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05/12/2011 15:04 CEST - IL PERSONAGGIO

JMDP finalmente recuperato?

TENNIS - Nonostante le sconfitte contro Ferrer e Nadal, il gigante di Tandil ha dato luogo a Siviglia a due ottime prestazioni, a tratti è sembrato straripante; ancora però sembra mancare di quel poco di continuità e convinzione per tornare sui livelli del 2009. La finale di Davis ci restituisce comunque un possibile protagonista della stagione 2012. La principale incognita sembra essere la tenuta fisica. Jacopo Pastore

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Juan Martin Del Potro è uscito perdente da entrambi i singolari giocati nella finale di Coppa Davis. In prospettiva futura, tuttavia, le indicazioni che si possono trarre sono tutt’altro che negative, anzi. Il numero 11 del ranking ha infatti mostrato un livello di gioco molto alto: il diritto sembra tornato quello devastante del periodo pre-infortunio e in entrambi i match disputati i due tennisti di casa sono stati spesso in balia delle sue micidiali accelerazioni. Ancora però sembra mancare della condizione necessaria per affrontare match-maratona come quelli di questo week end: questo lo ha portato inevitabilmente ad avere alcuni cali di rendimento nel corso della partita (in particolare negli ultimi due set Venerdì e nel secondo e nel terzo nella partita di ieri) che giocatori della ferocia agonistica di Ferrer e Nadal difficilmente perdonano. C’è comunque da sottolineare a difesa di Del Potro che sulla terra rossa vista a Siviglia (superficie che come lentezza è paragonabile solo a Montecarlo tra i tornei del circuito) ben pochi giocatori sarebbero usciti vincenti contro i due spagnoli e inoltre i suoi colpi piatti perdono efficacia su un terreno del genere, favorendo invece i recuperi ed il gioco difensivo degli iberici; tuttavia l’ argentino ha sempre dato l’ impressione di dominare gli scambi e di giocarsela alla pari fino a che non ha ceduto fisicamente, come ha affermato lui stesso nelle interviste post match: “Alla fine del quarto set ero molto stanco e non mi rimanevano molte energie per proseguire la partita al quinto, comunque gli incitamenti dei tifosi argentini sugli spalti mi hanno hanno dato l’ energia necessaria per giocare un tennis incredibile per quattro ore. Purtroppo contro Rafa quest’oggi non è bastato”.

Se Del Potro può essere quindi considerato completamente recuperato per quanto riguarda l’ intensità di gioco, ancora sembra dover migliorare qualcosa sul piano della tenuta atletica. Se infatti si analizza l’ andamento negli Slam di questa stagione (escludendo ovviamente gli Australian Open poiché era ancora in piena fase di “convalescenza” post-infortunio) il numero uno argentino ha sempre ceduto alla distanza in match la cui durata è andata oltre le tre ore e mezzo: al Roland Garros contro Djokovic, a Wimbledon con Nadal ed agli Us Open con Simon; se è ampliamente giustificato nei primi due casi vista la superficie, lo spessore e la condizione degli avversari, lo è molto meno nel terzo (seppur Simon in giornata può sempre risultare un giocatore ostico), nel quale si ebbe chiaramente l’ impressione di un crollo fisico.

Non si può però ovviamente non tener conto di come Del Potro sia tornato in questa stagione dopo un’ anno esatto di assenza dal circuito, ed abbia dovuto pianificare la propria preparazione ai fini di un completo recupero dall’ infortunio al polso: è quindi inevitabile pagare qualcosa sul piano della resistenza fisica, specialmente negli slam ed in coppa Davis dove si gioca al meglio dei cinque set. Per questo sarà molto interessante vedere se nella prossima stagione Del Potro, potendo concentrare maggiormente la preparazione in vista dei tornei più importanti e recuperando ulteriormente fiducia nei sui colpi (che ieri è sembrata un po’ mancare nei momenti topici del match) potrà finalmente tornare il giocatore ammirato negli Us Open 2009. Certamente, se riuscisse a mantenere i livelli altissimi mostrati ieri in modo più continuo nei singoli match e nell’ intero arco della stagione potrebbe risultare devastante e portare non pochi sconvolgimenti nelle gerarchie attuali, anche perchè è sicuramente il giocatore tra i top players con maggiori margini di miglioramento: il gioco a rete è sicuramente migliorabile e potrebbe essere un’ arma importante soprattutto se associata al potentissimo diritto; anche la gestione degli scambi da fondo può essere rivista (magari variando maggiormente il gioco con palle corte o giocando in controtempo).

In ogni caso, un eventuale “aggancio” di Del Potro al gruppo dei Fab Four sarebbe sicuramente salutare per il circuito, in quanto porterebbe una maggiore imprevedibilità ed alzerebbe sicuramente il livello qualitativo ed agonistico dei grandi tornei rispetto alla tendenza delle ultime stagioni nelle quali è sempre avuto 2 o 3 favoriti al massimo (il tutto senza contare l’ eventuale incognita Tsonga). Infine una considerazione finale: vedendo la prestazione contro Nadal è sicuramente è un peccato che l’ argentino non si sia qualificato per le recenti Finals di Londra per pochi punti; considerando infatti lo stato di forma non proprio esaltante mostrato da Djokovic, Murray e Nadal, avrebbe senza dubbio aggiunto competitività e spettacolarità alla competizione.

Jacopo Pastore

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