US Open: agli ottavi Kvitova-Muguruza. Vince ancora Sharapova

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US Open: agli ottavi Kvitova-Muguruza. Vince ancora Sharapova

La spagnola lascia due giochi a Rybarikova. Splendida prestazione di Petra contro Garcia. Il loro match sarà il piatto forte del quarto turno. Sharapova non si ferma

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[WC] M. Sharapova b. [WC] S. Kenin 7-5 6-2 (da New York, Bruno Morobianco)

Non capita spesso di vedere in uno dei campi più importanti del mondo, l’Arthur Ashe di New York, durante il programma serale, due tenniste non comprese tra le prime 100 del ranking. Tuttavia, se una di esse è Maria Sharapova, la tennista più chiacchierata nelle conferenze stampa WTA, questo diventa reale ed è quanto è successo nella tarda sera del primo venerdì degli US Open 2017. Ultima in ordine di tempo a nominarla è stata Wozniacki, la quale si è apertamente lamentata del trattamento di favore riservato alla russa, 146 WTA, a discapito di una n° 5 del mondo come lei, costretta a giocare in notturna e, peggio ancora, sul periferico campo 17. Dichiarazioni discutibili, ma con un minimo di fondamento. Va anche detto che la scelta di far giocare la Sharapova tramite una wild card e darle come teatro l’Ashe si è rivelata una mossa giusta, la direzione del torneo ha capito con anticipo che, con l’assenza di Serena Williams (diventata mamma ieri), il movimento femminile aveva la necessità di un personaggio che alzasse il livello dell’attenzione generale verso il tennis femminile. L’abito con il quale scende in campo Maria è quello da sera, da rigoroso dress code: la mise nera, impreziosita di Swarovski che le aveva portato bene contro Halep, viene riproposta dall’ex numero 1 del mondo. Il pubblico anche stasera ha accompagnato la russa con un tifo incessante, segnale evidente di come la ami, sebbene si sia avvertito anche sostegno per la padrona di casa, la teenager Sofia Kenin, sostenuta da vari applausi.

Al netto delle polemiche su Sharapova, anche la sua sfidante ha fatto parlare in questi giorni, benevolmente, di sé. La giovane americana di origine russa, infatti, aveva sconfitto al primo turno la testa di serie 32, Lauren Davis, successo che le aveva consentito di fare un salto da Tiffany col prize money money guadagnato per l’accesso al secondo turno. Chissà, magari ci andrà lo stesso da domani, per consolarsi dopo questa sconfitta ampiamente prevista dai valori in campo. Per la teenager nativa di Mosca, la consolazione che la giovane età le consentirà di avere altre occasioni di sfidare importanti avversarie e magari non sempre avrà di fronte uno dei suoi più grandi idoli da ragazzina, come ha dichiarato fosse per lei Sharapova.

La partenza dell’incontro non è delle migliori, gli errori arrivano copiosi da entrambe, tuttavia Sharapova riesce nei primi giochi a far valere il suo maggiore tasso tecnico e potenza sulla palla, nonostante in avvio di gara abbia dovuto annullare due palle break, prima di tenere il servizio e successivamente allungare fino al 2-0. Lo svolgimento in campo non è lineare: anche Sharapova perde il servizio, ma, nonostante l’animus pugnandi di Kenin, allunga fino al 4-2. Sofia in campo c’è in tutti i sensi, anche come presenza scenica, non soffre la personalità della sua avversaria.

Che non sia la serata nella quale poter ammirare una partita tecnicamente valida, lo evidenzia Sharapova nel settimo game: è costretta ad annullare ben tre break point a causa di un doppio fallo e due errori a rete, ma un perfido corridoio in cui finisce un suo rovescio consente a Kenin di recuperare per la seconda volta il break di svantaggio e addirittura, con l’aiuto dei generosi errori della russa, di raggiungere il 4-4. La parità regge fino a sfiorare il tie-break. Kenin sul 5-6 serve per rimanere nel set, ma Sharapova finalmente si sblocca, allunga il game ai vantaggi e in quel frangente gli eroici tentativi di resistenza della giovane cadono sotto i colpi profondi e precisi di Maria. Un set che Sharapova avrebbe potuto vincere con molto margine e meno fatica, se solo non fosse stata così fallosa, anche col servizio, col quale ha commesso ben 5 doppi falli. L’avvio del secondo set è ancora nel segno di Sharapova. Questa volta il vantaggio è consistente con un sicuro 3-0 costruito con meno errori del precedente set. Al quarto gioco Kenin riesce a tenere il servizio e successivamente a recuperare il break di svantaggio con la decisiva collaborazione della russa che ci mette molto del suo. Il sogno di una nuova rimonta questa volta si infrange contro la maggiore determinazione della russa, che con altri tre giochi consecutivi vince l’incontro. La sconfitta della statunitense è nel complesso meritata perché non ancora pronta per dei confronti così impegnativi. Al prossimo turno Sharapova affronterà la lettone Anastasija Sevastova, numero 17 WTA.

[13] P. Kvitova b. [18] C. Garcia 6-0 6-4 (Tommaso Voto)

Una Kvitova in versione deluxe festeggia con un sorriso il passaggio agli ottavi di finale degli US Open. Infatti la ceca piega con una prova impeccabile e al limite della perfezione la francese Garcia. In questi primi incontri Petra è apparsa centrata, molto propositiva e il diritto “schiocca” come i bei tempi. Certo qualche svarione, soprattutto contro Jankovic, rimane, ma nel complesso il sistema di gioco dell’ex top 10 è tornato di buon livello. L’intervento al polso sinistro e il relativo stop hanno certamente “arrugginito” il meccanismo Kvitova, che, al dire il vero, non sempre è al meglio. Ci vuole tempo prima di riprendere confidenza con la palla e con la tensione, infatti dal rientro la 27enne di Bilovec ha alternato prestazioni straordinarie (il titolo a Birmingham è un esempio) a sconfitte rovinose. Ora sembra aver trovato stabilità e concentrazione, elementi che possono rendere Petra decisamente una mina vagante.

La ceca è una colpitrice tecnicamente perfetta, in quanto è capace di accelerare al massimo della velocità di impatto e di anticipo trovando nel contempo angoli stretti e aperture lungolinea con la stessa efficacia. Del resto è figlia della grandissima tradizione della Repubblica Ceca che, al femminile, ha regalato al mondo del tennis giocatrici tecnicamente deliziose come Martina Navratilova e Novotna e le attuali ottime colpitrici come Pliskova e Safarova.

Dai blocchi parte meglio Petra, che in pochi minuti infligge un “bagel” alla francese che è letteralmente travolta dalla pioggia di vincenti della sua avversaria. Garcia è frastornata, manca di spinta e non riesce a trovare una contromossa credibile ai colpi da fondo della Kvitova, che sono angolati e profondissimi. La 23enne di Saint-Germain-en-Laye muove finalmente il punteggio e l’Arthur Ashe esplode in un applauso di incoraggiamento. Questo aiuta Garcia che tiene meglio il campo e, ogni tanto, piazza qualche quindici di ottima fattura. L’equilibrio è labile, infatti il settimo game si dimostra fatale alla francese che scivola sotto di un break e vede la sconfitta sempre più vicina. Al quarto match point Kvitova chiude finalmente i conti ed ora attende la vincente della sfida tra Muguruza e Rybarikova. A Flashing Meadows l’ex n.2 del mondo non ha mai giocato benissimo e l’unico risultato di rilievo restano i quarti di finale del 2015, quindi è difficile poter capire fino a che punto la ceca possa spingersi (il titolo sembra un affare abbastanza complicato da raggiungere), ma questa parte di stagione deve rappresentare un trampolino per il prossimo anno, quando Petra potrà avanzare la sua candidatura al trono della WTA.

[3] G. Muguruza b. [31] M. Rybarikova 6-1 6-1 (Andrea Ciocci)

Regina ancora no, ma, come dichiara lei stessa, sfidante molto accreditata al trono lasciato vacante dalla neo mamma Serena Williams. E nel terzo turno dello US Open la spagnola Garbiñe Muguruza non poteva vedere le sue ambizioni frenate da Magdalena RybarikovaCapace quest’anno di inerpicarsi fino alle semifinali ai Championships, la slovacca, per essere sonoramente battuta proprio dall’iberica. Così come accaduto oggi. Diversamente dalle altre pretendenti al vertice del tennis femminile,  la Muguruza si è potuta permettere di adottare la strategia che va sotto il nome di “pochi ma buoni”. Un numero limitato di tornei vinti, solo cinque, alcuni dei quali molto, molto pesanti. Fra cui – e non è un inciso – Wimbledon e Roland Garros.

La partenza della spagnola fa paura. Doppio break per un durissimo 4-0. Al consueto power tennis aggiunge una nuova propensione al tennis verticale, con dei chip&charge che sembrano studiati a tavolino e perfetti da tentare in un match tanto liscio da poter essere declassato ad allenamento agonistico. A nulla valgono i tentativi di sporcare la palla con eleganti tagli da sotto da parte della slovacca. Lo strapotere di Garbiñe, unito a una concentrazione forse mai mostrata prima nelle fasi iniziali di un torneo, è asfissiante. La prima frazione si chiude sul 6-1 per lei. A parte una piccola distrazione, il secondo parziale va nella stessa direzione. Gli scambi sono un po’ più divertenti, ma la varietà di slice e palle corte della slovacca finisce per confondere proprio lei. Un’altro 6-1 e la Muguruza approda agli ottavi. Quel pianto dopo la sconfitta di Parigi ci mostrava un’atleta distante anni luce dalla determinatissima cacciatrice di perle di oggi. E cosa è più prezioso dello scettro destinato alla prima della classe?

[9] V. Williams b. M. Sakkari 6-3 6-4 (Michelangelo Sottili)

In un match costellato di errori, Venus Williams supera con relativa facilità Maria Sakkari, n. 95 WTA, e compie così un altro piccolo passo verso la terza finale Slam dell’anno. La vittoria di Muguruza la estromette dalla rosa delle candidate al numero 1 a fine torneo, ma si consola diventando zia. Sakkari, che aveva due anni quando Venus debuttò all’US Open raggiungendo la finale, finora non ha mai vinto contro una top 20, non è mai andata oltre il terzo turno in uno Slam e ha perso, seppure in tre set, nell’unico precedente: in breve, non entra in campo da favorita.

Dai suoi 172 centimetri di altezza, Maria mette comunque in mostra delle buone variazioni al servizio ed è lei ad avere per prima l’opportunità di portarsi avanti nel punteggio; Venus però si salva e piazza l’allungo decisivo al sesto gioco grazie a due risposte aggressive e, soprattutto, a due doppi falli avversari. Con il dritto di Sakkari che è una miniera di gratuiti, l’americana non ha problemi a mantenere il vantaggio incamerando il primo set e il break in apertura di secondo. Il match dovrebbe considerarsi finito, ma il servizio di Venus si inceppa e tre doppi errori rimettono in gioco la ragazza di Atene. Tra falli di piede americani (cinque in tutto), un altro scambio di break e Sakkari che per un attimo illude con qualche bello scambio, Venus riprende definitivamente la testa dell’incontro e chiude con Maria che sbaglia il dritto numero 18. Agli ottavi, troverà Carla Suárez Navarro: 4-3 i precedenti in favore di Williams, ma sono 2 pari sul duro.

Gli altri incontri

Bel successo di Carlita Suarez Navarro: tre set per superare Ekaterina Makarova ed eguagliare il suo miglior risultato agli US Open, l’unico Slam in cui non ha mai fatto quarti di finale. La spagnola inibisce la potenza della mancina, semifinalista a New York lo scorso anno, e vola in ottavi a sfidare Venus Williams. Sloane Stephens prosegue il suo ottimo rientro: dopo le semifinali a Toronto e Cincinnati, è adesso in ottavi per la prima volta agli US Open. Due set per superare l’australiana Barty, che dopo la pausa in cui si dedicò al cricket sta dimostrando di essere senz’altro più portata per la racchetta. Anche Julia Goerges conferma la sua ottima condizione: tre finali conquistate quest’anno, sebbene tutte perse, e prima gita in ottavi in carriera nello Slam a stelle strisce (risultato già raggiunto in Australia e a Wimbledon): doppio 6-3 d’autorità alla giovane Krunic, che comunque può dirsi soddisfatta del suo torneo. Anastasija Sevastova prosegue la sua rincorsa verso i quarti di finale, suo miglior piazzamento in uno Slam colto a New York un anno fa: due set per battere agevolmente Donna Vekic, e ipotecare un quarto turno contro Maria Sharapova.

Risultati:

[13] P. Kvitova b. [18] C. Garcia 6-0 6-4
C. Suarez Navarro b. E. Makarova 6-1 3-6 6-3
S. Stephens b. A. Barty 6-2 6-4
[30] J. Goerges b. A. Krunic 6-3 6-3
[3] G. Muguruza b. [31] M. Rybarikova 6-1 6-1
[9] V. Williams b. M. Sakkari 6-3 6-4
[16] A. Sevastova b. D. Vekic 6-2 6-3
[WC] M. Sharapova b. [WC] S. Kenin 7-5 6-2

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