La settimana degli italiani: la leonessa cinese e i giovani del futuro

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La settimana degli italiani: la leonessa cinese e i giovani del futuro

La settimana pre-olimpica interlocutoria per i due circuiti maggiori con la sola Francesca Schiavone in campo, ci permette di dedicarci allo stato di salute del tennis maschile azzurro a livello Challenger e ITF. Buone possibilità di trovare nuovi Top 100

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Con una sola eccezione, tutti i nostri migliori giocatori per classifica, hanno deciso di partecipare al torneo olimpico di Rio, iniziato lo scorso sabato: ovviamente, non hanno quindi  potuto partecipare ai tornei regolarmente in corso questa settimana nei circuiti Atp (Atlanta) e Wta (Florianopolis e Nanchang). La sola Francesca Schiavone, che pure aveva ricevuto una wild card da parte del comitato organizzatore olimpico, in virtù dei successi ottenuti in carriera, ha rinunciato a partecipare alla sua quarta Olimpiade, ritirandosi sia nel singolare che nel doppio (dove avrebbe dovuto giocare con Karin Knapp).  La vincitrice del Roland Garros 2010 ha motivato pubblicamente tale scelta, sul suo account twitter, con la necessità di “ concentrarsi e privilegiare i progetti personali”. Sulla scia di queste dichiarazioni e vedendo la sua attuale classifica, che la posizionava fuori dalle prime cento, si spiega la sua decisione di partecipare alla terza edizione dell’ International Wta (226.750 dollari di montepremi) di Nanchang, metropoli del sud-est cinese.

Ritrovatasi posizionata come prima testa di serie del tabellone, a causa del ritiro post sorteggio della polacca Magda Linette, al primo turno ha liquidato senza problemi col punteggio di 6-0 6-4  in appena  settantadue minuti la sua avversaria, Zhaoxuan Yang, wild card locale e n°251 del ranking Wta. Al secondo turno la Leonessa ha trovato di fronte un’altra giocatrice cinese, anch’essa entrata in tabellone grazie ad un invito degli organizzatori, la n°271  Jia-Jing Lu, che al primo turno aveva eliminato la Hantuchova. Questa volta Francesca ha incontrato molte più difficoltà: ha anzi perso in quasi un’ora di gioco un molto lottato primo parziale, prima di riuscire a trovare le chiavi del suo gioco e portare a casa l’accesso ai quarti, archiviato col punteggio di 4-6 6-1 6-2 in 2h25’. Questa dura lotta nella grande umidità di Nanchang, può avere condizionato il pieno rendimento di Francesca, nei quarti opposta alla settima testa di serie del tabellone, la ventiduenne nipponica Risa Ozaki, 122 della classifica mondiale, contro la quale non aveva mai giocato. La Schiavone, dopo essere venuta positivamente a capo del primo parziale al dodicesimo game, poteva avere la strada in discesa: invece, perso molto velocemente il secondo set, ha avuto un ultimo sussulto all’inizio del terzo, quando ha controbrekkato la giapponese, ma tale tentativo non è purtroppo valso a nulla, perché ormai l’inerzia dell’incontro le era sfavorevole.

La Ozaki ha così ottenuto l’accesso in semifinale col punteggio di 5-7 6-1 6-2 in due ore e dieci minuti di partita, che hanno lasciato l’amaro in bocca a Francesca per non aver sfruttato la buona occasione di andare avanti nel torneo, ma anche la soddisfazione per aver comunque portato a  casa sessanta punti preziosi che l’aiutano nel suo tentativo di chiudere la stagione tra le prime cento e garantirsi così l’accesso ai più importanti tornei della prima parte della prossima stagione. A Nanchang si è iscritta anche Martina Caregaro: essendo posizionata al n°273, ha dovuto iscriversi al tabellone delle qualificazioni, ma, dopo aver sconfitto 4-6 6-2 5-0 in due ore e due minuti Xu Liu Sun,429° giocatrice  al mondo, si è purtroppo arresa in tre set a Ying Zhang, ventenne giocatrice al 696° posto del ranking, che ha avuto la meglio 6-7(2) 6-3 6-2 in due ore.

Questa nostra rassegna settimanale prende in considerazione i risultati dei tennisti italiani impegnati nel torneo del circuito professionistico, tralasciando, per motivi di spazio e perché seguiti dettagliatamente in altre sezioni del sito, l’attività agonistica dei nostri giocatori nei tornei minori, come i Challenger o gli Itf.  Tuttavia, l’esigua attività di questa settimana ci consente di poter finalmente rimarcare i bei risultati ottenuti dai nostri giocatori nel 2016 nei Challenger, dove sono stati ottenuti sin qui  ben sette successi (Lorenzi a Canberra e Caltanissetta , Fabbiano a Zuhai, Cecchinato a Milano, Gaio a San Benedetto e Biella, Vanni a Segovia), che classificano l’Italia terza dietro ad Argentina e Russia nella particolare graduatoria di nazioni vincenti quest’anno nel circuito minore maschile.

Che il 2016 del tennis maschile sia al momento deludente è testimoniato, tra i tanti dati purtroppo già riportati nelle scorse settimane, anche dal confronto della classifica della settimana terminata ieri con l’ultima del 2015. Rispetto ad essa, non abbiamo più due giocatori nella top 30, abbiamo perso due  tennisti tra i primi cento e due giocatori (otto attuali contro i dieci di fine dicembre) nella top 200.  Fatta salva questa premessa, vanno però accolte con piacere e fiducia la crescita dei giocatori più giovani, chiamati a sostituire prima o poi gli encomiabili Lorenzi e Seppi. Considerando esclusivamente gli under 25, vanno segnalati con speranza e soddisfazione i progressi di alcuni nostri giovani. Federico Gaio, classe 92, in poco più di sette mesi ha guadagnato 87 posizioni ed è a ridosso dei primi 150, mentre  il ventunenne Stefano Napolitano ha scalato 174 posti e punta ormai i primi 200. Da rimarcare anche i progressi di Edoardo Eremin, piemontese come Napolitano, entrato tra i primi 300 grazie ad un’ascesa in classifica di quarantasei posizioni. Sempre dal Piemonte, Lorenzo Sonego, che tanto bene aveva impressionato a Roma, ormai è alle soglie dei primi 300 grazie ad un  2016 che lo ha visto salire di sessantasette posizioni, scalata analoga a quella di Alessandro Bega: il milanese allievo della Golarsa ha guadagnato ben sessanta posizioni.

Fermandosi ai primi 350 della classifica, piccoli progressi anche per Gianluca Mager (+11) e per Gianluigi Quinzi: il vincitore dell’edizione juniores di Wimbledon 2013, grazie anche alla recente collaborazione con Ronnie Leitgeb (ex coach di Muster e Gaudenzi) è risalito di quarantatre posizioni. Tra i giocatori presi in considerazione in quanto ad età e classifica, per diversi motivi tra loro, perdono posizioni rilevanti solo Marco Cecchinato (-54),  Matteo Donati (- 79) e Salvatore Caruso (-105). In questo scorcio sull’attività nel 2016 dei tennisti italiani under 25, un cenno merita anche l’attività  di Andrea Pellegrino: il diciannovenne pugliese, messosi in evidenza nelle ultime settimane grazie alle vittoria consecutiva di due futures, pur  avendo iniziato in pratica solo quest’anno a giocare a livello professionistico è riuscito ad avere una classifica già alle soglie dei primi 500 del mondo.

Non si può ovviamente sorridere pensando allo stato del tennis maschile italiano, ma, come si è visto, nelle retrovie i nostri under 25 iniziano a fare bene e la speranza che qualche buon tennista presto torni a rimpolpare la pattuglia italiana tra i primi cento è concreta: immaginare di meglio a breve, invece, non è al momento possibile.

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