WTA 2020, dodici match da ricordare (parte 1) - Pagina 2 di 4

Al femminile

WTA 2020, dodici match da ricordare (parte 1)

Dalle partite australiane di gennaio sino all’anomalo Slam dell’autunno francese, dodici incontri memorabili scelti per qualità tecnica, tattica e agonistica

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Simona Halep e Garbiñe Muguruza - Australian Open 2020
 

12. Clara Tauson b. Jennifer Brady 6-4, 3-6, 9-7 – Roland Garros, 1T
Prima di entrare nel dettaglio dell’incontro, confesso che sono stato incerto su quale match premiare con l’ultimo posto utile nella selezione del 2020. Avevo tre candidati: Giorgi b. Yastremska 4-6, 7-6, 6-3 a Palermo, e due primi turni del Roland Garros: Muguruza b. Zidansek 7-5, 4-6, 8-6 e, appunto, Tauson contro Brady. Tre partite con diversi aspetti in comune. Intanto la superficie, la terra rossa; poi la durata ben sopra la media (Muguruza 181 minuti, Giorgi 174, Tauson 164). Infine il fatto che sono state tutte delle autentiche battaglie, piene di capovolgimenti di fronte, e di “flussi” positivi e negativi per l’una e l’altra contendente, sino ai punti conclusivi.

Alla fine ho scelto questo match perché la prestazione di Clara Tauson è stata davvero rimarchevole, tanto più se consideriamo che si tratta di una ragazzina nata nel dicembre 2002, al suo esordio in un torneo dello Slam. Tauson non è comunque una sconosciuta: danese, numero 1 del mondo junior, vincitrice di molti titoli giovanili tra cui l’Australian Open 2019 (in finale su Leylah Fernandez). Al primo tentativo di ingresso nel tabellone principiale di uno Slam delle adulte ha superato le qualificazioni (sconfiggendo fra le altre Elisabetta Cocciaretto), e al primo turno ha trovato una giocatrice molto impegnativa come Jennifer Brady, reduce dalla semifinale dello US Open.

Tauson comincia meglio e conquista a sorpresa il primo set (6-4). Brady, come ampiamente atteso, risponde nel secondo set (6-3). Ci si aspetta che Jennifer finisca per avere il sopravvento, e invece la partita si trasforma in una lotta punto a punto, con un terzo set che procede sul filo del rasoio. Brady si avvantaggia sul 4-2, ma Tauson reagisce. Sul 5-6 Clara rischia grosso quando salva due match point (da 15-40); poi riesce a conquistare il game e addirittura a ribaltare la situazione: break a suo favore nel gioco successivo, che la porta a servire sul 7-6. Questa volta è però Brady a salvare tre match point, e riequilibrare tutto sul 7-7. Nuovo break per Tauson, che alla quinta occasione riesce a chiudere sul 9-7.

Tauson dimostra di potersela giocare alla pari con una tennista in grande forma, forse approfittando del fatto che è più abituata ai campi parigini: lei ci ha giocato le qualificazioni, mentre Brady è al primo incontro stagionale sulla terra rossa. Si può trovare una estrema sintesi tecnico-tattica del match? Azzardo questa: mentre Jennifer colpisce spesso da uno-due metri fuori campo, Clara riesce quasi sempre a impattare con i piedi attaccati alla linea di fondo e questo le permette di avere più opzioni di gioco: colpi potenti, ma anche drop-shot o soluzioni in controbalzo per togliere il tempo all’avversaria. E in questo modo confeziona una delle più grandi sorprese del primo turno al Roland Garros.

Interessanti le statistiche della partita. Il saldo vincenti/errori non forzati testimonia una qualità degna di nota: Tauson +2 (48/46), Brady +14 (39/25). Era difficile prevedere che Tauson sarebbe riuscita a ottenere più vincenti di una giocatrice aggressiva come Brady. Ma va anche sottolineato che Brady ha finito per essere sconfitta malgrado l’ottimo saldo positivo (perdere con +14, per di più sulla terra battuta, credo sia rarissimo) e abbia conquistato sei punti in più della avversaria: 123 a 117. Ma sappiamo che questo è il tennis: i punti non pesano tutti allo stesso modo.

QUI IL VIDEO

11. Aryna Sabalenka b. Anett Kontaveit 7-5, 2-6, 7-5 – Doha, 2T
In questa stagione sfortunata, con uno Slam non disputato e meno della metà dei tornei WTA effettivamente giocati, Aryna Sabalenka è comunque riuscita a vincere tre titoli, il più importante dei quali è stato il Premier 5 di Doha. Di quella settimana di ottimo tennis offerto da Sabalenka ho scelto il suo match di esordio in Qatar, contro Anett Kontaveit: un secondo turno perché il primo Aryna lo aveva passato grazie al bye.

Primo set. Il match comincia subito su grandi ritmi, fra due giocatrici che amano spingere la palla e attaccare da fondo con entrambi i colpi. Eppure probabilmente l’equilibrio del primo set finisce per pendere dalla parte di Sabalenka perché riesce ad avere la meglio in un paio di situazioni a rete, dove si dimostra più efficace di Kontaveit (non per niente Mertens/Sabalenka è oggi una delle migliori coppie del circuito). 7-5 per Aryna.

Secondo set. Sullo slancio del successo in apertura, Sabalenka strappa subito la battuta a Kontaveit, e sembra avere in mano la situazione. Ha diverse occasioni per il 2-0, ma a questo punto Anett sale di livello: aumenta l’incisività dei colpi di attacco, ma soprattutto accresce l’impegno nelle fasi di contenimento. Per Aryna diventa più difficile chiudere i punti e la situazione si rovescia. Kontaveit con tre break a proprio favore conquista un set disputato ai livelli massimi del suo potenziale. Sabalenka aveva messo a segno 16 vincenti nel primo set, nel secondo la crescita del gioco difensivo della avversaria l’ha limitata ad appena 4 vincenti. 6-2 per Anett.

Terzo set. Si parte seguendo la logica del servizio sino al 3 pari, poi l’andamento si ribalta completamente: tenere la battuta diventa impossibile. Sabalenka ottiene il break, ma Kontaveit controbrekka immediatamente: 4-4. Stessa cosa sul 4-5, 5-5. Aryna ottiene il quinto break consecutivo e finalmente riesce a tenere la battuta, chiudendo così per 7-5. Un set terminato con ben 18 vincenti.

Una classica partita fra attaccanti, scese in campo con il costante obiettivo di provare a tenere in mano l’iniziativa; alla fine ha prevalso Sabalenka forse perché riesce a sprigionare la potenza con meno sforzo. Saldo complessivo vincenti/errori non forzati positivo per tutte e due: Kontaveit +5 (28/23) Sabalenka +13 (38/25). Da sottolineare che si è giocato in condizioni ventose, e chiudere un match con un saldo del genere malgrado il vento (quasi sempre laterale) significa per entrambe avere offerto prestazioni ben sopra la media.

a pagina 3: Le partite numero 10 e numero 9

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