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ATP/WTA: il programma delle semifinali di sabato
A Barcellona Goffin proverà a fermare Nadal mentre Tsitsipas andrà a caccia della prima finale ATP. A Budapest derby Seppi-Cecchinato. WTA divisa tra Stoccarda e Istanbul

ATP 500 BARCELLONA
Ad aprire il programma della giornata di sabato a Barcellona (alle ore 13.30) sarà Stefanos Tsitsipas. Sulla Pista Rafa Nadal, il 19enne greco che decise una notte di diventare un giocatore di tennis, andrà a caccia della prima finale a livello ATP. Dall’altra parte della rete troverà per la prima volta in carriera il quinto favorito del seeding, Pablo Carreno Busta, che venerdì ha battuto nei quarti Grigor Dimitrov. Non prima delle 16 sarà invece la volta di Rafa Nadal, che tenterà di allungare la striscia di set consecutivi vinti su terra battuta (al momento sono 42). Proverà a fermarlo David Goffin, che ha vinto l’ultimo incontro giocato tra i due (lo scorso anno alle ATP Finals, contro un Nadal in precarie condizioni fisiche). I due precedenti confronti diretti, entrambi giocati lo scorso anno su terra battuta, li ha invece vinti Rafa: prima la semifinale di Montecarlo (6-3 6-1), ricordata soprattutto per un grossolano errore dell’arbitro Mourier, poi la bella partita disputata nei quarti di finale a Madrid (7-6 6-2).
Non prima delle 13.30
[5] P. Carreno Busta vs S. Tsitsipas – sfida inedita
Non prima delle 16
[1] R. Nadal vs [4] D. Goffin – H2H 2-1
ATP 250 BUDAPEST
Una semifinale tutta da gustare per i tifosi italiani, che dovranno però attendere l’esito dell’incontro sospeso ieri per oscurità tra John Millman e il lucky loser Yannick Maden per assistere alla sfida tra Andreas Seppi e Marco Cecchinato, che si daranno battaglia per un posto in finale a partire dalle ore 14. Andreas (testa di serie numero 8), che non gioca una semifinale su terra battuta da tre anni (Amburgo 2015, sconfitto da Nadal) proverà a centrare la nona finale in carriera (tre i titoli vinti: Eastbourne nel 2011, Belgrado e Mosca nel 2012). Cecchinato, che giunge all’appuntamento da lucky loser (era stato battuto al turno decisivo delle qualificazioni da Jurgen Zopp), andrà invece a caccia della prima finale in carriera. Un solo precedente tra i due: Umago 2014 (terra rossa), vittoria di Seppi per 6-2 6-7(2) 6-1. Sempre ad Umago si è giocata l’ultima semifinale tutta italiana a livello ATP: lo scorso anno Paolo Lorenzi batté Alessandro Giannessi prima di essere sconfitto in finale da Andrey Rublev. Il quinto favorito del seeding, Aljaz Bedene (che nei quarti ha superato Lorenzo Sonego), attende invece come detto di conoscere il nome del suo avversario: Millman e Maden torneranno in campo alle 12.30 sul punteggio di 2-6 6-1 5-4 in favore dell’australiano.
Non prima delle 12.30
J. Millman vs [LL] Y. Maden 2-6 6-1 5-4 – sfida inedita
Non prima delle 14
[8] A. Seppi vs [LL] M. Cecchinato – H2H 1-0
A seguire
[5] A. Bedene vs J. Millman or [LL] Y. Maden
WTA PREMIER STOCCARDA
Sulla terra rossa di Stoccarda, saranno Caroline Garcia (sesta favorita del seeding, battute Sharapova all’esordio e Svitolina nei quarti) e Coco Vandeweghe (wild card, che lungo il cammino ha estromesso dal torneo prima Stephens e poi Halep) a scendere in campo per la prima semifinale (non prima delle 15.50). Precedenti tra le due in perfetta parità (1-1): la francese ha vinto nel 2014 a Wuhan (6-3 6-2), la statunitense sempre a Wuhan, l’anno successivo (6-3 6-7 7-6). Non prima delle 18.30 scenderanno invece in campo Karolina Pliskova (quinta testa di serie, reduce dalla battaglia di venerdì contro Jelena Ostapenko) e Anett Kontaveit. Sarà la prima sfida in carriera tra le due.
Non prima delle 15.50
[6] C. Garcia vs [WC] C. Vandeweghe – H2H 1-1
Non prima delle 18.30
[5] Ka. Pliskova vs A. Kontaveit – sfida inedita
WTA INTERNATIONAL ISTANBUL
Ha mietuto “vittime” la terra rossa turca, in un torneo che ha visto uscire una dopo l’altra sette delle prime otto teste di serie. Nei quarti di finale giocati venerdì le ultime due: Caroline Wozniacki (1), costretta al ritiro per un problema agli addominali contro Pauline Parmentier, e Svetlana Kuznetsova (2), sconfitta per 7-5 al terzo da Polona Hercog. L’unica testa di serie sopravvissuta è Irina-Camelia Begu (7), che non prima delle 15 sfiderà la francese Parmentier (3-2 i precedenti in favore della giocatrice rumena). Ad aprire il programma di giornata (alle 13) sarà però la sfida inedita tra la greca Maria Sakkari e la slovena Polona Hercog.
Non prima delle 13
M. Sakkari vs P. Hercog – sfida inedita
Non prima delle 15
[7] I.C. Begu vs P. Parmentier – H2H 3-2
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Laver Cup: trionfa il Team World con la vittoria in doppio di Tiafoe e Shelton
Il Resto del Mondo bissa il successo del 2022 imponendosi per 13-2. Un solo match vinto dall’Europa, con Ruud nella seconda giornata, e chiusura anticipata dei giochi nel Day 3

Resto del Mondo b. Europa 13-2
Forte del 10-2 maturato al termine della seconda giornata, al Team World bastava una sola vittoria per mettere le mani sul titolo ed è stata portata dal doppio formato da Frances Tiafoe e Ben Shelton che si sono imposti su Andrey Rublev e Hubert Hurkacz per 7-6(4) 7-6(5) in oltre un’ora e mezza di tennis godibile.
Proibitivo il compito dell’Europa alla quale era richiesto un complicato quattro su quattro per ribaltare la situazione nel Day 3, quando ogni match vale tre punti. Oppure, in subordine, di non perdere il doppio iniziale, così da prolungare lo spettacolo. Invece, alla squadra capitanata da Bjorn Borg non è riuscito neanche il compito minimo perché Rublev e Hurkacz si sono arresi in due tie-break a Tiafoe e Shelton nella sfida che ha aperto il programma. Annullati quindi i tre singolari “potenzialmente” previsti, quelli con Ruud, Rublev e Hurkacz opposti rispettivamente a Fritz, Tiafoe e Auger-Aliassime, vanno in campo per un doppio gli alternate Eubanks/Raonic contro Fils/Davidovich Fokina. Un doppio che è un dead rubber – in italiano, incontro individuale inutile ai fini della vittoria dell’incontro fra le due squadre. Ma può davvero diventare “inutile” un match di un’esibizione ancorché ufficiale?
Con il 13-2 finale che “vendica” la débacle (14-1) di due anni fa a Boston, il Resto del Mondo – in questa edizione quattro statunitensi più Auger-Aliassime e Fran Cerundolo – bissa così il successo del 2022 a Londra dopo le quattro vittorie europee: possiamo allora parlare di un’aria di cambiamento negli equilibri mondiali? Per adesso, l’unico top 10 non europeo presente nel ranking è il numero 8 Taylor Fritz e a Vancouver mancavano i primi cinque del mondo.
B. Shelton / F. Tiafoe (Team World) b. H. Hurkacz / A. Rublev (Team Europe) 7-6(4) 7-6(5)
Coppie schierate con il colpo migliore di ognuno al centro, parte Hurkacz in battuta, trascinato ai vantaggi, poi Shelton pareggia senza problemi. Hubi protagonista al quarto gioco con tre bei punti, ma due volte da sinistra Rublev non risponde sulla palla break. È un doppio piuttosto diverso da quelli giocati dagli specialisti del Tour, ogni tanto qualcuno si ritrova fuori posizione, ma la coppia al servizio continua a fare il proprio dovere e il pubblico apprezza qualche scambio divertente, come quello che apre l’undicesimo gioco.
Il tie-break va alla squadra capitanata di John McEnroe, con un notevole ace in slice di Shelton verso il corpo di Andrey che vale il doppio set point a separare due volée da dimenticare – una a testa – dei ragazzi di Borg.
Hurkacz non ci sta e prova a vincerla da solo andando a cercare la palla come se non ci fossero né un domani né soprattutto un Rublev al suo fianco. Il polacco non ottiene quanto sperato e si tranquillizza il giusto.
La qualità del match è ottima, nessuna chance per la risposta ed è di nuovo tie-break. Un gran punto di Hubi manda Rublev a servire sul 5-4, ma la pressione di Tiafoe e un nastro fortunatissimo offrono il Laver Cup point al Team World, trasformato con la volée bassa che a Hurkacz non passa: 13-2 e tutti a casa. Dopo i festeggiamenti, s’intende.
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Rybakina critica la WTA: “Grazie per aver cambiato le regole all’ultimo momento”
Niente bye a Elena Rybakina al WTA di Tokyo nonostante sia la terza testa di serie, “sorpassata” da Sakkari e Garcia in virtù di una regola non nuova ma forse neanche esistente

Non fortunatissima con ranking, tabelloni e seeding, Elena Rybakina, che non ha ricevuto uno dei quattro bye al primo turno del WTA 500 di Tokyo nonostante fosse – e sia – la terza testa di serie al Toray Pan Pacific Open in programma a partire da lunedì 25 settembre. Esclusione che ha commentato piccata su Instagram.
Già lo scorso anno Rybakina aveva detto di non sentirsi la vincitrice di Wimbledon per via dei 2000 punti mancanti in seguito alla decisione della WTA di non assegnarli all’AELTC. Di conseguenza, niente balzo in classifica né Finals, con l’ulteriore beffa che, a differenza del regolamento ATP, quello del Tour femminile non prevede un posto al Master per la vincitrice Slam tra arrivata tra l’ottava e la ventesima posizione. Quest’anno, invece, aveva puntato il dito contro la WTA a Montreal dopo il suo match con Kasatkina, iniziato dopo le 23 e terminato quasi alle 3. “Poco professionale da parte – non direi del torneo perché penso che il ruolo fondamentale sia della WTA in questo caso” aveva detto al riguardo. “La dirigenza è debole al momento, ma speriamo che cambi qualcosa perché quest’anno ci sono state molte situazioni che proprio non capisco”. Elena sarebbe poi stata sconfitta nella semifinale canadese, al secondo match in quel di Cincinnati e al terzo turno (dopo un walkover) allo US Open, ultimo torneo disputato.
Decisamente meno pesante come conseguenze eppure piuttosto ambiguo dal punto di vista regolamentare è appunto l’episodio di questi giorni, sempre a seguito di una decisione dell’Associazione del Tennis delle Donne. Terza testa di serie a Tokyo, dicevamo, Elena giocherà il primo turno contro Linda Noskova invece di partire dal secondo turno, ciò a dispetto dei quattro bye inseriti in tabellone e che, naturalmente, vanno assegnati alle teste di serie secondo l’ordine discendente. “Performance bye” ha commentato su un storia di Instagram sopra al tabellone di Tokyo. “Grazie per aver cambiato le regole all’ultimo momento. Fantastiche decisioni come sempre @WTA”. Con tanto di applauso, clown e tendone del circo…

La spiegazione di quanto accaduto risiede nelle prime due parole della kazaka: a Sakkari e Garcia, dietro di lei in classifica, sono stati assegnati due “perfomance bye” in quanto semifinaliste a Guadalajara e i due restanti sono andati alle prime due del seeding, Swiatek e Pegula. Sakkari, quarta del seeding, sarebbe stata esentata dal primo turno anche senza questo tipo di bye; Garcia invece è quinta. Ma cos’è un performance bye?
È quello, chiariscono le WTA Rules aggiornate al 19 settembre scorso, “assegnato alla giocatrice sulla base della prestazione della settimana precedente, come stabilito dalla WTA in fase di approvazione del calendario e delle dimensioni dei tabelloni”. Quindi non sembrano un’invenzione dell’ultimo momento, anzi, in passato erano previsti anche per le finaliste di Anversa che avrebbero preso parte al Premier 5 di Dubai. Andando però a leggere il Regolamento WTA aggiornato al 19 settembre scorso, nell’articolo relativo ai bye si legge solo di quattro perfomance bye da assegnare alle semifinaliste del 1000 di Wuhan (peraltro, se Pechino è tornato in calendario quest’anno, Wuhan continua la sua assenza). Nessun accenno a Guadalajara/Tokyo.
Nell’inevitabile discussione su Twitter è intervenuta la doppista top 20 Nicole Melichar-Martinez, obiettando che “le regole non sono cambiate all’ultimo momento. L’informazione del performance bye era scritta nella scheda informativa del torneo…”.
Nella scheda di Guadalajara, almeno nel classico articolo della WTA “draws, dates, prize money and what you need to know”, non c’è traccia dei performance bye. Se ne parla invece in quella del Toray Pan Pacific Open, datata 15 settembre: “Le prime teste di serie, da quattro a sei (in attesa dei performance bye in base ai risultati di Guadalajara), riceveranno un bye al primo turno”. Per prima cosa, dunque, che fine ha fatto la parte per cui sarebbero state sei? Inoltre, siamo moderatamente sicuri che esista una differenza tra “le regole” citate da Rybakina e Melichar-Martinez e un’informazione contenuta nella di quell’evento.
Ancora nessuna precisazione da parte della WTA, che tuttavia, poche ore dopo, ha twittato una foto di Elena: “La sua prima qualificazione alle WTA Finals. Elena Rybakina sarà a Cancun!”.
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ITF, David Haggerty rieletto Presidente
Terzo mandato consecutivo per Haggerty che riceve oltre il 70% dei voti

Con un’ampissima maggioranza che supera il 70% (per la precisione ha ottenuto il 72.94% di voti) David Haggerty è stato rieletto Presidente della International Tennis Federation. Per venir eletti erano necessari 219 voti su 436 e lui ne ha ricevuti 418. Questo sarà il terzo mandato da quattro anni per Haggerty a capo della ITF, alla fine dei quali non potrà più ricandidarsi dato che vige la regola di massimo tre mandati.
“Vorrei ringraziare i membri dell’ITF per aver riposto la loro fiducia in me per un ulteriore mandato. La nostra strategia di crescita sostenibile a lungo termine, ITF 2024, ha portato i finanziamenti dell’ITF per lo sviluppo del tennis quasi a raddoppiare in pochi anni dalla sua introduzione – queste le parole del 65enne americano. “Non vedo l’ora di lavorare a fianco del nostro esecutivo e del nostro consiglio di amministrazione per rivedere e aggiornare la nostra strategia per la prossima fase. Ci assicureremo di porre le competizioni dell’ITF su basi solide e continueremo ad alimentare gli investimenti nello sviluppo globale del nostro gioco per realizzare la missione del tennis dell’ITF per le generazioni future”.