UISP-FIT, c'è l'accordo. La Federazione evita il Garante

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UISP-FIT, c’è l’accordo. La Federazione evita il Garante

UISP e FIT hanno firmato un accordo che ridisegna le dinamiche, economiche e amministrative, tra i due denti. Sembra una “scesa a patti” che favorisce la UISP in termini monetari, ma potrebbe penalizzarla, vincolandola alla Federazione per quello che riguarda tornei e formazione

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Pare sia stato l’intervento diretto di Giovanni Malagò, con pressioni piuttosto piccate all’una e all’altra parte, a smuovere definitivamente le acque tra FIT e UISP che nella giornata di ieri, dopo mesi di battaglie sfociate in una denuncia da parte della UISP al Garante della Concorrenza e in un’interrogazione parlamentare, hanno comunicato il raggiungimento di un accordo firmato«I vertici del Coni hanno dato un decisivo contributo» si legge sul sito nazionale UISP, con il presidente dell’ente di promozione, Vincenzo Manco, che dichiara: «Siamo stati al tavolo della negoziazione con i valori e lo spirito che ci contraddistinguono: trasparenza, lealtà e difesa del diritto allo sport per tutte le persone. Apprezziamo il ruolo svolto dal CONI e dal suo presidente Malagò nel giungere a questo accordo». E lo stesso Malagò rilascia una breve dichiarazione, dicendosi «felice perchè il mondo dello sport dimostra, ancora una volta, di saper risolvere le questioni al suo interno con grande lungimiranza e rispetto».

Era stata l’interrogazione presentata in Senato dal parlamentare Pd Vaccari e controfirmata da altri 19 colleghi di tutto l’arco costituzionale a portare alla ribalta la querelle tra UISP e FIT, che si prolungava ormai da oltre un anno. Vaccari avrebbe voluto che UISP andasse fino in fondo alla lotta, come potete leggere nell’intervista rilasciata al nostro sito, ma il CONI ha lavorato perché la battaglia si concludesse prima e senza pronunciamenti terzi. L’accordo, firmato il 16 marzo da Vincenzo Manco e Angelo Binaghi in tutte e 6 le pagine che lo compongono, in realtà è una scesa a patti nella quale la FIT accantona i procedimenti per la quale era stata denunciata al Garante della Concorrenza, ma al contempo UISP accetta alcuni status quo che invece sembravano non dover passare. Voci di corridoio infatti davano per imminente il pronunciamento dell’AGCM, con una ragione piena all’ente di promozione sportiva che però, sotto le pressioni del CONI, ha preferito non attendere il concludersi di quel procedimento arrivando alla firma.

Nei punti salienti, il nuovo accordo siglato da UISP e FIT prevede quanto segue:

– La federazione concede “amnistia” (proprio così) su tutti i procedimenti riguardanti tesserati e affiliati a seguito dello svolgimento di attività UISP da parte degli stessi

– UISP potrà organizzare liberamente tornei rivolti solo ai propri tesserati

– In caso di tornei UISP rivolti anche a tesserati FIT, sarà la FIT a concedere l’autorizzazione (si parla di “tornei concordati tra le parti”) e a provvedere alla pubblicazione sui propri calendari. Vedremo quanto questa quasi quotidiana mediazione sarà pacifica o meno

– Tali tornei “misti” assegnano punteggi FIT ma in misura ridotta rispetto ai tornei FIT tout court

– Le tariffe di affiliazione e tesseramento tornano a essere identiche anche per chi fa doppia attività UISP-FIT («è fatta salva la facoltà dell’affiliazione e tesseramento sia alla FIT che alla UISP senza che ciò comporti penalità di alcun genere o discriminazioni» si legge). Questa forse la vittoria più grande di UISP, con la FIT che si impegna anche a restituire la differenza pagata quest’anno da circoli e soci UISP purché ne arrivi la richiesta entro il 30 aprile: ricordiamo che i costi di tesseramento erano quasi triplicati per circoli e tennisti dalla “doppia tessera”.

– Precisazione lessicale: il termine di Campione Italiano può essere utilizzato solo per i campioni federali

– Gli allenatori UISP potranno fare attività solo per l’ente, mentre per l’attività federale dovranno essere formati dalla FIT

– Infine una clausola che blocca i contenziosi: le controversie tra i due enti, da ora in poi, saranno risolte soltanto dalla Giunta del CONI (senza più poter far riferimento a terzi come l’AGCM, ad esempio).

La durata della convenzione è di un anno ma si riterrà tacitamente rinnovata a ogni scadenza. Chiosando, UISP ha certamente vinto da un punto di vista economico, vedendo cancellata una discriminazione nelle tariffe che sembrava davvero iniqua. Ma ha accettato alcune imposizioni su tornei e formazione, e soprattutto da ora in poi avrà le mani legate su eventuali contenziosi che sorgano con la FIT: forse con la speranza (ben riposta?) che non ce ne siano altri.

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