RG: Jabeur fa la storia. Kvitova fuori, Muguruza rischia

Roland Garros

RG: Jabeur fa la storia. Kvitova fuori, Muguruza rischia

Ons Jabeur è la prima araba della Storia ad accedere al terzo turno di uno Slam: batte nettamente Dominika Cibulkova. Petra si ferma contro Mattek-Sands, la statunitense passa in due tie-break. La campionessa in carica recupera un set all’estone Kontaveit. Wozniacki in bicicletta. Kuznetsova piega la talentuosa Dodin

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[LL] O. Jabeur b. [6] D. Cibulkova 6-4 6-3 (Matteo Guglielmo)

Dopo essersi tinto dei colori azzurri per buona parte della giornata, il campo Suzanne-Lenglen è pronto ad ospitare la sfida inedita tra la numero 7 del mondo Dominika Cibulkova e la talentuosissima tunisina Ons Jabeur. Il match si prospetta essere come uno dei più interessanti a livello femminile grazie al confronto di stile delle due giocatrici. Nonostante Cibulkova sia costretta a fronteggiare diverse palle break, l’equilibrio regna sovrano fino al 4 pari dove l’ex pupilla di Luca Appino opera il sorpasso per poi chiudere la frazione al servizio. Il tennis virtuoso ricco di variazioni e accelerazioni da fondo campo di Ons Jabeur manda totalmente in confusione la testa di serie numero 6 che, nonostante un break di vantaggio nel secondo set, non riesce ad allungare la partita al terzo set. Il match si conclude con un doppio fallo di Cibulkova sullo score di 6-4 6-3. Ottima prestazione quella offerta dalla tunisina, prima giocatrice araba della storia a raggiungere un terzo turno Slam, che come spesso accade delizia il pubblico presente con grandi raffinatezze e un inarrestabile spirito combattivo. Si tratta della prima lucky-loser a raggiungere il terzo turno a Parigi da quando vi riuscì la nostra Gloria Pizzichini, 21 anni fa, nel 1996. Jabeur è entrata in tabellone grazie al forfait di Laura Siegemund. Ancora un evento mancato invece per Dominika che dopo Madrid e Roma saluta anzitempo anche lo Slam parigino. Al terzo turno la numero 114 del mondo affronterà la svizzera Bacsinszky (tds n°30).

[Q] B. Mattek-Sands b. [15] P. Kvitova 7-6(5) 7-6(5) (Michele Trabace)

Petra Kvitova è tornata, ma non è ancora lei. Dopo l’esordio vittorioso di domenica contro Boserup, oggi due tiebreak le sono stati fatali contro Mattek-Sands. Ma la ceca ha dimostrato comunque di essere competitiva, forse più di quanto lei stessa si aspettasse. A Wimbledon, dove ha trionfato due volte, sarà certamente fra le grandi favorite.

Petra, numero 15 del seeding, apre il programma odierno a Parigi sul Campo 1 contro l’americana Bethanie Mattek-Sands, proveniente dalle qualificazioni e numero 117 del ranking mondiale. Tra le due giocatrici ci sono due precedenti vinti entrambi dalla tennista ceca. Kvitova inizia bene il match, strappa subito il servizio all’avversaria, ma a sua volta perde subito dopo la battuta. Petra prova ad alzare il livello portandosi in vantaggio 4-2 con 3 palle break (due consecutive) a disposizione, Mattek-Sands è brava a risalire nel settimo game, trovare il break del 4 pari e a issarsi sul 5-4; Kvitova, sotto pressione al servizio, commette due doppi falli nello stesso gioco (saranno 5 a fine set), ma riesce a mantenere il servizio a 30 e a portarsi sul 5 pari. I due turni successivi vengono tenuti entrambi a 30 e quindi l’esito del parziale viene deciso al tie break: Kvitova scappa 4-2 ma si arriva fino al 5 pari con la statunitense che aggredisce con una risposta di rovescio vincente, procurandosi un set point che trasforma grazie ad una prima palla robusta. Primo set per Mattek-Sands al tie break per 7 punti a 5 con 16 vincenti e solo 4 errori non forzati, contro i 17 vincenti (ma 11 errori non forzati) per Kvitova. La specialista del doppio, vincitrice già quest’anno a Melbourne con Safarova, torna negli spogliatoi e al rientro si presenta con una vistosa fasciatura sulla coscia sinistra, che però non la ostacola nell’andamento della seconda partita, dove Kvitova sembra bloccata e la dimostrazione è il servizio perso per due volte consecutive in maniera quasi arrendevole, con due possibilità per Mattek-Sands di allungare sul 4 a 1, ma con orgoglio la due volte campionessa di Wimbledon riesce rimanere prima a galla e poi ad andare sul 4 a 3 in suo favore. La pressione ora si fa forte su entrambe, la numero 16 WTA ha 3 chances che la porterebbero a servire per il set, Mattek-Sands le annulla tutte, agganciando il 4 pari; si susseguono 4 giochi dove vengono mantenuti i turni di servizio e l’epilogo anche in questo set è il tie break: Kvitova sempre in vantaggio, ma l’americana risale fino a procurarsi un match point sul 6-5 e la chiusura con un doppio fallo per la ceca ne certifica la sua eliminazione da questo Roland Garros dopo oltre due ore di gioco. Sarà dunque Mattek-Sands ad affrontare Stosur al terzo turno, con la quale c’è un solo precedente disputato nel 2009 a Wimbledon e vinto dall’australiana. Kvitova lascia Parigi, lo fa con una prestazione al di sotto dell’esordio brillante di tre giorni fa, ma averla vista rientrare nel circuito, dopo l’aggressione subita alla fine dello scorso anno, è la più bella notizia per tutti gli appassionati di tennis.

Altre impressioni sul match (da Parigi, Laura Guidobaldi)

Rumoroso e scatenatissimo il team di Bethanie che, dal box, incita all’impazzata l’americana ad ogni punto. Così come il pubblico non smette di acclamare le due ragazze, facendo a gara, a volte, nell’urlare il nome dell’una e dell’altra. E poi c’è anche chi, tra gli spalti del bellissimo court n. 1, non risparmia l’eccentrica maglietta alle ciliegie indossata dalla statunitense, urlando “Vas-y la cerise!” (forza ciliegia!). Da eccellente doppista, Mattek continua a pressare Petra conquistando la rete appena possibile. Tantissime le volée e le smorzate che ubriacano la ceca, spezzandone il ritmo e scompaginandone gli schemi. Il sole picchia e fa caldissimo. Sudatissima, Bethanie, ad ogni cambio di campo, non si fa mai mancare pezzi di banana e barrette energetiche. Troppi errori per l’attuale n. 16 del mondo che alterna fendenti micidiali a colpi fuori misura. Complessivamente il match è equilibrato ma, alla fine, con un doppio 7-6, Bethanie Mattek-Sands mette fine al comeback da favola di Petra Kvitova. La cosa più bella dell’incontro? Il toccante saluto tra le due a fine match, con l’americana che omaggia Petra in un lungo e commovente abbraccio, accompagnato dall’appassionato e prolungato applauso del pubblico.

[4] G. Muguruza b. A. Kontaveit 6-7(4) 6-4 6-2 (da Parigi, Ruggero Canevazzi)

Che paura Garbine! Davvero non poteva aspettarsi tanta fatica per venire a capo di una giovane amazzone estone (21 anni) dai capelli d’oro, nemmeno molto alta (1 metro e 75) ma potenzialmente un top ten dei prossimi anni: per un set e mezzo, calando peraltro ben poco dopo, è stata un muro pressoché invalicabile, dal dritto devastante (tantissimi i vincenti) e dal repertorio già molto ampio (oseremmo dire completo: ottimi colpi, potenti e profondi, un rovescio solidissimo, un servizio efficace – 66% di prime e 55% con la seconda) e una risposta non da meno. Il merito di Muguruza è stato avere la pazienza di resistere e restare in scia mentre saliva progressivamente di livello, sotto di un set e un break, fino a raggiungere il suo miglior tennis. È un Centrale molto depresso e tutt’altro che pieno all’inizio del match, non è certo sufficiente il clima perfetto, brezza soave e pallido sole che va e viene, per consolare i francesi appena orfani di Tsonga. Garbine Muguruza, n.5 WTA, prosegue la difesa del titolo contro Anett Kontaveit, n.53 del mondo. Precedenti sull’1 pari, con l’estone vittoriosa di recente sulla terra di Stoccarda e la spagnola vincente in due set agli Australian Open 2016. Al quarto gioco del primo set l’estone centra a sorpresa il break col perfect-game, ben tre dritti che Muguruza quasi non vede e un doppio fallo di Garbine, subito confermato prepotentemente con tre rovesci vincenti e una striscia di 9 punti di fila interrotti solo da un doppio fallo: 4-1 Kontaveit dopo 14 minuti. Sul 5-3 la promettente finalista di Biel serve per il set, ma nel frattempo Garbine è salita di livello, in primis col dritto e a forza di tirare a tutto braccio l’estone manda larghi due rovesci e un dritto, restituendo il break e facendosi agganciare sul 5 pari dall’ex n.2 del mondo, che emette un urlo di liberazione. Si arriva al tie-break, con Garbine che deve ringraziare soprattutto il suo servizio. Qui la ventunenne di Tallin vola sul 4-0 per 4 errori di una Muguruza troppo fallosa, poi sul 6-2. A questo punto Kontaveit fallisce il secondo set-point di pura inesperienza, ma sul terzo la finalista di Wimbledon 2015 l’aiuta spedendo lunghissimo un dritto. Ciò che è sbalorditivo è il maggior numero di scambi lunghi a favore di Anett.

Nel secondo set l’iberica è ancora frastornata e tra gratuiti e soprattutto errori costretti dall’avversaria in trance agonistica cede di nuovo la battuta in apertura. Appena prende un metro di campo la n.53 WTA è impressionante, sciorina vincenti veloci come la luce e letali come una fucilata. Muguruza ha il merito di resistere e la sua pazienza viene premiata al 6° game, quando la maggiore aggressione in risposta le permette di avanzare e affondare i colpi, costringendo l’avversaria all’errore: 3 pari. Ora il match è splendido perché la ventitreenne nata a Caracas è decisamente salita di livello e il modo con cui annulla due palle break nel 7° game è da vera campionessa, la prima con un gran recupero, la seconda costringendo Kontaveit a giocare 3 metri fuori dal campo. L’estone comincia a manifestare qualche calo (sale il numero di errori). Sul 4-3 Muguruza, il pubblico è di una lentezza disarmante a risistemarsi dopo il break e piovono fischi e buuu tanto grossolani quanto meritati. Due giochi più tardi, l’iberica porta a casa strappando la battuta il set al terzo set-point, quando la tennista baltica spara un rete l’ennesimo dritto giocato vicina alle tribune: 6-4 Muguruza. Nel terzo parziale Anett non cala di rendimento e il match rimane bellissimo, vincenti a grappoli. La campionessa in carica però ora gioca come tale e al 6° game centra il break ferendo a morte l’amazzone estone, fendente dopo fendente: 4-2 allo scoccare delle due ore di gioco. Il match finisce qui, Muguruza alza le braccia al primo match-point sul 5-2 15-40, con lo sguardo chiaro dello scampato pericolo. Sfiderà al terzo turno la tds n.27 Yulia Putintseva, vincente in tre set su Johanna Larsson

È una Garbine Muguruza serena quella che si presente in conferenza stampa e l’analisi del match è lucida: “Ho cominciato troppo nervosa ma lei ha giocato davvero bene. Mi aspettavo questo tipo di match dopo la sconfitta di Stoccarda, ma durante il match non ho mai permesso a me stessa di abbattermi, sapevo che avrei avuto prima o poi delle opportunità, a meno che oggi non fosse il suo giorno. Era fondamentale restare in partita”Alla domanda di Ubitennis se pensa che Kontaveit possa entrare nei prossimi anni nella top ten: “Oggi direi ‘Sì’, se dimostra la necessaria costanza ha tutto per farcela. Il meglio, come avviene per tutti i tennisti, lo offre nella seconda parte nella lingua madre: “I punti gratis col servizio nel secondo set sono stati fondamentali”. A una richiesta di commento sulle parole di Margaret Court contro il matrimonio gay e sulla sua lettera a un giornale australiano in cui criticava la condotta di Casey Dellacqua per avere due  bambini e vivere con la compagna Garbine ha sgranato gli occhi, non essendone informata, incredula: “Sei serio? Non so che dire”, ma erano evidenti la sua disapprovazione e il suo grande stupore. Dopo di lei tocca a Anett Kontaveit e sorprende non avere nessuno al fianco a fare domande in inglese (le hanno anche dedicato la Sala principale, inopinatamente vuota dopo il match che ha fatto). Ubitennis in esclusiva per tutti (cosa non si fa per autocelebrarsi…) le chiede se ha perso per colpa sua o per meriti di Muguruza: “Ho fatto il massimo che potevo nel secondo set ma lei ha giocato bene. Se ho dei rimpianti? Beh, sempre nel secondo set, credo sul 3-2, ci sono stati dei punti in cui potevo portare a casa il game e invece mi sono fatta brekkare. Muguruza dice che posso entrare nelle prime dieci? Lo spero!”.

[8] S. Kuznetsova b. O. Dodin 7-6(5) 5-7 6-3 (Tommaso Voto)

Pericolo scampato per la campionessa del Roland Garros del 2009 Kuznetsova, che si libera  della francese Dodin, dopo essere stata sotto di un break nel set decisivo.  Più di un rimpianto per la tennista di Lilla, perché, con qualche gratuito in meno e con una gestione tattica più accorta, avrebbe potuto, forse, capitalizzare meglio le chance avute, ma la ragazza ha tutto per scalare la classifica generale ed anche rapidamente.
Un diritto affossato in rete “regala” il break a Svetlana, che, salva due occasioni del 2-2 con molto mestiere e con la compartecipazione della tennista di casa.  Dal 4-1 la 32enne di San Pietroburgo si incarta, perde la calma e rimette in partita la sua avversaria, che, dopo aver annullato un set point, conquista un clamoroso 5-5. Il pubblico spinge Dodin, ma l’esperienza aiuta Svetlana, la quale si porta immediatamente sullo 0-40 e va avanti. Gli alti e bassi continuano, la francese spinge di rovescio, Svetlana non sfonda e perde ancora una volta la battuta. Dopo otto break consecutivi è il tie break a decidere le sorti del primo parziale che viene vinto dalla russa, al quarto set point. Si corre e si combatte punto a punto (break e controbreak compresi). Océane non trema e porta la sfida all’atto decisivo, ma c’è più emotività che tecnica. 

Svetlana soffre l’aggressività della Dodin in risposta, che di rovescio trova dei vincenti incredibili. Il servizio è un handicap per le due tenniste infatti anche l’ultimo parziale si apre con un break e controbreak immediato.
La tensione è l’elemento predominante, ma la russa è esperta ed è avvezza alle maratone (detiene  il record, con Schiavone, della partita più lunga nella storia del tennis femminile: 4 ore e 44 minuti negli ottavi di finale degli Australian Open del 2011). La delusione si legge sul volto di Océane, che perde la battuta dopo un game fiume in cui viene infilata da un passante velenoso della russa.  Sembrava tutto nelle mani della n.8 del seeding, che si rilassa e perde il vantaggio. Spingere ogni colpo è la missione della francese, ma la difesa della russa ha ancora la meglio, infatti arriva il 5-3 per Svetlana. Chiude Kuznetsova ma il futuro è della francese, che, una volta aggiustata la tattica, può veramente irrompere nella WTA.

[10] V. Williams b. K. Nara 6-3 6-1 (Bruno Apicella)

Venus Williams ha battuto in due set Kurumi Nara (n. 90 WTA) e si è qualificata per il terzo turno del Roland Garros. È stato il match della numero 11 del ranking WTA ad inaugurare il programma di giornata sul Philippe Chatrier: i precedenti tra Venus e la giapponese Nara parlavano di 2 vittorie a 1 per la statunitense ma, solo oggi, si sono affrontate per la prima volta sulla terra rossa. È stata proprio Venus, che ha giocato sotto gli occhi della sorella Serena che era a tifare nel suo angolo, ad iniziare il match alternando colpi vincenti a errori gratuiti. La finalista degli Australian Open 2017 non ha sfruttato ben 4 palle break e quando sul 2 a 1 si è trovata al servizio, ha commesso prima un doppio fallo e poi ha affossato un rovescio in rete che, di fatto, hanno regalato il break all’avversaria. Venus, però, ha subito conquistato quattro punti consecutivi nel game di risposta che le hanno permesso di recuperare lo svantaggio. Ma ad essere decisivo per il set, e per l’intero match, è stato il settimo game: dopo aver recuperato da uno svantaggio di 40-15, Venus è riuscita a far valere la potenza dei suoi colpi e a conquistare il break alla quinta occasione. Tenuto poi il servizio, con qualche difficoltà, ha chiuso il set nel game di risposta. Nel secondo parziale la tennista statunitense ha giocato in maniera più sciolta: ha lasciato andare il dritto mentre con il rovescio ha trovato angoli e linee che le hanno permesso di salire subito in vantaggio. Solo il terzo game del set è stato il più lottato: dopo sette minuti di gioco Venus è riuscita a farlo suo, e a salire così 3 a 0. Venus ha giocato in maniera solida trovando molti vincenti (30 a fine match a fronte di 30 gratuiti) ed è riuscita a chiudere il parziale per 6 giochi a 1. Tra Venus e gli ottavi di finale ci sarà la vincente del match tra Elise Mertens e Richel Hogenkamp.

[11] C. Wozniacki b. [Q] F. Abanda 6-0 6-0 (Domenico Giugliano)

Scende in campo, sul numero 2 del Roland Garros, l’ex numero uno del mondo Caroline Wozniacki, numero 12 del ranking e 11 del tabellone. La sua avversaria di secondo turno è la canadese Francoise Abanda, 20enne numero 195 della classifica mondiale, proveniente dalle qualificazioni. La danese parte subito forte con un break nel primo gioco e tenendo saldamente il servizio nel secondo. Il primo parziale è senza storia. La Abanda non regge il ritmo da fondo della più ben quotata avversaria e si ritrova in soli 25 minuti con il set già perso con il punteggio di 6-0. La Wozniacki non molla la presa neanche nel secondo set. Subito break in apertura, servizio tenuto a trenta nel secondo game. La Abanda, che sembra accusare anche un problema fisico, molla anche il terzo gioco, perdendo per la quinta volta il servizio nel match. Il match ha poco altro da dire oramai. La Wozniacki continua nel suo solido gioco, non commette il minimo errore, senza le distrazioni che spesso, negli ultimi anni, hanno condizionato molti suoi match. Chiude con un secco 6-0 6-0 in un’ora di gioco, durata rapidissima rispetto alle medie della danese. Sua prossima avversaria sarà un duro ostacolo, la promettente 18enne americana Catherine Bellis, vincitrice quest’oggi sulla Bertens in due set. Si preannuncia un match interessante e non scontato per la N.12 del mondo.

Gli altri incontri (Giovanni Vianello)

La giustiziera di Angelique Kerber, Ekaterina Makarova, vede i suoi sogni di gloria qui al Roland Garros spegnersi già al secondo turno, venendo surclassata con un duplice 6-2 da Lesia Tsurenko che oggi ha dominato il campo. Ostapenko elimina agevolmente la campionessa olimpica Monica Puig con il punteggio di 6-3 6-2. Samantha Stosur vince in scioltezza il primo parziale, ma nel secondo è costretta a salvare un set-point al tie-break prima di passare al terzo turno con il punteggio di 6-2 7-6(6). Yulia Putintseva smarrisce un set con Larsson, vincendo comunque in tre. Shelby Rogers vince 7-6 6-4 contro Buyukakcay. La stellina statunitense Cici Bellis prosegue il proprio cammino qui a Parigi sconfiggendo Bertens 6-3 7-6(5). Elise Mertens vince in scioltezza sull’olandese Hogenkamp, 6-3 6-4. Shuai Zhang vince il primo 6-2, ma perde il secondo 6-4 e si allontana dal campo tra secondo e terzo set; al ritorno in campo subisce un break, ma poi riesce comunque a vincere 6-3 il parziale decisivo. Timea Bacsinszky annienta Madison Brengle con un 6-0 6-2 (da segnalare che l’elvetica è stata 6-0 4-0), a conferma della confidenza che la svizzera ha con i campi del Roland Garros.

Risultati:

[10] V. Williams b. K. Nara 6-3 6-1
[4] G. Muguruza b. A. Kontaveit 6-7(4) 6-4 6-2
[13] K. Mladenovic vs [Q] S. Errani
[LL] O. Jabeur b. [6] D. Cibulkova 6-4 6-3
[Q] B. Mattek-Sands b. [15] P. Kvitova 7-6(5) 7-6(5)
[8] S. Kuznetsova b. O. Dodin 7-6(5) 5-7 6-3
C. Bellis b. [18] K. Bertens 6-3 7-6(5)
[11] C. Wozniacki b. [Q] F. Abanda 6-0 6-0
[23] S. Stosur b. K. Flipkens 6-2 7-6(6)
E. Mertens b. [Q] R. Hogenkamp 6-3 6-4
[27] Y. Putintseva b. J. Larsson 6-3 1-6 6-3
[30] T. Bacsinszky b. M. Brengle 6-0 6-2
L. Tsurenko b. E. Makarova 6-2 6-2
S. Rogers b. C. Buyukakcay 7-6(6) 6-4
J. Ostapenko b. M. Puig 6-3 6-2
[32] S. Zhang b. A. Sasnovich 6-2 4-6 6-3

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