Ora Naomi Osaka è sotto scacco e rischia la squalifica. In questo Slam e nei prossimi

Editoriali del Direttore

Ora Naomi Osaka è sotto scacco e rischia la squalifica. In questo Slam e nei prossimi

PARIGI – La giapponese è testarda ma dovrà far marcia indietro. Mai visti gli Slam così uniti e duri. I francesi i leader. Chris Evert su Eurosport ricorda a Naomi quando lei e Martina Navratilova… Che cosa ha Thiem? E perché Zverev qui va sempre al quinto?

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Naomi Osaka - Roland Garros 2021 (© Corinne Dubreuil_FFT)
 

da Parigi, il direttore

Che strano effetto ritrovarsi a un Roland Garros completamente diverso da quello che avevo lasciato nel 2019. Lo scorso anno non ero venuto, dopo 44 anni di fila dal 1976 (l’anno del trionfo di Panatta), quindi non sono sicuro che tutto quello che ho visto oggi fosse nuovo di zecca o non fosse già stato implementato un anno fa.

Negli ultimi anni tanta, tantissima, era la gente che affollava i viali di scorrimento – per quanto ampi – e andare da un campo all’altro dovendo fendere la folla era davvero un mezzo incubo, essendo sempre di corsa per vedere uno spezzone di partita qua e uno là, per poi tornare ancora di corsa in sala stampa per non perdersi un’intervista di questo o quello.

Ovviamente queste sono impressioni di uno che è lì per lavorare, per quanto gli possa piacere il tennis e il mestiere che fa. Agli appassionati habituée del Roland Garros avrà fatto magari un po’ di tristezza incrociare molta meno gente, e tutta mascherata, in zone in cui invece c’era un vero brulichio di persone, di ragazzini. Quelli che in qualche modo avevano saputo conquistarsi un biglietto si devono essere sentiti dei veri privilegiati.

Io sono rimasto impressionato dalla qualità dei lavori fatti, ovunque, dai percorsi verso la zone che era delle serre di Port d’Auteuil al campo Simonne Mathieu, dalla piazza con il mega-schermo ricavato dallo spazio in cui c’era il vecchio storico, bellissimo campo n.1, dalla cura dei dettagli di tutte le zone sottostanti al Philippe Chatrier, fino al megastore shopping nel quale il numero dei gadget del merchandising del brand Roland Garros è qualcosa di inimmaginabile, pazzesco. I francesi in questo sono dei maestri. In questo caso il merito credo vada al precedente presidente della FFT francese, Bernard Giudicelli, il presidente corso (della Corsica).

L’attuale presidente, Gilles Moretton, che peraltro mi piace molto, si è trovato il lavoro fatto dal suo predecessore. Anche il modo in cui è allestito il centro stampa è magnifico. Mi auguro che la FIT organizzi un viaggio utile – fra i tanti inutili – di qualche dirigente degli Internazionali d’Italia e della CONI servizi per fare un corso accelerato di apprendimento. Copiamo pure, non vergogniamoci di copiare da chi fa le cose meglio. Ma impariamo a farle meglio anche noi. In passato ricordo di aver visto venire qui Diego Nepi Molineris di CONI Servizi. Suggerisco che ci ritorni.

Di quanto è successo nella prima giornata del torneo che offriva 39 incontri ho già detto nel video del giorno, e ho poco da aggiungere, oltre ai complimenti a Alessandro Giannessi – insieme agli auguri del compleanno che è mancato pochissimo di poter celebrare con un exploit regalo memorabile sul 4-2 al quinto con Nishikori – al match point che la qualificata belga Minnen si è fatta sfuggire nel secondo set con Petra Kvitova. E forse dovrei sottolineare anche la vittoria di Kudermetova su Anisimova, perché quando la prima è diventata una delle primissime testimonial dell’Emporio Armani nel tennis – fra i primi ci sono stati Fabio Fognini e Flavia Pennetta anche se una decina di anni fa era stato nominato Ambassador Armani Rafa Nadal – mi ero domandato come mai avessero scelto proprio lei. Forse avevo sottovalutato le capacità di talent scout in qualche componente dell’Armani. Hanno visto più lontano di me. Poi, chissà, magari Veronika… essendo russa rappresenta un mercato importante per Armani che comunque qualche interesse per il tennis – al di là del fatto che ho spesso visto Giorgio Armani con Lea Pericoli ad eventi tennistici meneghini – deve averlo sviluppato se è vero che sarà gold medal sponsor della finali ATP a Torino..

Intanto mi chiedo ancora che cosa possa essere successo alla testa di Thiem. Mah. Chissà che il suo antico mentore Gunther Bresnik magari non se la rida, vedendo in quale abisso sembra precipitato ultimamente Dominator, mentre Nicolas Massu non deve vivere un momento facile. Peraltro a Roma l’ex (doppia) medaglia d’oro olimpica cilena (ad Atene) non c’era. Dietro a Dominic, la sera che perse da un ispiratissimo Sonego, c’era solo papà Thiem.

Dominic Thiem

Chiudo, dopo aver osservato che Zverev al quinto set può vantare qui a Parigi 7 vittorie su 7 – ma non avrebbe bisogno di rifugiarsi sempre al set decisivo – segnalando che finalmente quattro tornei dello Slam hanno preso insieme una posizione. Negli ultimi anni non lo hanno quasi mai fatto. L’hanno presa non solo stigmatizzando il no alle conferenze stampa di Naomi Osaka – che si è inventata uno stress mentale insopportabile… ma chissà che non sia stata il suo management a suggerirle una tale infelice uscita per magari monetizzare qualche intervista – ma prima multandola di 15.000 e poi arrivando a minacciarla di squalifica. Squalifica che io avevo preso in considerazione come ipotesi e sollecitato in un mio precedente commento. Il Codice di Condotta all’articolo 3 dice che le ripetute violazioni di un comportamento sancito come obbligatorio potrebbero portare all’esclusione da un torneo e (Codice di condotta articolo IV A.3) a multe assai più pesanti e alla squalifica da futuri Slam.

Naomi ieri ha risposto a tre domande postegli da Fabrice Santoro sul campo, ma non è andata in TV né ha fatto le conferenze stampa con noi, dopo aver vinto affannosamente 6-4 7-6 sulla rumena Tig. Naomi è un tipo tosto, cocciuto. Però gli altri giocatori non hanno condiviso il suo atteggiamento. Praticamente nessuno. Il caso è più aperto che mai. Naomi ha detto trattarsi di un problema di… salute mentale, ma ora mi sa che la sua salute sarà ancora più incrinata dopo i provvedimenti insolitamente duri che i quattro Slam hanno preannunciato nei suoi confronti se si ostinerà a non fare un passo indietro.

Chris Evert, che come Mats Wilander, Barbara Schett, Tim Henman, Misha Zverev, Boris Becker e Patrick Mouratoglou è opinionista eccellente per Eurosport ha detto “ormai è una battaglia di potere…ma le conferenze stampa sono importanti per gli Slam, per la gente, e è una responsabilità che tutti i tennisti devono avere per promuovere la crescita del loro sport. Forse – è qui ha tirato un bel sasso a Naomi – si è perso di vista quei momenti all’inizio degli anni Settanta quando il circuito femminile ancora non esisteva e si cercava disperatamente di promuovere il tennis femminile. Oggi le ragazze guadagnano vere fortune ma non dovrebbero dimenticare come tutto è avvenuto”.

I francesi in particolare hanno lottato contro l’atteggiamento di Osaka, e non solo perché questo è il loro torneo, ma perché Guy Forget, Gilles Morettono e altri hanno tentato a più riprese di parlare con lei e di indurla a più miti consigli, ma sono stati respinti con perdite. Sono stati costretti a scriverle, a sottolineare le conseguenze cui si sarebbe esposta e a ricordarle l’importanza di trattare tutti i partecipanti al torneo nello stesso modo.

Vogliamo sottolineare che le regole sono uguali per tutti, a prescindere dal livello di ciascuno, idee e risultati raggiunti. Nello sport niente è più importante che l’assicurare che nessuno abbia un vantaggio rispetto a un altro. Questa purtroppo sarebbe la situazione se un giocatore di rifiuta di dedicare tempo agli impegni con I media, mentre gli altri onorano quello stesso impegno”.

Un conto è aver saltato conferenze dopo una sconfitta o un episodio particolarmente grave – il caso di Djokovic quando colpè la giudice di linea all’US Open e venne squalificato – un altro è arrivare a dire quel che ha detto Osaka prima di un torneo e poi dargli seguito.

Osaka lo scorso anno ha guadagnato più di 55 milioni di dollari, di certo non saranno i primi 15.000 dollari di multa a spaventarla. Né qualche altra multa di entità poco più ampia. Ma rischiare di perdere questo Slam – al prossimo turno avrebbe la rumena Bogdan (la ragazza che ha battuto 6-1 6-3 la nostra Cocciaretto) – e soprattutto i prossimi potrebbe convincerla che se anche tutti i suoi colleghi non solidarizzano con lei – anzi – forse è meglio dire “Scusate ho sbagliato, magari vediamo se possiamo trovare quiche correttivo per cui se un giocatore ha appena perso e viene in conferenza stampa, il moderatore non  consenta di infierire su lui/lei portandolo alle lacrime (come è successo per Monfils e altri giocatori/trici)”.

Ma adesso Naomi, può bastare, su dai. Questa storia dello stress mentale non regge. 

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