WTA, diario di un decennio: il 2014 - Pagina 2 di 5

Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2014

Quinta puntata dedicata agli anni ’10 in WTA: gli ultimi Slam di Li Na, Sharapova e Kvitova, e Serena Williams che raggiunge Evert e Navratilova. Ma soprattutto un anno ricco di match indimenticabili

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Simona Halep e Maria Sharapova - Roland Garros 2014
 

Australian Open 2014
Nel primo Slam del 2014, Williams e Sharapova escono entrambe al quarto turno. Serena perde contro Ana Ivanovic, che dopo tante stagioni sottotono è tornata ad alto livello; Ivanovic concluderà l’anno da numero 5 del ranking. Sharapova invece perde contro Dominika Cibulkova che sta giocando come non mai: da sempre efficacissima con il dritto, in questo scorcio di carriera aggiunge una sorprendente incisività anche con il rovescio, e questo fa di lei una attaccante completa, difficile da sconfiggere.

A Malbourne continua invece il cammino di Victoria Azarenka; la bicampionessa in carica (vincitrice nel 2012 e 2013) avanza senza perdere set, con una striscia aperta di 18 vittorie consecutive. Nei quarti di finale incrocia la testa di serie numero 5 Radwanska. I precedenti sono chiaramente a favore di Vika: 12 vinte, 3 perse, con Aga che non prevale dal 2011. Ma questa volta Radwanska è in giornata strepitosa. Ne uscirà un match memorabile, il primo degli indimenticabili di questo 2014.

Radwanska b. Azarenka 6-1, 5-7, 6-0 Australian Open, QF
Primo set. Si gioca in una giornata caldissima, con una Radwanska super-ispirata: parte meglio, sale 5-0 e poi chiude 6-1.

Secondo set. Azarenka ha il piccolo vantaggio di servire per prima e quando Aga ottiene il break nel quinto game, reagisce con un immediato controbreak. In questo parziale, Vika trova il modo di rimanere in scia: verticalizza di più, spinge sui colpi e piazza la zampata nel dodicesimo game, forse facendo anche leva sui precedenti favorevoli che incidono sulle certezze agonistiche di Radwanska. Sul 6-5 Azarenka ottiene il break a zero: 7-5. Tutto è rimandato al terzo set.

Terzo set. Aga è in una giornata fantastica in cui le riescono cose straordinarie. Questa volta la numero 2 del mondo non è in grado di contenerla, tanto che la partita si chiude addirittura con un 6-0. Qui di seguito il video della partita intera. Aggiungo sotto i link relativi a sei punti che corrispondono ad alcune delle prodezze offerte da Radwanska nel match.

Primo set
Primo set
Secondo set
Terzo set
Terzo set
Terzo set

Dirà Aga nell’intervista in campo subito dopo il match: “Ho perso tante volte contro Vika, per questo sapevo che per batterla avrei dovuto giocare il mio miglior tennis, e perfino un po’ di più”. Effettivamente in questa partita Radwanska ha portato a un livello ancora superiore le sue qualità, offrendo probabilmente la miglior partita della carriera.

E la grandezza di Azarenka in questo match sta proprio nel fatto che contro una avversaria in giornata forse irripetibile è stata comunque in grado di strapparle un set, rimandando la conclusione al terzo.

Lo sviluppo del torneo
Agli Australian Open non è previsto il giorno di riposo fra quarti e semifinali. Dopo questa eccezionale prestazione, Radwanska scende in campo subito il giorno dopo per la semifinale contro Dominika Cibulkova. In 24 ore tutto è cambiato: Aga non ha recuperato lo sforzo psicofisico e non riesce a ripetersi. Dominika raggiunge la prima (e unica) finale Slam della carriera con un inequivocabile 6-1, 6-2.

Intanto nella parte alta di tabellone dopo l’uscita di Serena Williams per mano di Ivanovic la prima favorita è diventata Li Na. Dopo la sfortunata finale con doppia caduta del 2013, Li questa volta ha avuto una mano dalla buona sorte: l’episodio chiave è avvenuto nel terzo turno contro Lucie Safarova, quando Lucie ha raggiunto un match point, ma l’ha mancato di poco a causa di un rovescio lungolinea finito lungo di un palmo. Evitata di un passo la caduta nell’abisso, Li ha recuperato la partita al terzo set (1-6, 7-6, 6-3), e da quel momento ha viaggiato spedita nei turni successivi. Ultimo ostacolo prima della finale, la maggiore sorpresa del torneo, la diciannovenne canadese Bouchard, regolata ancora in due set (6-2, 6-4).

La finale Li Na contro Cibulkova è una partita tesa nel primo set, con Li che sente il peso del favore del pronostico. È alla terza finale nel giro di quattro anni (2011, 2013, 2014) e questa volta ha tutto da perdere. Nel primo set per due volte ottiene il break ma non riesce a confermarlo sino in fondo. La spunta però al tie-break. Una volta in vantaggio, nel secondo set gioca più distesa, le distanze si ampliano con una conclusione a senso unico: 7-6(3), 6-0.

Con questo successo a Melbourne, Li Na conquista il secondo Slam della carriera, e corona un lungo inseguimento al titolo australiano, mancato in due finali nelle quali aveva vinto il primo set.

Purtroppo il 2014 sarà la sua ultima stagione. Riesce a giocare ad alti livelli sino a marzo, raggiungendo la semifinale a Indian Wells e la finale a Miami. Ma nei mesi successivi il dolore al ginocchio destro si fa sempre più intenso, e decide che è arrivato il momento di chiudere con il tennis agonistico: si fermerà definitivamente dopo le partite di Wimbledon, senza nemmeno completare l’anno.

Pennetta a Indian Wells
Nel palmares del tennis italiano femminile ci sono due Slam, più altre finali Slam, ma un solo titolo di Premier Mandatory. Lo vince Flavia Pennetta a Indian Wells 2014. L’ostacolo più alto non è la finale contro una acciaccata Radwanska, ma probabilmente il quarto di finale contro Sloane Stephens, con un terzo set giocato in condizioni estreme, a causa di folate di vento intensissime che rendono le traiettorie al limite della possibilità di controllo. Condizioni in cui la maggiore esperienza di Pennetta si rivela fondamentale.

In questo stesso torneo sorprende un’altra italiana, la giovane Camila Giorgi, che da qualificata elimina 6-3, 4-6, 7-5 Maria Sharapova.

a pagina 3: Il secondo Slam su terra per Sharapova

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