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05/02/2012 23:10 CEST - ATP Montpellier

SuperBerdych succede a Monfils

TENNIS - In una finale dal doppio volto, il ceco sconfigge per 6-2 4-6 6-3 il campione uscente dell'Open Sud de France e lancia un chiaro messaggio agli azzurri in vista del confronto di Coppa Davis del prossimo weekend. Ottime impressioni anche per Monfils, che malgrado un leggero infortunio al ginocchio lotta sino alla fine e mostra un gioco sempre più offensivo. Da Montpellier, Christian Turba 

Berdych: " Posso diventare numero 4-5 del mondo"

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Per il secondo giorno consecutivo, il tempo è benevolo a Monte Pelato: cielo terso, sole splendente e temperature sopra lo zero. Condizioni ideali –o quantomeno più ideali che in altre città francesi-per attrarre pubblico alla Park & Suites Arena, dove oggi si terrà la finale della seconda edizione dell’Open Sud de France.
Infatti, all’arrivo nel parcheggio –verso le 12.20-questo sembra più gremito che ieri, almeno nel settore riservato ai giornalisti. All’interno dello stadio, invece,molti posti restano vuoti: la giornata inizia con la finale di doppio, il boom dovrebbe arrivare dopo le 14. In ogni caso, il pubblico presente è ben sveglio e supporta i transalpini Mahut e Roger-Vasselin, che in un ora e mezza circa sconfiggono l’australiano Hanley e il “fratello d’arte” Jamie Murray con il punteggio di 6-4 7-6. Per il figlio di Christophe Roger-Vasselin (semifinalista al Roland Garros 1983) si tratta del primo titolo in assoluto nel circuito ATP: comunque vada, questa sera un tennista francese sarà al settimo cielo..


Dopo un break“umanitario”, con la sfida al tie-break tra una ragazzina ed un anziano tennista in carrozzina, giunge il momento della finale sperata dagli organizzatori , che vedranno confrontarsi il numero 1 del seeding ed il vincitore della prima edizione del loro torneo.


Thomas Berdych e Gael Monfils promettono di dar vita ad un match emozionante, in cui la potenza e la precisione chirurgica del “ freddo” gigante ceco si opporranno ai “coups de folie” (colpi di follia) dello show-man per eccellenza del circuito, che in Linguadoca trova la dimensione ideale per esprimere un tennis finalmente offensivo, pur restando –Nicolas Mahut dixit- “ il miglior difensore del mondo con Nadal e Djokovic”. La finale odierna è il secondo head-to-head tra i due, a 4 anni esatti dalla vittoria di Berdych (6-3 6-2) nel 1°turno del torneo di Dubai. Il ceco ha l’opportunità di rendere positivo il proprio record di finali, fermo sul 6-6, e ripetere a 7 anni di distanza –su scala minore- il titolo di Parigi Bercy, unico trofeo indoor della carriera: per La Monf invece, oltre all’imbattibilità in terra di Montpellier, è in gioco il 5°titolo ATP (terzo domo sua) e la possibilità di vincere almeno un torneo per il 4°anno consecutivo.


I due fanno il loro ingresso nell’Arena verso le 14.30, Berdych in t-shirt bianca e pantaloni verde marines, Monfils agghindato con la consueta maglietta verde a righe diagonali sfoggiata per tutto l’arco del torneo. Tanto per mettere le cose in chiaro, il numero 7 del mondo inizia con un ace e tiene il proprio turno di servizio. Centratissimo e molto meno pachidermico –rispetto ai suoi standard-nei movimenti, il pupillo di Tomas Krupa mette pressione da fondo e alla seconda occasione utile trova subito il break, grazie a una risposta sui piedi ad una seconda del francese, seguita da un dritto anomalo vincente. Sorpreso davanti al “ suo” pubblico, Gael non ci sta e si procura subito due palle del contro-break: la prima gliel’annulla un servizio vincente di Berdych, la seconda sfuma a causa di un dritto lungo di 5 cm.


Il primo set sembra già segnato in partenza: anche quando Tomas s’ingolosisce e, sul 3-1 30-30, spara in rete un facile dritto da metà campo, subito la prima di servizio accorre in suo aiuto e provvede a scongiurare il contro-break e fargli portare a casa il 4-1. Come per tutta la settimana, il ceco dirige il gioco spostandosi più volte sul dritto anomalo, mentre Monfils –che nella conferenza stampa del sabato aveva annunciato di voler giocare sul dritto dell’avversario-fa da tergicristallo e, a differenza che nella semifinale, non riesce a prendere l’iniziativa: quando lo fa, portandosi sul 4-2 15-30 grazie a una bella volée corta in rovescio incrociato, subito Berdych lo ricaccia indietro a colpi di prime e attacchi fulminanti. Non pago, il nostro avversario di Davis decide di non aspettare e, con due risposte vincenti, punisce le scarse percentuali del parigino alla battuta chiudendo il set per 6-2, in barba ai numerosi “ Allez Gaeel!” del pubblico.

Messo alle strette, Gael capisce che per recuperare deve mettere i piedi dentro il campo: e ciò fa per tenere il primo servizio del 2°set, con l’aiuto di una prima di servizio ritrovata. Peccato per lui che le percentuali di Berdych non accennino a scendere; il ceco si porta perfino sul 2-1 0-30 servizio Monfils, ma il parigino reagisce da campione con due attacchi vincenti in dritto e un ace finale.


Quello che sembrerebbe un normale turno di servizio salvato si rivela invece cruciale. Nel game seguente e sul 30 pari, un gran recupero di Monfils su una stop-volley semi-abortita di Berdych scatena gli istinti sopiti del pubblico, che a gran voce incita il suo beniamino: le grida entrano come un virus nei circuiti del ceco, che d’improvviso sparacchia in corridoio una seconda a velocità da prima di servizio e regala il contro-break sbagliando una facile volée alta di rovescio.


Il break conquistato carica il parigino e lo rende perfino più lucido. Il numero 13 del mondo infatti comincia a tenere lo scambio e,rivedendo il suo piano ante-match, a cercare il rovescio dell’avversario, così da provocare una serie di unforced fino a quel momento sconosciuti. E se Berdych, sempre dominante sull’asse servizio-dritto, si procura due palle per tornare nel set, Gael le annulla con una prima vincente e un passante di dirtto incrociato in corsa, prima di chiudere il set sul 6-4.
A questo punto del match, inesorabile come le tasse, parte la ola dagli spalti. Il ceco, innervosito da una serie di chiamate tardive o errate del giudice di linea (tra le quali un out clamoroso su un attacco buono di almeno 10 cm), inizia a mettere il dritto in rete e si porta sotto 1-1 0-30, ma riesce a scamparla grazie ad alcune prime vincenti e due ace, tra la facce perplesse del parigino che considerava i servizi in corridoio.


Quest’ultimo, limitati i doppi falli e aumentata la percentuale di prime, sembra al sicuro nei propri turni di servizio, ma in risposta deve sottostare alle legge del servizio-dritto avversario, pur estraendo dal cilindro i soliti recuperi e alcune notevoli risposte nei piedi avversari. In queste condizioni, il pericolo è sempre in agguato: sul 2-3 30-30 il campione uscente lo scongiura alla grande con una combinazione drop-shot/volée ed una seconda vincente a rischio 1000, ma nel settimo gioco si fa distrarre dai fischi mooolto sciovinisti del pubblico per un – presunto- out non chiamato a Berdych e a 40-40 cede commettendo un gratuito di dritto e un doppio fallo. Nonostante Gael le provi tutte, il match è ormai finito e Berdych chiude come aveva iniziato, ossia con un ace che suggella il 6-2 4-6 6-3 finale.


Gli spettatori applaudono comunque il loro valoroso beniamino e si “riappacificano” con Berdych, dopo che questi corre a baciare la fidanzata Ester Satorova e, durante le premiazioni, pronuncia qualche frase di circostanza sul posto e sul torneo. Nel complesso, potranno dire di aver assistito ad un match dai due volti, un po’spento all’inizio ma molto coinvolgente alla fine, quando Monfils ha preso le misure al suo avversario e i due hanno mostrato un tennis completo e di buona qualità.


Per Tomas si tratta dunque del settimo titolo in carriera e –ahinoi-di un buon viatico in vista del prossimo weekend di Davis, che a Ostrava vedrà la Repubblica Ceca affrontare l’Italia. Dopo gli ottimi Australian Open, il ceco conferma di aver perfezionato molti aspetti del suo gioco, mobilità compresa, e si candida fortemente ad entrare nella top 5 nel corso del 2012, come lui stesso si è augurato di riuscire a fare in conferenza stampa


Quanto a La Monf, Patrick Chamagne sarà certo deluso per aver visto, per un buon set e mezzo, il suo allievo farsi sovrastare atleticamente e in potenza dall’avversario, pur non essendo né un Rochus né un Cipolla: d’altro canto, potrà dirsi soddisfatto del modo in cui Gael ha reagito ad una situazione a lui sfavorevole. Lo stesso Gael, in conferenza stampa, ha confermato di sentirsi migliorato come tennista e di aver cominciato –da fine 2011- a colpire la palla con qualche secondo d’anticipo: inoltre il parigino, nonostante il cedimento sul 4-3 del 3°set, ha evidenziato enormi progressi mentali, cambiando tattica in corso d’opera e mantenendo alta la concentrazione dal primo all’ultimo quindici. Con queste premesse, e migliorando un servizio che quest’oggi gli ha fatto difetto in molti punti chiave, il transalpino può seriamente ambire a rientrare nella top 10: per ora, può già dirsi soddisfatto per aver battuto Simon e aver dato provvisoriamente ragione a Guy Forget, che l’ha preferito al nizzardo per la trasferta canadese di Coppa Davis.


Ultima nota sull’organizzazione del torneo. L’Open Sud de France 2012 è stato sfavorito quanto non mai dal calendario: collocato tra gli Australian Open e la Coppa Davis, il torneo è caduto nell’unica settimana gelida e nevosa dell’inverno francese ed oltretutto appena prima del prestigioso Open Gdf Suez, cosa che ha sicuramente trattenuto molte personalità e molti giornalisti a Parigi. Nonostante ciò, l’equipe di Patrice Dominguez ci ha consegnato un bel torneo, con match combattuti e di buona qualità, alcuni giocatori in ottima forma ( Berdych, Kohlschreiber, Rufin, Mahut), il gradito ritorno di Paul Henri Mathieu e l’assenza di qualsivoglia forfait tra i favoriti: inoltre la cornice della Park & Suites Arena- secondo impianto francese per questo tipo di eventi, dopo l’Arena di Bercy-si è dimostrata davvero ottima per questo tipo di tornei, tanto che Dominguez ha comunicato di aver ricevuto dall’ATP Supervisor Carlos Sanchez un ottimo rapporto sull’organizzazione e le installazioni.


Uniche note negative il pubblico –poco numeroso e, come spesso accade Oltralpe, talvolta inopportuno con i suoi fischi- e i giornalisti francesi, che dopo aver tartassato di domande Monfils hanno pensato bene di disertare quasi in toto la conferenza stampa del vincitore (5-6 i giornalisti presenti compreso il sottoscritto): una cosa vergognosa, tanto che se Berdych si fosse alzato e se ne fosse andato nessuno avrebbe avuto nulla da obiettare..

I risultati


Finale doppio maschile
:
Mahut-Roger Vasselin (Fra) b Hanley (Aus)/ Murray (Gbr) (3) 6-4 7-6 (4)


Finale singolo:
Tomas Berdych (Cze-1) b Gael Monfils (Fra-3) 6-2 4-6 6-3
 

Christian Turba

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