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ATP Montecarlo: semifinale di lusso tra Andy Murray e Rafael Nadal. Monfils ferma Granollers
Quarti di finale all’ATP di Montecarlo. Inizia Andy Murray che dispone facilmente di uno stanco Milos Raonic. Rafael Nadal supera uno stralunato Stan Wawrinka e raggiunge lo scozzese in semifinale. Gael Monfils supera in due set Marcel Granollers

[5] R. Nadal b. [4] S. Wawrinka 6-1 6-4 (dal nostro inviato a Montecarlo, Ruggero Canevazzi)
Dopo l’ottavo di finale contro Thiem, Nadal appare sempre più tra i favoriti alla vittoria finale, ma ora se la deve vedere contro Stanislas Wawrinka, giunto ai quarti a fari spenti, senza farsi troppo notare complici anche l’eliminazione di Djokovic all’esordio e la stessa gara di Nadal (a tratti di nuovo eccellente), ma senza perdere un set. La sfida si preannuncia quindi apertissima, con Nadal leggermente favorito. Il pubblico spera di vedere la sfida tra i topponi del semifinalista di Indian Wells e i fendenti piatti e fulminei del campione del Roland Garros 2015.
Il match delude le attese. È bastato un buon Rafa, regolare in tutti i fondamentali, per avere la meglio in poco più di un ora di un Wawrinka di fatto mai in partita.
Nel primo set l’equilibrio è rotto dal break di Nadal al quarto gioco, sul 2-1 per lui: Wawrinka annulla due palle break ma capitola alla terza, dopo aver già commesso diversi gratuiti. Nel gioco successivo gli errori continuano e il campione del Country Club nel 2014 s’infuria con se stesso e spezza la racchetta facendo leva col ginocchio. Piovono fischi dal pubblico. Il gesto non edificante non serve a Stan per scuotersi, che sotto 4-1 subisce un secondo break sparando in rete un dritto senza convinzione, ricordando l’atteggiamento di Fognini nel match con Lorenzi, che scatenò i fischi del pubblico. Nadal chiude 6-1 dopo appena 25 minuti con un parziale di 5-0.
Nel secondo parziale si vede un po’ più di partita, Wawrinka continua a sbagliare, ma ci mette almeno più orgoglio, anche se è sempre lui a faticare a tenere il servizio, trascinandosi ai vantaggi sia nel primo che nel terzo gioco. Il break è nell’aria e arriva puntuale sul 2 pari, con il mancino di Manacor che picchia duro col suo dritto e lo svizzero che non riesce a contenere. Il numero 4 del mondo raggiunge la sua postazione dando un colpo alla sedia per la frustrazione. Subito dopo però Nadal accusa un passaggio a vuoto e con tre errori restituisce subito il break: 3 pari. È comunque un fuoco di paglia, perché Wawrinka continua a faticare da matti per tenere la battuta: nel settimo game annulla due palle break, poi due giochi più tardi commette tre errori grossolani (mastodontico il primo con un rovescio a campo aperto giocato sulla linea del servizio sparato sui teloni, in pieno stile Camila Giorgi…) e un doppio fallo, mandando Rafa a servire per il match. Il vincitore di 14 Slam fallisce due match-point ma chiude al terzo.
In semifinale domani Nadal affronterà Andy Murray, in una partita difficile per entrambi, perchè Murray ha annichilito Raonic, dimostrando che la prova incolore contro Benoit Paire – dove ha seriamente rischiato di perdere – è stata solo un incidente di percorso. I precedenti tra i due vedono Rafa avanti 16-6, anche se Murray ha vinto l’ultimo confronto sulla terra in finale a Madrid nel 2015.
In conferenza stampa Stan Wawrinka è deluso dalla sua prestazione: “Oggi ho sofferto perché vedevo che gli errori che commettevo non calavano mentre il match proseguiva, così la frustrazione per questo non ha fatto altro che deconcentrarmi, come in un circolo vizioso. Ovviamente sono deluso molto, perché vinco uno Slam e poi fallisco moltissimi tornei, però in un anno preferisco portare a casa un Major e poi fare sempre male nel resto della stagione che fare sempre semifinale senza mai vincere!”. Stan trova anche il modo di sorridere quando gli chiedono se la gente a pranzo sulla terrazza del Centrale, richiamata dal giudice di sedia perché troppo rumorosa, l’avesse disturbato: “Quando giochi male cerchi sempre giustificazioni esterne, a Montecarlo è sempre così col ristorante, ma devo dire che proprio non capisco la gente che viene qui per mangiare senza guardare le partite”, suscitando così il sorriso di tutti i presenti.
Tocca poi a Rafa Nadal, che esordisce con una battuta scherzosa sul direttore di Ubitennis. Ubaldo ieri gli aveva fatto due domande sulle 16 palle break che ha annullato a Thiem: “Oggi non ho annullato nessuna palla break, Ubaldo dovrebbe essere contento!”. Poi Rafa si concentra sul match di oggi e sulla semifinale contro Murray domani: “Sono molto soddisfatto di essere in semifinale in un Master 1000, non è una situazione solita in questo periodo. Nel secondo set entrambi abbiamo giocato una buona partita. Domani con Andy sarà durissima, perché è uno forte anche sulla terra. Non dimentichiamo che ha fatto semifinali a Parigi e Roma e ha vinto a Madrid battendomi in finale l’anno scorso”
[2] A. Murray b. [10] M. Raonic 6-2 6-0 (dal nostro inviato a Montecarlo, Carlo Carnevale)
Basta appena un’ora a Andy Murray per superare Milos Raonic, canadese residente a Montecarlo, e qualificarsi per la sua terza semifinale in carriera nel Principato (2009 e 2011, sempre sconfitto da Nadal). Il britannico allunga nei confronti diretti, portandosi sul 5-3 (aveva vinto anche l’ultimo match in Australia a gennaio, in cinque set) e conquistando il secondo successo personale sulla terra rossa dopo Madrid 2015 (Raonic aveva vinto a Barcellona nel 2012): sconcertante prestazione di Raonic, visibilmente a disagio di fronte alla tonicità e alla rapidità dell’avversario, che approfitta anche di una pessima giornata al servizio del canadese considerati gli standard personali. Importante reazione di Murray, che nei Masters nordamericani di marzo si era arrestato al terzo turno, battuto da Dimitrov a Indian Wells e Delbonis a Miami; Raonic, invece, manca l’appuntamento con la seconda semifinale in un 1000 quest’anno, dopo la finale raggiunta a Indian Wells e persa da Djokovic.
L’incontro ha ben poco da dire, Murray anticipa in continuazione avvantaggiandosi della gran quantità di seconde che Raonic è costretto a servire, e indovina risposte ficcanti praticamente da ogni angolazione: Raonic non prende mai l’iniziativa, e soffre le manovre dell’avversario, che gli propone più volte affilatissimi back o palle corte al veleno. Il primo set è il più combattuto e dura otto giochi, per dare una buona descrizione dell’intero match. La durata della partita sfora i sessanta minuti solo a causa dell’andatura ciondolante di entrambi gli atleti, mentre i gratuiti di Raonic si moltiplicano e Murray non tarda a sfruttare l’occasione. “Rispetto a cinque anni fa sono migliorato molto, basta guardare alla stagione scorsa con Madrid” dichiarerà poi lo scozzese nel post-match, che già dagli istanti successivi pare con la testa alla semifinale: “Domani dovrò giocare una partita attenta, Rafa sta tornando ai suoi livelli”.
[13] G. Monfils b. [LL] M. Granollers 6-2 6-4 (dal nostro inviato a Montecarlo, Carlo Carnevale)
Era dal 2000 che non si vedeva un francese in finale a Montecarlo, quando Cedric Piline riuscì addrittura a sollevare il trofeo battendo Dominc Hrbaty in tre set (allora si giocava tre su cinque): il successo di Gael Monfils, che raggiunge Jo Wilfried Tsonga in semi, garantisce la presenza di un transalpino nell’atto conclusivo del torneo. Il guadalupense regola senza troppo affanno il sorprendente Marcel Granollers, primo lucky loser a giocare i quarti in un Masters 1000 da Chardy nel 2012 (a Cincinnati, perse da Del Potro; il migliore fu Joachim Johansson, che raggiunse la semifinale a Toronto 2004, perdendo da Federer), infilando un parziale di 6-1 per ricucire lo strappo in avvio di secondo set. Granollers, che ha compiuto trent’anni martedì, perde ai quarti di finale in un 1000 per la terza volta in carriera (dopo Roma 2013 e Toronto 2012), ma può considerarsi soddisfatto per aver dato tutta in questa settimana.
Pubblico ovviamente schierato ma mai irrispettoso dello spagnolo, che accusa l’emozione di una situazione così inaspettata e cede il servizio in avvio, accusando i potenti dardi di Monfils: bravissimo Gael a variare le direzioni, e mescolare violente bordate a variazioni di ritmo, aggiungendo anche soluzioni di tocco. Granollers perde la battuta una seconda volta in chiusura di primo set, ma mostra una discreta garra in avvio di secondo, quando approfittando del calo di tensione dell’avversario si lancia in un imprevisto allungo fino al 3-0, trovando anche il tempo per vincere un punto da seduto: a Monfils va il merito di non scomporsi, scalando le marce fino allo sprint finale, quando ottiene il break del 5-4 a zero, sigillandolo con un bel rovescio stretto in diagonale. L’ultimo game è burocrazia e domani sarà semifinale con il grande amico Jo-Wilfried Tsonga, che Monfils sa essere un avversario ostico: “Jo gioca bene contro i francesi – dichiara lui – io ho sempre difficoltà” (2-4 il bilancio, Monfils ha vinto l’ultimo a Miami 2015). La sessione giornaliera si chiude con la consapevolezza di portare un francese a giocarsi il titolo di Montecarlo, mentre LaMonf regala ancora qualche guizzo dei suoi in conferenza stampa: “Ho sofferto ipoglicemia ad un certo punto, il mio fisioterapista mi ha consigliato di bere Coca-Cola”.
Risultati:
[2] A. Murray b. [10] M. Raonic 6-2 6-0
[5] R. Nadal b. [4] S. Wawrinka 6-1 6-4
[8] J.W. Tsonga b. [3] R. Federer 3-6 6-2 7-5
[13] G. Monfils b. [LL] M. Granollers 6-2 6-4
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Italiani in campo sabato 30 settembre: a Pechino Arnaldi sfida Jarry, esordio per Trevisan e Cocciaretto
Matteo Arnaldi cerca un posto nei quarti. Cocciaretto e Trevisan nel main draw, Bronzetti al turno decisivo delle qualificazioni

Chissà se Nicolas Jarry ha ancora gli incubi notturni in tonalità azzurra. Fatto sta che incrocerà nuovamente i colori italiani anche all’ATP di Pechino. Sarà Andrea Arnaldi il suo avversario agli ottavi del torneo. Per il sanremese la speranza di procedere spedito in questa competizione.
Come al solito, in terra cinese, week-end denso di appuntamenti e il sanremese avrà modo di mettere in difficoltà il n. 1 di Cile. La sfida tra questi due tennisti è la prima in assoluto. Start alle ore 6.30 italiane di sabato.
Le quote pendono dalla parte del cileno favorito a 1.75 contro i 2.20 dell’azzurro sui principali bookmaker, con qualche oscillazione, nelle ultime ore, in favore dell’azzurro.
In campo femminile, Elisabetta Cocciaretto sfiderà Marta Kostyuk nel primo turno WTA 1000 di Pechino. L’azzurra sarà in campo alle ore 6.30 contro l’ucraina apparsa in gran forma nell’ultimo periodo. Unico precedente tra le due tenniste è quello del torneo 2023 di Miami, con l’azzurra sconfitta 6-3 6-2. Cocciaretto sfavorita a 2.85, mentre la vittoria dell’ucraina è quotata 1.39. Martina Trevisan, invece, sfiderà Tatjana Maria nel primo turno del WTA di Pechino. Unico precedente tra le due tenniste risale al 2019 al torneo di Acapulco. Tedesca che vinse in due set. Quote pressoché alla pari, con il divario più ampio offerto da bwin: Martina 1,87, Tatjana 1,90.
Sempre a Pechino, si completeranno le gare per l’ingresso nel tabellone principale del torneo. In campo l’azzurra Lucia Bronzetti alle ore 8.00 italiane. La n. 65 del ranking affronterà Ashlyn Krueger. Non ci sono precedenti tra le due, con le quote che vanno da 1.64 di Eurobet per l’americana a 2.18 per l’italiana.
ATP
ATP Pechino: Alcaraz fatica solo in avvio, Zverev doma un ritrovato Schwartzman. Tsitsipas out con Jarry
Ruud elimina Struff ancora a corto di condizione, bene Rublev con Norrie. Musetti e Arnaldi sulla strada di Alcaraz e Jarry

Ultimi match di primo turno al China Open di Pechino: protagonisti in positivo Rublev, Alcaraz, Zverev e Ruud, mentre di nuovo delude Tsitsipas.
[8] A. Zverev b. D. S. Schwartzman 6-7(2) 6-1 6-4
Alexander Zverev parte con il piede giusto e supera, pur non non senza difficoltà, un redivivo Diego Schwartzman. Il tennista argentino è parso finalmente aver ritrovato colpi e gioco di gambe che lo hanno portato fino alla ottava posizione del ranking tre anni fa. L’attuale numero 133 del mondo nel primo parziale è riuscito a strappare la battuta al tedesco e a salire 4-2 chiudendo il game con uno splendido passante incrociato di dritto.
Zverev non si impressiona e coglie il controbreak nel game successivo, togliendo poi una seconda volta il servizio al rivale e andando a servire per il set sul punteggio di 6-5. Schwartzman è però capace di forzare la soluzione al tie-break e di vincerlo nettamente, chiudendo il campo a ogni iniziativa offensiva di Zverev. Il 7-2 finale è firmato dalla migliore versione del “Peque”.
La reazione del vincitore di Amburgo è perentoria: il secondo set dura poco più di mezz’ora e termina 6-1 con solo 11 punti complessivi ceduti dal tedesco, di cui tre alla battuta. Il parziale decisivo vede il rientro di Diego, che ritrova spazio dopo la poderosa grandinata di colpi vincenti subiti nella frazione centrale. Schwartzman fa buon uso anche della palla corta per spezzare il forcing del rivale e arriva a conquistarsi una palla break sul punteggio di 3-2. Persa l’occasione, è lui a cedere il servizio sul 4-4, inchinandosi ad un passante di rovescio della testa di serie numero 8. Poco dopo arriva l’epilogo del match: per Zverev ora un secondo turno con Davidovich-Fokina.
N. Jarry b. [4] S. Tsitsipas 6-4 6-4
La stagione altalenante di Stefanos Tsitsipas continua con l’eliminazione al primo turno contro il cileno Nicolas Jarry. L’atleta ateniese non ha in realtà demeritato giocando un primo set tiratissimo con il cileno protagonista in Coppa Davis a Bologna contro gli azzurri. Nel parziale d’apertura, infatti, il campione di Los Cabos ha servito il 78% di prime palle e ha egregiamente difeso i propri turni alla battuta.
Lo stesso è però riuscito a fare il sudamericano e l’equilibrio è stato rotto da un rovescio in rete del numero 5 del mondo, incapace di contenere una violenta risposta del cileno sul punteggio di 4-4. La differenza nel parziale è dipesa proprio dalla seconda palla del favorito in campo, troppo tenera per le risposte violente del ventisettenne di Santiago. Quattordici colpi vincenti per Jarry contro solo uno in meno di Tsitsipas: cinque a due gli errori per un set di alta qualità.
Nella seconda frazione calano le percentuali al servizio di Stefanos e diventa ancora più difficile per lui contenere l’esuberanza del rivale nei colpi di rimbalzo. Sul 2-2 il greco commette doppio fallo sulla palla-break e spacca la racchetta prima di andare a sedersi per il cambio di campo. Rimarrà l’unico break del set.
Jarry si fa notare per una migliore continuità alla battuta e anche per alcune soluzioni acrobatiche nei pressi della rete davvero pregevoli per uno della sua statura. Il cileno manca due match point sul 5-3 mandando lunghi due dritti, di cui uno in risposta, ma chiude nel game successivo con una splendida volée smorzata di dritto. Il suo prossimo avversario sarà il nostro Matteo Arnaldi.
[1] C. Alcaraz b. [Q] Y. Hanfmann 6-4 6-3
Rientro positivo per Carlos Alcaraz, che torna in attività dopo la sconfitta in semifinale allo US Open contro Medvedev. Il murciano ha avuto le sue tribolazioni soprattutto nella prima frazione, durante la quale ha comprensibilmente faticato a trovare i suoi meccanismi di gioco più naturali. Per lui sei errori non forzati e soprattutto una seconda palla di servizio ancora non pienamente competitiva.
Il tedesco ha subito due break ma ha saputo riportarsi in parità sul 4-4 con una buona regolarità e giovandosi di un Alcaraz ancora incerto. Per fare la differenza il numero 2 del ranking ha dovuto dare tutto proprio nel nono gioco, cogliendo il break decisivo alla quarta opportunità. Per lui, comunque, nel 6-4 finale fanno bella mostra anche quattordici vincenti.
Nella seconda frazione le differenze tra i due contendenti si fanno più marcate e, soprattutto, l’asso iberico registra la seconda palla di servizio: Hanfmann non conquisterà nessuna palla-break e nei propri turni alla battuta vedrà il rivale guadagnare sempre più terreno. Carlos toglie il servizio per due volte e chiude la pratica in poco più di mezz’ora: ad aspettarlo al secondo turno ora c’è Lorenzo Musetti.
[7] C. Ruud b. J. L. Struff 7-6(5) 6-3
Seconda sconfitta nella “Campagna d’Asia” per Jan-Lennard Struff: dopo lo stop con Nishioka a Zhuhai, il tedesco, alla sua terza partita dal torneo di Halle a giugno, cede in due set a Casper Ruud, a sua volta al primo appuntamento agonistico dopo Flushing Meadows.
Il numero 22 del mondo gioca come di consueto a viso aperto e senza paura di sbagliare. Nel primo parziale dispone di una prima palla molto redditizia, ma la mette in gioco solo nel 45% dei casi. Coglie dieci punti a rete su 13 complessivi discese nei pressi del net e mette a referto 27 colpi vincenti. Di fronte a tale esuberanza Ruud si aggrappa principalmente alla battuta e, non appena l’avversario concede spazio, è lesto a prendere l’iniziativa: per lui i vincenti sono ben 18, uniti a solo 5 errori. Un break per parte e la decisione finale allo jeu decisif premia proprio il norvegese, che chiude al quarto set point per 7-5.
Nel secondo parziale il tennista di Warstein accusa chiaramente problemi di affaticamento: cala l’efficienza alla battuta e Ruud è semplicemente perfetto nel contenere e nel ripartire. Il norvegese mette a segno ben 17 vincenti, quattro in più del suo avversario, che dal 3-3 in poi conquista solo sei punti cedendo per due volte la battuta. Casper chiude al terzo matchball e incrocia nel secondo turno il cammino di Tomas Etcheverry.
[5] A. Rublev b. C. Norrie 4-6 6-1 6-4
Esordio con grattacapi ma lieto fine per la testa di serie numero 5 Andrey Rublev, che impiega tre set e poco più di due ore per avere ragione dell’inglese Cameron Norrie.
Il tennista britannico, aiutato da un’ottima prestazione al servizio, non concede palle-break nel primo set e toglie la battuta al russo sul 3-3, nell’unico game in cui il giocatore alla risposta trova chance per aggiudicarsi il game.
Rublev reagisce nel parziale di mezzo riuscendo a controllare decisamente meglio il servizio dell’avversario. Facendo leva su questo e sul brusco calo nella percentuale di prime palle in campo di Norrie, il seeded five può alzare il livello del suo forcing e trovare con maggiore facilità il tempo per spingere di dritto dal lato sinistro del campo.
Incamerato il parziale con il punteggio di 6-1, Rublev gioca un terzo set sontuoso mettendo a segno ben 21 colpi vincenti e solo tre errori. Intoccabile alla battuta, il moscovita toglie il servizio nel terzo gioco al suo avversario e chiude per 6-4 al secondo matchpoint, fissando un appuntamento con Ugo Humbert al secondo turno.
ATP
ATP Astana: passano il turno Korda e Lehecka. Avanza a fatica Mannarino, niente da fare per Fucsovics
Partita intensa quella tra l’americano e Popyrin che ha visto i primi due set finire al tie-break. Per la testa di serie n.5 ottavi di finale contro il portoghese Borges

Secondo tornata di incontri dell’Astana Open, torneo ATP 500 che si gioca sui campi in cemento di Nur-Sultan, in Kazakistan. In campo quest’oggi nomi importanti come Korda, Fucsovics e Lehecka, ma non sono mancate le sorprese.
S. Ofner b. M. Fucsovics. 2-6 6-2 6-3.
Esce di scena Marton Fucsovics, l’ungherese si fa rimontare dall’austriaco Ofner dopo un primo set che faceva presagire tutt’altro epilogo. E sì perché nel primo set Fucsovics strapazza Ofner grazie a un impeccabile rendimento con la prima palla (100% di punti vinti) e con i due break ottenuti chiude il primo parziale 6-2. Nella ripresa si inverto i ruoli: adesso è l’austriaco a macinare punti al servizio mentre cala drasticamente l’efficacia in battuta dell’ungherese. Ofner breakka due volte Fucsovics nel quarto e nell’ottavo gioco per il 6-2 del secondo set.
Nel terzo e decisivo set i due giocatori si barricano dietro i propri servizi. Fucsovics si guadagna ben tre chances di break senza riuscire a convertirne nessuna (grazie all’arcigna difesa di Ofner con la seconda di servizio). L’austriaco ne approfitta con il break nel secondo gioco, che è quello che fa la partita. Al prossimo turno per Ofner la testa di serie n.3, il kazako Bublik.
[5] S. Korda b. A. Popyrin 7-6 (5) 6-7 (4) 6-4
E’ stata una partita molto combattuta quella tra l’americano Korda e l’australiano Popyrin, vinta dal primo al terzo set. Un match intenso, dove il servizio è stato l’ago della bilancia, che alla fine ha premiato il giocatore più solido. Nel primo set non ci sono stati break, nonostante alcune chances non andate a segno per entrambi. Sia Korda che Popyrin hanno mantenuto alto il rendimento in battuto rendendo difficile all’altro rispondere. Si va così al tie-break dove Korda riesce a spuntarla al dodicesimo e ultimo punto. Nella ripresa si segue lo spartito del set precedente: troppa solidità al servizio rendono difficile ogni tentativo di break.
Ad andarci vicino è Popyrin sul 5-4, quando arriva a due palle break, ma Korda rimedia in extremis rimandando tutto ancora al tie-break. Qua i break e contro-break si susseguono fino a premiare la caparbietà dell’australiano che vince per 7 punti a 4. Nel terzo set Popyrin ha un calo di energie fisiche e mentali dopo le fatiche del secondo set. Va sotto di un break nel terzo gioco, ma rimane in attesa di una possibilità per rientrare, cosa che avviene nell’ottavo gioco quando aggancia Korda nel punteggio. Nemmeno il tempo di metabolizzare la cosa che l’americano arrembante si riprende il break subito e va a chiudere per l 6-4 finale. Al prossimo turno per lui il portoghese Borges.
GLI ALTRI INCONTRI – Nei restanti match di giornata c’è la stata la vittoria della testa di serie n.6, il francese Adrian Mannarino, che ha sconfitto in tre set (6-2 5-7 6-3) il russo Alibek Kachmazov. Passa il turno anche la testa di serie n.4, il ceco Jiri Lehecka, che impiega due set – 6-2 7-6 (3) – per avere la meglio sul bielorusso Egor Gerasimov. Avanza anche il serbo Hamad Medjedovic che sconfigge con un duplice 6-4 il tennista russo Alexander Shevchenko