tennis non è un caso, andando a sconfiggere nella finale degli Us Open quella che da molti viene considerata la “vera” numero 1 del mondo. Alla faccia di quelli che definivano “una buona doppista prestata al singolare”. Certo il rovescio è ancora molto insicuro (anche se i miglioramenti ci sono stati) e i gesti non solo proprio quelli della Lenglen, ma, se diritto e servizio funzionano, la possibilità di dire ancora la sua c’è. Forse non per la vittoria finale di uno Slam, ma non mi sorprenderei se si togliesse ancora qualche soddisfazione.

Maria Sharapova 8
Il suo gioco non è più quello di una volta, ma Maria non si arrende. Il servizio è diventato un handicap, ma lei continua ad essere la belva di sempre. Ha già dimostrato che è una tosta e che le lusinghe dello show business non hanno intaccato il suo amore per il tennis. Vero Kournikova? Dall’infortunio alla spalla forse non si riprenderà mai completamente, ma qualche zampata riuscirà ancora ad assestarla. Come quest’anno d’altronde. La finale di Wimbledon e la semi al Roland Garros sono stati i picchi di una stagione in cui ha alternato buonissime prestazioni, vedi Roma e Cincinnati, a crolli improvvisi e inspiegabili, vedi Us Open. Sarà una delle incognite della prossima stagione. Potrebbe uscire definitivamente delle parti alte della classifica o rassegnarsi a risultati di medio spessore. Ma per quanto una con la sua grinta e il suo orgoglio potrà resistere fuori dalla vetta?

Andrea Petkovic 7
Non è l’erede di Steffi Graf, ma è riuscita a riportare la Germania nella top 10 del tennis femminile dal lontano 99. Quest’anno la tedescona di origine serba ha mostrato notevoli miglioramenti nel rendimento del suo diritto, colpo potente ma non sempre sicuro. La sua indole di grande lottatrice e le capacità atletiche di primo livello supportano il suo gioco e le permettono di ottenere risultati sempre molto continui. Lo dimostra il fatto che è l’unica tennista ad aver raggiunto almeno i quarti in tre Slam su quattro. Difficile che in futuro possa fare molto di più in termini di risultati, ma “Petkorazzi” è uno dei pochi personaggi di questo circuito femminile. Teniamocela stretta.

Sabine Lisicki 7
E’ stato l’anno delle tedesche. Oltre alla Petkovic è esplosa la Goerges ed è tornata ad alti livelli la sfortunata Lisicki. Prima di infortunarsi seriamente ad una caviglia, la teutonica si era già spinta fino ai quarti di Wimbledon nel 2009. La semifinale di quest’anno nello stesso torneo la ripaga dei momenti difficili passati lo scorso anno e la inserisce nella lista delle possibili outsider nei tornei dello Slam del prossimo anno. Con quel servizio, uno più veloci del circuito, e un diritto al fulmicotone è una mina vagante, soprattutto sui terreni veloci.

Agnieszka Radwanska 7
Quando la tattica batte la potenza. La tenace e velocissima tennista polacca ha dimostrato che si può emergere anche se non si è alte e muscolose. Con le sue variazioni e i suoi angoli si è tolta parecchie soddisfazioni in stagione, vincendo tornei di primo piano e raccogliendo scalpi importanti. Manca ancora l’exploit negli Slam, nei quali non si è mai spinta oltre i quarti di finale. E’ proprio su questo aspetto che dovrà migliorare se vorrà consolidare ulteriormente la sua posizione tra le prime 10. Difficile immaginarla trionfatrice in un major, ma con un buon tabellone potrebbe anche andarci vicina.

Roberta Vinci 8
E’ la sorpresa italiana dell’anno. Non solo per la stupefacente vittoria sulla numero 1 del mondo. Ma perché, con il suo tennis classico, ha saputo ritagliarsi uno spazio nel power tennis attuale, fino ad entrare nelle prime venti tenniste del mondo. I tre tornei vinti in stagione sono la ciliegina sulla torta di un’annata che la vede protagonista fino alla fine, dato che giocherà anche il torneo di Bali, che si disputa questa settimana.

PRIMA O POI CE LA FACCIO

Victoria Azarenka 6
Qualche passo avanti c’è. Prima semifinale Slam e finale del Masters non bastano, però, a far svanire quell’aurea da eterna incompiuta che la circonda.Sin da quando è esplosa ad alto livello, è sempre crollata sul più bello, complice anche qualche infortunio di troppo e una sfortuna fantozziana, come quest’anno agli US Open, quando Serena è stata sorteggiata proprio nel suo settore di tabellone. I miglioramenti si sono visti tutti nella parte finale di stagione: gioco più vario, tenuta atletica di primissimo livello. Quello che rimane è la fragilità mentale che ancora la tradisce sul più bello. Se saprà ancora perfezionarsi potrebbe essere lei l’avversaria principale della Kvitova nella prossima stagione.

Caroline Wozniacki 5
Non ci siamo. La prima parte della stagione non è andata male, anzi. Ben cinque titoli portati a casa e una semifinale Slam persa sul filo di lana, dopo aver mancato un match point. Ma il resto? Un totale disastro: terzo turno al Roland Garros, ottavi a Wimbledon e due sconfitte al primo turno consecutive sul cemento americano. Sono questi i risultati di una numero 1? Ma ciò che è più grave è la semifinale Slam contro Serena Williams agli Us Open giocata già sicura della sconfitta. Proprio questa insicurezza è stata il punto debole di una tennista che invece dovrebbe fare della solidità, anche mentale, la sua forza. Di sicuro il tarlo di non essere una numero uno all’altezza si è insinuato nella sua testa e non fa certo bene al suo tennis, apparso involuto, timoroso, per nulla migliorato. L’età è dalla sua parte, ma le occasioni che ha avuto in questi anni potrebbero davvero non ripresentarsi più.

HO PERSO QUALCHE COLPO

Francesca Schiavone 7
Il 2010 era francamente irripetibile. Francesca ci ha provato, puntando tutto su Roma e Roland Garros. Ed è arrivata ad un soffio dalla seconda impresa.
Per questo non le si può rimproverare nulla, neanche aver saltato per una volta la Fed Cup. Ma, dopo un inizio promettente, con i quarti raggiunti in Australia, la seconda parte della stagione è stato costellato di occasioni mancate, come la sconfitta di Wimbledon, o brutte prestazioni. Soprattutto nella parte finale dell’anno, periodo che l’ha vista spesso protagonista di buonissimi tornei, è apparsa scarica e con molti problemi, in particolare al servizio. Peccato perché chiudere il secondo anno consecutivo tra le prime 10 era alla sua portata. Chissà che il prossimo anno non si regali ancora qualche gradita soddisfazione.

Vera Zvonareva 5
In calo. Dopo un super 2010, con due finali Slam raggiunte ed il secondo posto conclusivo in classifica, è tornata nei ranghi. Il suo livello è sempre stato quello di una top ten di seconda fascia ed è andata così anche quest’anno. Continuità e solidità le hanno comunque permesso di alzare qualche trofeo e toccare una semifinale Slam. Difficile che il prossimo anno le regali più di questo e che possa arrivare alla vittoria di un major, peraltro neanche sfiorata nelle finali giocate.

I BEI TEMPI ANDATI

Jelena Jankovic 4
Ha avuto il suo anno di grazia, quel 2008 che la Serbia non dimenticherà tanto facilmente. Ora che è tornata sulla terra deve fare i conti con la “normalità” che recita: numero 14 del mondo dopo 4 anni consecutivi chiusi nella top ten, nessuno torneo vinto nel 2011. Vedendola giocare, la prima ad essersi rassegnata a recitare un ruolo di secondo piano è proprio lei. Poco convinta, per nulla aggressiva e con un gioco monotono, questa è la Jankovic versione 2011. Il futuro per lei sembra segnato: qualche buon risultato ma poche chance di tornare tra le prime 5.

Ana Ivanovic 4
Un titolo e due finali: questo il lusinghiero palmares nei major dell’altra ex-numero 1 serba. Bilancio davvero lusinghiero, se non fosse che si perda nella notte dei tempi. Le ultime 3 stagioni le hanno regalato poche soddisfazioni e tante delusioni. Due semifinali come miglior risultato negli eventi disputati nell’annata appena conclusa sono davvero poca cosa per una che è stata in vetta al ranking. Ora le rimane solo il torneo di Bali per riscattarsi e cercare di frenare l’emorragia di punti che la sta portando sempre più in basso nelle graduatorie. Un suo ritorno ad alto livello sembra ormai una chimera. Il talento ci sarebbe, - il tennis che gioca a sprazzi lo dimostra - ma le insicurezze e i problemi tecnici appaiono sempre più di difficile soluzione.

Dinara Safina n.c.
Non si vuole ancora rassegnare. Perché il tennis è la sua vita e perché non aveva previsto di doverlo lasciare così presto. Ma la probabilità che la carriera di Dinara Safina sia finita è altissima. E non solo perché lo dice il suo incauto fratello. Perché seguirla nelle poche partite che è riuscita a giocare quest’anno è stato un tormento. Delle tre finali raggiunte negli Slam, tra il 2008 e il 2009, almeno una meritava di vincerla, per legittimare quel posto di numero 1, tenuto per gran parte del 2009. Chissà che quelle fragilità che le hanno impedito quegli exploit non si trasformino in motivazione per cercare di rientrare.

Venus Williams n.c.
Gli infortuni non l’hanno lasciata in pace. Neanche il ritorno sugli amati campi di Wimbledon è servito a farle ritrovare una forma che oramai è sempre più precaria. Poi, sul finale di stagione una tegola si è abbattutta su di lei: le è stata diagnosticata una sindrome che le provoca stanchezza e che potrebbe giustificare anche i problemi fisici. Difficile immaginarla molto meglio nella prossima stagione. La speranza è che guarisca completamente e che ritrovi se stessa, magari in corrispondenza dell’evento olimpico.

SONO LA PIU' FORTE, QUANDO CI SONO...

Kim Clijsters n.c.
L’abbiamo vista pochissimo, tra un infortunio e una pausa. Che fosse una tennista part-time lo sapevamo. Poi ci si sono messi anche i problemi fisici a fermarla. Così ha perso due slam su quattro, tra cui il suo amato Us Open. Ha sì fatto in tempo a vincere un Australian Open e a tornare al numero 1 per una settimana ad inizio stagione, ma poi è stato il nulla. La prossima dovrebbe essere la sua ultima stagione, quindi è stata un peccato non averla potuta ammirare di più.

Serena Williams n. c.
E’ tornata in campo dopo un infortunio che ha fatto temere seriamente per la sua salute. Ed fatto capire perché è una campionessa. Nonostante una forma ancora precaria è riuscita a portare a casa due tornei e ad arrivare ad un passo dal 14° titolo dello Slam. La sconfitta in finale agli Us Open l’ha resa umana quando sembrava invulnerabile. Purtroppo il tennis non perdona assenze così lunghe neanche ad una come lei. Ma il 2012 potrebbe regalarle un altro titolo in un major. Ne avrebbe tutte le possibilità.

IL FUTURO E' MIO!

Ksenia Pervak
Per la giovane mancina russa è stato l’anno dell’esplosione ad alto livello: 60 posizioni guadagnate in classifica e primo titolo vinto in carriera a Tashkent sono davvero un buon biglietto da visita. Nella prossima stagione deve dimostrare di poter competere nel tennis di alto livello.

Christina McHale
E’ la top 50 più giovane, classe 92. Quest’anno ha già portato a casa gli scalpi della numero 1 e di un'altra top 10, Marion Bartoli, dimostrando di non temere i traguardi importanti. Sul cemento all’aperto è già pericolosa e può solo migliorare.

Petra Martic
Grande talento tecnico, per ora non supportato adeguatamente da un fisico ancora da costruire. Si è comunque ritagliata un posto tra le prime 50 a fine stagione. Se riuscirà ad aggiungere un po’ di potenza è davvero futuribile.

Polona Hercog
E’ già una sicurezza, soprattutto sulla terra battuta, superficie preferita. I mezzi fisici ci sono ed anche il gioco appare già molto completo. La vittoria di Bastad e la finale di Palermo sono stati gli highlights di una stagione che l’ha vista anche sconfiggere una tennista di primo piano come Andrea Petkovic. Sulla terra il prossimo anno sarà davvero un brutto cliente.

Daniele Vitelli

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