ATP Stoccarda: Federer rimanda ancora Kyrgios, è di nuovo n.1

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ATP Stoccarda: Federer rimanda ancora Kyrgios, è di nuovo n.1

Tre set di alta qualità per battere l’australiano senza mai concedere palle break. Superato ancora Nadal. Nuovo ritocco al libro dei record, sono 310 le settimane al vertice

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[1] R. Federer b. [4] N. Kyrgios 6-7(2) 6-2 7-6(5)

Si spengono le luci, rullo di tamburi, si gioca per il titolo di numero uno e in campo scendono i protagonisti della Guerra dei Mondi. Due modi opposti di intendere la vita e il tennis traboccanti entrambi talento purissimo. Che poi uno dei due stia trovando il modo di spremere ogni goccia di ciò che il destino gli ha donato è un’altra storia, ma le cronache raccontano che in ogni occasione le battaglie fra Roger Federer (2 ATP) e Nick Kyrgios (24 ATP) da Canberra hanno fatto scintille. E non ingannino i sorrisi amichevoli durante il sorteggio, questi due quando sono di fronte sfoderano i caniniRicordate l’ultima Laver cup?

Federer lotta per tornare padrone del tennis e da padrone inizia alla battuta, Nick lo sfida con un accenno di SABR ma viene fulminato sul posto. Primo dato, si ha l’impressione sembra che Roger sia ispirato anche in risposta. Secondo dato, non è un’impressione. Nel suo primo turno al servizio Kyrgios serve solo prime e lui risponde sempre, spettacoloso un dritto vincente d’incontro su una prima centrale. Manca pure una palla break e il filo conduttore dell’incontro rimane quello. Roger domina i suoi turni più di quanto riesca a farlo Nick, il quale gigioneggia tentando un passante normalissimo in tweener ma non concede altre aperture. Anzi, l’australiano si fa sempre più autoritario con l’andare del tempo, la percentuale di prime si stabilizza sull’80% e gli aces cominciano a piovere, anche perché l’australiano varia alla grande traiettorie ed effetti. Quando si giunge al settimo(!) tie break della loro storia Kyrgios è uno squalo in caccia e appena Roger perde un filo di sangue lui lo divora. Il taglio fatale giunge nel quarto punto, Nick risponde e gioca uno scambio da fantascienza in continua accelerazione prendendosi la testa del punteggio. Basta questo, Federer molla di testa e si becca un crudele 7-2. Ha giocato meglio ma è sotto, un classico del tennis.

Lo svizzero sembra in difficoltà a inizio secondo, come se non riuscisse a togliersi dalla testa lo scippo del set appena concluso e a trarlo d’impaccio, con un coup de tehatre, arriva lo stesso che quell’impaccio aveva procurato. Kyrgios disputa un terzo gioco schizofrenico in battuta e lo perde da 40-15 con una coppia di doppi falli finali, poi comincia uno show personale fatto di dritti slice, servizi dal corridoio e altre amenità assortite. Venghino signori venghino, Tutto compreso nel prezzo del biglietto, anche il secondo break condito da errori assurdi che decreta il pareggio. Per inciso è il primo set fra i due che non termina al tie break.

Il decider parte per Roger in maniera sinistramente simile al primo set, lui governa meglio i suoi turni e Nick soffre qualcosa riuscendo però sempre a tenere. Ancora una volta l’australiano diventa via via più solido mentre in alcuni atteggiamenti di Federer si nota che ragionamenti simili si agitano anche nella sua mente. Non ci sono reali momenti di pericolo per nessuno dei due e giunge ancora il tie break a decretare il vincente della contesa. L’inizio di Nick è da mago, rovescio incrociato strettissimo in controbalzo e passante di dritto in corsa contro le leggi della fisica per il 2-0. Federer trova la forza di restare a galla, riequilibra e mette la testa avanti. Quando serve in vantaggio 5-4 la tensione gli gioca un brutto scherzo sotto forma di dritto sballato ma una prima esterna seguita a rete lo porta a match point. Basta quello, rispostina bloccata nei piedi e passante dopo corsa in avanti. Grazie.

A scuola, quando ci insegnavano a scrivere, ci hanno sempre detto di non fare elenchi, ma non sapremmo come riassumere in un discorso coerente alcuni numeri di una carriera epica.

[7] M. Raonic b. [2] L. Pouille 6-4 7-6(3)

A volte nel tennis la classifica può contare pochissimo, sull’erba ancor meno e quello che è successo nella prima semifinale di giornata che vedeva opposti Lucas Pouille (17 ATP), il detentore del titolo, e Milos Raonic (35 ATP) lo dimostra. Il francese non aveva mai vinto un set nei due precedenti e l’impresa non gli è riuscita neanche stavolta. A parziale discolpa sua possiamo dire di aver visto in campo un Raonic in forma, centrato nei tradizionali punti di forza ma soprattutto deciso nel prendere presto il comando del gioco e spesso la rete. Pouille ci ha messo un po’ di più a entrare nel match e quel lasso di tempo gli è stato fatale nel set d’apertura. Quinto gioco, Lucas serve e fino al 30-15 tutto appare sotto controllo. Poi il canadese fa punto con una demivolée degna del suo passato maestro McEnroe, un rimbalzo farlocco tradisce Pouille e lui azzanna l’occasione solitaria con un dritto inside-in che spazzola l’incrocio delle righe. Portato di forza nel match, il francese inizia a combattere ma sui turni avversari non si gioca, Raonic sale 5-3 con un ace di seconda che sfiora i 230 kmh. Si chiama fiducia… Solo alla fine Air Canada concede qualcosa quando Pouille va a palla break con un assurdo passante incrociato di rovescio in corsa, dissotterrando la pallina dall’erba. Con calma Milos rimette le cose a posto col dritto e poco dopo con due serve & volley, pregevole il primo con gran volée di rovescio in contropiede, chiude i conti.

Pouille gioca senza rete e questo lo porta a essere molto teso al servizio. Alcune prime palle out di metri, due doppi falli e un rovescio incomprensibile lo inguaiano nel settimo gioco e solo un pesantissimo passante incrociato in corsa lo salva quando sembrava finita. Raonic è pericoloso e aggressivo su ogni palla, non perde occasione di prendere la rete e lì giunto mostra grandi miglioramenti nella gestione dei colpi complicati. Il guaio è che appena Lucas ha finito di salvare quel game infinito è di nuovo il suo turno perché Milos impiega una manciata di secondi per il 4 pari. Questi segnali hanno un peso sulle spalle di un giocatore e alla fine Pouille rimane schiacciato. Il secondo set finisce al tie break e Raonic lo vince chiamando un falco nel quarto punto su una risposta giudicata out che invece sfiora la riga, il resto lo fa con incoscienti seconde di servizio che lo sono solo di nome. Per la cronaca è l’ennesimo serve & volley a chiudere la contesa.

Risultati:

[1] R. Federer b. [4] N. Kyrgios 6-7(2) 6-2 7-6(5)
[7] M. Raonic b. [2] L. Pouille 6-4 7-6(3)

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