ATP Pechino: Nadal in semi con Dimitrov. Ancora Kyrgios-Zverev

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ATP Pechino: Nadal in semi con Dimitrov. Ancora Kyrgios-Zverev

Battuto Isner in due set. Grigor proverà a prendersi la rivincita della semifinale degli Australian Open. Kyrgios avanza, troverà Sascha vittorioso su Rublev

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RAFA DEVASTANTE NEI MOMENTI IMPORTANTI  Se ieri aveva dominato Kachanov, oggi Nadal fa ancora meglio contro John Isner, tds 6. Il numero 1 del ranking contiene il super servizio di John, nei pochi momenti di difficoltà sulla sua battuta ne esce alla grande e diventa mostruoso sia al termine del primo set, sia nel tie-break quando annichilisce il big server per eccellenza. Un Nadal sempre più in palla, sempre più in fiducia dopo averla scampata all’esordio contro Pouille, punta a bissare il successo qui a Pechino datato 2005. Tra i due tennisti si è trattato del settimo confronto diretto, compresa la finale di Cincinnati del 2013, tutti vinti da Rafa. Anche se vale la pena ricordare il successo di Isner in Laver Cup due settimane fa.

Il tema tattico del match è legato al servizio di Isner: gli scambi per poter essere a vantaggio dell’americano devono andare sull’uno-due, più si allungano e più per Rafa diventa facile. Big John ci da il benvenuto con tre ace nel game iniziale; entrambi mantengono i propri turni di servizio, ma è Nadal a stentare maggiormente con qualche sbavatura di troppo, che nel quarto gioco consentono a Isner di scaricare il diritto vincente (sono già 8 i winners per lui) per la prima palla break dell’incontro. Lo spagnolo rimedia e si porta sul 2 pari. I due giocatori tengono la battuta senza concedere nulla fino al nono game, quando il numero 17 ATP ha un passaggio a vuoto con un doppio fallo e due seconde. Il maiorchino su una di esse si avventa con una risposta vincente e si porta 0-40: se sulle due prime palle break ci pensa il servizio, è la terza quella decisiva con Nadal che passa col rovescio, andando poi a vincere il set con il servizio a disposizione. Primo set Rafa 6-4.

Il numero 1 del mondo nel secondo game della seconda frazione si ritrova a dover inseguire sul 15-40, ma è semplicemente perfetto ad annullare i break point con una prima robusta, ancora meglio fa con un ace al centro di seconda. Lo statunitense ne risente, barcolla nel turno successivo con palla break questa volta a favore di Nadal, che però non sfrutta la chance. 2 a 1 Isner. I servizi si susseguono senza sussulti fino al decimo game quando un problema all’occhio di Nadal fa vivere qualche secondo di preoccupazione; problema superato e si torna a giocare. John serve per garantirsi il tie-break e sul 30-30 si affida alla prima esterna e allo smash, ma nel punto successivo il nativo di Manacor tiene vivo il punteggio con un gran passante di rovescio. Isner sale in cattedra con una prima vincente e un ace che gli vale il 6-5. Rafa in scioltezza tiene la battuta ed è quindi tie-break: il sedici volte campione Slam parte alla grande con un mini break grazie a un sontuoso pallonetto, demolisce Isner nei successivi punti e col gancio mancino lungolinea va a cambiare campo sul 6 a 0. Basta il primo match point a Nadal, mani al cielo per lui dopo un’ora e quarantaquattro minuti. In semifinale troverà Dimitrov (come a Melbourne a inizio anno), contro cui ha vinto otto volte su nove. L’unica vittoria di Grigor è arrivata proprio a Pechino, nei quarti di finale dello scorso anno.

GRISHA SOFFRE MA ESULTA AL TERZO – Grigor Dimitrov è il primo semifinalista del torneo di Pechino. Il numero 3 del seeding, dopo aver battuto del Potro nel turno precedente, supera in tre set anche Roberto Bautista Agut, tds 5, al termine di un match tirato in cui il finalista della passata edizione ha trovato il modo per venire a capo di una situazione che si stava complicando. Tra i due vi erano due precedenti con Grigor vittorioso nel 2014 a Melbourne, mentre nel 2013 proprio a Pechino era stato Bautista Agut ad avere la meglio. Nel primo set chi ha le occasioni più grandi è sicuramente Dimitrov: è lui ad avere un’opportunità di break già nel gioco inaugurale, è lui a prendersi per primo un break di vantaggio nel quinto game, subito vanificato dall’immediato contro break, ed è sempre lui ad avere due palle break nel settimo game. Ma Bautista Agut non è certo uno che si lascia intimidire, difatti ribatte colpo su colpo e rimane agganciato alla partita. Epilogo naturale non può che essere il tie-break: anomalo come si arrivi al 5 pari con ben 6 punti conquistati in risposta. Il bulgaro al servizio si procura set point con un ace, Bautista Agut deve difendersi e sbaglia la misura del suo colpo, ma occhio di falco gli da un’altra possibilità, sprecata da un diritto in avanzamento verso la rete che questa volta finisce veramente out. Primo set Dimitrov per 7 punti a 5 al tie-break.

La seconda frazione ha un suo punto di svolta nel settimo gioco: Grigor sembra controllare il suo turno di servizio sul 30-0, ma subisce il ritorno dello spagnolo sul 30 pari, il quale arriva a palla break poiché il numero 8 del mondo gira male intorno al diritto, mandandolo malamente a rete e peggio ancora fa nel punto successivo (doppio fallo). Bautista Agut ringrazia e passa a condurre 4 a 3. Due game in cui vengono mantenuti i propri servizi, poi arriva il momento di servire per il set per il numero 13 ATP: si porta sul 40-0 e al secondo set point trova dal centro del campo un diritto vincente incrociato che gli vale il 6-4 che rimanda il verdetto finale al terzo. Dimitrov inizia con qualche apprensione, soprattutto nel terzo game quando si ritrova sotto 15-40, ma è bravo a cavarsela e mantenere la battuta. Proprio nel momento maggiore di difficoltà, Grigor piazza l’allungo, strappando a zero il servizio all’avversario e conduce ora 3 a 1. Il ventiseienne di Haskovo si guadagna la possibilità di servire per il match sul 5 a 2, ma non ce n’è bisogno perché Dimitrov sfrutta il secondo dei match point a favore con una complicata volée di rovescio, chiudendo per 6-2 dopo quasi due ore e mezza di gara.

DARCIS KO, NICK IN SEMI  Dura mezz’ora l’impegno di Kyrgios, numero 8 del seeding, contro il qualificato Steve Darcis, numero 73 ATP. Il ventiduenne di Canberra vince in un lampo il primo set con un bagel. Il belga chiede un medical time out per farsi massaggiare la zona del collo e della spalla, ma i trattamenti non sortiscono alcun effetto, poiché sotto 3-0 anche nel secondo parziale, è costretto ad alza bandiera bianca. Peccato, perché quando si sono affrontati nel loro unico precedente il mese scorso nella semifinale di Davis avevano dato vita ad una partita emozionante vinta al quinto dall’australiano, e oggi c’era davvero molta curiosità per la rivincita tra i due.

TROPPO SASCHA PER RUBLEV – L’ultimo a qualificarsi per le semifinali di Pechino è Alexander Zverev. Il numero 1 della Race to Milan impartisce una lezione al numero 2 della stessa classifica Andrey Rublev in un confronto targato Next-Gen. Sebbene quest’ultimo sia arrivato nei quarti di finale di uno slam (Us Open) prima rispetto al numero 4 del ranking mondiale, Zverev dimostra come tra lui e gli altri giovani ci sia ancora molta differenza di fisico, di tecnica ed esperienza alle vittorie che contano, i Masters 1000 di Roma e Montreal insegnano. Tra i due vi era già stato un precedente con il tedesco che vinse nel 2016 sempre in due set sulla terra di Montecarlo.

I due partono forte al servizio concedendo un punto in due turni, Rublev prova a far valere la sua maggiore forza da fondo, Sascha lo sa e cerca di rallentare per destabilizzare il coetaneo, riuscendoci già nel quarto gioco con il primo break di giornata a zero e un altro turno di battuta tenuto agevolmente con un parziale di 11 punti a 1. Il numero 2 del seeding conduce 4-1. Due game interlocutori che seguono i servizi prima che il russo si presenti alla battuta per allungare il set, cosa che non gli riesce perchè Alexander gli strappa per la seconda volta a zero il servizio, assicurandosi con netta supremazia il primo set per 6-2.

Riprende il gioco con il numero 39 ATP che fa fatica a sostenere il ritmo e le variazioni che è in grado di dare Sascha grazie alla sua maggiore solidità, difatti nel quarto game Rublev concede una palla break per un doppio fallo, il ragazzo di Amburgo prima lo grazia con il suo colpo che finisce in rete, successivamente lo fulmina con una risposta vincente di diritto e alla seconda palla break nello scambio da fondo manda fuori giri l’avversario, che spara il suo diritto fuori di metri. Come nel primo parziale il minore dei fratelli Zverev conferma il vantaggio e sale 4-1. Non c’è pace per Andrey, ha la palla per accorciare sul 2 a 4 ma in successione sbaglia un comodo smash, un diritto in avanzamento finito in corridoio e subisce nuovamente nello scambio da fondo per il 5-1 Sascha, che può servire per il match: Rublev non ci sta e si procura le prime palle break del suo incontro, Alexander ne annulla ben quattro, poi quando arriva finalmente al match point incappa in un doppio fallo e ancora il numero 2 Next-Gen si procura altre due opportunità, vanificate entrambe dal rovescio che finisce in corridoio, mentre la racchetta vola a terra; Zverev sbaglia un tentativo di palla corta con l’intento di levarsi dallo scambio e alla settima palla break Rublev ce la fa, siamo 2 a 5. Sascha serve per la seconda volta per il match sul 5-3 e questa volta chiude 6-3 con uno smash da quasi fondocampo dopo un’ora e dieci minuti. In semifinale affronterà Nick Kyrgios, con cui ha perso due volte su tre nei precedenti (tutti disputati nel 2017), ma nell’ultima occasione a Montreal era stato Zverev a prevalere.

Risultati:

[3] G. Dimitrov b. [5] R. Bautista Agut 7-6(5) 4-6 6-2
[1] R. Nadal b. [6] J. Isner 6-4 7-6(0)
[8] N. Kyrgios b. [Q] S. Darcis 6-0 3-0 rit.
[2] A. Zverev b. A. Rublev 6-2 6-3

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