Miami Open: Federer e il pericoloso bagno alle figlie, Nole si scusa, Serena nervosa

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Miami Open: Federer e il pericoloso bagno alle figlie, Nole si scusa, Serena nervosa

Al Masters 1000 di Miami è il momento dei big. Serena Williams, che ieri ha sofferto contro la connazionale McHale, ed è apparsa un po’ nervosa in conferenza stampa. Novak Djokovic ritorna sull’argomento Moore e le sue dichiarazioni. Grande attesa per il ritorno in campo di Roger Federer, che ha parlato del caso Sharapova, di Indian Wells e dell’infortunio al ginocchio

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Al Miami Open, secondo Masters 1000 sul cemento americano della stagione, è arrivato il momento dei big. Oggi debutta il numero 1 del mondo Novak Djokovic, ma l’attesa è tanta soprattutto per Roger Federer, che torna in campo dopo l’operazione al ginocchio, per un infortunio rimediato dopo la semifinale degli Australian Open. Ieri è toccato invece alla n. 1 della classifica WTA, Serena Williams, che ha dovuto faticare contro la connazionale Christina McHale, rimediando la vittoria solo al terzo.

“Ha iniziato a giocare molto bene, un tennis che non aveva mai giocato prima. Io ho iniziato a sbagliare più del solito, quindi ho dovuto recuperare la concentrazione”. L’americana, reduce dalla finale persa contro Victoria Azarenka ad Indian Wells, ha ammesso  di non sentirsi stanca dopo le tante partite disputate dall’inizio del 2016, anche se in conferenza stampa ha dato qualche segno di nervosismo: “Non è stata per niente dura perché ho giocato molto. Mi sento bene, ma non vorrei stare qui in questo momento, quindi se possiamo concludere. Io sto bene. Mi sento come se facessi intervista tutti i giorni. È abbastanza. Grazie a tutti”.

Il numero 1 del mondo Novak Djokovic ha invece voluto parlare prima della conferenza stampa del caso che lo ha coinvolto, a seguito delle parole dell’ormai ex direttore di Indian Wells, Ray Moore. Il serbo che aveva parlato dei prize money di donne e uomini in base alle statistiche, ne ha approfittato per chiarire ulteriormente la sua posizione: “Vorrei che tutti capissero che neanche per un momento le mie intenzioni erano sbagliate. Sono davvero dispiaciuto se le mie colleghe donne si sono sentite offese. Non volevo fare alcuna differenza di genere, supporto totalmente la parità di genere e di opportunità”. Djokovic, che aveva postato proprio ieri una foto in compagnia di Chris Evert e Billie Jean King , ha parlato anche dell’ incontro con quest’ultima: “Era di buon umore con me, abbiamo parlato di tante cose diverse. Abbiamo parlato delle opportunità di un tennista, di usare questa influenza per fare la differenza in diversi ambiti. Abbiamo avuto una conversazione molto amichevole”.
La conversazione si è poi spostata sulle Olimpiadi di Rio di quest’anno: “Non vedo l’ora di andare a Rio per i Giochi Olimpici. Ho dei bellissimi ricordi del Brasile, nel 2012 ho giocato lì un’esibizione con Guga Kuerten”. Il serbo infine ha parlato del ritrovarsi insieme a Federer e Nadal insieme in un torneo dopo tanto tempo: “Avere di nuovo qui Roger è fantastico, non giocava qui da un paio di anni credo, è un giocatore importante per il nostro sport. Vedremo del tennis di alta qualità”.

C’era tanta attesa per le parole di Roger Federer, che oggi tornerà in campo dalla semifinale degli Australian Open contro Juan Martin del Potro. Non potevano mancare le considerazioni sull’infortunio: “Mi sono fatto male dopo la partita contro Novak, mi sono alzato, non so esattamente cosa sia successo, credo stessi correndo a fare il bagno alle bambine, ho fatto un movimento, ho sentito uno strano click nel mio ginocchio. Poi sono andato allo zoo, ma avevo il ginocchio gonfio. Ho fatto una risonanza magnetica in Svizzera e il dottore mi ha detto che mi sarei dovuto operare. E adesso sono qui, sette settimane e due giorni dopo. Sono molto felice, ma mi ha rattristato dover fare l’operazione, non credevo di doverci passare nella mia carriera, per me è stato uno shock”.
Lo svizzero ha detto la sua anche sul caso Moore e sulle parole di Djokovic, scherzando inizialmente con i giornalisti: “Mi volete tirare dentro? Quanto tempo abbiamo? Non vedevate l’ora che arrivasse questo momento, vero?”, ha aggiunto il campione elvetico, non facendo mancare anche delle considerazioni sul piano economico e storico dei tornei. “Sono a favore della parità di prize money. Quando lottavo affinché venissero aumentati negli Slam, sono sempre stato consapevole del fatto che questo avrebbe avuto un impatto anche sul tennis femminile e ne sono felice. Tuttavia bisogna anche guardare alla storia di ogni singolo evento. Ci sono tornei che prima erano solo maschili a cui poi si sono unite le donne viceversa, ed in questi casi è difficile riuscire a raggiungere gli stessi introiti. Spetta al direttore del torneo prendere questa decisione, ma è una realtà già negli Slam, a Indian Wells, a Miami e Madrid. Ma è qualcosa di cui si è già parlato a lungo”.

Federer, lontano dai campi da gennaio, non era nel tour anche quando è scoppiato il caso Sharapova, trovata positiva al Meldonium dopo un controllo effettuato agli Australian Open: “Beh, credo che il tennis stia facendo molto più che in passato in questo campo. È molto più professionale e più forte, ma si possono sempre fare più test. Probabilmente tra 50 anni qualcuno dirà ‘ ci devono essere più controlli’. Ma ad un certo punto pensi se vuoi davvero essere controllato quattro volte in un giorno. Ovviamente la cosa mi ha sorpreso, credevo volesse annunciare il ritiro, quindi è stato davvero  uno shock. Ma questo dimostra che anche i grandi tennisti possono essere incastrati. Continuo a credere che i test e le provette debbano essere conservati per almeno 10 anni e puoi essere punito retroattivamente. Sono un grande sostenitore di questo”.

Lo svizzero infine ha parlato del suo prossimo match contro l’argentino Del Potro, anche lui reduce da un periodo ben più lungo di stop a causa delle numero operazioni al polso. “Sono curioso ma anche un po’ ansioso nel vedere come reagirò alla partita. Mi piace Juan Martin, abbiamo avuto dei grandi incontri, a Parigi, agli US Open ovviamente, e sono davvero contento che sia tornato. Non l’ho ancora visto giocare, quindi non so esattamente cosa aspettarmi, anche se il mio coach è andato a vederlo ieri. Mi concentrerò sul mio gioco, sulla mia testa; cercherò di gestire i problemi che ho avuto negli ultimi mesi”.

 

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