"Io c'ero": Forget e Grosjean caricano i blues. E Rosset...

Coppa Davis

“Io c’ero”: Forget e Grosjean caricano i blues. E Rosset…

Due protagonisti della finale di Davis vinta nel 2001 (l’ultima per la Francia) e l’ex campione olimpico svizzero raccontano il loro punto di vista sulla finale di Lille

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Road to Lille:

INTERVISTA A GUY FORGET

Ex N.4 del mondo e vincitore di 11 tornei ATP, Guy Forget ha vinto per 3 volte la Coppa Davis, da giocatore nel 1991 e nel 1996 e poi sulla panchina da capitano nel 2001, anno dell’ultimo successo francese in Davis.

Guy, tu che hai vinto la Coppa Davis sia da giocatore che da capitano, cosa ti aspetti che succeda in questa finale tra Francia e Belgio?
Penso sia una grande sfida perché conosciamo bene i belgi, sono nostri vicini di casa e Lille si trova a pochi chilometri dal confine, quindi mi aspetto molti tifosi dal Belgio. Penso dipenderà molto da come David Goffin ha recuperato da tutti questi match che ha giocato quest’anno. Ha avuto una grande stagione e se gioca bene può battere tutti i francesi e anche Darcis è molto sottovalutato perché è comunque un giocatore di talento, ha battuto anche Nadal a Wimbledon qualche anno fa. Quindi se la finale diventasse lottata potrebbe succedere qualsiasi cosa. D’altra parte mi aspetto che Tsonga e Pouille sfruttino il fattore campo e il pubblico. Jo ha tantissima esperienza in Davis e il fatto di avere Yannick Noah in panchina potrebbe dargli la spinta definitiva. In ogni caso è una finale molto aperta.

Che cosa ti ricordi di Noah come capitano di quella finale del 1991 a Lione contro gli USA di Sampras e Agassi?
Mi ricordo la sua passione per il gioco e il fatto che fosse sempre positivo come persona. Non aveva mai dubbi e non si arredeva mai. Era bello sedersi al cambio campo e avere qualcuno vicino che ti trasmette questa positività. Sono sicuro che trasmetterà tutta quella passione alla squadra dal primo all’ultimo punto di questa finale.

Credi che Tsonga sia ancora il leader di questa squadra oppure Pouille con il suo entusiasmo giovanile?
Difficile da dire, per me un leader è qualcuno che porta a casa i punti. Zidane quando giocava a calcio non parlava tanto ma faceva i fatti in campo. Quindi mi auguro che la Francia abbia quattro leader in questa finale contro il Belgio.

INTERVISTA A SEBASTIEN GROSJEAN

Ex. N.4 del mondo e  vincitore di 4 titoli ATP, Sebastien Grosjean è stato capace di raggiungere le semifinali in 3 delle 4 prove del Grande Slam. Ha conquistato la Coppa Davis del 2001 a Melbourne, l’ultima vinta dalla squadra francese.

Siamo qui con Sebastien Grosjean, ex numero 4 del mondo, che attualmente vive in Florida. Cosa ti aspetti per quanto riguarda la finale di Davis Belgio vs Francia?
Sarà sicuramente una sfida dura, si tratta della seconda finale in 3 anni per il Belgio, quindi meritano di esserci. Hanno giocatori con un ottimo ranking, tra cui Goffin; sicuramente molto dipenderà dalla sua condizione fisica, perché ha avuto un problema con il ginocchio e ha giocato molto nelle ultime settimane. La Francia deve concentrarsi sui suoi punti di forza, dovrà prepararsi al meglio per questa finale.

Poniamo allora che David sia in ottima forma e riesca a vincere i due singolari. Cosa pensi del doppio? Potrebbe essere il punto decisivo e inoltre Herbert non sta molto bene fisicamente.
Sfortunatamente Herbert ha dei problemi alla schiena e non è la prima volta; non so se sarà in forma per giocare sabato, ma la forza del team francese è di avere tennisti che possono giocare sia il singolo che il doppio. Yannick Noah ha la scelta ma è difficile dire adesso chi giocherà il doppio, proprio perché Pierre-Hugues non si sente molto bene.

INTERVISTA A MARC ROSSET

Ex N.9 del mondo e vincitore di 15 tornei ATP, lo svizzero Marc Rosset ha vinto la medaglia d’oro in singolare ai Giochi Olimpici di Barcellona 1992.

Siamo qui con lo svizzero Marc Rosset, ex giocatore top 10, che vidi vincere i Giochi Olimpici di Barcellona nel 1992 e il torneo junior di Firenze esattamente 10 anni prima che lo vincesse Roger Federer. Marc, adesso che mancano pochi giorni alla finale di Coppa Davis tra Francia e Belgio, chi vedi come favorita e perché?
È una domanda complicata perché la Coppa Davis è completamente diversa dal resto, non ha nulla a che fare con il tennis normale. In passato abbiamo visto anche le squadre più forti perdere. Direi forse 55-45 per la Francia, perché hanno più giocatori a disposizione e perché abbiamo visto David Goffin un po’ affaticato per il finale di stagione. Ma in Coppa Davis giochi per il tuo paese, è tutt’altra storia: abbiamo visto francesi non giocare al meglio in finale in passato, come nel 2014 quando persero in casa dalla Svizzera sempre a Lille…

Tu eri lì?
Sì, c’ero. C’era così tanta attesa da parte della popolazione, da parte del mondo del tennis francese, per vincere finalmente il trofeo.

La Francia non vince la Coppa Davis dal 2001, quando vinsero a Melbourne su erba.
Il fatto che i top player non giochino più la Coppa Davis è stata una grande opportunità per la Francia, ma vedremo come andrà a finire. Penso che che la Francia abbia in generale qualche possibilità in più perché ha in generale una squadra più forte.

Ogni volta che la Francia ha perso, aveva un top 10 nel team avversario. E anche stavolta c’è Goffin, anche se non sappiamo in che condizioni sia è pur sempre un top 10. La Francia invece ha tanti giocatori che sono stati top 10 ma oggi non lo sono più. Pensi che faccia una differenza?
Sì, certo. Ci sarà di nuovo tantissima pressione sulla Francia, anche perché stavolta sono chiaramente i favoriti, a differenza di quando persero contro la Svizzera con Federer e Wawrinka in campo, pur scegliendo lo stadio e la superficie in terra battuta. Stavolta potrebbero pensare che o vincono quest’anno o non vincono più, ma il fatto che ci sia Yannick Noah in panchina potrà aiutarli perché lui sa come gestire questo tipo di situazione, ha questo tipo di potere, di tocco magico per innalzare la squadra.

Una domanda svizzera: sei sorpreso da ciò che è riuscito a fare Federer quest’anno? Ti aspettavi qualcosa di lontanamente simile?
No, non penso che nessuno si sarebbe potuto aspettare questo. Che vincesse Wimbledon magari sì perché va bene, tornava da un infortunio, ma aveva avuto 2, 3, 4 mesi per raggiungere il massimo del livello. Mi aspettavo che potesse giocare bene da Wimbledon fino al termine della stagione, ma iniziare la stagione vincendo l’Australian Open e poi consecutivamente Indian Wells e Key Biscayne, nel modo in cui ha giocato, nel modo in cui si è mosso sul campo, è stato fantastico. Però con molti giocatori infortunati come Djokovic, Murray, Wawrinka…

L’anno prossimo quindi potrebbe essere ancora più difficile.
Non penso ci si possa aspettare da loro un ritorno così grandioso, perché Roger è Roger, è qualcosa di speciale. Il prossimo anno sarà un Australian Open piuttosto interessante, con tutti loro scesi in classifica ci saranno dei tabelloni particolari per tutto l’inizio di stagione

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