WTA, diario di un decennio: il 2014 - Pagina 3 di 5

Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2014

Quinta puntata dedicata agli anni ’10 in WTA: gli ultimi Slam di Li Na, Sharapova e Kvitova, e Serena Williams che raggiunge Evert e Navratilova. Ma soprattutto un anno ricco di match indimenticabili

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Simona Halep e Maria Sharapova - Roland Garros 2014
 

Roland Garros 2014
Quando inizia il secondo Slam stagionale, per l’effetto dei punti in scadenza e dei risultati nella seconda parte di 2013, Williams è testa di serie numero 1, mentre Sharapova solo numero 7. Eppure sono loro due ad avere vinto i tornei su terra più importanti: Sharapova Stoccarda e Madrid, Williams Roma. Tanto che il titolo dell’articolo di presentazione che avevo scritto allora, recitava: “Serena in pole, seconda Sharapova”.

Pronti, via e arriva la sorpresa. Williams perde al secondo turno contro una ventenne spagnola fuori dalle teste di serie: Garbiñe Muguruza (6-2, 6-2). Muguruza dimostra di non soffrire la palla pesante di Serena; per tutto il match risponde bene e una volta entrata nello scambio gioca con notevole solidità e molto coraggio, tipico di chi è scesa in campo senza avere nulla da perdere.

Dopo l’uscita di Williams l’attenzione si sposta su Sharapova, che però ha il suo bel da fare per evitare l’eliminazione. Dal quarto turno in poi, infatti, trova avversarie in ottima condizione che ogni volta vincono il primo set e la costringono a durissime lotte nel secondo set prima di cedere alla distanza: 3-6 6-4 6-0 a Stosur, 1-6 7-5 6-1  a Muguruza, 4-6 7-5 6-2 a Bouchard in semifinale.

L’altro lato di tabellone ha visto la testa di serie numero 2 Li Na, in crescente difficoltà fisica, uscire al primo turno. Ci pensa la giocatrice di classifica più alta rimasta in corsa, Simona Halep, a tenere fede alle gerarchie: sei vittorie in due set, senza la minima incertezza. Simona procede grazie a un tennis lucido, con pochissime sbavature e un raro senso della geometria che le permette di muovere la palla a piacimento per il campo.

La finale è un confronto tra l’esperienza di Maria Sharapova, già campionessa a Parigi nel 2012, e la freschezza di Simona Halep, che per la prima volta si presenta da protagonista in un torneo così importante. Ed è la replica della finale di Madrid 2014, di qualche settimana prima in cui Sharapova aveva prevalso alla distanza (1-6, 6-2, 6-3):

In vista della partita decisiva di Parigi ci si chiede come possa reagire Simona: in fondo nel torneo nessuna è ancora riuscita a impegnarla al 100%, e poi c’è sempre l’incognita della tenuta nervosa dell’esordiente in una finale Slam (Lisicki nel 2013 a Wimbledon insegna). E invece ne uscirà una grande partita, il secondo dei match incancellabili del 2014.

Sharapova b. Halep 6-4, 6-7(5), 6-4 Roland Garros, Finale
Halep dimostra di essere pronta per i grandi palcoscenici: parte subito bene con il vantaggio di un break, ma questa volta Sharapova non ha intenzione di concedere l’handicap di un set; reagisce immediatamente, riportandosi avanti e finendo per avere la meglio: 6-4.

Vinto il primo set, Sharapova ottiene anche il vantaggio di un break nel secondo. Contro altre giocatrici sarebbe fatta, ma invece Halep alza il livello del suo tennis: aumenta l’aggressività, migliora ulteriormente in difesa, copre il campo benissimo, e grazie alle sue tipiche geometrie ribalta la situazione. È evidente che si tratta di due giocatrici toste: per due volte Simona brekka e va a servire per il set; e per due volte Sharapova reagisce con il controbreak. Il secondo set si decide al tie-break.

Nel tie-break Maria manca il colpo del KO quando sale 5-3: è a due punti dal traguardo, invece arrivano quattro punti di fila per Halep che riportano tutto in parità. L’Open di Francia si decide al terzo set.

Il tennis sul rosso richiede particolare resistenza fisica e mentale. I punti facili ottenuti direttamente con il servizio sono pochi, e si deve essere disposte all’applicazione più feroce. Sempre dentro il confronto: senza farsi demoralizzare quando si perdono gli scambi lunghi, imponendosi di non rifiatare quando invece il fisico avrebbe voglia di staccare per recuperare energie. Nell’ultimo set del torneo, per due volte Sharapova ottiene il break di vantaggio e per due volte Halep reagisce, pareggiando i conti. Sarà decisivo il break nel nono gioco, con Maria sicura nel chiudere quando serve sul 5-4. A conti fatti nel terzo set Sharapova ha preso più rischi, e grazie al maggior numero di vincenti è riuscita a prevalere.

Tre ore e 5 minuti di partita avvincente, in cui le protagoniste si sono espresse con grandissima consistenza e soprattutto senza passaggi a vuoto. Tennis da terra rossa ai massimi livelli.

a pagina 4: Le grandi partite di Wimbledon

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