Pillole di Pat Remondegui: continuare a lottare è un talento

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Pillole di Pat Remondegui: continuare a lottare è un talento

Pillole di saggezza tennistica: comportarsi allo stesso modo sia nella vittoria che nella sconfitta, e non mollare

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Jiri Vesely- Dubai 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Su segnalazione di Pato Remondegui, Direttore di Tennis Accademy Ravenna

CONSIGLI PER I GENITORI DA CHRIS EVERT: COMPORTARSI ALLO STESSO MODO, SIA NELLA VITTORIA CHE NELLA SCONFITTA
Riuscire a non avere paura è dipeso dal modo in cui sono stata educata.
Mio padre ha fatto molta attenzione a reagire allo stesso modo sia che vincessi o che perdessi.
Quando era critico non lo era mai per il risultato di una partita, ma perché certe cose non erano state fatte nel modo giusto.
Ma non era mai risentito.
Non sono mai andata in partita con la paura di come avrebbe reagito se avessi perso.
Chris Evert

“HO SCIOLTO, QUINDI NON HO PERSO”
Nel tennis o si vince facile, o si perde facile, oppure si sta in lotta.
Quando si vince o si perde largamente, di solito il divario tecnico-tattico è talmente ampio che la partita viene via agilmente.
Quando si sta in lotta possono succedere due cose:

  1. Entrambi i giocatori giocano per vincere; uno alla fine perde e questo brucia tremendamente.
  2. Un giocatore molla, perde e questo non brucia affatto.

Mollare è una gran soluzione!
Intanto è molto meno doloroso per chi perde rispetto a perdere stando su ogni ’15’ fino alla fine, ma soprattutto mollare lascia sempre una scusa a chi perde: “se solo avesse la testa, se solo non avesse sciolto”.
Chi perde, mollando, regolarmente finisce per credere che la sconfitta è arrivata perché lui ha deciso che voleva perdere e lo fa credere anche a chi guarda. Rimarrà sempre quella piccola scusa che fa dire “beh non c’ha davvero provato, ma se lo avesse fatto chissà come finiva!”.
Perdere provandoci o perdere rifiutando la lotta sono i poli opposti di come può essere inteso il tennis e questo fa tutta la differenza del mondo. Stare in lotta è un talento, molto più di saper tirare forte dritto e rovescio. La lotta va accettata, quella paura di provarci e vedere che, nonostante tu ci abbia messo il 100%, comunque torni a casa a mani vuote va affrontata, altrimenti si campa di scuse.
“Se solo avesse il talento…”

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Pat Remondegui, direttore Tennis Academy di Ravenna, ci inoltra dalla pagina Facebook Seconde Linee “pillole di saggezza tennistica” diffuse da grandi coach, giocatori ed ex tennisti, a uso e consumo dei giovani che sognano di diventare professionisti. Ma anche dei loro coach e genitori.

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