Australian Open, Nadal avanti con cautela: "La schiena non è al top, ho dovuto modificare il servizio"

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Australian Open, Nadal avanti con cautela: “La schiena non è al top, ho dovuto modificare il servizio”

Per il maiorchino arriva comunque un successo convincente su Djere, al rientro in campo dopo tre mesi. Avanza l’armata russa: Medvedev e Rublev in scioltezza. Fuori Goffin e Bautista Agut

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Rafa Nadal - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

Accompagnato dai dubbi sulle condizioni della sua schiena e dall’incognita del ritorno in campo dopo tre mesi, Rafael Nadal ha rotto il ghiaccio. Tre set a zero (6-3 6-4 6-1) contro Laszlo Djere – mai affrontato prima – limitando lo sforzo a poco meno di un paio d’ore. Il serbo, 56 del mondo, si è complicato un po’ la vita non rendendo al meglio nei suoi turni di battuta: di media gli è entrata una prima ogni due (55%), con l’aggiunta di cinque doppi falli. Unico momento di (relativa) difficoltà, per il maiorchino, quello in cui ha dovuto annullare tre palle del 5-5 quando stava servendo per il secondo set. Superato l’ostacolo, è andato poi avanti senza affanni. I sei break sparsi nei tre parziali hanno puntellato una vittoria mai apparsa in discussione e comunque significativa, considerando il valore dell’avversario e le brutte sensazioni esplicitate alla vigilia.

Significativa l’attesa per la conferenza stampa, in cui è arrivato l’aggiornamento del bollettino medico: “La mia schiena non è certo in condizioni perfette – la sua analisi – ma ogni giorno che passa credo le cose possano andare meglio. Ho avuto bisogno di modificare leggermente il movimento sul servizio“. Senza che però ne abbia risentito, dicono i numeri: l’83% delle sue prime ha generato punti. “Domani sarò libero e poi affronterò un’altra partita (contro il qualificato Mmoh, ndr), devo proseguire giorno per giorno sperando di poter andare avanti il più a lungo possibile“.

La conclusione è politica, quando gli viene chiesto di esprimersi sulle differenze esistenti tra il circuito maschile e quello femminile in termini di esposizione mediatica e di soldi che girano. “Non vedo nessuno sport che sia più egualitario del tennis“, il suo pensiero, sulla scia del parere favorevole già espresso alla possibilità di fusione tra ATP e WTA.

CORAZZATA – Dopo il trionfo in ATP Cup, prosegue la striscia positiva del blocco moscovita. Daniil Medvedev (quarto del seeding) ha liquidato Vasek Pospisil lasciandogli otto game in tutto. Lo stato di forma e la solidità di gioco continuano ad appoggiare la sua candidatura per il primo successo Slam in carriera. Andrey Rublev (7) ha concesso appena un gioco in più al tedesco Yannick Hanfmann. Al prossimo turno troverà Monteiro, nello spicchio di tabellone che potrebbe mettergli sulla strada il nostro Lorenzo Sonego. Il debutto si è rivelato quindi una passeggiata di salute per i due top ten. Pur non accompagnato dalla stessa inerzia positiva, anche il buon Karen Khachanov ha fatto il suo. Soffrendo un po’ troppo, in realtà, nelle tre ore che gli sono servite contro l’australiano Alexandar Vukic (196 ATP).

FUORI SUBITO – Due le teste di serie che hanno precocemente salutato. David Goffin – (che nelle zone nobili del tabellone era un po’ imboscato, causa ranking congelato) – si è visto annullare due match point nel tie break del quarto set da Alexei Popyrin, prima che l’australiano lo stendesse al quinto. Per il belga secondo ko di fila contro giovani rampanti, visto che era stato battuto da Alcaraz (vittorioso nella notte) la scorsa settimana. La Spagna saluta invece il veterano Roberto Bautista Agut (12° del seeding), superato in quattro set dal moldavo Radu Albot. Terza sconfitta di fila per il semifinalista di Wimbledon 2019, dopo quelle in ATP Cup contro Stefanos Tsitsipas e Matteo Berrettini. Inizio di stagione complicato.

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