Murray punta il singolare: il rientro già a Cincinnati?

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Murray punta il singolare: il rientro già a Cincinnati?

“Sarebbe il miglior scenario possibile” afferma Andy a Washington in attesa dell’esordio in doppio con il fratello Jamie. “Se non sarò in grado di giocare a Cincinnati, probabilmente rientrerò dopo lo US Open”

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Andy Murray in allenamento - Queen's 2019 (foto Alberto Pezzali/Ubitennis)
 

Sono passati quasi sette mesi da quella conferenza stampa a Melbourne in cui Andy Murray annunciava in lacrime la decisione di abbandonare il tennis. Da quel giorno di gennaio tante cose sono cambiate. Dopo quell’ultima battaglia sulla Melbourne Arena contro Roberto Bautista Agut e il saluto al pubblico dell’Australian Open, è arrivata la decisione di seguire le orme di Bob Bryan e ricorrere all’impianto di una protesi metallica all’anca malandata. Il resto è storia recente: Andy torna in azione al Queen’s e conquista il titolo del doppio in coppia con Feliciano Lopez, l’operazione rientro prosegue poi a Wimbledon dove si ferma al secondo turno nel doppio maschile (in coppia con Pierre-Hugues Herbert) e agli ottavi nel misto con Serena Williams. Arriviamo così ad oggi e al torneo di Washington, dove Andy farà coppia con il fratello Jamie.

CITI OPEN, UN ANNO DOPO – Proprio a Washington, lo scorso anno, lo scozzese aveva vissuto uno dei momenti più duri della sua carriera. Dopo essere rimasto in campo per cinque ore complessive nei primi tre incontri, e aver terminato in lacrime il match di terzo turno contro Copil alle 03 del mattino, Murray annunciò il forfait alla vigilia del quarto di finale contro Alex De Minaur. Nella conferenza stampa pre torneo tenuta a Washington, Andy ha ricordato proprio quei momenti: “Ho visto la conclusione di quel match (quello contro Copil, ndr) poche settimane fa. Non potevo camminare, la situazione era davvero molto brutta. Facevo enorme fatica. Non so come abbia potuto concludere quell’incontro. Sentivo davvero tanto dolore all’anca”.

Dodici mesi dopo, il dolore è finalmente sparito e Andy è tornato a divertirsi sul campo da tennis, anche grazie all’aiuto di Bob Bryan: “Ci siamo sentiti anche due, tre volte alla settimana. Gli chiedevo come stava, come procedeva il suo recupero, volevo capire se c’era la possibilità per me di fare lo stesso percorso. Non siamo particolarmente vicini, ma abbiamo parlato tantissimo in quel periodo. Se non fosse stato per lui, probabilmente non mi sarei nemmeno dato questa occasione”.

VERSO IL RIENTRO IN SINGOLARE“Se parliamo di movimenti e sensazioni, sono davvero felice del punto in cui sono adesso, ha dichiarato Andy a Washington, dove in questi giorni si è allenato anche in singolare. “Ho bisogno di disputare qualche altra partita e di fare anche più esercizi in palestra di tipo cardio, perché da questo punto di vista sono un po’ indietro. Non sono ancora pronto, ma se continuo a migliorare e a sentirmi così bene, lo sarò presto. Cincinnati sarebbe il miglior scenario possibile, se non sarà lì, probabilmente rientrerò dopo lo US Open. Semplicemente perché non voglio tornare a giocare per la prima volta al meglio dei cinque set”.

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