Wimbledon: vai Fabbiano! Pliskova, attenta a Hsieh. Riecco Gauff

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Wimbledon: vai Fabbiano! Pliskova, attenta a Hsieh. Riecco Gauff

Thomas ha il sogno ottavi a portata di mano, ma Verdasco è un osso duro. Karolina dovrà evitare le trappole di Su-Wei. Coco all’assalto di una clamorosa seconda settimana

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da Londra, il nostro inviato

Karolina Pliskova – Su-Wei Hsieh (ore 14 italiane, campo 1, precedenti 1-1)

Spunti tecnici: Karolina Pliskova 12
Spunti tecnici: Su-Wei Hsieh

Come è noto, il cosiddetto contrasto di stili di solito è un prerequisito importante per avere dei match godibili tecnicamente, non banali, e spesso di alto livello. Tra una tipa come Karolina Pliskova, colpitrice di clamorosa pulizia e qualità tecnica, che personalmente aspetto al varco da un pezzo in attesa di un risultato di vero prestigio (leggi: vittoria Slam), e una come Su-Wei Hsieh, che la tecnica la stravolge inventandosi letteralmente come l’unica quadrumane a eseguire due rovesci con cambio di impugnatura tra un impatto e l’altro, mi aspetto di vedere cose divertentissime.

Botte filanti tra le più piatte che si possano vedere di questi tristi tempi schiavi del top-spin, contro anticipi, finte e angoli stretti da giocoliere, roba da mandare ai matti chiunque (e gli scalpi eccellenti che si è portata a casa Su-Wei sono lì a testimoniarlo). Le due partite precedenti sono finite una 7-6 al terzo per Karolina, Miami 2018, e l’altra 7-5 al terzo per Su-Wei, a Dubai quest’anno. Se non sono queste le premesse per quello che potenzialmente potrebbe rivelarsi il match di giornata, non so quali potrebbero essere.

Consigliata a chi ama vedere due estremi opposti a livello di modo di colpire la palla che si affrontano, e vinca la migliore

Thomas Fabbiano – Fernando Verdasco (terzo incontro, campo 3, precedenti 1-0 Verdasco)

Tecnicamente, poco da analizzare del confronto tra Thomas e Fernando: lo spagnolo è pericolosissimo sull’erba in quanto mancino, tira più forte dell’italiano, in generale ha maggiore esperienza (ovviamente, di un ex 7 ATP e semifinalista Slam stiamo parlando), e forse maggiore qualità. Dico forse perché (come insegna il lucidissimo, intelligente e simpatico “aussie” John Millman, giustiziere di Federer nella calura di New York 2018) le partite di tennis si giocano “qui e ora”, ciò che hai fatto dieci anni fa, complimenti a parte per averlo fatto, non conta nulla, quello che è importante è il livello che sarai in grado di oppormi esattamente nelle 2-3 ore in cui giocheremo.

Fabbiano, mi raccontava l’amico Craig O’Shannessy (analista tecnico tattico per l’ATP, Wimbledon e consulente di Novak Djokovic), è considerato un esempio di come rispondere efficacemente su erba, facilitato dalla bassa statura, e dal conseguente ancor più basso baricentro. Ivone Karlovic, l’altro ieri, non ha trovato contromisure al fatto che il suo slice di rovescio, di solito insidiosissimo su questi campi, a Thomas faceva il solletico. E i suoi missili di servizio, o erano ace diretti, o spesso gli ritornavano anche in modo efficace. A Fernando, in ogni caso, va dato atto di essere uno che all’occorrenza è capace di tirare fuori una grinta agonistica straordinaria, certificata non più tardi di 48 ore fa, con la rimonta da due set a zero sotto contro Kyle Edmund, davanti all’intero centrale che tifava per l’inglese.

E poi, come detto, un mancinaccio che spinge bene servizio e dritto, dotato di ottimo rovescio naturale semipiatto (checché ne dica Nick Kyrgios), non è mai un bel cliente da affrontare sull’erba. Si rischia la lotta, magari bella lunga, il premio è di quelli significativi, la seconda settimana a Wimbledon, 176.000 sterline (196.000 euro), punti pesanti in classifica, tutto. Vamos Tommy, proviamoci.

Consigliata a chiunque, perchè a questo punto gli italiani rimasti si seguono e si tifano a prescindere da tutto

Cori Gauff – Polona Hercog (terzo incontro, campo centrale, nessun precedente)

Solo un accenno, per ricordare che la stellina quindicenne emergente del torneo ritorna in campo, dopo aver sgambettato due giocatrici forti ed esperte quali Venus Williams e Magdalena Rybarikova. Oggi affronta una classica giocatrice di seconda fascia ma buon livello (la slovena Polona è 60 WTA), bel fisico, buona picchiatrice, un test interessante per la “mini-Williams” che non sbaglia mai anche se spinge. Su Cori abbiamo scritto in modo più che esaustivo, per evitare di mettervi un link ogni due parole vi invito a cliccare sul Tag “Cori gauff” che trovate sotto il pezzo, troverete una decina di articoli comprese interviste esclusive. Come detto, siamo tutti curiosissimi di vedere fin dove potrà spingersi il piccolo fenomeno statunitense, arrivare agli ottavi per incontrare una tra Azarenka e Halep sarebbe veramente tanta, ma tanta roba.

Consigliata a quelli che amano dire “io c’ero” e “la sto seguendo da quando era una sconosciuta” di qualsiasi giovane tennista ne metta più di due di fila in campo facendosi notare per la prima volta

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