ATP Montecarlo: in scioltezza Wawrinka, Nadal, Federer. Spettacolo Monfils-Dolgo

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ATP Montecarlo: in scioltezza Wawrinka, Nadal, Federer. Spettacolo Monfils-Dolgo

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Vince facile il primo match sul centrale Stan Wawrinka: 6-1 6-1 a Juan Monaco. Lo segue a ruota Nadal, che travolge il povero Pouille 6-2 6-1. Berdych batte Stakhovsky, Federer liquida Chardy 6-2 6-1

[2] R. Federer b. J. Chardy 6-2 6-1  (da Montecarlo, Laura Guidobaldi)

Vedete QUI la conferenza stampa di Roger Federer in inglese

Leggi QUI la conferenza stampa di Roger Federer

Quando parliamo di Roger Federer e Jérémy Chardy non possiamo non pensare allo scontro “shock” in quel di Roma l’anno scorso, in cui il simpatico transalpino ha estromesso al 2° turno il campionissimo elvetico, provocando una cocente delusione a tutto il pubblico italiano e del Foro Italico. Eh già, il 28enne di Pau, attuale n. 35 del ranking, ha compiuto il più bell’exploit della carriera, producendo il suo più bel tennis, supportato da una notevole maturità tennistica e grande tenuta mentale. In un match al cardiopalma, Jérémy, dopo aver perduto il primo set 6-1, ha strappato il secondo set a Roger per 6-3 e, nel terzo lottatissimo parziale, ha annullato perfino un matchpoint svizzero con un ormai celeberrimo passante di dritto incrociato in corsa, per poi aggiudicarsi per 8 punti a 6 il tie break. Insomma, da quel giorno anche il buon Chardy ha potuto ascrivere nella sua bacheca lo scalpo rossocrociato.

Dopo quello scontro, Federer è riuscito a “vendicare” la sconfitta romana proprio in terra di Francia, arrecando, a sua volta, la delusione al pubblico transalpino di Parigi-Bercy. I due hanno dato vita ancora una volta ad uno scontro scintillante e ricco di colpi di scena, conclusosi 7-6(5) 6-7(5) 6-4 per l’ex n. 1 del mondo.

E oggi che succederà qui a Montecarlo? Non siamo né in Italia né in Francia, ma forse qui sul “Rocher” – come lo chiamano i monegaschi – l’atmosfera si arricchisce del mélange di entrambi i paesi…

Federer fa il suo esordio sul Court Central difendendo la finale dell’anno scorso, persa dall’amico Stan Wawrinka, battuto per la seconda volta in carriera in finale da un connazionale (dopo la finale persa da Marc Rosset a Marsiglia nel 2000). Chardy, che nel 2014 entra per la prima volta nei Top 30, ritorna a Montecarlo per la sesta volta mentre si tratta della partecipazione n. 12 per Roger Federer che, nel Principato, ha già disputato ben 4 finali (nel 2006, 2007 e 2008 contro Rafa Nadal e nel 2014 opposto a Wawrinka), dovendo rimandare ancora il successo nell’uno dei due Masters 1000 che mancano ancora al suo scintillante palmares.

Insomma, les jeus sont fait, rien ne va plus….la parola al campo.

Stranamente gli spalti non sono ancora gremiti e, forse, tanti spettatori intenti a seguire il match tra Fognini e Dimitrov sul Court des Princes, non hanno ancora fatto in tempo a prendere posto sul centrale; Federer, invece, dal canto suo, è stato rapido come la folgore; sia nell’aggiudicarsi i primissimi giochi che l’intero primo set poiché, in soli 26 minuti, liquida il povero Chardy per 6-2. Lo svizzero impone fin da subito un ritmo a dir poco frenetico, schizzando sul campo per guadagnare la rete il prima possibile. Gli funziona davvero tutto: servizio, dritto, volé… In vantaggio sul 2-1 strappa il servizio al transalpino, salendo 3-1 e poi rapidamente 4-1. Chardy non riesce più di tanto a costruire un’offensiva temibile e, alla fine, il n. 2 del mondo chiude agevolmente il set per 6-2.

Non c’è che dire, oggi Roger è più che mai determinato a fare un sol boccone di Jérémy poiché anche nella seconda frazione ingrana la quinta per salire 2-0. Unica differenza col primo set è una piccola distrazione da parte di Federer che cede il servizio. Tuttavia arriva di nuovo un break svizzero sul 2-1 che permette poi all’elvetico di allungare le distanze sul 4-1 in un baleno. Lo svizzero incalza senza sosta l’avversario che, oggi, pare abbia le armi spuntate, soprattutto al servizio. Insomma, delle battaglie di Roma e Parigi oggi non v’è traccia. L’ex n. 1 del mondo liquida la pratica Chardy in 53 minuti con lo score di 6-2 6-1.

Per Federer ora ci sarà il vincente tra Monfils e Dolgopolov, il cui match è in programma sul Court des Princes: “Sono contento di giocare contro Gael“, ha dichiarato Federer. “È un grande giocatore, e un carissimo ragazzo”

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[3] R. Nadal b. [WC] L. Pouille 6-2 6-1 (Da Montecarlo, Carlo Carnevale)

Vedi QUI la conferenza stampa di Rafael Nadal

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Doloroso il battesimo del fuoco per il giovane Lucas Pouille; il francese, che si era ben messo in luce con la vittoria su Thiem, dura poco più di un’ora sul Centrale, schiacciato dalla straripante superiorità di un Nadal non eccezionale, semplicemente ancora non alla sua portata. Due set morbidi per una mattinata in ufficio, in cui il maiorchino dimostra di non preoccuparsi troppo di avere un piano tattico, quanto piuttosto di mantenere regolarità e costanza; scambi lunghi al ritmo in cui Nadal potrebbe andare avanti per ore, profondità estrema con un dritto oggi non devastante, ma precisissimo e fastidioso da ogni lato del campo. Pouille pecca di monotonìa nel cercare in continuazione il rovescio di Rafa, che è bravo a reggere prima di invertire le diagonali con lungolinea carichi e arcuati; il transalpino sciorina comunque delle soluzioni apprezzabili, ricordandosi con troppa poca frequenza di non avere nulla da perdere e affidandosi a combinazioni di servizio in fuori e dritto dalla parte opposta che scaldano il caloroso pubblico amico. Nadal, che visto da vicino fa davvero spavento per la velocità e la potenza con cui governa i quadricipiti, ottiene i break in ciascuno dei giochi in cui ne ottiene la possibilità, eccezion fatta per il quarto, in cui un dritto ad uscire di Pouille flirta con la riga e permette al francese di respirare almeno qualche punto in più, prima che i suoi tentativi di approccio a rete vengano continuamente frustrati dai micidiali passanti di Nadal, che chiude il primo parziale per 6-2. Lo spagnolo archivia in proprio favore dieci degli undici games conclusivi, permettendo a Pouille di evitare il bagel quando con autorità il giovane francese aggredisce le traiettorie alte che provengono dalla sua sinistra e spara all’incrocio delle righe con il rovescio, ma c’è ben poco altro da segnalare.

Nadal incontrerà al terzo turno il vincente tra Isner e Toricki, con lo statunitense che già in passato gli ha creato qualche grattacapo sulla terra rossa (Roland Garros 2011, quando Isner era avanti di due set a uno). A Pouille non resta che fare tesoro di questi tre giorni, grazie ai quali è salito agli onori dell’attenzione mediatica del suo paese e si è avvicinato alle prime 100 posizioni del ranking.

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[7] S. Wawrinka b. J. Monaco 6-1 6-4 (da Montecarlo, Alberto Prestileo)

La conferenza stampa di Wawrinka in inglese qui

Leggete QUI la conferenza stampa di Wawrinka

“Sono contento della partita che ho fatto. Ho giocato bene, è stato un buon match, soprattutto perché contro un avversario ostico come Monaco – ha detto Wawrinka in conferenza stampa – Mi sono allenato bene prima del torneo e sono contento di come sto reagendo alla terra”

Nella mattinata del Principato di Monaco, tra sole e qualche nuvola minacciosa, scende in campo Stan Warinka contro Juan Monaco. Ad accoglierli sul centrale una cornice di pubblico degna dell’ultimo turno di qualificazioni, ma l’orario è dei più difficili e, si sa, i monegaschi sono comodisti.

Passando alla partita, il numero 2 di Svizzera parte subito forte: sbaglia poco con dritto e rovescio, è efficacie al servizio e brekka così subito l’argentino. Stan va col pilota automatico in tutti i suoi turni di battuta, concede al massimo un 30 a Monaco, al quale invece strappa nuovamente il servizio. Il 6-1 è così servito agli occhi dei non tantissimi astanti, testimoni di un Wawrinka in grande spolvero.

Alle riprese dei giochi, delle grigie nuvole portano via il sole e, probabilmente, anche la brillantezza dell’elvetico. L’ex vincitore dell’Australian Open non è più sicuro sul dritto, sbaglia più di un servizio e tiene aperto il secondo set. L’impressione è che la partita dipenda esclusivamente dalle lune, o forse dal sole in questo caso, di Wawrinka e che lui, e soltanto lui, decida se chiuderla o meno. Dall’altra parte della rete, il numero 42 del mondo non si fa pregare e coglie tutte le occasione che StanTheMan gli da. Strappa così subito il servizio, salvo poi restituirlo subito. Se però il pubblico aumenta, lo stesso non si può dire dello spettacolo. Il livello della partita, per colpa soprattutto di Wawrinka, cala di molto e i break fioccano. Si arriva così sul 4-4 e servizio Monaco, vero momento clou del match: lo svizzero non vuole allungare ulteriormente la partita, e mette pressione all’avversario. L’argentino, dal canto suo, prova a difendersi al meglio, senza però riuscirci più di tanto: l’elvetico riesce infatti a brekkare il buon Juan e, nel game successivo, chiude la partita.

Dopo un’ora e 11 minuti, Wawrinka porta a casa la partita ed arriva al secondo turno, dove affronterà Grigor Dimitrov.

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[14/WC] G.Monfils b. A.Dolgopolov 7-6(5) 7-6(6) (da Montecarlo, Carlo Carnevale)

Di gran lunga l’incontro più divertente del torneo; Gael Monfils azzanna il doppio tiebreak per arginare un Dolgopolov minaccioso di piena e si garantisce un terzo turno contro Roger Federer, per sperare di ripetere le prestazioni offerte a Shangai 2013 (in cui vinse in tre set) e US Open del 2014 (in cui era avanti due set a zero e due matchpoint prima di collassare e perdere in cinque). Il francese si garantisce il passaggio del round dando fondo ad un’inaspettata riserva di lucidità, che gli permette di non smontarsi quando sotto di un break nel primo set, né di andare in panico una volta che nel secondo Dolgopolov riesce a rientrare due volte in partita per poi allungare fino al gioco decisivo, sprecando un set point; altissimo il contenuto tecnico dell’incontro, specialmente negli ultimi cinque giochi quando l’ucraino attacca la spina e raggiunge il proprio Nirvana tennistico: il gioco che permette a Monfils di livellare il secondo set sul 2-2 è un sunto di spettacolo ed entusiasmo, con un susseguirsi di palle corte, rincorse e accelerazioni in controtempo. Dologpolov si autocondanna con  gratuiti di grave ingenuità, come quando consegna il secondo matchpoint all’avversario con un rovescio non impossibile che fa troppa amicizia con il nastro; inutile il coraggio dimostrato sul 4-4 nel secondo parziale, quando sotto 0-40 il sovietico infila cinque prime, seguite da altrettanti dritti piatti e ficcanti. Alle mie spalle risuona chiarissima la voce di Ian de Witt, allenatore di Monfils, che invita l’allievo a una maggiore aggressività con continui “return deeper!” che per poco non gli costano il coaching; il transalpino si fa trascinare dal gaudio del pubblico, e si sente perfettamente a proprio agio quando il contesto si pone a metà fra l’agonismo e la showmanship: il punto che comporta il 4-4 nel set d’apertura è un susseguirsi di rincorse che culminano in un tweener del guadalupense, agilmente raccolto da una voleè di dritto di Dolgopolov. Da lì al tiebreak passano due break consecutivi, causati da stecche e scelte tattiche sbagliate da parte di entrambi; anche il primo joeux decisif si rivela instabile, condito da cinque minibreak totali, tra cui quello decisivo che Dolgopolov impacchetta con un dritto da riscaldamento terminato in corridoio. Monfils, che in carriera vanta due finali consecutive perse in un mille francese, seppur sul duro di Bercy nel 2009 e nel 2010, ringrazia i raccattapalle ad ogni passaggio di asciugamano, e il suo contagioso buonumore desta la naturale simpatia del tifo, che esplode quando un suo servizio vincente gli permette di annullare il set point che Dolgopolov si era procurato sul 5-4 in suo favore grazie ad uno stupendo dritto anticipato in cross; l’ucraino spreca per due volte un minibreak di vantaggio nel tiebreak del secondo parziale, prima di commettere il grave svarione del quale Monfils ringrazia educatamente con il successivo imprendibile dritto lungolinea. Federer-Monfils è prevista come seconda partita sul Centrale nella giornata di giovedì, con in palio una chance di semifinale da contendere a chi la spunterà tra Wawrinka e Dimitrov.

Le altre partite

Buona prova di Jo-Wilfred Tsonga contro Goffin: il numero 2 di Francia, e 14 del mondo, supera agevolmente il giovane belga, numero 21 del mondo, in un’ora e 24 minuti. Il 6-3 6-4 finale è frutto di due soli break, concessi da Goffin a fine primo ed inizio secondo set. Tsonga ha così avuto una serie di 5 game di fila, che gli hanno permesso di portare a casa la partita e approdare al terzo turno contro Cilic. Sul Court des Princes, Berdych batte in due set Stakhovsky, 6-4 7-6(2), in un match più complicato del previsto: se nel primo set il ceco riesce a strappare il servizio all’avversario, nel secondo necessita del tiebreak per chiudere set e partita. Al terzo turno sarà contro Bautista Agut che, a sua volta, ha battuto Kohlschreiber in tre set, 6-7 (3) 6-3 7-6 (4). Altro match del campo dei Principi quello tra Raonic e Sousa. L’allievo di Piatti e Ljubicic ha qualche difficoltà in più del previsto ma alla fine batte in due set il portoghese: 6-3 7-6 (4) il punteggio dopo un’ora e 26. Infine, sul campo numero 2, Robredo, giustiziere del nostro Seppi, ha battuto 6-1 6-1 Granollers. Al terzo turno sarà proprio contro Raonic. Dopo lo spagnolo, è stato il turno di Gilles Simon, relegato ancora in un campo secondario ma ugualmente vincente: 6-4 7-5 sul connazionale Paire. Al terzo turno sarà contro Ferrer. Ultima partita sul campo numero 2, quella tra Isner e Troicki: il gigante americano ha avuto bisogno di due tie break, uno finito a 4 e l’altro a 5, per avere la meglio sul serbo. Prossima partita contro Nadal.

 

Tutti i risultati

[7] S. Wawrinka b. J. Monaco 6-1 6-4
[3] R. Nadal b. [WC] L. Pouille 6-2 6-1
[2] R. Federer b. J. Chardy 6-2 6-1
[11] J. Tsonga b. D. Goffin 6-3 6-4
[6] T. Berdych b. S. Stakhovsky 6-4 7-6 (2)
[9] G. Dimitrov b. F. Fognini 6-3 6-4
[4] M. Raonic b. J. Sousa 6-3 7-6 (4)
[14/WC] G. Monfils b A. Dolgopolov 7-6 (5) 7-6 (6)
[16] T. Robredo b. M. Granollers 6-1 6-1
[10] G. Simon b. [Q] B. Paire 6-4 7-5
[15] J. Isner b. V. Troicki 7-6 (4) 7-6 (5)
[12] R. Bautista Agust b. P. Kohlschreiber 6-7 (3) 6-3 7-6 (4)

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