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Wimbledon 2019: i numeri del torneo femminile

Chi ha realizzato più ace? Chi più serve&volley? Chi ha sbagliato meno di tutte? Punti di forza e debolezze delle protagoniste dei Championships individuati attraverso le statistiche definitive

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Simona Halep - Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @wimbledon)
 

Questa pagina è dedicata all’interpretazione dello scambio in senso opposto: non chi ha ottenuto più vincenti, ma chi ha sbagliato di meno. Siamo sempre nella sezione “Strokes”, ma questa volta relativa agli errori non forzati totali.  Situazioni meno spettacolari ma non meno decisive nello stabilire il rendimento delle giocatrici. La classifica è orientata naturalmente in senso opposto: sta ai vertici chi ha le percentuali più basse.

Ricordo che a Wimbledon sono comunque piuttosto generosi nel valutare gli errori: per esempio non viene mai considerata come unforced error (UE) qualsiasi risposta a una prima di servizio, indipendentemente dalla difficoltà della battuta avversaria.

Questa è un’altra classifica con ai vertici Simona Halep (10%), che si piazza seconda dietro soltanto a Hsieh Su-Wei, spesso ricordata per il suo tennis speciale, un tennis che funziona anche perché non appesantito da errori evitabili. In alto troviamo anche Riske, Svitolina e Strycova, che hanno raggiunto a Wimbledon 2019 il miglior risultato di carriera in uno Slam.

Citerei due “rimpianti” di questa ultima edizione: Pliskova sesta con un ottimo 12%, ma sconfitta a sorpresa nel match più lungo del torneo (vedi poi) contro Muchova. E anche Anisimova dodicesima con il 13%, eliminata da una Linette in forma eccezionale, come si deduce dalla  presenza di Magda nelle zone alte di diverse classifiche.

Concludono la sezione i valori scorporati. Incominciamo dagli errori non forzati di dritto. Di nuovo se depuriamo la classifica dalle giocatrici con pochi match troviamo ai vertici Simona Halep, insieme ad Alison Riske. Il dritto di Alison non sarà il più bello e ortodosso del circuito, ma evidentemente è stato molto affidabile.

Qui mancano per ragioni di spazio, ma scorrendo questa classifica nelle ultime posizioni si possono trovare argomenti anche per spiegare alcune sconfitte. Ultima, con il 20% di errori non forzati di dritto è Iga Swiatek, e poco sopra di lei si trovano giocatrici che quando non sono in forma soffrono soprattutto con questo colpo come Muguruza (14% di errori), Sasnovich (13%) o Collins e Buzarnescu (12%).

Infine lo stesso dato per il rovescio. Forse la presenza al vertice che mi sorprende di più è quella di Polona Hercog, che ha storicamente nel rovescio il colpo meno forte del repertorio. Considerata una terraiola doc, in questa edizione di Wimbledon ha fatto spessissimo ricorso allo slice a una mano, evidentemente con ottimi risultati.

Curiosità: penultima in questa classifica è Naomi Osaka, che abbiamo ritrovato però seconda assoluta nei vincenti di rovescio. Segno che ha interpretato con molto rischio l’esecuzione del colpo: 9% di vincenti e 18% di errori non forzati. Simile nella impostazione la sua coetanea Ostapenko, con l’8% di vincenti (3a assoluta), ma anche il 12% di errori (120ma).

a pagina 9: Punti giocati e vinti a rete. Volèe vincenti. Serve & volley giocati

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