ATP
US Open, Kyrgios vince all’esordio e attacca l’ATP: “Un’associazione corrotta”
L’australiano ha battuto senza problemi Steve Johnson, innervosendosi durante il match con il pubblico e l’arbitro. Poi l’attacco in sala stampa, interpellato sulla multa per le intemperanze di Cincinnati
La gestione di Nick Kyrgios, soprattutto da parte di se stesso, sta diventando sempre più complicata. Nemmeno il convincente successo su Steve Johnson (24-4 il conto degli ace, 88% di punti sulla prima) e un tabellone che si è aperto nel suo spicchio – dove è saltato già Tsitsipas – hanno contribuito a rasserenare l’australiano. In costante conflitto con tutto ciò che lo circonda. Il picco di criticità è arrivato in sala stampa.
Alla domanda sulla multa di 113mila dollari ricevuta per le sue recenti intemperanze a Cincinnati (due racchette spaccate e insulti al giudice di sedia nel match contro Khachanov) e sulle ripercussioni psicologiche in vista dello US Open, ha risposto così: “L’ATP è un’associazione corrotta, per cui non ci perdo certo il sonno. Ma perché parliamo di qualcosa che è successo tre settimane fa, quando ho appena fatto a pezzi qualcuno nel primo turno di uno Slam?“. I toni tutt’altro che concilianti – considerando anche la recidività – potrebbero a questo punto portargli provvedimenti disciplinari ancora più severi. La pesante sanzione economica, infatti, on ha chiuso del tutto il fascicolo a suo carico (come spiegato qui, regolamenti alla mano, da Vanni Gibertini).
Ma – come si può vedere in questo video – l’esplosione nel post match è stata figlia anche di scintille sul campo. Nonostante uno sviluppo di partita chiaramente favorevole all’australiano, che ha espresso momenti di gioco di alta qualità. L’unico set realmente combattuto è stato il secondo, trascinato fino al tie break. Ed è proprio nel cuore di quel parziale che Kyrgios ha perso la calma. Andando a servire sul 4-4, si è lasciato disturbare da una spettatrice che non aveva preso posto per poi scagliarsi contro l’arbitro, colpevole – a suo dire – di non essere intervenuto preventivamente sul pubblico per evitare l’interruzione. Non contento per la spiegazione ricevuta, si è beccato un warning per aver proferito oscenità ad alta voce.
Lo stesso Johnson nel corso del match è risultato infastidito dagli atteggiamenti dell’avversario, senza che però le intemperanze abbiano influito più di tanto sulla trama dell’incontro. “Se non hai mai imprecato contro qualcuno, è perché non sei mai stato un atleta d’elite“, ha ribattuto il numero 30 del mondo a un giornalista che gli ha chiesto conto, a caldo, dei suoi comportamenti. E il cane continua a mordersi la coda.
Il tabellone maschile completo (con tutti i risultati aggiornati)