Wimbledon 2020 virtuale: fuori Williams e Kvitova, chi sarà la campionessa?

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Wimbledon 2020 virtuale: fuori Williams e Kvitova, chi sarà la campionessa?

Seconda settimana dei Championships, arrivano le partite decisive. Prevarrà l’esperienza di Halep o Pliskova oppure la linea verde di Andreescu o Kenin? O vincerà una outsider?

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Simona Halep e Serena Williams - Wimbledon 2019
 

Seconda parte del nostro torneo di Wimbledon 2020 virtuale.
Trovate QUI l’articolo dedicato alla prima settimana.
Per la spiegazione su come è stato composto il tabellone di partenza vedi QUI. Mentre per le regole che illustrano i criteri per stabilire le vincitrici delle partite vedi QUI.

Questo è il tabellone, come lo avevamo lasciato al termine del terzo turno:

Day 7: Ottavi di finale
Il lunedì della seconda settimana di Wimbledon, il cosiddetto “Manic Monday” è considerato da molti appassionati una festa del tennis, per l’alto numero di partite importanti che propone. Io però la vedo in modo un po’ diverso. L’affollamento di match interessanti avviene perché non si gioca di domenica, e visto che il martedì vanno già disputati i quarti di finale (quindi senza il normale giorno di pausa fra turni), gli organizzatori sono obbligati a programmare tutte le partite all’inizio della giornata, in modo da garantire un minimo di equità sulle ore di riposo.

La conseguenza è un affastellamento quasi ingestibile, che obbliga a forzate rinunce. Andare in tribuna a seguire un match dal vivo, infatti, significa non solo perdere gli altri cominciati alla stessa ora, ma anche, se per caso la partita si allunga, buona parte di quelli successivi.

L’alternativa è rimanere in sala stampa e utilizzare il proprio monitor per fare zapping tra i diversi campi, oppure sintonizzarsi su un match diverso da quello del collega vicino, e seguire più partite in contemporanea.

Wimbledon – Sala stampa piano terra

Stare al chiuso a guardare un monitor, quando a pochi metri hai il tennis reale, non è esattamente la mia concezione di inviato, eppure negli anni passati ho quasi sempre optato per questa soluzione, per non perdere troppi avvenimenti di giornata.

Ma non questa volta; saltando dal Court 1 al Centre Court, c’erano buone possibilità di seguire dal vivo due partite quasi imperdibili: prima Muguruza contro Pliskova, poi Williams contro Andreescu. Trascurando però altri match allettanti, come Kenin contro Martic e Kvitova contro Ostapenko. Ma, come detto, durante il “Manic Monday” si finisce in ogni caso per perdere molto tennis. Veniamo comunque alle partite.

Halep, Stephens e Sabalenka (rispettivamente contro Mertens, Mladenovic e Pavlyuchenkova) hanno fatto valere la loro migliore classifica, e hanno superato l’ostacolo in due set. Una sottolineatura in più per Sabalenka, per due motivi: perché aveva perso l’unico precedente con Pavlyuchenkova, ma soprattutto perché con questa vittoria approda per la prima volta in carriera ai quarti di finale di uno Slam.

Rispetto ai pronostici della vigilia, la grande sorpresa di giornata è la sconfitta nettissima di Naomi Osaka contro Greet Minnen (6-3, 6-0). Di fronte a un punteggio così marcato, è difficile trovare un senso affidandosi solo a spiegazioni tecniche; in questi casi quasi sempre l’aspetto preponderante è quello mentale. Per questo forse la cosa migliore è affidarsi alle parole della stessa Osaka in conferenza stampa: “Ho iniziato molto emozionata, ma può capitare, specie nelle partite degli Slam. Ma poi, forse a causa del break subito in apertura, non sono mai riuscita a liberarmi dalla tensione iniziale, per cominciare a esprimermi serenamente. A quel punto è stato come giocare con uno zaino sulle spalle, che diventava sempre più pesante a ogni game perso”.

Petra Martic – Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @Wimbledon)

Petra Martic ha sconfitto di nuovo Sofia Kenin, come era accaduto all’inizio del 2019 ad Auckland. Da allora Kenin è sicuramente cresciuta sia sul piano tecnico che come status nel circuito, grazie al successo all’Australian Open 2020. Probabilmente l’erba ha però aiutato Martic, che ha potuto evidenziare le proprie qualità al servizio. Grazie ai molti punti legati al colpi di inizio gioco, Petra è riuscita a evitare troppi scambi lunghi, con il rischio di rimanere impigliata nella ragnatela tattica di Kenin. Risultato finale: 5-7, 6-3, 6-4 per Martic.

Lascia i campi di Church Road anche Petra Kvitova, che deve quindi rimandare al 2021 la speranza di fare tris a Wimbledon. Anche lei vittima di Jelena Ostapenko, che in questi Championships ha già sconfitto tre teste di serie: prima Bencic (numero 8), poi Strycova (numero 32), ora Kvitova (numero 12).

Come detto, non ho seguito il match per intero, ma rivedendo le fasi salienti al ritorno in sala stampa, sottolineerei questo: Petra è sembrata in controllo fino al 6-3, 3-3. Poi ha avuto un passaggio a vuoto nel finale di secondo set, che ha incrinato la sicurezza dei suoi colpi. Al contrario Ostapenko ha preso fiducia, e nella seconda parte del match è stata lei a diventare più incisiva (3-6, 6-3, 6-4). Risultato a sorpresa fino a un certo punto, visto che i precedenti fra le due giocatrici erano quasi in equilibrio (4-3 Kvitova).

Petra Kvitova – Wimbledon 2017

Pliskova contro Muguruza era un confronto fra ex numero 1 WTA. La partita prometteva molto, ma alla fine non ha offerto particolari emozioni. I precedenti fra Karolina e Garbiñe indicavano una chiara favorita (8-2 per Pliskova), e non ci sono state sorprese. Con un doppio 6-3 Pliskova ha confermato di trovarsi bene contro Muguruza; quello che forse merita di essere sottolineato è che con questo risultato Karolina raggiunge per la prima volta i quarti di finale a Wimbledon. Nel 2018 e 2019 gli ottavi le erano sempre stati fatali: due anni fa contro Bertens, lo scorso anno contro Muchova, nel memorabile match terminato 13-11 al terzo.

Per chiudere, la partita più attesa della giornata, rivincita della finale dello scorso US Open: Bianca Andreescu contro Serena Williams. Serena è partita meglio, con un primo set impeccabile soprattutto alla battuta. Grazie al servizio molto efficiente le è bastato un break per chiudere il primo set 6-3.

Ma nel secondo set Andreescu ha cominciato a rispondere più efficacemente, è riuscita a muovere di più il gioco mettendo in evidenza i limiti di Williams negli spostamenti. E così Bianca è arrivata a servire per il set sul 5-3. Ha perfino mancato di un soffio un set point (il nastro ha bloccato un dritto in avanzamento che sarebbe stato vincente). Scampato il pericolo, Serena ha reagito e forzato la decisione del set al tiebreak. Bianca però non si è abbattuta e lo ha vinto con un certo margine (7-3).

Pareggiati i conti, sullo slancio Andreescu si è portata avanti di un break all’inizio del terzo set. Poi ha perso il vantaggio, ma l’ha di nuovo riottenuto, riuscendo alla fine a chiudere 3-6, 7-6, 6-4. A conti fatti Andreescu è ancora imbattuta su tre confronti avuti con Serena Williams, e si presenta come unica Top 10 sopravvissuta nella parte alta del tabellone. Ecco il riepilogo degli ottavi di finale:

a pagina 2: I quarti di finale

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