Miami: del Potro domina, ma anche Chung non scherza

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Miami: del Potro domina, ma anche Chung non scherza

MIAMI – Quattordicesima vittoria consecutiva per Juan Martin del Potro. Chung vince e impressiona. La caduta di Cilic invece non fa troppo rumore

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[5] J.M. del Potro b. [22] F. Krajinovic 6-4 6-2 (Antonio Ortu)

Il motore di Juan Martin delPotro entra ormai di diritto nella categoria diesel. Dopo aver lasciato l’iniziativa a Krajinovic nel primo set, infila nove giochi consecutivi per portarsi a casa il match di ottavi di finale sul campo principale. Il campione di Indian Wells insegue ora il suo miglior risultato in Florida (semifinalista nel 2009), ma soprattutto il suo best ranking, perché, dopo la sconfitta di Marin Cilic contro Isner, in caso di completamento di Sunshine Double si isserebbe al terzo posto della classifica ATP. Per del Potro si tratta della quattordicesima vittoria consecutiva e della ventesima del 2018 (meglio di tutti per ora). Esce dal campo con un po’ di amaro in bocca invece il 26enne serbo, che in avvio di partita scatta bene dai blocchi e converte la seconda palla break che del Potro concede nel quarto gioco, trovando il vincente da entrambi i lati del campo. L’argentino però, fino all’1-4, è ancora nascosto. Inizia a caricare il dritto due giochi dopo: inevitabilmente Krajinovic sbanda e concede il controbreak.

L’inerzia della partita cambia completamente sul 4-4 30-30, quando dopo un braccio di ferro estenuante il campione di Flushing Meadows 2009 gira attorno alla palla e piazza un drittone sulla riga. Dopo il break, Filip tenta la reazione, ma sul vantaggio esterno non riesce a imporsi con la stessa brillantezza del primo quarto d’ora. Il primo set si chiude quindi in 47 minuti. L’emorragia però non si ferma e del Potro strappa per altre due volte la battuta al serbo, che paga una percentuale di punti vinti con la seconda palla troppo deficitaria. Un po’ come accaduto contro Federer a Indian Wells, la troppa passività e le imprecisioni liberano il braccio del più quotato avversario: il numero 5 del seeding fa schioccare qualche altro dritto prima di chiudere la pratica dopo 83 minuti di gioco. Juan Martin ora sfiderà Milos Raonic nei quarti di finale (2-2 i precedenti), affrontato e battuto nella semifinale di Indian Wells qualche giorno fa.

[19] H. Chung b. J. Sousa 6-4 6-3 (Alessandro Calia)

Sul Grandstand il primo match di ottavi ci regala lo scontro inedito tra il sudcoreano Hyeon Chung (tds n.19) e il portoghese Joao Sousa‎(n.80 ATP). Quest’ultimo, al suo primo ottavo qui a Miami, viene dal successo in rimonta contro il giovane statunitense Jared Donaldson. Ben diverso, fino a questo momento, il percorso del campione Next Gen‎, che in questa stagione ha già raggiunto le semifinali a Melbourne e i quarti ad Indian Wells. Sebbene il neo numero uno asiatico (succeduto a Key Nishikori) sia il favorito di questa sfida, il portoghese, tra i più “cattivi” del circuito, può far leva sul pubblico, in gran parte di origini ispaniche; inoltre arriva a questo appuntamento in buone condizioni fisiche e con una discreta continuità di risultati.

I primi scambi del match ci mostrano come il portoghese sia più propenso a prendere l’iniziativa con frequenti discese a rete; appena ne ha l’occasione gira attorno alla palla per colpire di dritto ( la sua vera arma) e comandare le operazioni anche se il suo avversario è tra i migliori difensori del Tour. ‎Tutto abbastanza facile per i due giocatori al servizio fino all’inizio del settimo gioco (non a caso definito dai più il game critico) in cui il nativo di Guimaraes va in cortocircuito cedendo a zero la battuta al suo più giovane avversario che conferma il break con un altro game “bianco”, per poi amministrare il risultato fino al 6-4‎. ‎La grande solidità del nativo di Suwon manda su tutte le furie il portoghese (non mancano le” occhiatacce”al suo angolo) che, in avvio di secondo set, perde nuovamente il servizio. Nel secondo game Sousa riesce, dopo ben 41 minuti, a vincere il primo punto sulla seconda di servizio del sudcoreano, il che mette in evidenza i limiti del portoghese in risposta. ‎Chung gioca sul velluto (al servizio è pressoché intrattabile e col rovescio fa quello che vuole ) e non dà alcun segno di cedimento; Sousa,dal canto suo, dopo aver scialacquato il primo game, resta aggrappato al match sperando in un miracolo; nell’ottavo game (Chung serve in vantaggio 4-3) ha una chance di controbreak (la prima del match), buttata via con una risposta lunga di rovescio che lo condanna definitivamente. Chung è il primo giocatore ad accedere ai quarti di finale dove affronterà uno tra Marin Cilic e John Isner.

[20] M. Raonic b. J. Chardy 6-3 6-4 (Lorenzo Fattorini)

L’incontro di ottavi si conclude con la settima vittoria di Raonic su Chardy in altrettanti match, 6-3 6-4. Partita tra due giocatori molto simili, in cui la differenza l’ha fatta la percentuale di prime (63% per il canadese, 54% per il francese) e il minor numero di errori. Match però mal giocato, con i giocatori in grande difficoltà con gli spostamenti, forse anche a causa del vento. Il primo set gira attorno al servizio dei due, si contano sulle dita di una mano gli scambi sopra i 5 punti. Normale, viste le caratteristiche dei protagonisti. Su questo fondamentale però Raonic ha pochi eguali al mondo, e infatti nei suoi turni non si gioca: 8 ace (di cui 6 al centro) e numerosi gli schemi servizio-dritto che risultano vincenti. Il francese non riesce a trovare soluzioni e sbaglia troppo nei suoi turni di servizio: gli errori su una voleè comoda nel terzo game e uno smash a campo aperto nel nono sono gli emblemi del set, consegnato a Raonic per 6-3 con doppio break.

Il secondo set vede ridursi moltissimo la qualità del livello di gioco. Molti errori da ambo le parti anche in fase di impostazione, con Raonic sceso al servizio (poche prime e 3 doppi falli per lui) ma soprattutto con le risposte in campo, praticamente nulle. Chardy riesce a tenersi a galla grazie al servizio e all’aiuto dell’avversario, il cui dritto sembra scomparso. Sul 5-4 a suo favore però, il canadese riesce ad alzare il livello del gioco quel tanto che basta per procurarsi 3 palle match. Sulla terza, è una voleè di dritto di Chardy fuori di metri a consegnare l’incontro all’avversario, che aspetta il vincente di Del Potro – Krajinovic. Servirà ben altro livello per essere competitivo.

Dopo il match Jeremy Chardy ha incontrato la stampa francese con un grande sorriso stampato in volto a dispetto della sconfitta, merito della convocazione in Davis arrivata qualche ora prima: “Ovviamente sono dispiaciuto per come è andata la partita, le condizioni erano molto difficili, la palla si muoveva parecchio e sono piuttosto frustrato per non aver avuto buone sensazioni per tutta la partita – ha commentato Chardy – Raonic oggi ha servito molto bene, come al solito, e quando un giocatore come lui serve bene è difficile crearsi occasioni. Non ho ancora parlato con nessuno della squadra di Davis, avevo avuto contatti la settimana scorsa nei quali mi era stato detto che Noah pensava a me come membro per la squadra. Ovviamente sono molto felice, l’ho saputo stamattina. Ora che ho finito di giocare qui tornerò a casa ed inizierò a prepararmi sulla terra e se il capitano vorrà sarò pronto a giocare. Rinuncerò al torneo di Houston, cui ero iscritto [la settimana successiva alla Davis] e rimarrò in Europa per preparare il torneo di Montecarlo, dove dovrò giocare le qualificazioni“.

[14] J. Isner b. [2] M. Cilic 7-6(0) 6-3 (Michele Trabace)

Il programma a Miami si apre con una gioia per il tennis a stelle e strisce. John Isner (tds n.14) fa fuori Marin Cilic, numero 2 del seeding. Big John con i suoi 12 ace è stato certamente il miglior giocatore in campo, capace di adattarsi meglio al vento che soffiava sul campo ed è stato freddo nei momenti topici del match, ovvero il tie-break stravinto e il break chirurgico conquistato nella seconda partita. Dall’altra parte della rete prestazione impalpabile del croato, che perde per la terza volta su dieci incroci con Isner senza dar mai l’impressione di poter ribaltare l’andamento del confronto. In un primo set dominato dai giocatori al servizio e dove non c’è nemmeno l’ombra di una palla break, l’epilogo naturale è ovviamente il tie-break (il tredicesimo nei loro confronti diretti): in questo frangente Cilic praticamente smette di giocare, mentre Isner sale in cattedra, aggiudicandoselo per 7 punti a 0. La seconda frazione è più combattuta nei turni di battuta dei due contendenti, ma la svolta arriva nell’ottavo game con il break che consente all’americano di servire per il match: John a zero chiude la contesa con grande soddisfazione sua e del pubblico di casa. Nei quarti di finale affronterà Chung, con cui è in vantaggio 2-1 nei precedenti (ultimo incrocio andato in scena questa stagione a Auckland con la vittoria del coreano), ma il trentaduenne del North Carolina, dopo aver conquistato pochi giorni fa il torneo di doppio a Indian Wells, proverà ad eguagliare il suo miglior risultato qui a Crandon Park, ovvero la semifinale persa nel 2015 contro Djokovic.

Risultati:

Terzo turno

F. Tiafoe b. [10] T. Berdych 6-7(2) 6-2 7-6(1)

Ottavi, parte bassa

[19] H.Chung b. J. Sousa 6-4 6-3
[14] J. Isner b. [2] M. Cilic 7-6(0) 6-3
[20] M. Raonic b. J. Chardy 6-3 6-4
[5] J.M. del Potro b. [22] F. Krajinovic 6-4 6-2

Ottavi, parte alta

[29] B. Coric b. D. Shapovalov 7-6(2) 4-6 6-4
[16] P. Carreno Busta b. [31] F. Verdasco 6-0 6-3
[6] K. Anderson b. F. Tiafoe 7-6(3) 6-4
[4] A. Zverev b. [17] N. Kyrgios 6-4 6-4

Gli altri incontri: Coric batte il vento e Shapo. Zverev c’è, Kyrgios no
Il tabellone completo

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