WTA, diario di un decennio: il 2015 - Pagina 2 di 5

Al femminile

WTA, diario di un decennio: il 2015

Sesta puntata dedicata agli anni ’10 in WTA: la caccia al Grande Slam di Serena Williams, l’impresa di Roberta Vinci, la vittoria con ritiro di Flavia Pennetta e altro ancora

Pubblicato

il

Roberta Vinci e Serena Williams - US Open 2015
 

Madrid 2015, Kvitova batte Williams
La prima sconfitta stagionale di Serena Williams arriva in occasione del cambio di superficie, sulla terra di Madrid. Williams rischia già grosso al terzo turno contro Azarenka, quando Vika conquista tre match point consecutivi nel terzo set, sul 6-5 40-0. Ma non riesce a chiudere (complice anche un servizio incerto) e al tie break prevale Serena (7-6, 3-6, 7-6).

La sconfitta è rimandata alla semifinale contro Petra Kvitova. Il punteggio è inequivocabile (6-2, 6-3), e testimonia di una Kvitova che ha trovato uno di quei giorni in cui è quasi ingiocabile a fronte di una Williams che deve ancora adattarsi in pieno alla terra. La striscia di vittorie consecutive della numero 1 del mondo si ferma così a 27.

Kvitova vincerà poi il torneo, in finale su Kuznetsova che nell’altra semifinale aveva sconfitto Sharapova.

Roland Garros 2015
Williams e Sharapova non sono solo le prime due teste di serie al via del Roland Garros, ma anche le vincitrici del torneo negli ultimi tre anni: Sharapova nel 2012 e 2014, Williams nel 2013. Sulla carta sono le favorite, ma quello che non si può prevedere è che durante le due settimane dello Slam entrambe prenderanno l’influenza.

In condizioni di salute non ottimali, Sharapova riesce a superare ostacoli piuttosto impegnativi come Kanepi e Stosur, ma al quarto turno trova una giocatrice in grandissima forma, Lucie Safarova, che la elimina in due set (7-6(3), 6-4).

Williams invece riesce ad avanzare, ma attraverso partite complicate. Prima della finale, in quattro turni su sei perde il primo set (contro Friedsam, Azarenka, Stephens e Bacsinszky). poi però trova sempre il modo di recuperare e spuntarla alla distanza.

Ciò che colpisce di Serena in questa edizione del Roland Garros è quanto siano evidenti rispetto al passato le sue emozioni in campo: momenti di disperazione, esultanze sui punti importanti, gesti di auto-incoraggiamento; tutti sono particolarmente sottolineati. Di fronte a questa nuova platealità, i giudizi di media e appassionati divergono. Chi non la ama, la accusa di comportarsi da “attrice” che trasforma il campo in una specie di palcoscenico, mancando di rispetto alle avversarie. Chi la ama e la appoggia, invece, apprezza la sua trasparenza e franchezza nell’esporre i suoi stati d’animo.

Al di là di tutto, però, due elementi sono incontrovertibili: il primo è che Williams sta effettivamente giocando con la febbre, e quindi l’impegno richiesto è superiore al solito. Il secondo è che in tutti i match difficili dimostra una grande attenzione tattica. Tanto che verrebbe da dire: forse questa Serena potrà sembrare irrispettosa nei confronti delle avversarie fra un punto e l’altro, ma quando la palla è in gioco le tiene davvero nella massima considerazione; una Williams così umile tatticamente non si era mai vista.

Significa che quando le cose si mettono male, è disposta a modificare il proprio gioco per cercare di sfruttare le debolezze delle avversarie. E così, per esempio, dopo aver perso il primo set della semifinale contro Timea Bacsinszky per lunghi tratti di partita evita di giocare sul rovescio di Timea, sicuramente il suo colpo più forte. Scelte che probabilmente la Williams pre-Mouratoglou non avrebbe compiuto, convinta che l’esito del match sarebbe dipeso solo da se stessa e dal suo tennis. E invece anche grazie a questa nuova accuratezza tattica raggiunge la finale, alla caccia del terzo successo Slam consecutivo.

La sua avversaria, come abbiamo visto, non sarà la testa di serie numero 2 Sharapova, ma la giocatrice che ha eliminato Maria al quarto turno: Lucie Safarova. A 28 anni Lucie ha raggiunto la piena maturità psico-fisica e dopo tanti anni di circuito sta vivendo la migliore stagione della carriera. Mancina dal gioco aggressivo, nel corso del torneo ha superato tutti i turni in due set, finendo per prevalere sempre nei finali in volata. Infatti ha vinto cinque set al tiebreak e altri due per 7-5.

S. Williams b. Lucie Safarova 6-3, 6-7(2), 6-2 Roland Garros, Finale
Vedremo come nel 2018-19 Serena perderà quatto finali Slam su quattro, probabilmente per la pressione che cresce oltre misura quando l’obiettivo è vicino. Con il senno di poi, si può forse interpretare la finale del Roland Garros 2015 come uno dei match in cui affiorano le prime titubanze psicologiche di fronte al grande traguardo.

Contro Safarova Williams parte sicura. Un solo break fa la differenza nel primo set: 6-3 in 32 minuti.

Poi nel secondo set il vantaggio si dilata con un doppio break. Sul 6-3, 4-1, 40-15 sembra davvero una situazione definitiva. Invece Serena trema, e d’altra parte Safarova, alla prima finale Slam, è bravissima a non smettere di crederci. Non si fa demoralizzare, continua a combattere e risale la corrente: doppio controbreak e parità raggiunta. Di nuovo Williams avanti 6-5 e servizio, e nuovo controbreak di Safarova. E qui occorre riconoscere i grandi meriti di Lucie, che si inventa un game fantastico per pareggiare 6-6. A quel punto che si aggiudichi anche il tiebreak 7-2 è del tutto coerente con la situazione psicologica del momento.

Nel terzo set sulla spinta dell’entusiasmo Safarova sale 2-0. Ma qui Williams si riassesta mentalmente e tecnicamente, ed entra in una dimensione superiore: conquista sei game di fila e vince il terzo Roland Garros della carriera. A oggi l’ultimo Slam su terra del suo palmares.

Un match del quale vorrei sottolineare in particolare un aspetto: la capacità di entrambe di giocare angoli strettissimi per aprirsi il campo in vista del vincente. Cross stretti eseguiti anche di fronte a parabole insidiose, a dimostrazione del momento di ottima forma tecnica di tutte e due. E dato che non si tratta di specialiste della terra, si può dedurre che certe geometrie siano il risultato delle molte partite giocate sul rosso in precedenza. Due tenniste da veloce, ma qui ormai perfettamente adattate alla superficie.

a pagina 3: Wimbledon 2015

Pagine: 1 2 3 4 5

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement