US Open: Cilic e Isner out, Shapo ok. Metà tabellone senza top-18

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US Open: Cilic e Isner out, Shapo ok. Metà tabellone senza top-18

Con il campione 2014 già 4 dei top 8 sono out. Shapovalov approfitta del ritiro di Edmund. Sarà Anderson-Lorenzi, Isner sorpreso da Mischa Zverev. Schwartzman fa fuori Cilic

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Non si è fermato, in questo day 5 dello US Open 2017, lo stillicidio di favoriti e teste di serie eliminate. Ne abbiamo perse 16, al momento. La parte bassa del tabellone, quella che in origine avrebbe dovuto essere presidiata da Andy Murray, poi sostituito da Marin Cilic in seguito al ritiro dello scozzese, è diventata terra di conquista. Fuori Sascha Zverev, Jo-Wilfried Tsonga, Jack Sock, David Ferrer, Gilles Muller, Marin Cilic, e John Isner, il giocatore più in alto in classifica rimane Pablo Carreno Busta, numero 19 ATP. Dopo di lui, ci sono Lucas Pouille (20 ATP) e Sam Querrey (21), già semifinalista a Wimbledon. Oltre a loro, per chi saprà cogliere l’occasione, magari il giovane Denis Shapovalov, il forte Kevin Anderson, il talentuoso Mischa Zverev, il trottolino tutto cuore e corsa Diego Schwartzman, o (consentiteci di sognare) l’esperto e solido Paolo Lorenzi, potrebbe essere un torneo a dir poco memorabile.

[29] D. Schwartzman b. [5] M. Cilic 4-6 7-5 7-5 6-4 (Marco Costantino)

Per il secondo anno di fila il terzo turno degli Open degli Stati Uniti è fatale a Marin Cilic, ma con ogni probabilità la sconfitta odierna appare ben più sanguinosa rispetto a quella di dodici mesi fa. Considerando infatti i tanti big assenti (Djokovic e Murray su tutti) e la sconfitta della testa di serie numero quattro Alexander Zverev, Cilic poteva essere ragionevolmente considerato il favorito numero uno della parte bassa, anche in virtù del fatto che il croato era l’unico tra tutti i tennisti di questa zona di tabellone ad aver già vinto un torneo dello Slam, proprio qui a New York nel 2014.

A sbarrargli la strada invece un volitivo Diego Schwartzman: l’argentino, testa di serie numero ventinove, è stato abile nel cogliere l’occasione di confrontarsi con un avversario falloso e discontinuo, cercando di indirizzare la partita sugli unici binari a lui favorevoli, quelli della corsa e della lotta, strategia che ha dato i suoi frutti soprattutto grazie ad un Cilic smarrito in una pletora di disarmanti errori, confezionati sia col dritto che con il rovescio (se ne conteranno ottanta a fine match), e in numeri alla battuta insufficienti per un giocatore del suo calibro (nove doppi falli e solo il 32% di punti vinti con la seconda palla).

Unica attenuante da riconoscere a Cilic, l’infortunio agli adduttori che lo ha tenuto fermo dopo la finale giocata e persa a Wimbledon (contro Roger Federer) e che probabilmente lo ha fatto approdare a New York scarsamente sicuro del proprio tennis, fatto di pressing da fondo e grandi accelerazioni. Di contro Schwartzman è stato bravo nel reagire ad un primo set giocato non al meglio da parte sua e a resistere al ritorno del tennista di Medjugorje nel quarto set (dove è risalito da 2-5 a 4-5) soprattutto nel conclusivo decimo game, nel quale è stato costretto ad annullare tre palle break – che avrebbero potuto riportare il set in parità -, prima di chiudere parziale e incontro con un dritto vincente. Il venticinquenne argentino raggiunge così per la prima volta in carriera gli ottavi di finale in un torneo del Grande Slam. Incredibile ormai il numero dei caduti tra le teste di serie: 4 delle prime 8 (Zverev, Cilic, Dimitrov, Tsonga) e ben 14 complessivamente.

[Q] D. Shapovalov b. K. Edmund 3-6 6-3 6-3 1-0 rit. (dal nostro inviato a New York, Luca Baldissera)

Per il secondo incontro di questo Day 5 dello US Open 2017, scendono in campo sul centrale l’inglese Kyle Edmund (22 anni, 42 ATP) e il canadese Denis Shapovalov (18 anni, 69 ATP). la partita promette di essere molto interessante, nei precedenti Denis ha vinto sul campo al Queens tre mesi fa, 6-4 al terzo, e perso facendosi squalificare in Coppa Davis a febbraio, sul punteggio di un set pari. Molto equilibrio quindi tra i due ragazzi, che anche dal punto di vista tecnico sono giocatori non banali, Kyle con il suo gran dritto impugnato full western, Denis con l’ormai famoso turborovescio.

A inizio match Denis sembra contratto, e non siesce a mettere a segno le sue ficcanti sbracciate, mentre Kyle macina da subito gioco con la pressione da fondo, e ottiene così un break al secondo game, poi confermato per il 3-0 in suo favore. Shapovalov reagisce con un buon turno di battuta tenuto a zero, comincia a trovare sufficiente aggressività in risposta, e grazie a un doppio fallo di Edmund recupera lo svantaggio, 3-2. Ma nel game successivo un’autentica sciocchezza (smash elementare non chiuso, e successivo passante subito, bravissimo Kyle), gli costa altre due palle break da affrontare, annullate, siamo 3-3. Ma due game dopo, mentre nel frattempo l’ottimo Edmund continua a tenere bene la battuta e a martellare col dritto, la situazione si ripresenta, e stavolta un dritto lungolinea che scappa largo condanna il canadese a subire il secondo break, 5-3 per Kyle. Prova a reagire nuovamente Shapovalov, si prende a sua volta due palle break, ma non le trasforma anche per la solidità dell’inglese, che chiude 6-3. Set giocato a sprazzi, con qualche bella soluzione, danno l’impressione di essere un po’ tesi entrambi, a fare la differenza è stata la maggiore consistenza di Edmund, giusto così.

Parte il secondo set, e sale anche il livello del gioco, Denis ci fa vedere un paio di rovesci dei suoi, Kyle picchia duro con la manata western da destra, sta diventando una bella partita. In particolare, si vede un deciso cambio di marcia del canadese, anche a livello di linguaggio del corpo, si rivede l’elettricità a cui ci aveva abituati nei match precedenti. La cosa si traduce in un break al quarto gioco per lui, 3-1, Edmund all’improvviso è un po’ calato come pesantezza di palla, di fianco, dalla tribuna stampa, vediamo i suoi topponi di dritto saltare molto meno alti. Shapovalov porta il vantaggio fino al 5-2, costringendo Kyle a servire per rimanere nel parziale. L’inglese si fa trascinare ai vantaggi, e poi la pressione di rovescio di Denis lo costringe ad affrontare un set point, fallito dal canadese. Inizia qui una sequenza punto-errore che dà a Shapovalov altri tre set point, tutti non trasformati, Edmund si salva per il rotto della cuffia e accorcia 4-5. Occasioni che possono pesare, meglio che Denis stia attento. Infatti, poco dopo, sul 30-30 Kyle innesca una sparatoria col dritto che lo porta a palla break, ma la pressione del canadese lo cosrringe all’errore. E due punti dopo, ecco il quinto set point per Denis, che azzecca lo slice vincente e chiude 6-4, un set pari.

Nei primi game del terzo set Edmund sembra contrarsi ulteriormente, mentre Shapovalov gioca a ottimo livello. C’è una palla break, salvata dall’inglese, nel terzo game, il canadese invece nei suoi turni di battuta va via liscio. Kyle chiama il trainer per un massaggio alle spalle, probabile un indurimento muscolare, e il break subito al settimo gioco, a zero, ne evidenzia le difficoltà. Sale poi senza problemi 5-3 Denis, e arriva a set point, chiudendo alla prima opportunità, dopo una brutta palla corta di Edmund e un errore in lunghezza con il dritto, che oltre a essere diventato falloso, come detto non fa più male come prima. In questo momento, +2 vincenti-errori (34/32) Denis, -10 (14/24) Kyle, il vantaggio di due set a uno pertanto ci sta tutto, ma il grosso problema di Edmund ora sono le condizioni fisiche. E dopo solo un game del quarto set, il povero Edmund si ritira, il dolore al collo evidentemente è troppo fastidioso. Primi ottavi di finale Slam per “El Shapo”, il ranking potenziale adesso è di numero 51, tanta roba a 18 anni, la curiosità adesso è vedere fino a dove arriverà. Intanto, lo rivedremo dopodomani contro Pablo Carreno Busta, 19 ATP, rimasto il giocatore con classifica più alta nell’intera metà bassa del tabellone.

[28] K. Anderson b. B. Coric 6-4 6-3 6-2 (dal nostro inviato a New York, Vanni Gibertini)

Nel frescolino di questo inatteso autunno anticipato al primo settembre a New York, sul “nuovo” Grandstand di Flushing Meadows il sudafricano Kevin Anderson (n. 28 del seeding) ha disposto in maniera tutto sommato piuttosto agevole di del croato “NextGen” Borna Coric, alla sua prima apparizione in un terzo turno di uno Slam. Il match è stato sostanzialmente a senso unico, comandato da Anderson dall’inizio alla fine, che oltre ad avere espresso un tennis più aggressivo e completo, è stato molto più solido nei momenti importanti. Coric è stato bravo a rimanere in scia dell’avversario per tutto il primo set, durante il quale c’è stata solamente una palla break, sull’ultimo punto del parziale che ha consegnato il vantaggio ad Anderson. Costretto a remare in fondo al campo dal tennis aggressivo a tutto campo dell’australiano, il giovane Borna ha comunque tenuto con grande spavalderia i propri turni di battuta, inciampando però nel finale quando, sul 4-5, ha commesso un doppio fallo mortifero sul 30-30, per poi farsi aggredire sulla seconda da una bella risposta di Anderson.

L’occasione più ghiotta per lasciare un segno pesante nel match il croato l’ha avuta sul 2-2 nel secondo set, quando si è trovato 0-40 sul servizio dell’avversario ed ha avuto in totale cinque palle break, senza tuttavia riuscire a mettere il naso avanti nel punteggio. Sono state quelle le uniche opportunità per strappare il servizio all’avversario, che ha strangolato il match con la battuta approfittando di errori piuttosto gravi di Coric, come i due diritti in rete sul 30-30 durante l’ottavo gioco, quello che ha visto l’unico break del set ed ha di fatto incanalato il risultato in una direzione molto precisa. Nella terza frazione, infatti, Anderson è andato in vantaggio di un break prima della prima pausa, quando gli spettatori del Grandstand, in posizione periferica rispetto agli altri campi, provavano a rientrare dopo essere andati a rifocillarsi. Un’ora e cinquanta minuti di tennis neanche malvagio, ma con una perenne sensazione di inevitabilità che ha iniziato ad aleggiare tra le tribune un po’ troppo presto per consentire al pubblico di farsi coinvolgere dal match. Anderson raggiunge quindi il quarto turno in uno Slam per la terza volta quest’anno su tre Slam giocati, dal momento che non ha giocato in Australia a causa del suo infortunio all’anca, ed affronterà per un posto nei quarti il nostro Paolo Lorenzi.

[23] M. Zverev b. [10] J. Isner 6-4 6-3 7-6(5) (Domenico Giugliano)

Sull’Artur Ashe Stadium apre il programma serale della quinta giornata degli US Open l’idolo di casa, il re degli ace John Isner, che sfida il più grande, e unico superstite, dei fratelli Zverev, Mischa. Si tratta del quinto precedente tra i due, bilancio in perfetta parità ma con il tedesco che ha vinto gli ultimi due incontri, tra cui la maratona in Australia conclusa 9-7 al quinto. Il match parte con i due tennisti molto solidi al servizio e con uno Zverev come sempre molto aggressivo con le sue discese a rete. Il momento clou del set è nel nono game quando Mischa sfrutta un passaggio a vuoto di Isner al servizio (solo una prima in campo) e si porta a condurre per 5-4, chiudendo nel game successivo il parziale in 32 minuti di gioco. Il secondo set riparte sulla falsa riga del primo, con Isner incerto al servizio e Mischa che porta a casa i suoi turni di battuta con molta facilità. Il gigante statunitense annulla nel quinto game una pericolosa palla break con un servizio vincente, ma si arrende nel suo turno successivo di battuta, permettendo a Zverev di issarsi sul 4-3 e servizio. Isner appare sempre più in apnea e confuso, forse anche qualche problema fisico per lui, e finisce per cedere il servizio anche nel nono game, chiuso da Zverev con un grande rovescio vincente che gli permette di chiudere per 6-3 il secondo set in 40 minuti. Nel terzo set Isner prova a reagire, mette in campo una percentuale di prime più alta e nel settimo game riesce a procurarsi due palle break consecutive, annullate con due ottime prime da Mischa. L’epilogo di questo parziale molto equilibrato è il tiebreak, dove Isner arriva con ben 9 ace messi a segno nel set. Il minibreak decisivo lo conquista il tedesco sul 3-2 a suo favore, lo sfrutta a dovere chiudendo set e incontro con una volée di rovescio in due ore e sei minuti di ottimo e solido tennis per lui. Isner per l’ennesima volta in uno Slam è rimandato, ma mai come questa notte è sembrato molto lontano dal poter vincere questa partita. Per Zverev agli ottavi di finale ci sarà Sam Querrey. Un match che si preannuncia interessante e molto equilibrato.

Gli altri incontri

Servono quattro set a Lucas Pouille per superare il qualificato Mikhail Kukushkin: il francese, quartofinalista a New York lo scorso anno quando superò Rafael Nadal in cinque set, rispolvera il suo ottimo tennis, che quest’anno lo aveva portato in semifinale a Montecarlo, poi persa contro Albert Ramos e una condizione fisica non perfetta. Lo imita Pablo Carreno Busta, ormai di diritto da considerarsi come uno dei primi tra i secondi: dopo i quarti di finale colti al Roland Garros (si ritirò per un problema agli addominali contro Nadal), troverà in ottavi Shapovalov grazie al successo di autorità su Nicolas Mahut. Vittoria comoda anche per Kevin Anderson, su uno sfinito Borna Coric che dopo la splendida prestazione contro Sascha Zverev non aveva più benzina Il sudafricano affronterà Paolo Lorenzi per un posto in quarti di finale. Sam Querrey si candida come serio pretendente alle semifinali: quattro set per battere il moldavo Radu Albot, autore di uno splendido torneo. Adesso per Querrey ci sarà Mischa Zverev che ha eliminato in tre set John Isner con una prestazione brillante. Ci sarà in ogni caso un nuovo semifinalista Slam, in uscita da questo spicchio di tabellone.

Risultati:

[29] D. Schwartzman b. [5] M. Cilic 4-6 7-5 7-5 6-4
[12] P. Carreno Busta b. [Q] N. Mahut 6-3 6-4 6-3
P. Lorenzi b. T. Fabbiano 6-2 6-4 6-4
[Q] D. Shapovalov b. K. Edmund 3-6 6-3 6-3 1-0 rit.
[28] K. Anderson b. B. Coric 6-4 6-3 6-2
[16] L. Pouille b. [Q] M. Kukushkin 2-6 6-3 6-4 6-4
[17] S. Querrey b. [Q] R. Albot 4-6 6-2 6-4 6-4
[23] M. Zverev b. [10] J. Isner 6-4 6-3 7-6(5)

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