ATP Rio De Janeiro: Alcaraz più continuo supera Berrettini in tre set. Niente derby azzurro in semifinale

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ATP Rio De Janeiro: Alcaraz più continuo supera Berrettini in tre set. Niente derby azzurro in semifinale

Il n.1 d’Italia soffre le condizioni pesanti del campo nel primo parziale. Ma lo spagnolo s’incarta dopo l’arrivo della pioggia, salvo poi rialzare il livello nel momento clou

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Carlos Alcaraz - Australian Open 2022 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

[7] C. Alcaraz b. [1] M. Berrettini 6-2 2-6 6-2

Il remake del terzo turno dell’Australian Open 2022 (partita memorabile, che ha visto prevalere l’azzurro solamente al tie-break del quinto set); il piatto più succulento del menù tennistico odierno. Questo rappresentava la sfida tra Matteo Berrettini e Carlitos Alcaraz, e non ha tradito le attese. Sia il N.6 del mondo che l’allievo di Juan Carlos Ferrero ritornavano in campo, dopo il primo Slam dell’anno, proprio nel 500 brasiliano. Carlos non giocava sul rosso da Kitzbuhel 2021, mentre Matteo non lo si vedeva sul mattone tritato dalla sconfitta contro Nole Djokovic, nei quarti di finale dell’Open di Francia. Entrambi avevano superato il secondo turno del torneo a singhiozzo (con Monteiro il romano e contro Delbonis il nativo di El Palmar), visto che le loro partite avevano subito più di un’interruzione dovuta ai temporali di Rio; con la differenza che il baby prodigio spagnolo aveva dovuto affrontare anche l’ostacolo Munar nei sedicesimi di finale (6-2 2-6 1-6) essendo stato sprovvisto di un bye all’esordio. Il primo precedente tra i due risaliva al 2021, anche in quel caso come al Rio Open fu un quarto di finale. Come accadde qualche mese più tardi in Australia, anche a Vienna fu lotta (vittoria del murciano per 7 punti a 5 al gioco decisivo del terzo parziale). I due scontri sono durati rispettivamente: 2ore e 42minuti nella capitale austriaca; 4ore e 13minuti all’Happy Slam. Dunque delle autentiche battaglie ed il confronto in terra carioca non ha fatto eccezione.

IL MATCH-  Va in scena, sul centrale intitolato all’ex N.1 Guga Kuerten, il quarto di finale della parte alta del tabellone del Rio Open 2022; tra il n.1 e il n.7 del seeding. Si parte con Alcaraz al servizio, ed è subito game ai vantaggi (anche se lo spagnolo era avanti 40-0); grazie ad una splendida stop-volley ed una meravigliosa esecuzione con il rovescio lungolinea di Berrettini. Ma il N.29 ATP, nonostante 5 seconde, si salva e proprio con una prima di servizio (esterna da sinistra) chiude il gioco.  Nel secondo game, da sottolineare la sportività di Matteo (se mai ce ne fosse bisogno); scambio sulla diagonale sinistra, il rovescio di Carlos viene chiamato lungo ma Berretto cancella il segno e comunica all’arbitro la bontà della palla dello spagnolo. La prima forza del seeding tiene, senza problemi, il primo turno di battuta (a zero) con 4 prime e impatta sul 1-1. L’iberico approccia al gioco successivo con una seconda, ma vince il punto venendo avanti attraverso una veronica di panattiana memoria mostrando tutti i progressi fatti nel gioco al volo. Da lì in poi il turno di servizio è una formalità. Le prime difficoltà nel match sono per Matteo: drop-shot in rete e profondissima risposta di Carlos che fa perdere immediatamente campo all’azzurro, ritardando lo spostamento laterale e costringendolo a mandare il dritto in corridoio. Poi arriva anche lo 0-40 con una altra palla out a causa di un back colpito male. Il terzo errore del n.1 d’Italia (con il rovescio) porta Alcaraz a breakkare a 0. D’improvviso, dal 15-0, il romano ha smarrito la prima di servizio. E se aumentano le seconde come diretta conseguenza, cresce anche l’incisività in risposta dello spagnolo. Il n.4 di Spagna si complica la vita da solo, smorzata corta e dritto in rete. Ma il tennista italico continua a regalare ancora troppo dalla parte sinistra (saranno 7 gli unforced a fine primo set) e così Alcaraz con un primo servizio al corpo conferma il break e vola 4-1.  L’intensità di Carlitos e la sua capacità di muovere costantemente il primo favorito del tabellone, prima sfiancandolo sul lato sinistro e poi trafiggendolo con il colpo in parallelo continuano a dare i loro frutti. Matteo però è duro a morire, rinviene dallo 0-30 e rimedia a due doppi falli con il suo schema principe: servizio-dritto, rimanendo attaccato. Il classe 2003 dimostra ancora una volta di essere il fenomeno di cui tutti parlano, perché sul 30-0 nel settimo gioco commette un gratuito con il dritto ed un doppio fallo ma poi tira fuori dal cilindro una soluzione fantastica. Berrettini gioca uno straordinario passante, ma il murciano trova una demi-volée di rovescio incrociata pazzesca e sale 5-2. Berretto troppo in confusione, non riesce a scuotersi e consegna il primo parziale al settimo favorito del seeding con tre gratuiti di dritto ed il secondo doppio fallo del match. Il romano conferma le difficoltà con il dritto, che già aveva avuto all’esordio nel torneo, ma soprattutto mostra una rilevante discontinuità al servizio (solamente il 60% di prime in campo, con il 58% di conversione. Rendimento pessimo con la seconda, Matteo ottiene un misero 38% di realizzazione. Di contro super prestazione dell’iberico con il fondamentale d’inizio gioco: 78% di punti vinti con la prima, un buon 50% con la seconda e 0 palle break concesse) sicuramente influenzata anche dalle condizioni pesanti del campo che non permettono di trovare molti vincenti o punti diretti in battuta. 6-2 in 37 minuti per lo spagnolo.

Il secondo set inizialmente segue lo stesso canovaccio del primo parziale, infatti i primi game sono caratterizzati dalla grande fatica riscontrata dal finalista di Wimbledon 2021 nel trovare le misure del campo, il quale continua a sfornare gratuiti da entrambi i lati. Per risalire la china c’è bisogno che lo spagnolo scenda di livello, ma il tennista in canotta non ne vuole sapere e lo conferma compiendo un miracoloso recupero su una palla corta di Berrettini. Ma Matteo sale con le percentuali al servizio e quantomeno riesce a stare in scia del più giovane contendente. Il n.1 azzurro ci prova, ma i servizi di Carlos continuano ad essere molto lavorati e carichi di effetto. Nel quarto gioco c’è la sliding doors (in questo game nel primo set era arrivato il break) del secondo set perché Giove torna a tormentare la capitale brasiliana. Dopo che Berrettini riesce ad agguantare il 2-2, chiudendo il gioco con un fulmineo dritto lungo riga (come quello giocato nell’ultimo punto del match con Monteiro prima dell’interruzione); la pioggia si manifesta benevola per l’azzurro, mettendo più fretta al murciano. Infatti nel quinto gioco, un eccesso di foga su un rovescio in avanzamento e due errori consecutivi di dritto dello spagnolo consegnano il break a Matteo alla prima chance del match sul 15-40. Il tanto agognato passaggio a vuoto dell’iberico garantisce il primo allungo italico nella partita. L’italiano viene galvanizzato dal break, inizia finalmente a trovare angoli considerevoli di dritto, seguiti anche da due riflessi di polso impressionanti ed una smorzata di dritto di puro tocco. Il N.6 del mondo conferma il vantaggio e va sul 4-2. Carlos inizia ad innervosirsi mostrando sempre meno pazienza figlia anche della sua giovane età (8 gratuiti per lui a fine frazione), complice un doppio fallo dello spagnolo (il terzo del match) ed un vincente anomalo con cui Matteo pettina la riga, l’azzurro si guadagna un doppio mini-set point. Alla prima occasione, al secondo gratuito di dritto dell’iberico (nel game) Berrettini ipoteca il secondo parziale e porta il match alla terza frazione. Il n.1 del Bel Paese fa registrare numeri al servizio notevolmente migliorati rispetto al primo set: 92% di punti ottenuti con la prima, dall’altra parte fisiologicamente calano quelli di Alcaraz che scende fino al 25% di conversione con la seconda palla. 6-2 replicato anche dal N.6 ATP in 36 minuti

La frazione decisiva incomincia nuovamente con il diciottenne al servizio (come era accaduto anche nei precedenti due set), il quale caccia subito un urlo per cercare di scuotersi e riprendere il filo interrotto dopo il primo set. Carlitos s’incarta ancora, doppio fallo ed errore di dritto. Ma sul 30-30 s’inventa una strepitosa difesa con uno strettino dal lato destro con conseguente vamos urlato a squarcia gola e poi successivamente scaglia una prima esterna da sinistra che gli garantisce il game. Sul 1-0 lo scrosciare dell’acqua si fa sempre più fitto, e dopo alcuni minuti d’interruzione dovuti alla valutazione della tenuta del campo e delle righe, si decide di dare una sistemata con gli inservienti; ma poi arriva la decisione ufficiale del giudice di sedia: match sospeso. Si riprende dopo più di due ore di battenti precipitazioni, con Matteo immediatamente centrato alla battuta e Alcaraz subito in palla con una fase difensiva da cineteca. Il tennista nostrano chiude il primo gioco, dopo la pausa, a 30 attraverso un serve&volley sulla seconda, seguito da una volée di dritto letteralmente estratta dal petto. Da qui in poi si assiste ad una vera e propria battaglia di nervi, in cui a differenza dei primi due set c’è grande equilibrio e i servizi diventano assoluti protagonisti; con solamente un punto concesso in risposta nei successivi tre game. Ma sul 3-2 40-30 , servizio Berrettini, Carlos trova una fantasmagorica risposta di rovescio vincente che infila Matteo proiettatosi in avanti dopo il servizio. E poi grazie ad un passante sempre dal lato sinistro ed un diritto a sventaglio in contropiede lo spagnolo trova il break (in un punto in cui Matteo non mette la prima). Lo strappo è decisivo, il nativo di El Palmar non si guarda più indietro e congela il vantaggio fino alla fine. Conferma il break, nel settimo gioco, e s’inerpica sul 5-2 anche grazie ad un parziale da 7 punti consecutivi. Ma prima sul 4-2 40-15, c’è ancora tempo e spazio per un’ altra sospensione a causa di una dispettosa farfalla che però allunga solo di qualche minuto l’agonia del nostro giocatore. Infatti ormai sfiduciato e in rottura prolungata, Matteo riesce in qualche modo a cancellare il primo match ball; prima di cedere il servizio una seconda volta. Il secondo match point, infatti, è quello buono. Lo spagnolo con il terzo 6-2 (46 minuti di durata) della partita si qualifica per il penultimo atto del torneo più importante del Golden Swing. Statistiche al servizio che si capovolgono rispetto alla seconda frazione e tornano sulla stessa linea d’onda del primo set: Matteo ottiene solo il 57% di realizzazione con la prima e il 44% con la seconda. Mentre per il campione delle Next Gen di Milano, c’è il 73% di conversione con la prima (8/11), un monumentale 89% con la seconda (8/9) e come nel primo set nessuna palla break affrontata. Dunque Alcaraz in semifinale contro Fognini (Fabio, tra l’altro figura ancora nel tabellone di doppio e domani dovrà scendere in campo per la semifinale in coppia con Bolelli contro il messicano Gonzalez e l’argentino Molteni. Per la coppia vincitrice si prevede un doppio turno, con il duo britannico-brasiliano tds.n.3 Murray/Soares ad attenderla nell’atto conclusivo), entrambi pronti agli straordinari del doppio turno notturno. Niente derby italiano in semi.

Il tabellone completo

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