A rete: Serve & volley. Punti vinti a rete
Ultima sezione prima della sintesi finale: i colpi di volo e gli avanzamenti verso la rete. Nel tennis contemporaneo le verticalizzazioni di gioco si sono diradate, l’epoca del serve&volley è ormai declinata, e sono lontani i tempi nei quali si vinceva Wimbledon scendendo sistematicamente a rete. Sia tra gli uomini che tra le donne. Oggi per trovare differenze dobbiamo dedicarci alle frazioni di punto, analizzando valori molto spesso inferiori al 10% sugli scambi giocati.
E se volevamo una conferma sulla quasi estinzione del serve&volley, la troviamo in questo dato: la percentuale di punti giocati con il serve&volley. Le ultime a praticarlo con una certa frequenza sono state Barbora Strycova, Bethanie Mattek-Sands, e Taylor Townsend. Che però per ragioni diverse, non erano al via in questa edizione. Ormai il serve&volley è diventato uno schema adottato da pochissime giocatrici contando soprattutto sul fattore sorpresa, come una variazione rara e da centellinare. Ecco i numeri che lo certificano:
Ultima tabella. Punti vinti a rete su punti giocati. Una tabella che riporto per scrupolo di completezza, ma che non ci dice moltissimo, data la presenza preponderante di giocatrici uscite ai primi turni. Anche per questo va sottolineata la presenza al 22mo posto Ashleigh Barty. Il suo 72% di punti vinti su un numero consistente di match disputati rimane comunque un dato rilevante:
a pagina 8: Tabella di sintesi
