ATP IW: Tomic non cambia. Khachanov e Dolgopolov ok

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ATP IW: Tomic non cambia. Khachanov e Dolgopolov ok

Bjorn Fratangelo batte con facilità il bad boy australiano, sempre svogliato e indolente. Khachanov supera Robredo in uno scontro generazionale, Lajovic elimina il giovane Tiafoe. Bene Dolgopolov in due set

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A. Dolgopolov b. V. Troicki 6-1 6-4 (Emmanuel Marian)

L’analfabetismo di ritorno che, tentatore, spesso contagia il cronista, suggerirebbe di definire il Dolgopolov di quest’ultima propaggine d’inverno “on fire”. Poche settimane fa, a Buenos Aires, egli ha interrotto un digiuno da titoli che perdurava da quasi cinque anni, permettendosi, peraltro, di far secco Kei Nishikori nella finale. Affetto dall’insidiosa sindrome di Gilbert che troppo spesso ne ha limitato il furore agonistico e avvezzo a scendere dal letto con il piede sbagliato, “Dolgo” sembra aver trovato un barlume di pace con sé stesso; uno squarcio di serenità che gli ha permesso di eliminare Troicki nell’esordio californiano con facilità perfino irrisoria. Il ventottenne nato a Kiev ha dominato il primo set, chiudendolo sul 6-1 dopo aver messo in mostra il mirabile campionario di rotazioni e giochi di prestigio orgoglio della casa, mentre Troicki, vincitore dei tre precedenti e avanti di venticinque posizioni nella classifica ATP, ha fin da subito preso a recitare la parte del grigio figurante. Riscossosi per recuperare il break subìto nel settimo game del secondo parziale grazie alla fattiva collaborazione di Dolgopolov, il serbo è definitivamente capitolato in un nono gioco marchiato dalla grande giornata in risposta dello sciamano di Kiev, il quale ha meritatamente condotto in porto la contesa – alla fine saranno 18 i punti di differenza in suo favore – e si regala il secondo turno contro Philipp Kohlschreiber.

[WC] B. Fratangelo b. B. Tomic 6-2 6-2 (Chiara Gheza) 

Sotto il sole cocente del deserto californiano si sfidano nell’incontro di primo turno il bad boy australiano Bernard Tomic, numero 42 del ranking, che proprio a Indian Wells giocherà il torneo di doppio con Rafael Nadal, e l’italo-americano Bjorn Fratangelo, 112mo giocatore del mondo. Davanti a pochi spettatori, che si riparano all’ombra delle tribune del campo numero 2, Tomic appare fin dai primi scambi fermo sulle gambe e soprattutto svogliato. Non c’è altro aggettivo per descrivere l’australiano che, dopo aver ceduto il servizio in apertura d’incontro, non entra mai in partita. Ne approfitta il ventitreenne di origini molisane Fratangelo, che giocando in modo ordinato e preciso conquista il primo parziale in soli 24 minuti di gioco con il punteggio di 6-2. La musica non cambia in avvio di secondo set: Bjorn (nome scelto da papà Fratangelo in onore del grande Borg) infatti piazza subito un break. Tomic, pur muovendosi poco e male sul cemento di Indian Wells, prova flebilmente a reagire e riesce nell’impresa di tenere il servizio per ben due giochi consecutivi. Bernard lascia andare il braccio dando così vita a colpi potentissimi ma non sempre precisi. Fratangelo, quindi ,non deve fare altro se non restare concentrato e aspettare l’errore dell’indolente avversario per andare a servire per il match sul punteggio di 5-2 in suo favore. Bjorn, in un infinito ottavo gioco, annulla due palle break all’avversario e al quinto tentativo conquista la vittoria finale grazie a una battuta vincente. Nel prossimo turno Fratangelo sfiderà la testa di serie numero 13 del torneo, il ceco Tomas Berdych.

K. Khachanov b. [PR] T. Robredo 6-1 7-5 (Andrea Ciocci)

Con la vittoria nel primo turno di Indian Wells, il 20enne russo Khachanov reclama il suo ruolo come alfiere della Next Gen. Robredo, reduce da un pari e patta con Fognini fra Buenos Aires e Rio, cerca invece di rientrare nel giro che conta. Parte in salita Tommy, entrato in tabellone con un ranking protetto. Subito break a freddo. Il resto della frazione è a dir poco agghiacciante. Il russo lo sovrasta con il suo tennis potente. In un lampo Khachanov sale 4-0. Particolarmente efficace lo schema servizio-dritto. Per inciso, un drive, quest’ultimo, sul quale i puristi avrebbero da ridire. Lo spagnolo commette caterve di errori, anche dovuti alla fretta. Qualche taglio sotto, specie con il suo rovescio classico, non guasterebbe. Il pattern, invece, non cambia. 6-1 in soli 19 minuti. Nel secondo set Robredo alza un po’ le traiettorie. E Khachanov perde per la prima volta il servizio. Ora c’è partita. Di più: l’inerzia del match sembra totalmente girata a favore dell’iberico. 2-0 e due palle per il 3-0 pesante. Ma Khachanov le salva anche grazie a un servizio scagliato dal suo metro e 98. Sotto 5-3, il russo annulla un setpoint con un ace. Robredo serve sul 5-4, ma non chiude. Sempre più aggressivo, il russo si procura 3 matchpoint, chiudendo al terzo una partita non esaltante sul piano della qualità. Ad attenderlo, David Goffin.

[Q] D. Lajovic b. [WC] F. Tiafoe 6-3 6-3 (Marco Pardini)

Occhi puntati su Frances Tiafoe, classe ’98 e grande speranza del tennis a stelle e strisce, impegnato sullo Stadium 1 contro il qualificato serbo Dusan Lajovic, numero 106 delle classifiche mondiali e nuovo allievo di Jose Perlas. Il talentino statunitense, fresco di best ranking questa settimana (numero 86), soffre fin dall’inizio il peso delle aspettative e il gioco preciso e regolare dell’avversario e in appena quindici minuti scivola sotto di due break. Qui Tiafoe tenta una rimonta ma gli errori, soprattutto di rovescio, sono ancora troppi e il serbo, dopo aver sprecato tre set point in risposta, chiude per 6-3 il primo parziale. La solidità di Lajovic è protagonista anche nel secondo set: il serbo tiene bene da fondocampo resistendo alle accelerazioni di Tiafoe che, costretto a forzare, continua a sbagliare tanto sia di dritto che di rovescio (saranno 40 gli errori non forzati alla fine del match). Il break decisivo arriva nel quinto gioco quando Lajovic strappa il servizio a Tiafoe e consolida il vantaggio, senza problemi, fino al 6-3 conclusivo. Prestazione deludente per il talento della NextGen che non difende il secondo turno dello scorso anno e compie un piccolo passo indietro rispetto alla bella prestazione della scorsa settimana nel torneo di Acapulco. Per Lajovic invece si tratta del terzo successo in pochi giorni dopo i due incontri di qualificazione e al prossimo turno se la vedrà con la testa di serie numero 30, lo spagnolo Feliciano Lopez contro il quale ha perso entrambi i precedenti disputati, nel 2014 sull’erba del Queen’s e nel 2015 sulla terra di Quito.

Gli altri incontri (Emmanuel Marian)

Nessun risultato degno di particolare clamore negli altri incontri di primo turno in programma. Il colpo più inaspettato lo mette a segno Darian King, numero 131 del ranking proveniente dalle isole Barbados, che elimina in due set Nikoloz Basilashvili, quest’ultimo dato in rampa di lancio dopo la finale raggiunta a Memphis un paio di settimane fa. Subito fuori Juan Monaco e il giovane trampoliere di Palm Coast Reilly Opelka, entrambi crollati al terzo dopo aver affannosamente recuperato lo svantaggio di un set a Mannarino e Gojowczyk. Passa il primo round il vindice Kukushkin, che, agguantato un posto da lucky loser dopo gli ennesimi guai piovuti sulla testa di Tursunov, ha approfittato del ritiro al terzo di Jordan Thompson. Joao Sousa finisce per superare in volata Diego Schwartzman nel derby dei terraioli fuori sede, mentre Martin Klizan deve annullare un set point nel primo parziale prima di prendere il largo contro Thiago Monteiro. Facile, infine, il successo di Yoshihito Nishioka nel derby tra next gen di rincalzo con Elias Ymer. L’ultimo incontro di giornata finisce per allungare parecchio la serata californiana: Ryan Harrison e Damir Dzumhur entrano in campo attorno alle 22 per uscirne dopo la mezzanotte, al termine di un incontro di buona intensità. Lo statunitense parte male ma sembra riabilitarsi nel secondo parziale, vinto con il punteggio di 6-3, e rimanda il verdetto al set decisivo. Qui a pagare è la maggiore solidità del tennista bosniaco, che ha il pregio di saper offrire un tennis essenziale quando c’è da portare a casa l’incontro e non tradisce approdando al secondo turno dove troverà la tds n.22 Albert Ramos-Vinolas. Harrison invece dimostra di avere qualche piccolo problema con la rabbia: negli ultimi due game frantuma scientificamente ben tre racchette, l’ultima proprio sul match point. Vedere per credere…

Risultati:

[WC] B. Fratangelo b. B. Tomic 6-2 6-2
K. Khachanov b. [PR] T. Robredo 6-1 7-5
P. Lorenzi b. R. Haase 6-4 6-3
[Q] P. Gojowczyk b. [WC] R. Opelka 6-4 3-6 6-1
[LL] M. Kukushkin b. J. Thompson 6-1 1-6 3-0 rit.
A. Mannarino b. J. Monaco 6-3 6-7(5) 6-1
[Q] D. King b. [Q] N. Basilashvili 7-5 7-5
[Q] D. Lajovic b. [WC] F. Tiafoe 6-3 6-3
J. Sousa b. D. Schwartzman 4-6 6-3 6-4
M. Klizan b. T. Monteiro 7-6(6) 6-3
[LL] Y. Nishioka b. [Q] E. Ymer 6-4 6-1
[Q] V. Pospisil b. Y. H. Lu 6-7(6) 6-4 6-3
J. Chardy b. [Q] R. Albot 7-6(2) 6-2
A. Dolgopolov b. V. Troicki 6-1 6-4
D. Dzumhur b. R. Harrison 6-4 3-6 7-5

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