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22/01/2012 18:45 CEST - TENNIS

R. Federer - 22.01.2012

Italiano - traduzione di Giulia Vai

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Q. E’ stato più facile del previsto?
ROGER FEDERER: Non penso. Ci avevo già giocato contro quindi sapevo cosa aspettarmi. Sapevo che sarebbe stato diverso dalla partita che ha giocato con Dolgopolov, è stato più aggressivo ed è stato un match duro con scambi lunghi, anche se il punteggio dice diversamente.

Q. Pensi che vincere il primo set sia stato fondamentale? Se lo avesse vinto lui, forse la partita sarebbe stata più incerta.
ROGER FEDERER: Nei match ai cinque set, c’è sempre un minimo di rete di sicurezza, ma l’ho visto altre volte riprendersi dopo aver perso il primo set. Forse contro i primi giocatori è più importante vincere il primo. Io ho giocato un punto alla volta cercando di essere solido e continuo, tenendolo sotto pressione. Dopo il primo set ho iniziato a giocare meglio, soprattutto in risposta dove mi mancava il ritmo per la mancanza di partite di un certo tipo con scambi lunghi e cambi di ritmo. Ecco perché sono molto contento di aver vinto questa partita.

Q. Pensi che il tuo livello di gioco sia sufficiente per vincere ancora qui?
ROGER FEDERER: Sì, penso che questo sia stato il primo match in cui ho giocato da fondo, ho dovuto faticare. Ora incontrerò Del Potro, è un altro avversario difficile che sta rientrando molto bene. Ci ho giocato l’ultima volta 6 mesi fa a Cincinnati e penso che sia migliorato ulteriormente. Con tutto il potenziale che ha, sarà tra i primi 10 per molto tempo.

Q. Avendo giocato due volte contro Bernard cosa ci puoi dire del suo potenziale?
ROGER FEDERER: Ha molto potenziale, ovviamente ora si tratta di riuscire a mantenere il livello ogni partita, anche quando giochi in campi minori e quando tutti si aspettano da te grandi risultati. Al momento sta gestendo bene questa situazione, ed è molto migliorato in 6 mesi. Ha avuto un sorteggio difficile qui e penso che abbia fatto del suo meglio.

Q. Per gli australiani è rimasto solo Lleyton Hewitt in gara. Cosa pensi del suo torneo e della grande sfida che lo aspetta domani sera?
ROGER FEDERER: Sono molto felice per Lleyton. Abbiamo giocato dure battaglie insieme negli anni. Sono però contento di non doverci giocare contro ma di poter vedere la sua partita. A causa degli infortuni non ha avuto la possibilità di dimostrare quanto sia ancora forte. Ha giocato bene negli ultimi due anni, solo non è riuscito a giocare abbastanza. Anche lui ha avuto un sorteggio difficile e ora contro Djokovic non ha nulla da perdere.

Q. Quando avevi 19 anni come hai vissuto e gestito la pressione?
ROGER FEDERER: Quando hai 19 anni, ti sembra di non aver niente da perdere. Ma poi senti una pressione immensa. Non tutti sono come Chang, Becker o Lleyton che esplodono a 16, 17 anni. Alcuni hanno bisogno di più tempo e io penso di aver avuto bisogno che la mia forma fisica trovasse un equilibrio con la mia mente, solo così sono riuscito a giocare il mio miglior tennis. Era il 2001, avevo battuto Pete a Wimbledon, avevo chiuso l’anno 23simo ma poi succede d’improvviso che la palla non va dove tu vuoi ed ecco gli alti e bassi mentali. Penso che i giovani d’oggi siano molto più solidi: sono ammirato da quanto siano forte Rafa, Murray, Djokovic, Tomic e Raonic.

Q. Domani giocherai il tuo match numero 1000. Il primo è stato 14 anni fa. Ci puoi dire qualcosa di questi 999?
ROGER FEDERER: Vorrei tornare indietro. Sono stati tanti, alcuni me li ricordo vividamente, altri ho iniziato a dimenticarli, e penso sia un bene. Ho subito dure sconfitte e ho provato sentimenti incredibili su un campo, che da piccolo non pensavo di poter provare. Ho pianto dopo aver vinto e la prima volta mi sono meravigliato di quanto tenessi a questo sport che amo così tanto. Ho avuto tanto successo e ho potuto rivivere questi momenti. È stato bello e sono ancora in forma e affamato di vittorie. Per me sarà solo l’ennesimo match, ma in qualche modo è speciale. Cercherò di fare del mio meglio.

Q. Il momento peggiore?
ROGER FEDERER: Non saprei. Ne ho avuti vari ma ho sempre cercato di essere positivo. Per esempio quando ho perso qui in Coppa Davis contro Lleyton; è stata dura ma in un paio di giorni l’ho smaltita. Fortunatamente nel tennis si ha sempre una seconda chance.

Q. Cosa ti ricordi del primo titolo a Milano?
ROGER FEDERER: Non pensavo che avrei vinto anche se stavo giocando bene in indoor. Avevo perso poco prima, penso a Marsiglia, contro Rosset, 7-6 al terzo, ancora più particolare perché contro un connazionale che era come un fratello maggiore, mi ha insegnato tutto sul tour. Avevo quasi vinto e poi ho finito per perdere, anche la mia seconda finale a Basilea l’ho persa contro Enqvist anche se ho giocato benissimo. Quindi quando sono andato in finale, dopo aver battuto Kafelnikov e Boutter a Milano ho pensato, ecco ci risiamo, non vincerò mai un torneo. E poi ho vinto ed è stato un sollievo. I miei genitori sono venuti dalla Svizzera e anche i miei amici. Non mi ricordo se abbiamo festeggiato ma è stato un momento importante per me.

Q. Tre anni fa hai vinto contro Del Potro 6-3, 6-3, 6-0. Pensi succederà di nuovo?
ROGER FEDERER: Non penso ma sarà sicuramente un bel match. Nel 2009 ha avuto un anno incredibile è andato vicino a diventare numero 1 ma gli infortuni l’hanno frenato. Ora sta tornando in modo convincente. È un piacere rivederlo sul tour. A Cincinnati sei mesi fa mi è sembrato molto veloce. Qui sarà diverso, avremo molti più scambi e avrò la possibilità di cambiare le carte in tavola. Devo rimanere aggressivo.

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