[10] M. Cilic b. [8] R. Gasquet 7-5 5-7 6-2 (Emmanuel Marian)

I precedenti, Monte Carlo 2013 e Cincinnati la scorsa estate, dicono Gasquet, ma l’incontro odierno si preannuncia  incerto e il campo conferma le sensazioni della vigilia. Cilic, molto più falloso del francese, fatica a carburare nei primi dieci minuti della contesa, ma è proprio lui, con discreta sorpresa degli astanti, a piazzare il primo allungo nel quarto gioco grazie a due bombe sganciate con il dritto a sventaglio e a un paio di sanguinosi errori gratuiti del tennista di Bèziers. Il primo parziale sembra prendere una decisa piega quando nel gioco successivo Cilic si porta sul 30-0, ma il croato commette un paio di sciocchezze e rimette in partita Gasquet, che è molto bravo a guadagnarsi con una splendida palla corta l’opportunità di break, poi convertita grazie ad un erroraccio con il dritto del numero 12 del mondo. Da questo momento le possibilità per il giocatore in risposta diradano; Cilic continua a sbagliare molto ma rischia poco aggrappandosi a servizio e dritto mentre Richard, più regolare, veleggia tranquillo fino al dodicesimo gioco, quando è chiamato a servire per andare al tiebreak. Qui il francese viene tradito per tre volte dal fidato rovescio, l’ultima sul set point esterno: 7-5 Cilic in 48 minuti.
Il secondo parziale avanza senza sussulti sino al settimo game, quando il numero 10 del mondo si guadagna un’opportunità di break con uno splendido passante di rovescio, ma la spreca gettando alle ortiche una comoda risposta sulla seconda palla croata. Si sa, chi sbaglia paga e Richard paga salato, perché nel game successivo, l’ottavo, il rovescio gli volta di nuovo le spalle e Cilic vola sul 5-3. Sembra finita, ma qui succede l’imponderabile: il croato si spegne improvvisamente, non mette più una palla in campo, subisce un tremendo parziale di 17 punti a 6 e cede il set al dodicesimo gioco. Si va al terzo.

Il campione degli US Open 2014 ha bisogno di riordinare le idee e chiama un medical time out: a questo punto non è certo lui il favorito. Marin rientra in campo con un ginocchio fasciato e l’animo rasserenato, procurandosi le prime occasioni del parziale decisivo nel quarto gioco, ma Gasquet è fantastico nell’annullare la seconda di due consecutive palle break con una visionaria palla corta in contropiede sulla riga. Tuttavia, il poco tennis messo nelle gambe in questo disgraziato inizio di stagione sta per presentargli il conto: Cilic si impadronisce del campo in modo sempre più minaccioso e al sesto gioco Gasquet sbanda, stecca un rovescio in mezzo ad altri due non forzati da ergastolo e cede il servizio. Ma la partita da lettino dello psicanalista di Marin non è terminata e nel settimo game torna a sbagliare l’impossibile finendo per trovarsi a fronteggiare tre palle break consecutive. Gasquet però ha smesso di ragionare e non approfitta delle sole due prime messe in campo dall’avversario, decidendo di fare a pallate contro uno che di pallate se ne intende e franando sul 2-5. La partita è ormai ai titoli di coda, ma Gasquet non ha intenzione di fermarsi a leggerli e da 30-0 avanti si produce in tre punti inguardabili regalando la palla del match al croato, che chiude con un bellissimo rovescio lungolinea.

Passa dunque il turno Cilic, che coglie il primo successo in carriera contro il francese in due ore e ventiquattro minuti di una partita magari non perfetta dal punto di vista estetico, ma sicuramente molto coinvolgente. Il croato affronterà ai quarti di finale David Goffin.

[13] G. Monfils b. F. Delbonis 6-3 6-4 (Bruno Apicella)

A Gael Monfils serve un’ora e diciotto minuti per sbrigare “la pratica” Federico Delbonis e regalarsi i quarti di finale contro il canadese Milos Raonic. Nel match di ottavi di finale andato in scena sullo stadium 2 di Indian Wells il francese Monfils, numero 16 del ranking ATP che sogna di vincere il Roland Garros, batte in due comodi set l’argentino Delbonis numero 53 del ranking che nel terzo turno aveva sconfitto il numero 2 al mondo Andy Murray. L’argentino è apparso un po’ scarico dopo l’impresa contro Murray, mentre il francese ha fatto la differenza al servizio e con i colpi da fondo. Monfils inizia il match al servizio e tiene la battuta con facilità: spinge subito da fondo e, complici anche alcuni errori di Delbonis, si guadagna la prima palla break del match che, però, non sfrutta. Dopo aver tenuto il servizio Monfils si guadagna la palla per il break grazie ad un grande recupero su una buona palla corta giocata dall’argentino che poi affossa un rovescio in rete. Conquistato il vantaggio Monfils resta concentrato sui suoi turni di battuta dove riesce ad accelerare il ritmo degli scambi, aumenta la potenza dei colpi e mette in difficoltà Delbonis salendo sul 5-2. Il francese non sfrutta un set point sul servizio dell’avversario ma chiude il primo parziale nel suo turno di battuta con il punteggio di 6-3. Il secondo set parte con un game molto lottato dove il francese si crea le prime occasioni per portarsi salire nel punteggio; Delbonis prova a reagire, ad allungare gli scambi ma, complice due doppi falli, è costretto a cedere la battuta. L’argentino, però, riesce a recuperare il break e a riportare il match in parità. Sul 3-3 è il numero 16 del ranking ATP a conquistare un nuovo break che può decidere il set. Sul 5-4 Monfils non trema: chiude con un ace e si regala i quarti di finale contro Milos Raonic con cui è avanti per 2-1 negli scontri diretti. Il francese ha, però, perso l’ultimo precedente nei quarti di finale dell’Australian Open 2016.

Risultati:

[5] K. Nishikori b. [9] J. Isner 1-6 7-6(2) 7-6(5)
[4] R. Nadal b. A. Zverev 6-7(8) 6-0 7-5
[1] N. Djokovic b. [18] F. Lopez 6-3 6-3
[7] J.W. Tsonga b. [11] D. Thiem 6-3 6-2
[12] M. Raonic b. [6] T. Berdych 6-4 7-6(7)
[15] D. Goffin b. [3] S. Wawrinka 6-3 5-7-6(5)
[10] M. Cilic b [8] R. Gasquet 7-5 5-7 6-2
[13] G. Monfils b. F. Delbonis 6-3 6-4

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