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L’Italia si proietta alle ATP Finals 2022: “Torino sogna quattro italiani in gara”
In una conferenza stampa a Palazzo Madama presentata la prossima edizione del Master: il presidente federale Binaghi collegato in videoconferenza

Una copertura televisiva in 133 paesi nel mondo, con 6145 ore di trasmissione live, per il raggiungimento di un’audience complessiva pari a 109 milioni e 700mila persone. Un livello di soddisfazione che oscilla tra il 90% del pubblico generalista e il 98% del corporate hospitality. E un impatto economico generato sul territorio pari a 102 milioni e 600mila euro, dei quali 25 milioni circa sono imputabili a un maggior gettito fiscale. Sono alcuni dei numeri relativi all’edizione delle ATP Finals 2021 snocciolati dal presidente federale Angelo Binaghi in una conferenza stampa tenutasi il 6 aprile a Torino in Palazzo Madama, nel mezzo del periodo che intercorre tra l’edizione del 2021 e quella del 2022, in programma dal 13 al 20 novembre. Per la seconda edizione torinese, l’Italia spera di avere alle finals Matteo Berrettini e Jannik Sinner in singolare (al momento rispettivamente n. 8 e n. 14 della Race) e la coppia Bolelli/Fognini in doppio (al momento n.3 della Race). I relatori sono stati, oltre al numero uno del tennis italiano – collegato da remoto – anche Domenico Carretta, assessore allo sport del Comune di Torino, Fabrizio Ricca, assessore allo sport di Regione Piemonte, e il dott. Fabrizio Paschina [qui le sue parole], direttore comunicazione e marketing di Intesa Sanpaolo, che hanno parlato di quella che è stata un’edizione 2021 nel segno dell’Europa. Presente all’evento torinese anche un altro top sponsor del torneo, Acqua Valmora, con la sua responsabile sponsorizzazioni Paola Misiano.
La conferenza è stata aperta da un videomessaggio di saluti del sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali: “Il Governo è impegnato al fianco della FIT per curare l’organizzazione di una manifestazione che promuoverà nuovamente Torino e l’Italia, sino al 2025 – le sue parole -. Vogliamo valorizzare al massimo questo torneo. Nell’edizione dello scorso anno, nonostante la pandemia, i numeri sono stati eccellenti per afflusso di pubblico, impatto economico e posti di lavoro. Le ATP Finals hanno riservato particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, ciò che si vuole perseguire con le risorse del PNRR per quanto riguarda l’impiantistica sportiva. Sarà un’occasione per ribadire che lo sport ha capacità di unire sacrificio e passione e sa essere messaggero di pace e solidarietà, in un momento difficile per l’Europa teatro di guerra nonostante sia nata per assicurare non belligeranza. Al pari dell’edizione dello scorso anno, anche quella del 2022 sarà un successo e darà all’opportunità di celebrare lo sport nella sua massima espressione”.
Poi è stato il momento di Binaghi. “Mi scuso per non essere presente di persona, ma la pandemia che ha condizionato l’edizione del 2021 non è finita, sono stato così presuntuoso da averlo pensato come si sente dalla mia voce – ha detto il presidente Fit -. Torino deve continuare ad affermarsi come una delle capitali mondiali del tennis. Qui si devono scrivere pagine importanti della storia del nostro sport. La prima, quella di cui parliamo oggi, l’abbiamo scritta insieme a Governo ed enti locali, ai partner come Nitto e il Gruppo Intesa Sanpaolo. E’ stata una pagina che ci ha dato grandi soddisfazioni, progettiamo le prossime edizioni partendo da una solida base che parla di ottimi risultati. Per il futuro – spiega Binaghi – siamo convinti che al di là dei lusinghieri numeri della prima edizione ci sia un buon margine per migliorarsi. Questa è la legge più importante dello sport e vale anche per l’organizzazione degli eventi. Bisogna cercare sempre di crescere e migliorarsi. Vogliamo che la prossima edizione, quella delle Nitto ATP Finals 2022, sia ancora migliore e pensiamo che la fine delle limitazioni determinate dalla pandemia potrà essere di ulteriore stimolo per garantire al pubblico una esperienza ancora migliore. Vogliamo cercare di attrarre nuove presenze soprattutto dall’estero, sfruttando il nostro Tour Operator Gattinoni [di cui il 20 maggio 2021 abbiamo intervistato il presidente Franco Gattinoni, ndr] per sviluppare ulteriormente l’impatto economico sul territorio. Lo faremo al fianco degli enti locali, che ringrazio ancora una volta per il supporto che ci hanno dato e che continueranno a dare”.
Il presidente federale si è poi pronunciato sul momento dei migliori tennisti italiani, Berrettini e Sinner, che hanno l’obiettivo di qualificarsi alle prossime ATP Finals: “Abbiamo completato la prima parte della stagione su superfici veloci, dall’Australia all’America. I nostri ragazzi hanno fatto all’Australian Open il quarto di finale di Sinner e la semifinale di Berrettini, risultati mai ottenuti prima. Dopo è mancata loro la salute. Nelle settimane seguenti, prima Berrettini, poi Sinner, poi di nuovo Berrettini hanno avuto problemi. Noi nel tempo ci siamo affermati come federazione anche a livello di assistenza medica, siamo stati la prima e forse l’unica federazione che con il compianto professor Parra ha creato una struttura in grado di assistere i nostri migliori giocatori in giro per il mondo. Ora ci servirebbe, più che un dottore, un cappellano che possa dare una benedizione… Scherzi a parte, ora inizia la terra battuta, dove abbiamo grandi speranze, a Montecarlo a Madrid e ovviamente agli Internazionali d’Italia, che stanno registrando per ora un successo in termini di richiesta di biglietti, addirittura superiore al 2019 sebbene non sia ancora possibile venderli perché dobbiamo attendere le disposizioni in merito”.
A chiudere l’appuntamento con i media è stato un videomessaggio di saluti da parte di Andrea Gaudenzi, presidente ATP: “Il bilancio della prima edizione dice che è andata benissimo, è stata un’edizione di grande successo. La squadra dell’organizzazione, con tutti coloro che hanno contribuito, ha funzionato alla perfezione nonostante il Covid, che ha causato incertezze fino a qualche settimana prima, e nonostante il fatto che lo standard di paragone, quello di Londra, era complicato. Noi però abbiamo ricevuto feedback positivi da giocatori, staff e famiglie, ma anche da sponsor e fan. Tutti hanno avuto un’esperienza positiva, sia per quanto riguarda l’evento on-site sia per quanto riguarda le produzioni televisive. Stiamo però lavorando per il futuro per far continuare a crescer questo evento, pronti a ricevere critiche costruttive. Speriamo nel 2022 di poter avere lo stadio pieno e speriamo di avere italiani che partecipano. Berrettini e Sinner sono al momento 8 e 14 nella Race, incrociamo le dita per avere due italiani. Grazie anche ai media che contribuiscono a dare quest’evento una giusta risonanza: avere questo evento è una bellissima storia italiana e un motivo di orgoglio per il nostro paese”.
I prezzi dei ticket per le ATP Finals 2022 sono in vendita al pubblico dal 18 febbraio. I prezzi vanno da 38 euro ai 449 del parterre per la finale di domenica 20 novembre. Il costo dell’abbonamento parte invece da 910 euro in tribuna fino ai 2335 euro del parterre. I tesserati FIT 2022 possono usufruire di una tariffa scontata del 10% limitata a un biglietto per ogni sessione e del 5% limitata a un singolo abbonamento.
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Roland Garros: Alcaraz lascia un set a Daniel ma non rischia. Ora terzo turno con Shapovalov [VIDEO]
Qualche distrazione per il numero 1 del mondo non sempre a suo agio anche a causa del vento a folate. Mai in discussione, comunque, il risultato finale

[1] C. Alcaraz b. T. Daniel 6-1 3-6 6-1 6-2
L’esordio sul Philippe Chatrier di Carlos Alcaraz in questa edizione del Roland Garros coincide con vittoria tutto sommato comoda per il numero 1 del mondo che prosegue quindi il suo cammino da primo favorito del torneo, almeno secondo il seeding. Non è stata una prestazione impeccabile quella che lo ha portato a superare in quattro set Taro Daniel, ma in nessun momento si è avuta la sensazione che il giapponese potesse davvero impensierire Carlitos fino a metterne in discussione l’approdo al terzo turno. A influenzare il gioco dello spagnolo sono state forse anche le condizioni climatiche, caratterizzate da forti folate di vento. In ogni caso, gli sprazzi del vero Alcaraz non sono mancati e in quelle fasi per Daniel non c’è stato assolutamente nulla da fare, se non guardare i solchi lasciati sul campo dalle palline colpite dall’avversario. Già a partire dal prossimo match contro Shapovalov, però, il murciano dovrà rendere sempre più sporadici quei passaggi confusionari (già visti in parte contro Cobolli) di cui sono indici un eccessivo ricorso alla palla corta e qualche errore di troppo con il dritto.
Primo set – Alcaraz con il pilota automatico
Non sembra avere problemi con gli approcci alle partite Alcaraz che, come con Cobolli, non perde tempo e spinge subito per togliere speranze all’avversario. Lo spagnolo parte con un game di servizio tenuto a zero e poi piazza immediatamente il primo break della partita mostrandosi particolarmente centrato soprattutto con il rovescio incrociato con cui butta fuori dal campo Daniel. Il giapponese, invece, nonostante il vento a favore, non riesce a incidere a sufficienza con il dritto. Il numero 112 del mondo cerca comunque di restare mentalmente dentro la partita e nel terzo game approfitta di un doppio fallo di Carlos per procurarsi una palla break: il dritto di Daniel, però, si conferma troppo macchinoso e si infrange sulla rete. Rimane questo il primo e unico momento di “difficoltà” nel set per il numero 1 del mondo che poi amministra con grande tranquillità iniziando a scavare solchi sul campo con il dritto incrociato o con a sventaglio in lungolinea. Dopo 35 minuti e un altro break, il parziale va in archivio con il punteggio di 6-1.
Secondo set – Non è tutto facile per il numero 1: Daniel brekka e non si fa riprendere
Consapevole della superiorità dell’avversario, Daniel riesce a non farsi condizionare troppo dall’esito del primo set e, anzi, trova la forza per dare un’impronta più aggressiva al suo gioco. Dopo un buon game in battuta, Taro decide di fare qualche passo avanti in risposta e la scelta pare azzeccata: il giapponese riesce ad anticipare bene soprattutto con il rovescio e mette così pressione ad Alcaraz. Il murciano, poi, pasticcia un po’ dal lato del dritto tra palle corte e attacchi imprecisi e concede quindi il break. Daniel ha anche il merito di non farsi prendere dalla frenesia che un vantaggio inaspettato di solito porta e infatti continua a giocare con ordine e senza strafare. In questo modo consolida il break salendo sul 3-0 e poi, nel quinto game, annulla la prima chance di controbreak a disposizione dello spagnolo. Taro può contare anche su una prima di servizio decisamente più penetrante rispetto alla prima mezz’ora di gioco che gli permette di entrare in campo e spingere con il dritto.
Il giapponese arriva allora a servire per il set sul 5-3 e gioca bene anche in questo game: il suo rovescio lungolinea sorprende in un paio di occasioni Alcaraz che, oltretutto, non trova più quella facilità di esecuzione con il dritto che aveva avuto nel primo set. Daniel si prende quindi il parziale e Carlos si dirige verso la panchina con aria perplessa.
Terzo set – Alcaraz si sfoga e torna in sé
Tanto impronosticabile questo esito di secondo set, quanto prevedibile la reazione di Alcaraz nel terzo: lo spagnolo rientra infatti in campo con l’attitudine di chi non vuole concedere più nulla, nemmeno una briciola. I suoi colpi ci mettono ancora qualche minuto per tornare fluidi come nel primo parziale, ma suona già un’altra musica. Carlos è molto più attento nella gestione dello scambio e la concretezza riacquista il primato a scapito dell’impulsività. Nel secondo game arriva così il break, accolto dal numero 1 con un urlo con cui sfoga tutta la rabbia per il secondo set. Toltosi questo peso, Alcaraz torna allora ad imporre il ritmo martellante di inizio partita: Daniel non può nulla e senza vedere palla si ritrova in un amen sotto 5-0. Negli ultimi due giochi del parziale, il murciano si concede anche qualche colpo spettacolare e il pubblico apprezza (così come lo stesso Daniel). Il punteggio finale del set ricalca quello del primo: è di nuovo 6-1, anche questa volta in 35 minuti.
Quarto set – Un’altra piccola distrazione ma Alcaraz chiude senza soffrire
Dopo il toilet break del giapponese si riprende a giocare sulla scia di quanto avvenuto nel terzo: Alcaraz strappa subito il servizio all’avversario mostrando ottime cose sia in fase difensiva che offensiva, con la smorzata tornata ad essere efficace a tutti gli effetti. Sembra essere la premessa di altro set dominato dallo spagnolo, ma nel game immediatamente successivo Carlos si distrae: sul 15 pari commette un bruttissimo errore al volo che rianima Daniel tanto che poi arriva il controbreak. La qualità del match si abbassa nuovamente e così Taro torna a giocarsela più o meno alla pari. Sul 2-2, però, il numero 112 del mondo gioca uno dei game peggiori della sua partita con tre gratuiti e un doppio fallo che riportano in vantaggio Alcaraz. Questa volta lo spagnolo resta concentrato e anzi dà un’ultima sgasata per prendersi di forza un altro break sul 4-2. Il numero 1 si avvia comodamente verso la chiusura e con un dritto lungolinea vincente mette fine al match dopo due ore e mezza di gioco.
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Roland Garros, il programma di giovedì 1° giugno: Zeppieri alla prova Ruud. Monfils nel serale sfida Rune, Sinner alle prese con Altmaier
Swiatek con Liu. Cocciaretto, Vavassori e Paolini sognano il terzo turno. In campo anche Mirra Andreeva

Quinto giorno di incontri e prosegue il programma del Roland Garros 2023 con gli incontri di secondo turno dei singolari maschili e femminili.
Philippe Chatrier
Il programma sul Campo Centrale ha inizio alle 11:45 con Giulio Zeppieri opposto alla testa di serie numero 4 Casper Ruud. Il ventunenne romano, dopo aver superato al primo turno il kazako Bublik tenta l’assalto al finalista della scorsa edizione.
A seguire ritorna in campo la numero uno del mondo Iga Swiatek, che incrocia nel suo incontro di secondo turno l’americana Liu. Centouno posizioni separano le due atlete per un pronostico abbastanza segnato. Il programma diurno dello stadio principale si concluderà con la francese Oceane Dodin alle prese con una Ons Jabeur rinfrancata dal successo con Lucia Bronzetti.
Per la sessione serale non prima delle 20:15 ritroviamo Gael Monfils che dopo l’impresa nel primo turno con Sebastian Baez tenta di recuperare le forze per sfidare uno dei favoriti per il titolo, il danese Holger Rune.
Suzanne Lenglen
Alle ore 11 il sipario si apre su Rybakina-Noskova. La tennista ceca ha appena raggiunto il suo best ranking a quota 48 ma l’impresa appare ben difficile. A seguire Jannik Sinner gioca per il terzo turno con Daniel Altmaier: un solo precedente allo scorso US Open vinto dall’italiano 6-1 al quinto. Chiudono il programma Gauff-Grabher e Fritz-Rinderknech.
Simonne Mathieu
Si parte alle 11 con lo scontro a stelle e strisce tra Madison Keys e Kayla Day. Il secondo match vede sulla scena due giovanissime: la francese Diane Parry, classe 2002 lodata da Henri Leconte per il suo rovescio monomane, fronteggia Mirra Andreeva, russa classe 2007 di cui tutti parlano.
Frances Tiafoe aspetta la fine del match per cominciare la sua contesa con Aslan Karatsev. Non prima delle 17 Alexander Zverev sarà opposto, come ultimo incontro, ad Alex Molcan.
Altri incontri
Sul court numero 6 come terzo incontro ecco Jasmine Paolini contro la serba Olga Danilovic, mentre sul campo 9, Elisabetta Cocciaretto aspetta la fine di un doppio per giocare il suo secondo turno con l’elvetica Waltert. Campo numero tredici e terzo incontro del programma per Andrea Vavassori, opposto all’argentino Olivieri.
Qui il programma completo:
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Roland Garros: Kokkinakis vince la maratona con Wawrinka, Tsitsipas avanza sul velluto [VIDEO]
Una splendida partita tra l’australiano e l’elvetico vede Thanasi vittorioso dopo oltre 4 ore e mezza. Serve molto meno a Stefanos Tsitsipas per travolgere Carballes Baena

T. Kokkinakis b. S. Wawrinka 3-6 7-5 6-3 6-7(4) 6-3
Il cuore non basta. Stan Wawrinka perde un’emozionante maratona con Thanasi Kokkinakis (4 ore e 38 minuti), in una partita che avrebbe potuto significare per lui terzo turno, ma uno start disastroso di quinto set, dopo aver dato prova di una condizione fisica per certi versi inaspettata nei parziali precedenti, gli è costata la pelle. Per l’australiano, invece, finalmente un duello vinto alla distanza, pur con un gran “braccino” nel finale, dopo la beffa nello Slam di casa contro Andy Murray, e l’opportunità di giocarsi un ulteriore step in avanti con Khachanov o Albot.
L’equilibrio è il tratto distintivo dei primi giochi dell’incontro. Entrambi apprezzano scambiare da fondo e il match attraversa dunque una fase iniziale di studio. L’elvetico pare molto centrato e sembra aver recuperato dalle fatiche del debutto contro Ramos, limitando al minimo gli errori gratuiti e spostandosi agilmente sul rosso del Simonne-Mathieu. La partita scivola così sul sottile filo dell’equilibrio fino al 3-3, con i due tennisti attenti a non concedere nulla in battuta, ma è proprio negli ultimi tre giochi che Stan opera lo strappo decisivo. Tre games di fila e un break ottenuto grazie a un sanguinoso doppio fallo finale di Kokkinakis.
Ringalluzzito e forte del vantaggio di un set, Wawrinka comincia con il piede giusto anche nel secondo. Avrebbe infatti una palla break per mettere subito il naso avanti e, pur non sfruttandola, ha un’altra chance nel quinto game, quella buona per trovarsi avanti di un parziale e di un break, complice un altro doppio fallo decisivo del rivale. Sotto 4-2, Kokkinakis però reagisce, anche approfittando di un piccolo passaggio a vuoto dello svizzero e recupera il break di margine. Rimonta completata nel dodicesimo gioco quando, con un altro break, Thanasi evita addirittura il tie-break, non sbagliando più una palla e pareggiando i conti. 7-5 per lui e un set pari.
L’inerzia pare essersi spostata dalla parte di campo del n° 108 al mondo, che nel terzo sale subito sul 3-0 pesante – nonostante il singolo break – e non lascia più nulla al caso. Quello stesso break verrà infatti condotto fino in fondo dall’originario di Adelaide (6-3), per un vantaggio meritato di due set a uno a mettere spalle al muro il campione del Roland Garros 2015. Quest’ultimo, tuttavia, sembra avere ancora qualcosa da offrire – anche fisicamente – e combatte punto a punto nei primi games del quarto. Il problema vero per lui è la mancanza di concretezza nei punti chiave, come quando non capitalizza ben 5 palle break nel secondo game e altre quattro nel sesto. Si procede dunque senza scossoni fino al tie-break, e qui Kokkinakis inciampa a più riprese, commettendo tre errori gratuiti nei primi tre punti e non riprendendosi più (7-4 finale). Per la resa dei conti, serve dunque il quinto set.
I decibel del tifo pendono, e lo si percepisce dalle esultanze, decisamente dalla parte di Wawrinka, ma quest’ultimo, a differenza per esempio di quanto accaduto ieri sera a Monfils, non approfitta al massimo dell’ulteriore spinta del pubblico, incappando in un primo game di servizio disastroso, ceduto ai vantaggi e condito da due doppi falli. Un macigno nella testa di Stan, incapace per qualche minuto di riprendersi dal 3-0 iniziale e falloso come mai prima nel match. Un altro break, addirittura a -0, metterà una pesante pietra sulle sue speranze di approdare al terzo turno, per la gioia di Kokkinakis che, senza strafare e, anzi, lasciando per strada uno dei due break, conquista sfinito il terzo turno al quinto match point, con annessa esultanza gettandosi a terra.
S. Ofner b. [24] S. Korda 6-3 7-6(1) 6-4
Fabio Fognini conosce il suo avversario di terzo turno. Sarà l’austriaco Sebastian Ofner, uscito vittorioso da un match dominato contro la testa di serie n° 24, ovvero Sebastian Korda. Sembrava che quest’ultimo avesse ritrovato delle buone sensazioni essendosi sbarazzato all’esordio di McDonald, e invece si era trattato di un fuoco di paglia. Lo statunitense, dopo aver perso il primo set per 6-3, ha tenuto testa al rivale solo nel secondo, ma nel tie-break che ne è scaturito è stato dominato dall’avversario, racimolando solo un punto (7-1). Korda non aveva comunque concretizzato, suo malgrado, la chance di servire per il parziale sul 5-4. Nel terzo, invece, un solo break, nel nono game, ha definitivamente indirizzato l’incontro verso il più in basso in classifica dei due Sebastian, che eguaglia così il suo migliore risultato in uno Slam, ovvero il terzo turno di Wimbledon 2017, quando fu estromesso da Zverev.
D. Schwartzman b. N. Borges 7-6(3) 6-4 6-3
El Peque approda al terzo turno del Roland Garros, e non era così scontato visti i suoi recenti (non) risultati. Ma la rimonta al primo turno ai danni di Zapata Miralles potrebbe avergli ridato l’ispirazione, anche se serviranno altri match per constatarlo. Intanto, però, l’argentino si è aggiudicato piuttosto agevolmente il match con Nuno Borges, e per avanzare ancora dovrà però battere la testa di serie n° 5 Stefanos Tsitsipas.
[5] S. Tsitsipas b. R. Carballes Baena 6-3 7-6(4) 6-2 (Emmanuel Marian)
È bastata una prestazione perlopiù altalenante a Stefanos Tsitsipas per staccare il pass utile a garantirgli il viaggio al terzo turno del Roland Garros. In fase di analisi pre-match la questione era subito apparsa piuttosto chiara: Roberto Carballes Baena, il trentenne terraiolo canario avversario odierno del quinto favorito in gara, non sembrava avere armi nella propria faretra per metterlo in difficoltà. Troppo evidente la differenza di cilindrata; troppo più pesanti i colpi del greco; troppo leggero il servizio dello spagnolo, che in effetti mai è riuscito a prendere in mano il gioco perlomeno con i colpi d’inizio scambio. E in effetti è finita tre a zero in due ore e venti minuti, ma il tempo utile a portare a casa l’obbligatorio successo sarebbe potuto, ma anche dovuto, essere inferiore alle due ore, se Tsitsipas non fosse incappato in una di quelle orette horror che tante energie preziose gli hanno sottratto negli anni, specialmente negli esigenti Major.
Vinto con relativo agio il primo set grazie a due break al terzo e al nono game, entrambi sigillati da altrettanti erroracci con il dritto dello spagnolo, e salvata l’unica situazione di pericolo al servizio nel quarto gioco per merito di un passantone di rovescio, Tsitsipas si è ingarbugliato in una seconda frazione colma di sbavature, che pure si era più volte messa bene. Il finalista dell’edizione 2021 ha preso a litigare con il dritto (cinque non forzati con il fondamentale nei soli primi tre giochi del set) ridando speranze a un avversario sin lì sballottato alquanto. Per due volte avanti con i break ottenuti nel quarto e nel sesto game, Stefanos si è fatto riprendere altrettante volte. Simbolico per delineare lo stato di concentrazione del greco il gioco numero cinque, dal 15-30 con Tsitsi in battuta: lob difensivo di Carballes Baena in atterraggio nei pressi della riga; Tsitsipas passeggia all’indietro con l’atteggiamento di chi ritiene che la palla uscirà di cinque metri; palla che invece pizzica la riga. Il favoritissimo la chiama fuori, ostentando la sicurezza tipica di chi non è affatto convinto delle proprie ragioni, ma Louise Hengzell, giudice di sedia convenuta sul posto, conferma la chiamata. 15-40, quota per il doppio fallo successivo stracciata in lavagna: contro break. Nel nono gioco, per scialacquare il successivo vantaggio subito guadagnato, il greco ha preso a sparacchiare dalla parte destra, rimettendo dentro la partita Carballes, attore non protagonista sostanzialmente inerte.
Nel tie break, per sua fortuna, Tsitsipas ha cambiato passo e ritrovato il senno, comandando con piglio finalmente adeguato alla situazione e prolungando l’inerzia sino in fondo al set successivo, il terzo, dominato senza angosce. Pur gravato da una mole evitabile di errori marchiani, il greco ha finito per non rischiare granché, ma dovrà lustrare l’arsenale, se vorrà far strada al Bois-de-Boulogne. Carballes era sprovvisto di antidoto, ma già Vesely al primo turno aveva scoperchiato il vaso. Il prossimo round, contro Diego Schwartzman o Nuno Borges, potrebbe rivelarsi un’altra tappa di passaggio, ma nel corso della seconda settimana qualcuno, e molto presto, andrà a vedere le carte.