Roland Garros: Ha perso 6-3 6-1 e può sembrare incredibile, ma Martina Trevisan poteva vincere

Editoriali del Direttore

Roland Garros: Ha perso 6-3 6-1 e può sembrare incredibile, ma Martina Trevisan poteva vincere

PARIGI – So di sostenere una tesi poco comprensibile. Penso che Martina non batterà mai più Coco Gauff. Ma è stata meno lontana dal riuscirci di quanto dica il punteggio. Ha pagato la stanchezza per le 10 vittorie. Gauff grande fisico ma modesta tecnica e peggior mano

Pubblicato

il

Martina Trevisan - Roland Garros 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Per prima cosa permettetemi di ringraziare i lettori che nella giornata di ieri hanno fatto registrare a Ubitennis 192.365 visite, dopo che durante tutta la settimana del Roland Garros eravamo stati intorno alle 150.000. Quando pensai di tentare l’avventura del web, soprattutto perché non ne potevo più di combattere con il poco spazio che il tennis riusciva a conquistare sui giornali sui quali avevo cominciato a scrivere nell’ottobre 1972 – La Nazione – non avrei mai pensato di raggiungere – ovviamente con l’aiuto di tanti collaboratori bravissimi – numeri neppur lontanamente vicini a questi. Ricordo che festeggiai in famiglia i primi 300 lettori…Scherzavamo in casa dicendo “Ubitennis ha battuto i Promessi Sposi di Alessandro Manzoni per 275 lettori!”.

Chiedo scusa per questo inizio iperpersonale di editoriale assicurando che se Martina Trevisan avesse battuto Coco Gauff e avesse conquistato la prima finale di un torneo che resta comunque storico per lei e per noi, memorabile, imprevedibile e quindi fantastico… beh il cosiddetto “comincio” sarebbe stato certamente diverso.

Detto ciò vorrei subito dire che se uno non avesse visto la finale femminile e leggesse soltanto il punteggio (6-3,6-1) con cui la diciottenne Coco, più giovane finalista americana in uno Slam dai tempi di Serena Williams a New York nel ’99, si è imposta su Martina, penserebbe a una partita a senso unico, volata in un battibaleno.

Già la sua semplice durata potrebbe però instillare qualche dubbio a quel lettore di risultati: un’ora e mezzo. 12 game per 90 minuti. Togliamo un minuto e mezzo per 9 cambi di campo e il medical time out chiesto da Martina per farsi curare la coscia e farsela fasciare, restano 70 minuti: significa che mediamente ogni game è durato più di 4 minuti. Ci sono stati anche 3 game vinti a zero da Coco e uno da Martina, 5 a 15, ma per giocare i primi sei game ci sono voluti 33 minuti e dopo quei 33 minuti le due ragazze stavano 3 pari, con 4 game andati ai vantaggi (3 di 8 punti e uno di 10) dopo 4 break consecutivi, 2 per ciascuna delle due semifinalista. Cinque break in 7 giochi all’insegna del massimo equilibrio.

Purtroppo sul 3 pari, che poteva essere tranquillamente un 4-2 per Martina. Coco era fresca e ha preso il largo. Martina era stanca ed è affondata. Infatti negli ultimi tre game del set vinto 6-3 ha fatto 12 punti e perso solo 2.

E nel secondo set ci sarebbe stato un game, durato 20 punti e 15 minuti, che ha influito su tutto il prosieguo del match: il quarto.

 Serviva Martina: ha avuto 4 pallegame per il 2 pari, ha salvato tre palle break ma non la quarta, dopo aver commesso anche due doppi falli. Così è stato 3-1 per Coco.

E di nuovo come sul 3 pari del primo set, Coco Gauff si è liberata delle sue ansie e ancora ha concesso solo due punti degli ultimi 14. Alla fine il conto totale degli errori gratuiti di Martina era 36. Troppi per poter sperare di vincere. E mai ne aveva forse fatti così tanti. Forzati sì, ma gratuiti no. Ma non erano errori stupidi. Erano errori che avevano dietro un’idea… mal eseguita. Con i ‘se’ e i ‘ma’ non si cambiano le partite, ma fino al 3 pari se c’era una ragazza che poteva essere avanti 4-2 era Martina.

La partita la faceva, con molta personalità, Martina, mentre l’altra faceva soprattutto muro, un gran muro. In genere si battezza gli junior irregolari e discontinui, seppur talentuosi, con una critica abbastanza stereotipata: “Gioca bene, ma gioca da junior”.

Che in altre parole significa: sa fare tutto ma non è continuo. Invece Coco, che non mi ha particolarmente impressionato come mano, anzi -di 4 tentate smorzate ne ha sbagliate tre in modo clamoroso; le è riuscita la quarta quando ormai la sua partita era in discesa- mi ha invece stupito per la solidità del suo palleggio, per i suoi pochissimi errori. Di rovescio ha giocato lungo, lunghissimo, prevalentemente incrociato, ma quando si è trovata a dover optare per il lungolinea lo ha fatto con grande agio. Qualche regalino lo ha fatto in risposta, ma una volta che entrava in palleggio e nello scambio, non sbagliava quasi più. I rischi doveva prenderli Martina e la fiorentina ha provato ripetutamente a a prenderli. Con personalità ma scarsa efficacia. Anzi.

Purtroppo Martina però non era lucida. Certamente era stanca. A fine primo set aveva già fatto 12 errori gratuiti di dritto. 21 gratuiti in tutto fra dritti, rovesci e doppi falli. E purtroppo il trend non sarebbe cambiato nel secondo,  perché a fine match di dritti sbagliati ne avrò contati ben 25 (anche se le statistiche ufficiali dicono 22).

Tathiana Garbin ha commentato al proposito: “Martina non farebbe mai 25 errori di dritto in un match se non fosse terribilmente stanca. Ha pagato lo sforzo compiuto per vincere 10 partiti di fila, è stata stupenda, oggi ha incontrato un’avversaria molto più fresca che ha avuto gioco facile nel manifestarsi più solida”.

Con Tathiana, una ragazza che ho sempre stimato fin da quando giocava, avevo fatto una lunga e interessante intervista intorno alle 13,30, sul tennis femminile che deve essere considerato in rinascita dopo tre, quattro anni di buio post Fab Four de noantri (Schiavone, Errani, Pennetta, Vinci) mentre Coco Gauff si stava allenando sul campo 2, lo stesso dove mezzora prima si era allenata Martina Trevisan con uno sparring partner, un ragazzo francese classificato a ridosso della prima categoria, subito dopo i “meno 15”. Qui trovate il link

Coco Gauff non aveva perso un set lungo il torneo e ne aveva vinti alcuni a 0, segno di una capacità di tenere la concentrazione non proprio comune per una  ragazzina di 18 anni appena.

Molto simpatica fuori dal campo, super estroversa, in campo però Coco è garosa come poche. Non mollerebbe mai un punto che è uno. Sempre pronta a contestare, anche a lungo e con discreta ostinazione, palle che lei vedeva in modo diverso dall’arbitro o dai giudici di linea. Si è presa anche qualche fischio, da un pubblico comunque ben disposto nei suoi confronti… perché non si può proprio fare il tifo contro una ragazzina di 18 anni, anche se l’avversaria ha il sorriso più dolce del circuito.

All’inizio della partita ha chiesto anche all’arbitro se fossero normale quegli strilli con cui Martina accompagnava i suoi colpi. E Mariana Veljovic si è sentita in dovere di catechizzare Martina. “Ma se oggi ho gridato molto meno del solito!” avrebbe detto poi, facendo ridere tutta la sala stampa, Martina con splendida spontaneità“Ho sempre fatto così e nessuno mi ha mai detto nulla, è la prima volta” ha raccontato un po’ sorpresa. Poco dopo Coco ha minimizzato, quando le ho riferito quello che aveva detto Martina e chiesto come mai lei fosse così sorpresa per quegli urletti al punto di doversi rivolgere all’arbitro. E le ho anche detto:

Ma hai mai sentito Azarenka che probabilmente grida ancora più forte? E sì che non hai incontrato Monica Seles che gridava più forte ancora…”

“Oh per me non era tanto il volume… e poi non l’ha più fatto così… ma ci sono stati due punti nei quali lei stava ancora strillando (non ricordo mai la miglior traduzione del grunt, scusate, quando scrivo di fretta) e sono sicura che se guardaste il video e io stavo già colpendo la palla. Era la lunghezza delo strillo, non il suo volume. Non ero abituata e ho chiesto all’arbitro se poteva farlo, lei ha detto di no e che lo avrebbe detto poco dopo…io ricordo che stavo già colpendo un rovescio e lei stava ancora strillando”.

Ma poi ha tenuto a precisare: “No, io amo Martina. Quando sei sul campo può succedere una cosa così…ma come avete visto tutti alla fine, ci siamo abbracciate. Non ho nessun problema con lei”.

Ora io mi rendo conto di fare un’affermazione che può sembrare paradossale, e che mi comporterà l’accusa di essere affetto da miopia patriottica e tecnica: secondo me per ora Martina Trevisan gioca a tennis meglio di Coco Gauff e il modo in cui è scaturito questo punteggio mi induce a pensare che oggi la mission era tutt’altro che impossiblese solo Martina avesse potuto combatterla ad armi pari. Invece è stata una lotta impari. Ciononostante era lei che aveva il pallino. E avrebbe potuto fare almeno 3 o 4  smorzate dopo che l’aveva cacciata ai teloni di fondo, ma non le ha fatte.

Matteo Catarsi mi ha scritto: “Ha perso per tanta stanchezza e poca lucidità. Ma siamo contenti perché la partita l’ha fatta di carattere Marti, con la poca energia che aveva. L’altra ha solo aspettato. Ha un fisico importante, era riposata ed è stata molto lucida”.  

In conclusione sono curioso di vedere come si comporteranno in futuro Coco e Martina. Coco sta conquistando diverse tappe di precocità, non solo americane come quella accennata all’inizio: la più giovane americana a raggiungere una finale d’uno Slam dai tempi di Serena Williams nel ’99. Serena è classe ’81. . La più giovane americana a raggiungere la Finale a Parigi dai tempi di Andrea Jaeger nel 1982. Coco è anche la più giovane tennista a raggiungere una finale di Grande Slam dai tempi di Maria Sharapova a Wimbledon 2004. La più giovane a raggiungere la finale del Roland Garros dai tempi di Kim Cliysters nel 2001.

Però noi stiamo imparando, seguendo la storia di Jannik Sinner, che precocità da teenager non significa poi raccogliere immediatamente quanto magari la gente si aspetta.

A Sinner al momento manca un fisico adatto alla bisognaEcco, Coco Gauff invece sembra averlo già. E Martina dice che la sua palla è già pesante e veloce. Però, come dicevo prima, la mano non è quella della Navratilova, e nemmeno della Evert. Ma non mi sorprenderebbe che finalmente fosse lei a dare del filo da torcere a Iga Swiatek che ha dominato per la quarta volta Dasha Kasatkina come aveva fatto anche per le prime tre, meno game delle dita di una mano ad ogni match. Per farle un punto a Coco ce ne vuole. Se ne accorgerà anche Iga. Che potrebbe essere stanca anche lei per 34 vittorie consecutive.

Per quanto concerne Martina invece sono curioso di vedere cosa combinerà sull’erba – anche se come ha detto lei la stagione è breve e lei non sembra avere troppa fiducia nelle sue possibilità…secondo me sbaglia, fra servizio mancino a uscire, rovescio piatto bene anticipato, può giocare bene… ma solo se ci crede – e poi sul cemento. Lei dice che il cemento le piace. Vedremo. Saranno importanti le prime partite, quelle che potrebbero fare fiducia o trasmetterle insicurezza.

Il panorama del tennis femminile consente discrete aperture a chi lavori sodo e abbia quel talento che Martina possiede. Come ha detto anche Tathiana Garbin, non è obbligatorio essere un’amazzone oggi per essere forti a tennis. Soprattutto se si ha il talento di… Justine Henin. Martina ne ha molto meno di Justine, ma ne ha abbastanza per salire ancora rispetto al suo attuale best ranking, n.26  o n.27, sapremo lunedì. E insieme a quello ha l’intelligenza per mettere in atto tutto quel che serve. Oggi ha anche i mezzi economici per permettersi un preparatore atletico full-time e altro. E anche la Federtennis potrà metterle a disposizione tutti i servizi di cui avrà bisogno. Per tutti questi motivi, non potendo considerare davvero un caso fortunato un doppio Roland Garros di tale successo, io sono piuttosto ottimista sul suo avvenire. Sia pure senza aspettarmi chissà che cosa. Non siamo davanti a una top-ten.

Ma penso che quella di ieri possa considerarsi una piccola occasione perduta. Infatti Coco migliorerà più di lei, ma ieri secondo me era ancora battibilissima…da una Trevisan che fosse stata nel pieno dei suoi mezzi atletici e psicofisici. Ribadisco ancora una volta. La partita l’ha fatta lei, sbagliando le esecuzioni – all’inizio forse anche per la tensione inevitabile di fronte aun appuntamento così importante – ma non la tattica.

E ora scrivete pure che con l’età Ubaldo Scanagatta si è rammollito nel giorno di festa della nostra Repubblica.

Il tabellone maschile del Roland Garros 2022

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement