ATP Indian Wells, Nadal: "Rispetto Kyrgios: che match ha giocato. Alcaraz? Mi ricorda me da giovane"

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ATP Indian Wells, Nadal: “Rispetto Kyrgios: che match ha giocato. Alcaraz? Mi ricorda me da giovane”

Rafa rende l’onore delle armi al (presunto?) arcinemico: “Vorrei vederlo più spesso giocare così, è un valore aggiunto incredibile per il nostro sport”

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Rafael Nadal - Indian Wells 2022 (Twitter - @BNPPARIBASOPEN)
 

Leggi qui la fantastica conferenza stampa di Nick Kyrgios dopo la battaglia con Rafa Nadal

Quasi tre ore di lotta per portare a casa una delle partite più spettacolari dell’anno contro la versione extra-lusso di Nick Kyrgios. Un pomeriggio californiano cominciato male e fattosi via via più dolce, eppure complicatosi di nuovo quando l’arrivo sembrava vicino. L’ha portata a casa Rafa, come quasi sempre accade, ma negli occhi di tutti rimane un match come pochi se ne sono visti quest’anno. Oltre a valere il prezzo del biglietto, come normalmente si dice, saremmo stati disposti a pagare un supplemento in alcuni istanti, e consentiteci di esagerare per una volta. In sala stampa si parte dalla fine; da quelle due palle break annullate da Nadal a inizio terzo set, pochi minuti dopo che la leggenda aveva inopinatamente smarrito il secondo. Rafa, al solito lontano da sensazionalismi di sorta, rifugge dal comodo teorema delle porte scorrevoli.

Non credo sia onesto attribuire un’importanza eccessiva a quei due punti nello specifico – ha detto la leggenda di Manacor -, il match è stato pieno di momenti che avrebbero potuto cambiare l’inerzia dell’incontro. Certo, non partire sotto nel terzo set mi ha molto sollevato, perché aver perso il secondo in quel modo è stato orribile”. E invece è finita bene, spesso va a finire così. È finita con una racchetta lanciata dal Nick furioso, utile a dipingere un classico quadro di genere, insieme espressionista e situazionista. Il raccattapalle, sfortunatamente ubicato in zona, è stato lesto a schivare l’attrezzo del mestiere senza conseguenza alcuna, ma i giornalisti in conferenza non si sono potuti esimere dal chiedere a Rafa un commento in merito. E stavolta persino lui, l’uomo più accondiscendente del globo terracqueo, ha esibito la smorfia del dolore acuto da noia. “Sono veramente stanco di parlare di queste cose; mi hanno chiesto prima del torneo di dire la mia circa i fatti di Acapulco (li ricorderete: Sascha Zverev cacciato dal Messico con disonore per aver ripetutamente percosso il seggiolone dell’arbitro Alessandro Germani, NdR) e ho esternato il mio pensiero abbondantemente. Esistono i giudici, i supervisor, un’organizzazione come l’ATP preposta a legiferare per punire o meglio prevenire le intemperanze dei giocatori e delle altre persone coinvolte in una partita. Io non voglio giudicare nessuno ma è importante che si tracci una linea non oltrepassabile. In assenza di un limite riconoscibile molti si sentono in diritto di alzare il tiro, di esagerare. E qualcuno rischia di farsi male. Ma se mi state chiedendo un parere su quanto successo nella partita di oggi mi dispiace ma non ne ho uno; ero seduto dall’altra parte del campo e stavo sistemando le mie cose, non ho visto nulla“.

In barba a quanti continuano a rinfocolare la presunta, intollerabile ripugnanza tra i due attori protagonisti, Nadal tratteggia un’impressione del rivale se non al miele, almeno inedita e sinceramente sentita. “Se qualcuno spera che io mi scagli per principio contro Nick sappia che non lo farò. La gente pensa che ci odiamo, che io lo odii, ma non lo odio affatto. Alcuni suoi atteggiamenti non mi fanno impazzire, alcune cose che fa io non le farei mai, ma è solo una questione di caratteri diversi, io ho il mio, lui ha il suo e lo rispetto. È solo una questione di punti di vista differenti, di valutare le cose in maniera anche molto diversa. Non vedo nulla di male in tutto ciò. Oggi Nick ha avuto un atteggiamento molto propositivo sin dall’inizio e ha giocato un match di altissimo livello. Posso dirlo, da appassionato di tennis mi diverte guardarlo ed è un gran personaggio. Mi piacerebbe vederlo più spesso giocare partite come quella di oggi perché sarebbe un bene per tutto il movimento”.

Serafico e perfino ciarliero, proprio quando aveva promesso non lo sarebbe stato. Dev’esser colpa o merito dell’adrenalina rilasciata da un match tiratissimo, capace di far perdere la testa a tutti tranne che a lui e a pochi altri bipedi nel mondo. “Tutti sono nervosi in certi momenti, a certi livelli. Anche io e Roger? Sì, anche io e Roger. Se qualcuno afferma di non essere agitato in situazioni simili o mente o è completamente disinteressato allo sport, al suo lavoro. Peraltro l’essere nervosi aiuta a produrre grandi prestazioni, di solito”. La grande prestazione che servirà per venire fuori dal prossimo match di semifinale contro il figlioccio Carlos, non male anche nella prestazione scintillante il giusto esibita per estromettere dai quarti il campione in carica Norrie. “Pensate che io sia il suo mentore – confessa Rafa – ma in realtà di consigli gliene ho dati ben pochi. Ha un team fantastico e una testa eccezionale per avere solo diciotto anni. Mi ricorda un po’ me stesso da ragazzino. Ha voglia di lavorare, apprende in fretta, è un gran bravo ragazzo e ha un fisico bestiale. Ha davanti non so quanti anni di una carriera pazzesca, anche se spero inizi a vincere da dopodomani, dopo il nostro incontro (ride di gusto, NdR)”.

Certo il pertugio per raggiungere il ragazzo a un certo punto era parso proprio stretto, grazie alla debordante performance di Nick. E allora è tempo per un’ultima analisi tecnica, visto che sinora s’è parlato d’altro: “Ho giocato un gran game sul 5-4 mentre lui serviva per il primo set, e se vogliamo dirla tutta sono stato anche fortunato: quando ti trovi a rispondere in quella situazione di punteggio contro Kyrgios le tue chance di vincere il set sono del 10% o forse meno. Mi è andata bene sul punto del 30-15, ho salvato una palla prossima al secondo rimbalzo, poi sul 30 pari lui ha servito fortissimo ma io avevo deciso di buttarmi sulla “T” e lì ho messo la racchetta, poi ho giocato un buonissimo scambio. Infine lui ha commesso un errore e sono tornato in partita. Il fatto è che contro un giocatore come Nick non puoi mai essere certo di aver perso o di avere al contrario la partita in mano. Nel secondo set mi pareva di essere in controllo e invece guardate cosa ho combinato. Comunque è stata un’ottima vittoria in uno stadio bellissimo, davanti a tanta gente entusiasta e a un grande avversario. Non potrei essere più felice di così”.

Il tabellone maschile completo di Indian Wells 20

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