[PODCAST] Alla Conquista della Terra Ep 21- Fabio sì, Camila no
da Parigi, i nostri inviati Laura Guidobaldi, Ilvio Vidovich e Ruggero Canevazzi
MARIA SCATENATA – Il ritorno sul Centrale del Roland Garros, Masha, se lo vuole godere tutto. Perfetta da fondo e chirurgica, la russa, come una tigre siberiana, fa un sol boccone di una irriconoscibile Karolina Pliskova, n. 6 del mondo e semifinalista a Porte d’Auteuil l’anno scorso. Niente da fare per lei che subisce per 58 minuti la furia dell’ex n. 1 del mondo, cercando di arginare fendenti da una parte all’altra del campo. Estremamente fallosa e ferma sulle gambe, la ceca non è mai entrata in partita.
Elegantissima nel suo vestitino blu petrolio, Sharapova ritrova il campo Philippe Chatrier dopo tre anni dalla sua ultima partecipazione allo Slam parigino nel 2015 (gareggia a Porte d’Auteuil per la 14esima volta in carriera). Quando in conferenza stampa le avevano chiesto se adesso che avrebbe giocato contro la Pliskova, fosse contenta di ritrovare il Centrale, lei molto sottilmente aveva risposto “ma c’è anche Sharapova sai?”. Sì, Sharapova c’è, in pieno controllo nel primo set contro Karolina Pliskova, la gemella più forte ed ex n. 1 del mondo nel 2017. Imperterrita e concentratissima nel suo martellamento, Maria stordisce subito la ceca che subisce un netto 6-2 in 28 minuti. Si tratta del loro secondo match; il primo, la finale di Fed Cup del 2015, era stato vinto da Maria. Fallosissima la semifinalista dell’anno scorso che non riesce a controllare le bordate della russa, andando spesso fuori giri. Indietro con il peso del corpo e dritta con le gambe, Karolina commette tanti, troppi gratuiti. La siberiana è più centrata e precisa negli scambi, cercando sempre righe e angoli; solida e spesso “letale” anche in risposta Maria, che nel secondo parziale sale 3-1. Costantemente spinta indietro, Pliskova viene letteralmente bombardata da Masha che continua a far schizzare i suoi fendenti sulle righe. Un ruggente “come on!” decreta il 4-1 tutto russo. Troppo lenta a uscire dal servizio, la ceca si ritrova troppo spesso con i missili di Sharapova tra i piedi, non riuscendo poi a controllare i propri colpi. Sempre più scatenata, Maria continua a tempestare l’avversaria per poi “sbeffeggiarla” con smorzate chirurgiche. Bastano 58 minuti a Sharapova per liquidare la n. 6 del mondo con un impietoso 6-2 6-1.
SUPER SFIDA -“Sono estremamente soddisfatta” dice Masha al microfono di Marion Bartoli, “sapevo che sarebbe stato un match molto difficile ma sono riuscita a mettere in campo un ottimo tennis e ora sono davvero molto molto felice!”. Maria non nasconde la sua passione per Parigi, le cui immagini vengono spesso postate dalla campionessa sui social. Il Museo Picasso, il quartiere di Saint-Germain-des-Prés… “Oui! J’aime beaucoup Paris e merci, merci beaucoup pour votre support!” (“sì, mi piace tanto Parigi, grazie, grazie mille per il vostro supporto), risponde in francese una raggiante Sharapova. È la prima volta che la russa risponde in francese a bordocampo. Un messaggio subliminale di sfida a Serena? Williams, infatti, a fine match, ringrazia sempre gli spettatori in francese; lunedì agli ottavi ci sarà la sfida shock n. 22 tra le due super campionesse, con l’americana in vantaggio 19 a 2.
SERENA SUL VELLUTO – La partita che ci voleva per Serena Williams, dopo le fatiche dei primi due turni contro Krystina Pliskova e soprattutto Ashleigh Barty. La campionessa statunitense vince infatti in due rapidi set – 6-3 6-4 in un’ora e un quarto di gioco – contro la n. 11 del mondo e del seeding Julia Goerges, in un match mai in discussione. La tedesca infatti gioca la partita perfetta… per la sua avversaria. Non punta a sfruttare il punto debole di Serena, la limitata mobilità, e invece di farla muovere per aprirsi il campo, cerca di chiudere il punto dopo 2-3 colpi. Come va bene a Serena: perché se la metti solo sulla potenza, ancora adesso è la n. 1. Se ci aggiungiamo che Goerges commette una quantità impressionante di errori (49 in tutto, tra forzati e non forzati) e sulla sua seconda di servizio la 23 volte campionessa Slam fa quello che vuole (63% dei punti), ecco spiegato il risultato.
La partita tanto attesa è dunque realtà: la 22esima sfida Serena-Masha. 19-2 per la 36enne statunitense i precedenti, che ha vinto le ultime 18 sfide e non perde contro la russa dal 2004. Ma questo è il primo match tre le due dopo la squalifica di Maria e la maternità di Serena. Insomma, potrebbe essere tutta un’altra storia. Stay tuned.
GARBINE IN – Il programma è compresso, si parte alle 11. Sul Chatrier Scende la campionessa 2016 Garbine Muguruza (3 WTA, tds 3) e strapazza senza tanti riguardi Sam Stosur (90 WTA), a noi sempre cara per quella finale 2010 persa contro Francesca Schiavone. Il tradizionale acquarellista francese a bordocampo non fa neanche in tempo a squadrare il foglio che il primo set termina con un crudele 6-0. Stosur non regge più a questi livelli, gioca troppo alto e lento, l’altra prende la mira è cannoneggia. Sam salva l’onore rimontando nel secondo da 0-2 ma non può far di più. Muguruza al prossimo turno contro l’ucraina Tsurenko, che ha sconfitto in due set la slovacca Rybarikova. Uno pari i precedenti.
PETRA OUT – Tanto tuonò che piovve. Petra Kvitova (8 WTA, tds 8) ultimamente ha l’abitudine di complicarsi gli incontri e stavolta il recupero non le riesce. Perde il match K2 contro la estone Anett Kontaveit (24 WTA, tds 25), già battuta due volte in carriera, quando era avanti in entrambi i set. Nessuna continuità nel suo gioco, un mare di doppi falli e il dritto ballerino la condannano. Nel primo set la ceca manca due palle per il 4-1 pesante e si incarta. Finisce sotto 3-5 sbagliando sempre i lati d’attacco, recupera fino al tie break e lì, sul 5-4 in suo favore e due servizi, pensa bene di commettere doppio fallo. Kontaveit ringrazia e incamera. Nel secondo parziale si lotta per ogni centimetro di terreno, le palle break si sprecano, quinto e sesto gioco durano poco meno di mezz’ora. Kvitova emerge dalla rissa avanti 4-2 e servizio ma questa è la giornata della sua avversaria, che rimonta furiosamente anche perché lei da quel momento è incapace di tenere un singolo turno di battuta. Kontaveit risponde alla grande e non arretra mai in palleggio, manca due palle match sul 5-4 e quando Petra pareggia sembra che il suo treno sia passato. Invece brekka ancora ma inutilmente, perché l’avversaria, ai suoi ultimi fuochi, impatta una seconda volta. Altro tie break. Kvitova scatta 2-0 ma quando poco dopo commette il suo settimo doppio fallo (del set!) è già a rincorrere. A simbolo del suo sciagurato incontro possiamo prendere l’errore marchiano che la manda sotto 3-6. Attacca a rete, l’altra alza una palla comoda da chiudere in volée alta ma la ceca cerca uno smash impossibile che finisce diretto sui teloni. È finita, dopo un sacrificio di Kontaveit al dio Braccino (doppio fallo del 4-6) l’ennesima risposta out pone fine al match. Ora affronterà Sloane Stephens, vittoriosa 8-6 al terzo contro un’ottima Camila Giorgi.
COMPLOTTO A PARIGI? – Nota di cronaca a margine. La pioggia ha tormentato il torneo nei giorni scorsi e allora il Commissioner Autonominato John McEnroe dichiara in tv che possiede le prove di un complotto guidato dai grandi campioni di Parigi, Nadal, Borg e Wilander fra gli altri, perché non venga mai costruito il tetto sul Centrale del Roland Garros. “Grazie a Lendl qui ho il peggior ricordo della mia carriera, su questo campo abbandonato da Dio. Da oggi la mia missione sarà assicurarmi che venga costruito il tetto”. Grandioso John, come sempre.
HALEP SPIETATA – Soffre solo nel primo set Simona Halep, contro un’Andrea Petkovic che conferma le ottime cose mostrate sin qui. La tedesca, che infiniti lutti addusse ai francesi – ha estromesso Kiki Mladenovic al primo turno – ha condotto a lungo il gioco, ma al momento decisivo è venuta fuori la maggior classe della n.1 del mondo e finalista di Melbourne. Nel secondo set invece non c’è stata storia, anche perché Andrea è stata molto sfortunata quando sul 15 pari del game iniziale, nel tentativo di recuperare una palla, ha fatto un movimento di troppo col ginocchio destro e perso il game ha chiesto il MTO. La fisioterapista è giunta sull’assolato campo 18 dopo diversi minuti, facendo stendere Petkovic e poi fasciandola abbondantemente. Sul 3-0, la n.107 del mondo si è liberata di tutto il lavoro fatto dalla fisioterapista (col forte caldo non doveva essere semplice) e ha proseguito, ma la finalista dell’anno scorso non ha avuto nessuna pietà, chiudendo con un impietoso bagel. Ora Simona se la vedrà con la belga Elise Mertens, tds n.16.
ha collaborato Raffaello Esposito
Risultati:
[10] S. Stephens b. C. Giorgi 4-6 6-1 8-6
[3] G. Muguruza b. S. Stosur 6-0 6-2
L. Tsurenko b. [19] M. Rybarikova 6-2 6-4
A. Kontaveit b. [8] P. Kvitova 7-6(6) 7-6(4)
[28] M. Sharapova b. [6] Ka. Pliskova 6-2 6-1
[16] E. Mertens b. [24] D. Gavrilova 6-3 6-1
[1] S. Halep b. A. Petkovic 7-5 6-0
[7] C. Garcia b. I.C. Begu 6-1 6-3
S. Williams b. [11] J. Goerges 6-3 6-4
[12] A. Kerber b. [18] K. Bertens 7-6(4) 7-6(4)