US Open, Kyrgios vince all'esordio e attacca l'ATP: "Un'associazione corrotta"

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US Open, Kyrgios vince all’esordio e attacca l’ATP: “Un’associazione corrotta”

L’australiano ha battuto senza problemi Steve Johnson, innervosendosi durante il match con il pubblico e l’arbitro. Poi l’attacco in sala stampa, interpellato sulla multa per le intemperanze di Cincinnati

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Nick Kyrgios in allenamento allo US Open 2019 (foto via Twitter, @usopen)
 

La gestione di Nick Kyrgios, soprattutto da parte di se stesso, sta diventando sempre più complicata. Nemmeno il convincente successo su Steve Johnson (24-4 il conto degli ace, 88% di punti sulla prima) e un tabellone che si è aperto nel suo spicchio – dove è saltato già Tsitsipas – hanno contribuito a rasserenare l’australiano. In costante conflitto con tutto ciò che lo circonda. Il picco di criticità è arrivato in sala stampa.

Alla domanda sulla multa di 113mila dollari ricevuta per le sue recenti intemperanze a Cincinnati (due racchette spaccate e insulti al giudice di sedia nel match contro Khachanov) e sulle ripercussioni psicologiche in vista dello US Open, ha risposto così: “L’ATP è un’associazione corrotta, per cui non ci perdo certo il sonno. Ma perché parliamo di qualcosa che è successo tre settimane fa, quando ho appena fatto a pezzi qualcuno nel primo turno di uno Slam?“. I toni tutt’altro che concilianti – considerando anche la recidività – potrebbero a questo punto portargli provvedimenti disciplinari ancora più severi. La pesante sanzione economica, infatti, on ha chiuso del tutto il fascicolo a suo carico (come spiegato qui, regolamenti alla mano, da Vanni Gibertini).

Ma – come si può vedere in questo video – l’esplosione nel post match è stata figlia anche di scintille sul campo. Nonostante uno sviluppo di partita chiaramente favorevole all’australiano, che ha espresso momenti di gioco di alta qualità. L’unico set realmente combattuto è stato il secondo, trascinato fino al tie break. Ed è proprio nel cuore di quel parziale che Kyrgios ha perso la calma. Andando a servire sul 4-4, si è lasciato disturbare da una spettatrice che non aveva preso posto per poi scagliarsi contro l’arbitro, colpevole – a suo dire – di non essere intervenuto preventivamente sul pubblico per evitare l’interruzione. Non contento per la spiegazione ricevuta, si è beccato un warning per aver proferito oscenità ad alta voce.

Lo stesso Johnson nel corso del match è risultato infastidito dagli atteggiamenti dell’avversario, senza che però le intemperanze abbiano influito più di tanto sulla trama dell’incontro. “Se non hai mai imprecato contro qualcuno, è perché non sei mai stato un atleta d’elite“, ha ribattuto il numero 30 del mondo a un giornalista che gli ha chiesto conto, a caldo, dei suoi comportamenti. E il cane continua a mordersi la coda.

Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)

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