Che 2017 sarà per Andy Murray?

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Che 2017 sarà per Andy Murray?

Lo scozzese sarà probabilmente alla testa della classifica per gran parte di inizio 2017. Si comporterà come il suo predecessore facendo incetta di trofei?

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L’inverno tennistico è ancora in corso e per tenere la mente occupata possiamo già proiettarci al futuro e, per tenerci caldi, far partire il prossimo tormentone che ci accompagnerà nel 2017: Murray riuscirà a vincere gli Australian Open e il Roland Garros? L’ultimo dei Fab Four non ha neanche avuto il tempo di mettersi comodo sul trono di numero 1, che dopo appena una settimana Djokovic stava già cercando di scuoterlo per farlo cadere giù e ora noi siamo qui a speculare sul suo futuro. Insomma non deve essere una posizione molto comoda.

Quando tutti i tornei si sono conclusi ed è ancora troppo presto per tirar fuori la tombola e passare una serata in famiglia, qualcosa si dovrà pur fare, e quel qualcosa è pensare al tennis che verrà. Ormai tutte le diete bizzarre di Djokovic (che poi a rifletterci adesso appaiono un po’ meno bizzarre, ma semplicemente più salutiste) e le sue “stravaganze” (anche qui, che ci sarà mai di strano nell’andare in giro con un “mental coach” che distribuisce abbracci) non sono più di primaria importanza. Tutto ciò che riguarda l’ex numero uno del mondo ormai viene relegato in quella categoria di argomenti tra i quali si annoverano “i tic di Nadal”, “le cassanate di Kyrgios“, “la fragilità di Raonic” e “la debolezza mentale di Nishikori”; insomma tutti quei discorsi che riguardano i top player, ma non il top one (Federer, ovviamente, anche in questa situazione fa caso a sé e non lo includiamo in nessuna categoria).

Murray raggiungendo la vetta del ranking ATP, oltre a guadare tutti dall’alto (o a essere guardato dal basso, dipende con chi volete immedesimarvi) è uscito da quest’insieme vorticoso di chiacchiere e non ci si riferirà più a lui come un tennista di vertice qualunque. Ora è il più forte tennista al mondo e com’era lecito che accadesse, le aspettative sono salite e noi spettatori alziamo l’asticella al posto suo: senza dargli un attimo di respiro puntiamo al prossimo obiettivo che lo riguarda. In questo caso, ripetendo la domanda fatta in precedenza, quello che noi vogliamo sapere è: quand’è che Andy vincerà Australian Open e Roland Garros completando così il Career Grand Slam? Magari già il prossimo anno, perché no? Motivare l’affermazione parlando di condizione fisica non avrebbe molto senso, perché con tutti questi mesi davanti il tempo per recuperare ce l’hanno anche i suoi avversari. La supposizione invece si basa semplicemente su due motivi: il primo è che Murray ha giocato 5 finali a Melbourne (facendo registrare il record di cinque sconfitte) e ciò significa che senza dubbio sa come arrivare all’atto conclusivo dello Slam australiano, e con l’esperienza acquisita in quest’ultimo periodo probabilmente avrà anche imparato cosa bisogna fare per evitare la sconfitta. La seconda motivazione riguarda il Roland Garros, i miglioramenti sulla terra rossa messi in mostra quest’anno dallo scozzese sono stati enormi, tali da permettergli di pensare di vincere lo Slam rosso in futuro (come aveva affermato lui stesso nel post sconfitta a Parigi). Alla luce di questi due fatti Andy ha tutte le carte per riuscire nell’impresa in concomitanza dei suoi trent’anni e ora sta a lui mettere in pratica queste parole.

E voi, pensate che ci riuscirà? E se sì, quando? L’inverno, per chi come noi non ha la chance di andare ad allenarsi alle Mauritius, è lungo e freddo, dunque mettete le castagne sul fuoco e iniziate a rifletterci su.

Un’ultima riflessione (futile, come tutto il resto d’altronde): se Wawrinka dovesse vincere Wimbledon e completare il Career Grand Slam prima di Murray, si riaprirebbe il dibattito su chi è il migliore tra i due? Come dire, vale più essere stato numero uno al mondo o aver vinto tutti e 4 gli Slam?

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