Olimpiadi
Rio 2016, volley: l’Italia supera il Brasile per la prima volta alle Olimpiadi (audio)
Una vittoria in 4 set garantisce il primo posto nel girone e i quarti di finale. Contro l’Iran?

L’Italia del volley ha battuto per la prima volta il Brasile alle Olimpiadi nella fantastica cornice del Maracanazinho, nonostante il frastuono della torcida locale e gli incitamenti di 13.000 spettatori, ed è stato per me, finalmente staccatomi dallo stadio del tennis, uno splendido modo di concludere una grande giornata di sport, dopo due match di tennis straordinari – quello di Murray su uno spento Nishikori non era stato granché, i misti e i doppi femminili li ho proprio snobbati – e alludo alla vittoria di un grande Juan Martin del Potro per 4-6, 6-4, 7-6(5) su Rafa Nadal dopo un terzo set di altissimo livello, la clamorosa sorpresa di Monica Puig fantastica nel battere meritatamente la n.2 del mondo Angelique Kerber 6-2 al terzo set e a conquistare la prima medaglia d’oro per il Portorico (3 milioni e mezzo di cittadini in festa).
Siamo arrivati al Maracanazinho alle 10,10 locali, giusto in tempo per seguire alla tv della sala stampa la cavalcata solitaria di Gregorio Paltrinieri e il grande recupero del bronzo Detti, per poi tuffarsi nella bolgia di questo stadio gremito di brasiliani, con musiche assordanti e coinvolgenti per un’atmosfera davvero unica… e con pochissimi italiani.
Dal Brasile gli azzurri avevano perso anche alle ultime Olimpiadi londinesi in semifinale. Poi l’Italia aveva battuto la Bulgaria e conquistato il bronzo, mentre il Brasile aveva perso in finale dalla Russia. Con questa vittoria in quattro set, e in rimonta dopo aver perso il primo set (23-25, 25-23, 25-22, 25-15) al termine di un match tiratissimo ed equilibrato per tutti i primi 3 set, l’Italia – ancora imbattuta nel girone A dopo aver superato in 3 set il Messico, in 4 gli Stati Uniti e in 3 la Francia – si è assicurata la certezza di terminare in prima posizione del gruppo. Per il match con il Canada coach Blengini potrà schierare un po’ di riserve per fare prendere fiato ai titolarissimi. Quindi nei quarti di finale l’Italia incontrerà la quarta squadra del girone B, probabilmente l’Iran, con buone chance (ottime?) di raggiungere le semifinali e quindi un match che varrà una medaglia.
Forse questo Brasile, già battuto dagli Stati Uniti, e quindi non ancora sicuro al cento per cento del passaggio ai quarti pur avendo sconfitto Canada e Messico in 4 set, non è il miglior Brasile, ma gli azzurri hanno giocato un match superbo, sia in ricezione (fantastico il libero Massimo Colaci che ha preso schiacciate pazzesche dei giganti brasiliani – Lucas e Douglas De Souza sono alti 2 m.09 cm) sia in attacco e sui muri dove Zaytsev e Juantorena (specie dopo il primo set) hanno giocato alla grande, come tutti del resto, con Giannelli che in battuta ha fatto sei ace e procurato non pochi danni, a dispetto di qualche inevitabile errore per via dei rischi che prendeva e non poteva fare a meno di prendere. Ma un po’ tutti, da una parte e dall’altra, hanno sprecato battute in rete. C’era anche molta tensione. La partita era importante anche se forse soprattutto per il Brasile che aveva già perso un match.
Fra gli azzurri ad un certo momento ha dovuto scendere in campo anche capitan Birarelli – che, per inciso, ha Ubitennis fra i suoi “favoriti” ed è stato carino nel dirmi: “Ti seguo sempre… anche se ci vediamo soltanto alle Olimpiadi, una volta ogni quattro anni” – nonostante la caviglia malandata. Si è leggermente infortunato Matteo Piano (2m e 08) e quindi, potendo contare su soltanto tre “centrali” – l’altro è Simone Buti, altra torre da 2m e 06 – Blengini è stato costretto a buttare in campo Birarelli che peraltro se l’è cavata alla grande, come sempre: “Ho qualche problemino a tutto il corpo perché non ho potuto allenarmi come avrei voluto ultimamente per via della caviglia, ma la caviglia ha retto meglio del previsto… ancora qualche giorno di riposo e spero sarà a posto. Restare in panchina all’inizio del torneo è stata una sofferenza… e mi sarebbe dispiaciuto moltissimo dover rinunciare a questa Olimpiade”.
Dalle interviste che abbiamo registrato Vanni Gibertini ed io dovreste essere in grado di capire ancor meglio quanto è successo.
Nel primo set l’Italia era stata avanti anche di 3 punti, 15-12, e in pari fino al 20 pari. Nel secondo le due squadre hanno sempre marciato quasi di pari passo, e il Brasile è stato avanti le ultime volte sul 20-19 e 22-21… ma l’Italia, per darvi un’idea dello straordinario equilibrio, aveva guidato 21-20 prima del 23-22, e del 23 pari: fossero andati sotto di due set il recupero sarebbe stato terribilmente complicato. Nel terzo set c’è stata una reazione iniziale del Brasile, formidabile con il trio Mauricio, Lucas e Lucarelli, 3-0, 5-1, 6-2, 7-3, ma gli azzurri non si sono disuniti, li hanno ripresi sul 10 pari e sono stati avanti anche di 3 punti, 15-12, 16-13, 17-14, prima di farsi raggiungere sul 17 pari. L’ultimo pari c’è stato sul 20 a 20. Poi si sono involati fino al 25-22 di nuovo tre punti. L’equilibrio è proseguito nel quarto set soltanto fino al 5 pari, poi gli azzurri hanno cominciato ad accumulare vantaggio: 10-6, 12-7, 13-8, 15-8, 16-10, 20-13, 22-14 che sarebbe stato con 8 punti il massimo vantaggio fino al 25-15 finale con i brasiliani che avevano ormai il morale sotto i tacchi e perfino il pubblico era quasi ammutolito, nonostante gli sforzi dello speaker di ravvivarlo.
Insomma gli azzurri hanno vinto una partita importante, davanti all’entusiasta pubblico di casa era tutt’altro che facile, ma tutti hanno espresso il concetto di voler “restare con i piedi per terra” – detto da loro che sono sempre per aria fa un po’ effetto sentirselo dire – perché è chiaro che l’obiettivo non era tanto raggiungere i quarti di finale quanto una medaglia. E hanno ricordato come sia successo agli Stati Uniti di vincere tutte le partite di un girone per poi perdere nei subito nei quarti.
evidenza
L’Ucraina rimanda la decisione sul boicottaggio di Parigi 2024, mentre aumenta il pressing politico sul mondo dello sport
Venerdì prossimo i Ministri dello Sport europei si incontreranno a Londra per discutere la questione dell’ammissione di atleti russi e bielorussi sotto bandiere neutrali. Ma Kiev avverte: “Noi siamo fortemente contrari finché la guerra non cesserà”

Il Comitato Olimpico Nazionale Ucraino (NOCU) ha rimandato la decisione su un eventuale boicottaggio delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, nel caso in cui venga confermata dal CIO la partecipazione degli atleti russi e bielorussi alla rassegna a cinque cerchi. Il rinvio di tale presa di posizione è stato conseguenza della mancata “ufficialità” dell’iniziale apertura proposta dal Comitato Olimpico Internazionale e risalente allo scorso 25 gennaio. Inoltre, da Kiev non si sono voluti esprimere compiutamente prima della riunione che si terrà venerdì prossimo – il 10 febbraio – a Londra tra tutti i Ministri dello Sport dei Paesi europei. Il NOCU, dunque, per ora si è unicamente limitato ad approvare quei piani programmatici propedeutici ad infondere pressione sui vari dirigenti dei diversi comitati olimpici di tutto il mondo, per raggiungere il proprio obbiettivo: l’esclusione degli atleti di nazionalità russa e bielorussa dai Giochi Olimpici che andranno in scena nell’estate 2024.
Vadym Guttsait, Ministro dello Sport ucraino nonché Presidente del Comitato Olimpico Nazionale dell’Ucraina, ha spiegato che i membri dell’assemblea del NOCU hanno votato a favore di “consultazioni sulla prevenzione della partecipazione di atleti russi e bielorussi a tutte le competizioni internazionali e di un possibile boicottaggio dei prossimi Giochi Olimpici“. Il capo dello sport ucraino ha poi proseguito affermando: “L’idea del CIO sarebbe quella di permettere la partecipazione di sportivi russi e bielorussi a Parigi 2024 in quanto ‘atleti neutrali’, quindi privi di bandiere e inni nazionali. Noi siamo fortemente contrari a questa eventualità, finché la guerra non cesserà“.
Il NOCU si riaggiornerà per ridiscutere la questione, con un’assemblea straordinaria indetta ad hoc, tra due mesi.
IL VERTICE DI LONDRA
Ma come già preannunciato ad indirizzare la contesa in una direzione o nell’altra e quindi potenzialmente a far saltare definitivamente i cocci del vaso, potrebbe essere il vertice che andrà in scena tra meno di sette giorni nella capitale britannica. Il vertice di tutti i Ministri dello Sport delle nazioni del Vecchio Continente per cercare di dirimere una volta e per tutte l’annosa questione. A rivelare l’importanza di tale incontro, è lo stesso Guttsait nel corso della conferenza stampa a latere dell’assemblea del NOCU che ha rinviato ulteriormente la decisione sul boicottaggio: “La Gran Bretagna riunirà un vertice dei Ministri europei dello Sport per venerdì prossimo con l’obiettivo di discutere la questione dell’ammissione di russi e bielorussi. I capi dei Comitati olimpici nazionali di Lituania, Lettonia e Polonia sostengono l’Ucraina, questi tre Paesi hanno difatti già fatto una dichiarazione in tal senso“.
Dunque come si può facilmente dedurre, l’Ucraina è stata già supportata da altre tre nazioni europee nella richiesta al CIO di escludere russi e bielorussi da Parigi 2024. Il NOCU ha inoltre inviato al Presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, ma anche alle Federazioni Internazionali delle varie discipline e ai vari Comitati Olimpici Nazionali, una serie di lettere formali volte a sollecitare il mantenimento in vigore delle sanzioni ai danni della Russia e della Bielorussia fin quando il conflitto non terminerà. Il Ministro dello Sport ucraino ha poi proseguito il suo intervento: “Tutto dipende da noi dirigenti sportivi – non solo dai membri del NOCU – e da come lavoreremo, perché non esiste una decisione ufficiale sulla partecipazione di sportivi russi e bielorussi a determinate condizioni. Dobbiamo intervenire tutti in questo processo, i comitati olimpici nazionali e i presidenti di tutte le federazioni. Dobbiamo lavorare su questo tema perché non dipenda solo dal CIO, ma anche dalle Federazioni internazionali di ogni sport. È molto importante che ogni membro della nostra famiglia olimpica lavori sulla propria posizione e metta in evidenza che non si possano vedere ed incontrare gli sportivi russi e bielorussi in competizioni internazionali“.
INTANTO BACH DICE NO ALL’INVITO DI ZELENSKY A BAKHMUT
Nel frattempo, le pressioni dell’Ucraina continuano su tutti i livelli. Per ora però con alterne fortune, infatti il Presidente del CIO Bach ha rifiutato l’invito del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky a far visita alla località di Bakhmut, una delle città colpite più duramente dalla guerra. Ciò è stato reso noto dallo stesso CIO tramite comunicato stampa, secondo cui: “al momento non esiste in programma un ulteriore viaggio in Ucraina“.
Zelensky aveva invitato Bach per mostrargli: “con i propri occhi che la neutralità non esiste“. L’ultima visita del Presidente del CIO nel Paese dilaniato dal conflitto risale allo scorso luglio. Va comunque precisato, che lo stesso Bach aveva espresso senza dubbi che a livello generale, quindi politico ed economico ma non a carattere sportivo, “le sanzioni contro i governi russi e bielorussi non sono negoziabili. Perché sia chiara una cosa, non stiamo parlando di atleti russi e bielorussi ma di atleti neutrali che rispettano le rigide condizioni che abbiamo stabilito, inclusa l’assenza di identificazione con il loro Paese e il con il loro Comitato Olimpico Nazionale ma anche il pieno rispetto delle norme anti-doping“.
LA POSIZIONE DEI COMITATI OLIMPICI DI STATI UNITI E PAESI BALTICI
Nelle ore che hanno preceduto la riunione del NOCU si sono registrate anche le prese di posizione dei Comitati Olimpici di altre nazioni. In particolare gli Stati Uniti sostengono il ban degli sportivi russi e bielorussi dalle prossime Olimpiadi di Parigi 2024, a meno che non sia “assolutamente chiaro” che non rappresentino i loro Paesi di appartenenza. Lo ha annunciato la portavoce della Casa Bianca Katerine Jean-Pierre.
Sulla stessa linea, i Paesi Baltici con la Lettonia, la Lituania, l’Estonia e la Polonia forti e unite nel sostenere con decisione l’incessante richiesta dell’Ucraina di bandire – senza dunque alcun trattamento più morbido – i russi e i bielorussi dalle competizioni internazionali, compresa ovviamente la più importante di esse: i Giochi Olimpici. I Ministri dello Sport delle quattro nazioni sopra citate, in una nota congiunta si sono espressi contrariamente alle aperture del CIO perché consentono: “allo sport di essere utilizzato per legittimare le decisioni politiche distogliendo così l’attenzione dall’aggressione contro l’Ucraina“.
La pressione politica dell’Ucraina sulla questione è tuttavia attiva da diverse settimane, con svariati esponenti di spicco politici e atleti pronti a seguire la parola di Zelensky: “Non esiste neutralità quando è in corso una guerra come questa. E sappiamo quante volte le tirannie cercano di usare lo sport per i loro interessi ideologici“.
Questo invece l’intervento in merito alla vicenda della portavoce della Casa Bianca: “La sospensione degli organi di governo nazionale dello sport di Russia e Bielorussia dalle Federazioni sportive internazionali, la rimozione di individui strettamente allineati con gli stati di Russia e Bielorussia, inclusi funzionari governativi, ma anche coloro che godono di posizioni di influenza in federazioni sportive internazionali, come consigli di amministrazione e comitati organizzativi; sono interventi imprescindibili per rispondere compiutamente alle barbarie commesse dalla Russia. Inoltre in questi mesi si è reso anche necessario incoraggiare le organizzazioni sportive nazionali ed internazionali a sospendere le trasmissioni di competizioni sportive in Russia e Bielorussia. Quindi, se atleti russi e bielorussi dovessero partecipare alle Olimpiadi deve essere assolutamente chiaro che non rappresenteranno la Russia o la Bielorussia. Anche l’uso di bandiere, emblemi o inni deve essere vietato“.
Anche campioni dello sport continuano a far sentire la loro voce contraria alla partecipazione di russi e bielorussi a Parigi 2024, l’ultima in ordine di tempo è stata Elina Svitolina.
Flash
Olimpiade Parigi 2024: la finale maschile si giocherà al meglio dei 5 set
A Parigi, nello stadio del Roland Garros, la medaglia d’oro maschile verrà assegnata come in una finale Slam

Le prossime Olimpiadi si terranno nel 2024 a Parigi e per i tennisti sarà un ritorno a casa. L’impianto scelto per ospitare i tornei di tennis è ovviamente lo stesso del Roland Garros. Si giocherà sulla terra rossa come non accade da Barcellona 1992, dove a ottenere la medaglia d’oro furono lo svizzero Marc Rosset e l’americana Jennifer Capriati.All’ultima Olimpiade di Tokyo 2020, la finale è stata vinta da Alexander Zverev su Karen Khachanov 6-3 6-1. Il tedesco, nel suo percorso, battè Djokovic togliendogli il sogno del Golden Slam.
L’Olimpiade all’ombra della Tour Eiffel porta con sé anche una novità: la finale maschile che assegnerà la medaglia d’oro si giocherà al meglio dei cinque set, come avviene durante la stagione solo nei tornei del Grande Slam. Ma parliamo solo della finale: il resto del torneo, compresa la “finalina” per assegnare la medaglia di bronzo, si giocherà al meglio dei tre set.
Il presidente del comitato olimpico spagnolo Alejandro Blanco si è già sbilanciato, inserendo tra i favoriti per la vittoria della medaglia d’oro 2024 Rafael Nadal, già vincitore dell’oro a Pechino 2008 in singolare, e in doppio a Rio 2016 con Marc Lopez: “Se ci andrà, vincerà sicuramente una medaglia”.
Olimpiadi
Ubi Radio Olimpiadi – Dodicesima giornata di Tokyo 2020: la debacle delle squadre
Lo straordinario oro nell’inseguimento di ciclismo su pista rende meno amaro il peggior risultato negli sport di squadra da Monaco ’72

Filippo Ganna e la squadra di inseguimento ha vinto una splendida medaglia d’oro nell ciclismo su pista, con una rimonta spettacolare nell’ultimo chilometro contro i campioni del mondo in carica della Danimarca.
Giornata da dimenticare per gli sport di squadra italiani: brutta sconfitta per la nazionale di pallavolo femminile, fermata 3-0 con la Serbia e autrice di una prova incerta e opaca. Sconfitto anche il settebello di pallanuoto, sempre dalla Serbia, non lasciando più nessuna squadra italiana in gara dopo i quarti di finale: non accadeva da Monaco ’72.
Le speranze sono ora concentrate sulla 10 chilometri di nuoto con Gregorio Paltrinieri, Elia Viviani nell’Omnium del ciclismo su pista e nella staffetta 4×100 metri di atletica nella quale corrono il neo campione Marcell Jacobs e la promessa Filippo Tortu.