Classifica ATP: l'ipotesi 'algoritmo' potrebbe essere favorevole a Nadal

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Classifica ATP: l’ipotesi ‘algoritmo’ potrebbe essere favorevole a Nadal

Se si dovesse scalare una quota fissa per ogni settimana (ma fino a quando?), lo spagnolo rischierebbe molto meno rispetto ai 5360 punti in ballo in sette settimane. E potrebbe scegliere più a cuor leggero dove giocare

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Rafael Nadal con il trofeo del numero 1 - ATP Finals 2019 (foto Roberto Zanettin)
 

Penso che bisognerà riflettere a lungo e con attenzione su come gestire i punti del ranking“. Il monito in vista della ripresa arriva da Andy Murray, tornato in campo nei giorni scorsi nella Battle of The Brits. L’ATP ha annunciato il dove e il quando della ripartenza, non ancora come riprendere il filo delle classifiche la cui logica è stata chiaramente stravolta dal lungo stop.

Primo appuntamento della “nuova” stagione a Washington (che Murray ha messo nel mirino), per poi spostare tutto a New York e rinchiudersi nella bolla Cincinnati-US Open. Immediatamente dopo l’Europa: Madrid, Roma e il Roland Garros. “Non si potrà fare tutto, bisognerà scegliere dove andare a giocare“, ha spiegato lo scozzese, sottintendendo come la conoscenza del criterio applicato per i punti potrebbe indirizzare le agende. Un ragionamento di interesse generale e non personale, considerando il suo tormentato 2019. “Non sarebbe sicuro per la salute di chi dovesse arrivare anche solo ai quarti o in semifinale allo US Open spostarsi subito in Europa – spiega il tre volte campione Slam -, ritrovandosi in altura a Madrid e sulla terra dopo tanti mesi passati senza giocarci“.

IDEA BIENNALE – La proposta – non lontana da quella già avanzata da Nadal – è di ragionare sull’ipotesi di un ranking biennale. “In questo modo – ha spiegato – chi ha fatto bene nel 2019 e non può difendere i punti in modo ottimale non verrebbe penalizzato. Se si potessero mantenere i punti conquistati nella passata stagione, le classifiche risulterebbero meno alterate“. C’è da dire – lo ha fatto qualche giorno fa il direttore Scanagatta, in un’analisi più ampia – che non sembra questa l’ipotesi più calda. La controindicazione più evidente sarebbe l’ostacolare la peculiare fluidità del ranking, andando ad ampliare il gap tra chi è avanti adesso in classifica (e magari ha fatto incetta di Slam nel biennio precedente) e chi vedrebbe ridursi al minimo le speranze di sorpasso. Discorso valido per le posizioni di vertice, ma anche per le possibilità di accedere alla top 100.

ALGORITMO – In realtà, secondo quanto riportato da Marca, il tennis potrebbe optare per un calcolo che sembra mettere d’accordo ATP e WTA. I punti attuali di ciascun giocatore verrebbero divisi per le 52 settimane di cui si compone la stagione, il risultato verrebbe poi scalato ogni sette giorni. Non risulta al momento chiaro per quante settimane. Si potrebbe concedere un anno di tempo per il riallineamento, andando però a toccare così una stagione, la prossima, che ci si augura possa tendere alla normalità.

Il caso Nadal aiuta a orientarsi meglio nell’immediato, anche perché il maiorchino sarebbe il primo beneficiario di questa soluzione algebrica. Secondo la tabella di marcia diffusa dall’ATP, infatti, si ritroverebbe a difendere in sole sette settimane ben 5360 punti. In ordine decrescente: i titoli di US Open (2000) e Roland Garros (2000), quello di Roma (1.000) e la semifinale di Madrid (360). Proprio quella spagnola sembrerebbe la tappa maggiormente pregiudicata, come sostenuto da Murray: per chi dovesse arrivare in fondo allo US Open, catapultarsi alla Caja Magica diventerebbe proibitivo. Allo stesso modo anche gli Internazionali, successivi a Madrid e subito prima del Roland Garros, potrebbero essere sacrificati da chi volesse decidere di arrivare in anticipo a Parigi.

Ma vale anche un altro discorso: mettendo a rischio, quantomeno nel breve, un totale di 1325 punti (189 per sette settimane) invece che di 5360, il numero due del mondo potrebbe rinunciare allo US Open più a cuor leggero per buttarsi anima e corpo in Europa, con la priorità di Parigi. Resterebbe aperta una questione di opportunità: con quali motivazioni ufficiali il campione in carica potrebbe annunciare il suo forfait a Flushing Meadows?

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