Coppa Davis: Goffin è una macchina, Belgio in vantaggio

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Coppa Davis: Goffin è una macchina, Belgio in vantaggio

LILLE – Stanco David Goffin? Macché! Domina Pouille in due ore e porta il Belgio sull’1-0. Adesso la pressione è su Tsonga che affronta il Davis-man Darcis

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Finale Coppa Davis 2017

Francia-Belgio 0-1 (Stade Pierre Mauroy, Francia, cemento indoor)

D. Goffin (BEL) b. L. Pouille (FRA) 7-5 6-3 6-1 (dal nostro inviato a Lille)

Il primo punto della finale va al Belgio, con la firma di Goffin. Altro che stanchezza, David è a tratti stellare, sui livelli delle Finals; stende Pouille in tre set e fa esplodere di gioia l’angolo rosso dell’arena di Lilla. Pronostico rispettato se pensiamo agli attuali rapporti di forza, ma i precedenti (3-0 Pouille, sempre nel 2016) invitavano alla prudenza. L’ansia di aprire la contesa di fronte ai 27mila del Pierre Mauroy aveva tradito Pouille già nella semifinale contro la Serbia. Era settembre e gli tremarono le gambe, in quel primo singolare lasciato a Lajovic. Forse anche per questo Goffin, consapevole del suo momento on fire, si era sbilanciato dopo il sorteggio: “giocare per primo era un mio desiderio”. Ha avuto ragione.

Eppure il match era partito in perfetto equilibrio, con il servizio fedele alleato di entrambi (un solo game ai vantaggi sui primi dieci). Il tema pare subito chiaro: Goffin deve variare il ritmo e far correre l’avversario, altrimenti la pesantezza di palla da fondo campo rischia di fare la differenza. Pouille chiama a sé lo stadio quando sembra prendere fiducia (un rovescio lungo linea nell’ottavo game strappa applausi), ma finisce per balbettare sul più bello: la prima palla break di tutto l’incontro capita sulla racchetta di Goffin che non esita nel portarsi a casa il punto del 6-5. Una breccia nel muro transalpino. A completare l’opera, il servizio tenuto a zero per conquistare il primo set.

Pouille subisce il colpo, al punto da piazzare i suoi primi doppi falli e farsi rubare ancora il servizio nel game che apre il secondo parziale. A cavallo tra i due set, Goffin infila una serie di cinque giochi consecutivi con cui marca il territorio. Il match potrebbe già spezzarsi quasi definitivamente quando il belga ha l’occasione per centrare il terzo break, ma è proprio nel momento di maggiore difficoltà che Pouille ritrova il servizio. D’orgoglio, Lucas risale a suon di ace nel terzo game e prova a impedire la fuga definitiva all’avversario. Tanta buona volontà, ma l’equilibrio dei primi game non tornerà più. Goffin piazza un altro strappo: sul 5-3, si guadagna la palla break rispondendo al servizio con un imprendibile rovescio incrociato. Poi è l’errore di Pouille, nel game successivo, a consegnargli un secondo set meritatissimo. Nei suoi turni di servizio, Goffin ha concesso all’avversario appena cinque punti.

Il piano della partita è a questo punto inclinato a favore del belga, bravo a rimanere sul pezzo senza mai abbassare la soglia dell’attenzione. Si prende ancora un break di vantaggio in apertura del terzo set ed entra a questo punto in totale controllo. Pouille crolla nelle percentuali e si irrigidisce nelle gambe, ritirandosi in sostanza dalla contesa. Al traguardo delle due ore di gioco, Goffin ci arriva alzando le mani dal manubrio. Probabilmente, neanche lui immaginava che sarebbe stato così semplice.


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