RG: Nishikori piega Verdasco. Ai quarti assalto al numero 1

Roland Garros

RG: Nishikori piega Verdasco. Ai quarti assalto al numero 1

PARIGI – Rimonta di Kei che chiude al quarto restituendo allo spagnolo il bagel subito nel primo set. 650esima vittoria in carriera per Murray. Khachanov si arrende in 3 set

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[8] K. Nishikori b. F. Verdasco 0-6 6-4 6-4 6-0 (da Parigi, Ruggero Canevazzi)

Con la pazienza di un maestro Zen e il rovescio incrociato degno della spada di un samurai, Kei Nishikori accede ai quarti di finale (dove troverà Andy Murray) dopo un primo set terribile (bagel di Verdasco), nel quale i suoi movimenti erano fortemente rallentati dai problemi alla schiena. Dal secondo set però la schiena non ha dato più noie e il già citato rovescio incrociato si è progressivamente trasformato da fucina di errori non forzati a miniera di fendenti che hanno progressivamente sgretolato il muro castigliano. Verdasco ha giocato una buona partita ma aveva meno margini di errore del suo più talentuoso avversario.

Ottavo di finale tra Kei Nishikori, n.9 ATP e reduce dai 5 set in due giorni col giovane coreano Chung, e il n.37 del mondo Fernando Verdasco, autore di un grande torneo (e giustiziere di Zverev al primo turno). 3-2 i precedenti a favore del giapponese, 1 pari sulla terra con Kei sofferto vincitore proprio qui l’anno scorso al quinto set e Fernando che beneficiò del ritiro dell’avversario avanti 4-2 a Barcellona 2012. Il Suzanne Lenglen viene dalla grande battaglia vinta dalla Svitolina sulla sorpresa croata Petra Martic. Oggi è forse la giornata più gradevole qui a Porte d’Auteuil, 23°C, sole, cielo azzurro e terso, venticello che accarezza il viso: la primavera parigina mostra finalmente il suo lato migliore.

Il primo set non ha storia: Verdasco rifila a Nishikori un bagel dopo 27 minuti. Lo spagnolo è superlativo, rapidissimo negli spostamenti, efficace sia al servizio che in risposta. È però evidente come Kei sia, ancora una volta, in precarie condizioni fisiche: si muove con difficoltà, i cambi di direzione non sono mai fluidi, anche il servizio ne risente. Nel secondo set il ventisettenne di Shimane sembra più in palla e finalmente c’è partita. Dopo un break a 0 subito restituito, cerca con successo di accorciare lo scambio, anche se nel sesto game i dritti lunghi lo costringono ad annullare una palla break e a giocare 16 punti per raggiungere il 3 pari. Al nono game, però, il tennista allenato da Michael Chang e Dante Bottini centra il break, spingendo col rovescio incrociato e trovando l’errore decisivo di rovescio largo dell’avversario. Al momento di servire per il set sul 5-4 pareggia i conti al secondo set-point. Nishikori sembra aver completamente recuperato la condizione.

Nel terzo parziale, sull’1-0 Verdasco, il trentatreenne madrileno ha un break-point ben annullato da una combinazione servizio-dritto del n.9 ATP, ma subito dopo è proprio Kei a strappare il servizio beneficiando di un doppio fallo di Fernando per poi chiudere con una bella volée di dritto a rete: 2-1 e servizio, che conferma il break. L’ex n.7 del mondo (aprile 2009) recupera fino al 3 pari, ma all’ottavo gioca capitola di nuovo alla quinta palla-break. Nishikori ottiene molto dal bellissimo rovescio incrociato, sebbene sia un colpo che finora gli è costato una quindicina di gratuiti. Sul 5-3, il mancino castigliano annulla un set-point ai vantaggi, ma con la battuta a disposizione il nipponico si porta avanti due set a uno. A inizio quarto set Nishikori sfrutta una stecca di dritto di Verdasco per salire 2-0 (dopo aver annullato tre palle del contro-break immediato per i gratuiti dell’avversario), poi prende il largo e il madrileno non ne ha più. Kei chiude in 2 ore e 34 minuti restituendo il bagel del primo setAi quarti lo attende il n.1 Andy Murray, vittorioso in tre set su Khachanov (8-2 per lo scozzese i precedenti, con l’unico sulla terra a Madrid 2015 vinto da Murray in due set).

[1] A. Murray b. K. Khachanov 6-3 6-4 6-4 (da Parigi, Antonio Garofalo)

Dopo le difficoltà palesate in tutta la stagione sul rosso e nei primi tre turni, Andy Murray mette i piedi nella seconda settimana del Roland Garros con un’ottima prestazione festeggiando la 650esima vittoria in carriera e raggiungendo i quarti di finale nel torneo per la quarta volta di fila. Resta ottimo, in ogni caso il torneo del ventunenne russo, il più giovane a raggiungere gli ottavi a Parigi dal 2009 (Cilic e del Potro) e ultimo rappresentante della tanto attesa Next Gen a lasciare il torneo.

C’è un discreto vento sullo Chatrier e Khachanov, che abbiamo apprezzato fin qui per aver eliminato con autorità Tomas Berdych e John Isner, non proprio gli ultimi arrivati, mette in mostra un gran servizio e una spinta notevole con entrambi i fondamentali da fondocampo. Incuriosisce in particolare il diritto, con l’impugnatura e il movimento che ricordano molto da vicino Alberto Berasategui, finalista qui nel 1994 sconfitto nel derby con Sergi Bruguera: evidentemente Karen non potrà ricordarlo, ma il suo coach Galo Blanco gli avrà dato qualche lezione di storia. È però una versione decisamente positiva quella che il russo trova oggi del numero uno del mondo, solido ed ingiocabile al servizio nel primo set, portato a casa con il break decisivo nel sesto gioco dopo un paio di difese pazzesche che inducono Karen all’errore. La musica non cambia nel secondo parziale con il russo che non riesce a tirarsi fuori dalla ragnatela di scambi nella quale piano piano Murray riesce ad incastrarlo. Perso il servizio nel quarto gioco (1-3), il russo approfitta di una breve parentesi del Murray dei giorni bui per riequilibrare il set. Ma è solo un attimo. Andy, fantastico soprattutto in risposta nel leggere alla perfezione le traiettorie del suo avversario, è bravo a riallungare gli scambi e a ritrovare profondità, elementi sufficienti per incassare gli errori di Khachanov.

Lo Chatrier vorrebbe più partita e si scalda per qualche accelerazione bella ma estemporanea del russo, ma dopo poco più di un’ora e un quarto la montagna diventa troppo alta da scalare. Il break ad inizio del terzo parrebbe essere la pietra tombale di una partita dalla quale ci si aspettava molto di più. Il pubblico è giustamente deluso e allora Murray decide di ritardare di un altro quarto d’ora il frugale pasto del vostro cronista, consentendo all’orgoglioso Kachanov di risalire dal 2-4 al 4-4, prima dello sprint finale. Il numero uno del mondo aspetta ora Nishikori senza grosse preoccupazioni: 8-2 il bilancio contro il nipponico (1-0 terra).

Risultati:

[1] A. Murray b. K. Khachanov 6-3 6-4 6-4
[8] K. Nishikori b. F. Verdasco 0-6 6-4 6-4 6-0

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