Miami: Zverev di grinta, Shapo da veterano. Scintille Verdasco

ATP

Miami: Zverev di grinta, Shapo da veterano. Scintille Verdasco

Zverev vince una scazzottata al terzo set con Ferrer. Il canadese batte Querrey in tre. Nando supera Kokkinakis, dopo un alterco per tifo troppo… familiare

Pubblicato

il

 

[4] A. Zverev b. D. Ferrer 2-6 6-2 6-4 (Raffaello Esposito)

Alexander Zverev (5 ATP) ha vinto ma è stato ingenuo nel pensare che sarebbe stato facile. Ha prevalso per merito, certo, e perché Ferrer (35 ATP) ormai fatica a reggere i ritmi odierni. Lo spagnolo però gli ha mostrato cosa significhi aver voglia di combattere e usare la testa in campo.

Esiste una proporzione quasi matematica nei precedenti fra Zverev e Ferrer: un incontro ogni due anni, nel 2014 quasi un doppio bagel sulla terra a favore dello spagnolo, altra vittoria, ma sofferta, nel 2016 su cemento outdoor, sconfitta netta un mese fa a Rotterdam. Ebbene, David è quasi riuscito a invertire tale tendenza. Nel primo set infatti lo spagnolo governa da par suo il gioco, vola per il campo e scappa subito su un 3-0 leggero che diventa pesante con il secondo break che vale il 6-2 d’acchito. Zverev troppo brutto per essere vero ma bravissimo Ferrer a non farlo respirare mai. Lo spagnolo entra improvvisamente in riserva a inizio secondo set dopo uno scambio iniziale di break ma Sascha ora comincia a metterci del suo. Ritrova feeling con la battuta rinunciando a un poco di potenza in cambio di maggior precisione, i colpi da fondo acquistano penetrazione e gli errori diminuiscono vistosamente. Aumentano molto invece quelli di Ferrer – ora in netto calo – e il tedesco pareggia il conto con lo stesso punteggio del primo set.

Quando nel decider David perde immediatamente la battuta andando sotto 0-2 il suo destino appare segnato, ed è in quel momento che vengono fuori cuore e orgoglio. Ferru ha giocato centinaia di incontri così, recupera il break, ne evita un altro dopo un grandioso passante in corsa dell’avversario e prende a non sbagliare più. Zverev commette l’errore di accettare la ragnatela di scambi, vuole sfondare e rischia di rimanere soffocato. Si salva solo perché nel nono gioco Ferrer, dopo un facile 30-0, si fa rimontare e ai vantaggi crolla con un dritto lungo a campo aperto seguito da un doppio fallo. La racchetta gettata rabbiosamente a terra mostra quanta voglia abbia ancora il vecchio guerriero. Il tedesco cerca ancora di farsi male con un doppio fallo ma due attacchi a rete, il primo salvato con una volée d’istinto, lo mandano avanti contro Kyrgios, che ha vinto facile contro Fognini. 3-1 per l’australiano i precedenti.

D. Shapovalov b. [11] S. Querrey 6-4 3-6 7-5 (Michelangelo Sottili)

Sam Querrey corre verso il miraggio della top ten, ma si schianta contro Denis Shapovalov, autore di una prestazione tutt’altro che convincente sotto il profilo tecnico, ma anche grintoso e bravo a rimettere in piedi un match che, con il 43% di prime in campo e 12 doppi falli, sembrava essergli sfuggito definitivamente dalle corde. Shapo allunga già al terzo gioco facendo alcuni buchi per terra con quel dritto che Sam, pur avvertito del pericolo, non riesce ad arginare. Il californiano resta in scia, ma Denis dimostra un’attenzione e una freddezza impressionanti sui propri turni di battuta: quando gli capita di partire indietro di un quindici, rimedia subito con una prima slice esterna per poi chiudere agevolmente nel campo aperto, al volo o con il dritto, senza lasciare la minima possibilità all’avversario. Incamerato il parziale per 6-4, Shapovalov è atteso al problematico varco di inizio secondo set da Querrey, bravo ad approfittare del calo di concentrazione canadese che finisce con il riflettersi su dritto e servizio. Shapo prova a caricarsi ma, con l’altro che serve per primo e non concede nulla, quel punteggio di 1-4 gli crea una sfiducia evidente; e allora, fra doppi falli e dritti sbagliati, ingenuità e un po’ di zio Sam, regala un altro gioco prima di un sussulto che non può tuttavia salvarlo dal 3-6.

Querrey tenta di uccidere il match al terzo game scodellando un passante di dritto incrociato che è un affronto per un giovane votato allo spettacolo, ma il diciottenne mancino rientra subito in un set che si preannuncia carico di errori e di suspense. Così, mentre la grafica mostra impietosa che la maggior parte delle sue prime di servizio va a finire in territori inesplorati, Shapo riesce a tenere la battuta fino al 5-4, poi chiede l’intervento del fisio che gli applica una fasciatura sotto il ginocchio destro sotto lo sguardo, diciamo, perplesso di Sam che, peraltro, ha una percentuale di prime anche peggiore. Salvata con un drittone lungolinea una palla break sul 5 pari, Shapovalov fa suo il match approfittando di quattro errori di Querrey che, dando la mano all’arbitro Ali Nili, gli fa sapere poco gentilmente la sua opinione sul MTO concesso poco prima. Per Denis, ottavi contro Borna Coric.

[31] F. Verdasco b. [Q] T. Kokkinakis 3-6 6-4 7-6(4) (Michele Trabace)

L’esperienza prevale al fotofinish. Fernando Verdasco è giocatore navigato che vanta tanti anni nel circuito e oggi la sua astuzia l’ha aiutato a tirarsi fuori dai guai, riuscendo sul Grandstand a sconfiggere al tie-break del terzo set Thanasi Kokkinakis, proveniente dalle qualificazioni e attualmente numero 175 ATP. Il giustiziere al turno precedente di Federer questa volta non è riuscito a spuntarla nell’atto finale dell’incontro, soccombendo sotto il gran caldo della torrida giornata a Miami; Verdasco è stato abile nel momento maggiore di difficoltà nella terza partita a far girare l’incontro, ricorrendo ad una “furbata” che ha indubbiamente destabilizzato l’avversario, ma lo è stato ancora di più a recuperare l’iniziale svantaggio nel tie-break conclusivo, centrando cosi la qualificazione con una reazione rabbiosa.

Primo parziale estremamente solido per Kokkinakis: al servizio non concede nulla (solo quattro i punti persi) e in risposta riesce per due volte a strappare la battuta all’iberico, che incappa in una serie considerevole di errori, non dando mai l’impressione di essere in partita. Primo set 6-3 per il ventunenne di Adelaide. Fernando sa bene che deve totalmente cambiare registro e lo fa con un atteggiamento più concentrato e più aggressivo (comprese le urla di esultanza); il risultato è che Kokkinakis inizia a calare con le percentuali alla battuta, arrancando maggiormente negli scambi da fondo e, dopo alcune occasioni non sfruttate, arriva nel quinto game il primo break di giornata per Verdasco che allunga sul 4-2. Il veterano del circuito non molla la presa, aggiudicandosi la seconda frazione per 6-4 al secondo set point (il primo non viene concretizzato nel gioco precedente alla risposta). Si va al terzo.

L’australiano è il primo ad allungare sul 3-1 grazie al doppio fallo di Verdasco, ma è qui che arriva il momento chiave del match: il nativo di Madrid a gran voce si lamenta verso Kokkinakis sull’atteggiamento poco sportivo del padre, reo di applaudire alle spalle ad ogni suo errore; l’australiano non la prende bene. Il risultato è che Thanasi perde il ritmo al servizio, cedendo il suo break di vantaggio. Al cambio campo Kokkinakis si lamenta con il giudice di sedia per aver subito questa polemica. Al rientro in campo il recente finalista a Rio de Janeiro prende in mano le redini del gioco con prepotenza, sul 4 pari si procura tre opportunità per andare a servire per il match, ma l’aussie resiste stoicamente e conserva il suo turno di battuta. Non succede più nulla ed è dunque il tie-break a decretare il vincitore di questo scontro: Kokkinakis sfrutta la crescente frustrazione del suo contendente volando sul 3 a 0, ma la reazione dello spagnolo è veemente, arrivando sul 6-4 a procurarsi match point e chiudendo la contesa con una prima vincente. Dopo quasi tre ore è Verdasco a qualificarsi per gli ottavi di finale, dove sfiderà Carreno Busta (che si è liberato con un doppio 6-4 di Steve Johnson), con cui è in svantaggio 2 a 1 nei precedenti.

[29] B. Coric b. [8] J. Sock 5-7 7-6(4) 6-3 (Andrea Franchino)

Sfida tra teste di serie per un posto negli ottavi: la n°9 Jack Sock (25 anni, 9 ATP) contro la n°29 Borna Coric (21 anni, 36 ATP), recente sfortunato protagonista della semifinale ad Indian Wells. La vittoria finale di Borna Coric al termine di un match equilibrato e combattuto è tutto sommato meritata malgrado le troppe occasioni sprecate soprattutto nella prima frazione. Jack Sock da par suo non è stato in grado di chiudere la contesa nel tie-break del secondo set, quando si è trovato con due servizi a disposizione per arrivare a match-point. Adesso il tennista croato è atteso da un interessante match con l’altro fenomeno emergente Denis Shapovalov per entrare nei primi otto del torneo di Miami.

L’incontro si sviluppa nei primi due set con percorso identico ma con esito finale opposto: Coric avanti di un break fino al 5-3, opportunità per vincere il set (addirittura due nella prima frazione) nel nono gioco brillantemente annullate da Sock, che poi tiene il servizio e riequilibra il match. La differenza sta nella reazione del tennista croato: mentre nel primo set il contraccolpo psicologico lo porta a concedere tre palle break consecutive all’americano che riesce a sfruttare la terza per portarsi in vantaggio e chiudere poi al primo set point utile, nella seconda partita ne concede solo una che riesce ad annullare, tiene il servizio e gioca il tie-break in maniera attenta, forzando la risposta al decimo punto per ottenere due possibilità per chiudere e aggiudicarsi il set nel punto successivo. La delusione di Sock si materializza con la racchetta sfasciata mentre si siede al cambio campo che gli costa non solo un penalty point (comico il siparietto tra il giocatore e l’arbitro di sedia Lahyani con il furbo Jack che tenta di nascondere la racchetta rotta nella borsa e ne mostra un’altra al più furbo Mohamed che non si fa ingannare e gli appioppa la penalità con reprimenda: “Non era il caso, Jack!”) ma anche l’immediato break in avvio del set decisivo. Ma il destino del match rimane ancorato al solito schema e, dopo il momentaneo recupero dell’americano, si arriva di nuovo al fatidico nono gioco con Coric avanti 5-3 ma questa volta con Sock al servizio. E qui entra in gioco l’imponderabile: match sospeso per pioggia per oltre 30 minuti. Quando i giocatori rientrano in campo, Sock riprende a servire ma concede il match point decisivo a Coric che, con un solido scambio sul rovescio, lo induce all’errore e vince il match dopo 2 ore e 45 minuti.

Risultati:

[31] F. Verdasco b. [Q] T. Kokkinakis 3-6 6-4 7-6(4)
[16] P. Carreno Busta b. S. Johnson 6-4 6-4
D. Shapovalov b. [11] S. Querrey 6-4 3-6 7-5
[17] N. Kyrgios b. [15] F. Fognini 6-3 6-3
[6] K. Anderson b. [32] K. Khachanov 4-6 6-2 6-3
[29] B. Coric b. [8] J. Sock 5-7 7-6(4) 6-3
[4] A. Zverev b. [28] D. Ferrer 2-6 6-2 6-4
[10] T. Berdych vs F. Tiafoe 7-6(2) 2-6 4-5 sospesa 

Il tabellone completo

https://www.spreaker.com/user/ubitennis/20-thats-my-fucking-dad_2

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement