Nessuna sorpresa, verrebbe da dire, leggendo le due giocatrici che si contenderanno il titolo del Korea Open nella nottata italiana, alle ore 4:00. Ma se una delle due, Ekaterina Alexandrova, non ha avuto grossi problemi nel battere Tatjana Maria, semifinalista a Wimbledon lo scorso luglio, ben diverso il discorso per la n.1 del seeding Jelena Ostapenko. La lettone ha dovuto infatti recuperare un set di svantaggio contro Emma Raducanu, andando poi ad approfittare del ritiro (evento non così raro) della campionessa dello US Open 2021. Dunque finale tra la prima e la seconda testa di serie, di certo interesse, con Alexandrova che è una delle due russe impegnate in finali in Asia questo weekend (l’altra è Samsonova a Tokyo); 3-1 i precedenti a favore della tds n.2, tra cui una vittoria proprio nella capitale coreana nel 2018 e il più recente, a Madrid la scorsa primavera.
IL TABELLONE COMPLETO DEL WTA 250 DI SEOUL
[2] E. Alexandrova b. [7] T. Maria 6-2 6-4
Non c’è stata storia nella prima semifinale, con un’affermazione ben netta per Alexandrova, che ha impiegato solo 1h e 10 per avere la meglio di un’avversaria che sul veloce sa ben comportarsi, ma alla lunga non poteva reggere la solidità e il peso di palla della russa, che vanta comunque 56 posizioni in più dell’avversaria. Il risultato è anche un po’ bugiardo, dato che in entrambi i parziali Alexandrova era in netto e largo vantaggio, e in entrambi ha permesso alla tedesca di rientrare, rallentando un po’ il proprio gioco, rendendo il passivo meno ingeneroso. Chiude con il 79% di conversione con la prima la sua ottava semifinale vinta a livello tour la russa, che cerca il sesto titolo della carriera, secondo dell’anno dopo la schiacciante vittoria su Sabalenka a ‘s-Hertogenbosch, forte del nuovo best ranking di n.22 al mondo.
IL TABELLONE COMPLETO DEL WTA 250 DI SEOUL
[1] J. Ostapenko b. [6] E. Raducanu 4-6 6-3 3-0 RIT
Trattandosi di un incontro tra due campionesse Slam, entrambe tra l’altro molto precoci, era ben lecito aspettarsi una semifinale di livello ben più alto e godibile, nella parte alta del tabellone. E, effettivamente, per i primi due set così è stato, con in mostra una Raducanu che in alcuni colpi ha dimostrato come ancora sappia giocare a tennis, sfoggiando anche una gran prova di resilienza. Infatti, pronti, via, subito la lettone è andata avanti 2-0, ma la giovane britannica ha saputo non perdersi d’animo e non solo ha recuperato il break, ma ha anche portato a casa il primo set con un bel tennis e un gran 70% di conversione con la prima. Ma, ancora una volta, l’incapacità di tenere a lungo la concentrazione nel corso della partita ha condizionato Emma, che si è trovata avanti di un break nel secondo parziale, andando poi a perdere 5 dei successivi 6 game, di fatto dando coraggio ad Ostapenko e riaprendo una partita che poteva chiudere. Il vero peccato é che un match equilibrato, incerto, si è rivelato alla fine condizionato dal fisico di Raducanu, costretta a ritirarsi a inizio terzo parziale per problemi in serie: vesciche, tensione laterale, dolore alla schiena…insomma un insieme di difficoltà fisiche che ancora una volta mostrano la sfortuna di questa ragazza, costretta a ritirarsi a match in corso per la quarta volta solo quest’anno. Ostapenko, che comunque stava giocando bene, ne approfitta per centrare la terza finale dell’anno (con un solo titolo, a Dubai), e seconda a Seoul, dove ha vinto nel 2017.
