Cinque cose sul prossimo Roland Garros maschile

Roland Garros

Cinque cose sul prossimo Roland Garros maschile

Tutto quello che c’è da sapere sul secondo Slam dell’anno: chi ci sarà, chi no, chi ritornerà e chi esordirà. E poi i possibili incroci delle teste di serie, il programma e i record di uno Slam che ha avuto lo stesso vincitore in nove delle ultime dieci edizioni

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Chi mancherà, chi ritornerà e chi esordirà – Erano cinque i tennisti che avevano richiesto di entrare in tabellone con il ranking protetto: Juan Martín del Potro, Tommy Haas, Florian Mayer, Janko Tipsarevic, Radek Stepanek. Il cut-off era quindi alla posizione numero 99 del ranking ma poiché Haas e del Potro hanno annunciato il ritiro, entrano in tabellone anche il numero 100 e 101 ATP, Nicolás Almagro e Andrey Kuznetsov. Essendo cominciate le qualificazioni, ogni altro tennista che annuncerà il ritiro non verrà sostituito dal primo tennista in ordine di classifica bensì da un lucky loser (cioè uno dei tennisti sconfitti nel turno decisivo delle qualificazioni). Pare che rivedremo Florian Mayer, che a Roma ha perso solo 7-6 al terzo contro Kevin Anderson, Janko Tipsarevic, che ha vinto un paio di partite (a Bucarest e Monaco di Baviera) e Radek Stepanek, che ha vinto una partita a Monaco e partecipato a un paio di challenger senza però mai vincere un match. L’assenza più pesante, comunque, dovrebbe essere quella del canadese Milos Raonic, testa di serie numero 6. Il suo ritiro, comunque, non è ancora ufficiale per cui il suo posto verrà preso eventualmente da un lucky loser (ma ci torneremo più avanti).
Le wild-card in tabellone sono otto: sei francesi (Quentin Halys, Maxime Hamou, Nicolas Mahut, Paul-Henri Mathieu, Lucas Pouille ed Edouard Roger-Vasselin), un americano (Frances Tiafoe) e un australiano (Thanasi Kokkinakis). I restanti sedici posti saranno occupati dai tennisti provenienti dalle qualificazioni. Gli esordienti al Roland Garros sono quasi tutti tra le wild-card: Halys, Hamou, Kokkinakis e Tiafoe non hanno mai giocato a Parigi tra i professionisti (Kokkinakis però vanta due secondi turni raggiunti quest’anno e lo scorso anno a Melbourne). L’altro debuttante nel torneo è il belga Ruben Bemelmans (come per Kokkinakis, però, non sarà il primo Slam in assoluto).

Le teste di serie – Come detto poco fa, dei primi 32 del mondo solo Milos Raonic non dovrebbe partecipare al Roland Garros a causa dell’operazione al piede che già lo ha costretto a rinunciare a Roma. Essendo la testa di serie numero 6 del tabellone, il suo ritiro causerebbe un bello scossone alle teste di serie. L’effetto principale riguarda Stan Wawrinka, perché lo svizzero rientrerebbe in extremis tra i primi otto. Il sorteggio è previsto per venerdì alle ore 11:30. Le teste di serie sarebbero suddivise così:

1-2: Djokovic – Federer
3-4: Murray – Berdych
5-8: Nishikori – Nadal – Ferrer – Wawrinka
9-12: Cilic – Dimitrov – López – Simon
13-16: Monfils – Tsonga – Anderson – Isner
17-24: Goffin – Robredo – Bautista-Agut – Gasquet – Cuevas – Kohlschreiber – Mayer – Gulbis
25-32: Karlovic – García López – Tomic – Fognini – Kyrgios – Mannarino – Troicki – Verdasco

Il regolamento prevede che le prime otto teste di serie vengano sorteggiate al terzo turno con i tennisti compresi tra la venticinquesima e la trentaduesime posizione. Questo significa che i tennisti tra la nona e la sedicesima verranno fatti incontrare al terzo turno con quelli compresi tra la diciasettesima e la ventiquattresima. Inoltre, i primi quattro del tabellone non possono essere sorteggiati agli ottavi contro i tennisti compresi tra la nona e la dodicesima posizione (che invece pescano agli ottavi quelli tra la quinta e l’ottava posizione). Al terzo turno, per i primi otto, ci sono un bel po’ di mine vaganti: i più pericolosi, a occhio, sono Guillermo García López (numero 11 della Race), Fabio Fognini (che ha battuto Nadal a Rio de Janeiro e Barcellona) e Nick Kyrgios (che ha battuto Federer a Madrid). Mannarino, Troicki e Karlovic sembrano meno pericolosi mentre Verdasco è il solito enigma e in quanto tale è imprevedibile (l’anno scorso giocò un buon torneo e perse solo agli ottavi contro Murray). Agli ottavi, invece, Djokovic, Federer, Murray e Berdych dovranno guardarsi da quattro tennisti decisamente poco agevoli: Monfils, Tsonga, Anderson e Isner. Federer, per dire, ha perso con tre di loro su terra; Djokovic al Roland Garros 2012 dovette annullare quattro match point a Tsonga; Berdych ha perso due anni fa proprio a Parigi contro Monfils. Il meno complicato da affrontare sembra essere Kevin Anderson, che negli ultimi quattro anni ha incontrato Berdych per ben dodici volte, perdendo sempre. Per le teste di serie comprese tra il numero 5 e il numero 8 i problemi, paradossalmente, sembrano minori: Cilic non è mai stato un fenomeno su terra e dopo la sbronza degli US Open non ha più giocato a quei livelli mostruosi mentre Dimitrov è in crisi di gioco e risultati; López e Simon, al contrario, sono giocatori da non sottovalutare (più il francese dello spagnolo, almeno su terra) e che potrebbero mettere in difficoltà i tennisti meno continui (un nome a caso: Wawrinka). Nishikori, di recente, ha perso contro López a Indian Wells e negli head-to-head con lo spagnolo è in parità (tre vittorie a testa). Ma il sorteggio sarà interessante soprattutto per i possibili incroci ai quarti. Occhi puntati sul numero sei del tabellone, Rafael Nadal, che non si è mai presentato a Parigi con una testa di serie così bassa (nel 2005 era numero 5). Al meglio dei cinque set, su terra, Nadal ha perso una sola volta in carriera. E lo stesso Nadal lo ha detto: sulla lunga distanza vengono fuori i tennisti più forti. Il problema è: Nadal, ad oggi, è tra i tennisti più forti? Occhio naturalmente a Kei Nishikori, che però non ha mai raggiunto i quarti a Parigi, e David Ferrer, che è uno dei quattro tennisti in tabellone ad aver giocato una finale al Roland Garros. Chiude il secondo quartetto Stan Wawrinka: lo svizzero è un tennista particolarmente imprevedibile ed è difficile dire dove può arrivare. L’anno scorso perse al primo turno ma due anni fa giocò un tennis paradisiaco contro Richard Gasquet prima di arrendersi a Nadal nel turno successivo.
Il discorso cambia se Raonic dovesse decidere di giocare: Wawrinka scalerebbe infatti alla posizione numero 9, diventando di gran lunga il tennista più pericoloso in ottica ottavi per Nishikori, Raonic, Nadal e Ferrer; Isner farebbe spazio a Simon (per la gioia di Federer), e lo statunitense sostituirebbe Gulbis, che finirebbe nell’ultimo gruppo delle teste di serie. Ma ad oggi è difficile immaginare Gulbis oltre il primo turno del torneo parigino (dove difende una semifinale).

Gli italiani – I quattro moschettieri sono sempre loro: Fabio Fognini, Andreas Seppi, Simone Bolelli e Paolo Lorenzi. Di loro quattro, Fognini è l’unico che sarà in tabellone con una testa di serie (la ventottesima o la ventinovesima) ed è l’unico ad aver raggiunto i quarti di finale in questo torneo (e anche negli Slam in generale). Il miglior risultato di Seppi è il quarto turno del 2012, quando si trovò addirittura avanti di due set contro il numero uno del mondo, Novak Djokovic. Bolelli ha raggiunto il terzo turno una sola volta, nel 2008, mentre Lorenzi è entrato nel tabellone principale per quattro volte ma non è mai riuscito a passare il primo turno (nel 2013 riuscì a rimontare due set a Tobias Kamke ma perse 6-3 al quinto). Nel tabellone di qualificazioni sono ben otto gli azzurri in tabellone: Andrea Arnaboldi, Roberto Marcora, Luca Vanni, Thomas Fabbiano, Potito Starace, Matteo Viola, Filippo Volandri e Marco Cecchinato. Di questi otto, tre di loro hanno già giocato nel tabellone principale: Arnaboldi (nel 2014, passando per le qualificazioni), Starace (nove volte tra il 2004 e il 2014, raggiungendo il terzo turno nel 2004 e nel 2007) e Volandri (nove volte tra il 2003 e il 2014, raggiungendo gli ottavi nel 2007). Negli altri Slam Fabbiano è riuscito a qualificarsi per gli US Open nel 2013, Matteo Viola per gli Australian Open 2012 (Starace e Volandri li hanno giocati tutti e quattro più volte).

Il programma – Il primo giorno di gioco per quanto riguarda il tabellone principale è domenica 24 maggio mentre la finale si giocherà domenica 7 giugno. Si gioca dalle 11 finché non arriva il buio: i campi del Roland Garros, infatti, non sono dotati di tetto e non si gioca con l’illuminazione artificiale come succede invece negli altri Slam. Il primo turno verrà completato martedì 26 maggio e da allora ogni turno prenderà due giorni: il secondo turno si gioca mercoledì 27 e giovedì 28, il terzo venerdì 29 e sabato 30, gli ottavi di finale il 31 maggio e il 1° giugno, i quarti di finale il 2 e il 3 giugno. Le semifinali si giocheranno venerdì 5 giugno (la prima semifinale alle 13, l’altra a seguire) mentre la finale sarà il 7 giugno intorno alle 15 (prima c’è il doppio femminile).

I record (ha collaborato NoMercy)– Partiamo dal campione in carica, Rafael Nadal, che cercherà di andare in doppia cifra a Parigi. Nessuno è mai riuscito a farlo negli Slam tra gli uomini mentre tra le donne c’è riuscita solo Margaret Court, che ha vinto undici titoli in Australia. Solo Martina Navratilova, nell’Era Open, è riuscita a vincere tante volte lo stesso Slam in singolare quanto Nadal (ha vinto nove volte Wimbledon tra il 1978 e il 1990). Se lo spagnolo dovesse vincere il decimo titolo nelle ultime undici edizioni, allungherebbe la striscia di anni consecutivi con almeno un titolo Slam (per ora è a quota 10). Nadal inoltre diventerebbe il primo nell’Era Open a vincere lo stesso titolo Slam per sei volte di fila. In precedenza hanno fallito sia Björn Borg (sconfitto in finale a Wimbledon nel 1981) che Roger Federer (sconfitto in finale a Wimbledon nel 2008 e in finale agli US Open nel 2009). Nel caso vincesse il torneo senza beneficiare di walkover ritoccherà la striscia di partite vinte consecutivamente nello stesso Slam: Borg è a quota 41, Federer invece è a quota 40 perché sia nella striscia londinese che in quella newyorkese usufruì di un walkover.
Novak Djokovic cerca invece di completare finalmente il Career Grand Slam dopo aver perso in finale due delle scorse tre edizioni (e perdendo in semifinale nel 2013 quella che era una finale anticipata) sempre contro Rafael Nadal. Djokovic inoltre vuole diventare il primo tennista dai tempi di Jim Courier (1992) a vincere i primi due titoli dello Slam. Dovesse completare il Career Grand Slam, Djokovic sarebbe solo l’ottavo tennista a completare questo traguardo (il terzo negli ultimi sei anni): i magnifici sette sono Fred Perry, Don Budge, Rod Laver, Roy Emerson, André Agassi, Roger Federer e Rafael Nadal.
Roger Federer, dal canto suo, proverà a vincere per la seconda volta il trofeo che ha più a lungo inseguito prima di festeggiare in lacrime nel 2009 la fine di una caccia che sembrava stregata. Se dovesse farcela, sarebbe il primo tennista nell’Era Open a completare un Double Career Grand Slam, cioè conquistare almeno due volte ciascun titolo dello Slam. Prima dell’Era Open, invece, ci sono già riusciti Rod Laver e Roy Emerson.
Ranking alla mano, gli altri tennisti che hanno qualche possibilità di vincere il torneo sono Andy Murray, Tomas Berdych, Kei Nishikori, David Ferrer e Stan Wawrinka. Tra di loro solo Ferrer ha giocato una finale a Parigi (nel 2013). Murray e Berdych hanno giocato almeno una semifinale (Tomas nel 2010, Andy l’anno dopo e lo scorso anno), Wawrinka non è mai andato oltre i quarti di finale mentre Kei Nishikori è il tennista con i peggiori risultati a Parigi, non avendo mai fatto meglio degli ottavi.

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