Simona Halep: "Ho detto alla mia famiglia che avrei smesso. Continuo perché amo il tennis"

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Simona Halep: “Ho detto alla mia famiglia che avrei smesso. Continuo perché amo il tennis”

“2021 l’anno più difficile della mia vita”: l’ex n.1 al mondo si scopre emotivamente, mentre programma il rientro a Wimbledon

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Simona Halep - Wimbledon 2019 (foto via Twitter, @WTA)
 

13 luglio 2019: l’ultima volta in cui Simona Halep posò i piedi sul sacro campo centrale di Wimbledon, per farsi immortalare con in mano il trofeo del suo secondo Slam, dopo aver annichilito una certa Serena Williams. Tre anni fa, ma sembra passata una vita, tante le cose che sono cambiate: la pandemia, gli infortuni, le giocatrici al vertice. Simona, nel marasma del tennis femminile, rappresentava un’isola di costanza, che i problemi fisici dello scorso anno hanno cercato di far scomparire, costandole la possibilità di difendere il titolo ai Championships e di conseguenza l’uscita dalla top 10 dopo più di sette anni. In una recente intervista a Birmingham riportata dal The Guardian, parla così del suo 2021: “È stato l’anno più difficile della mia vita. Ho avuto quell’infortunio che non sapevo come gestire, il più grande della mia vita, quindi è stata davvero dura. Mi sono persa due Slam, sono stata quattro mesi fuori. Non è stato facile“.

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E per quanto i problemi fisici siano stati pian piano superati, all’inizio dell’anno c’è stato un certo scoramento per l’ex n.1 al mondo: “Ho giocato bene in Australia. Ma poi, dopo aver perso a Doha, ero di nuovo giù. In realtà ho detto alla mia famiglia e ai miei cari che probabilmente avrei chiuso con il tennis perché mi sentivo come se non avessi più il potere di combattere e di rimanere lì per essere resiliente“. E per una ragazza che si è fatta letteralmente da sola, sostenuta solo dai suoi genitori (“tutto ciò che avevo era dai miei genitori. Non è facile quando giochi con questa pressione perché sono i soldi della tua famiglia. Ma ora sono più soddisfatta di averlo fatto insieme“), sono parole decisamente forti, che trasmettono la portata dell’infortunio e della sofferenza emotiva. Anche considerando quante volte è crollata a un passo dalla vittoria degli Slam e ha saputo rialzarsi, trovando il primo titolo al Roland Garros 2018: “Ero così vicina la maggior parte delle volte. Lo volevo davvero, ero depressa dopo aver perso. Ma dopo l’AO 2018, non mi sentivo male. Dissi che sarebbe venuto, quindi lì ho avuto la certezza di essere vicina. E se non mi fossi arresa, sarebbe accaduto“.

Anche l’allenatore, a 3 anni dall’ultimo avvento sui verdi prati londinesi, è cambiato: si tratta ora infatti di Patrick Mouratoglou, del quale nell’intervista Halep parla per una chiacchierata avuta con lui di recente: “Mi ha chiesto se credevo davvero da bambina che sarei diventata una campionessa, vincendo un Grande Slam e diventando il numero 1. Ho detto: ‘Non l’ho mai detto. E non mi sono mai fidata abbastanza per essere forte.’ Ma dentro, per non arrendermi, penso sapessi che avevo la possibilità di farlo. Quindi, probabilmente, mi sono fidata di me stessa“. “Ogni giorno che vivo, credo“, prosegue Simona, ancora inserendo Mouratoglou nelle sue parole, a sottolineare l’importanza di questo sodalizio per lei, “e crede anche lui. Quindi mi ha dato quella fiducia che possa ancora essere in cima, ma questo non significa che accadrà. Devo solo darmi la possibilità di dare il massimo e vedremo, sono rilassata in entrambi i casi, ma sono motivata a farlo“.

Un ritorno che non sarà facile, visto anche il sorteggio non benevolo già al primo turno, che le ha messo di fronte una giocatrice di talento come Muchova, che può essere molto pericolosa. Ma Simona Halep, che fa della costanza la sua virtù, è focalizzata solo su sé stessa: “Ho provato a vedere se lo voglio ancora. E mi sentivo come se lo volessi, ma è stato molto difficile. Quindi ora che ho incontrato Patrick è stato un po’ più facile, e sono davvero motivata. Ho quella voglia di continuare a giocare perché sento di poterlo fare e sento che lo amo ancora“. In chiusura, senza citare obiettivi o sogni per questi imminenti Championships, dà uno sguardo a questi ultimi, tribolati anni, quasi a constatare come le cose siano cambiate e non necessariamente in meglio, lanciando un appello al suo futuro anche remoto, perché chi è partito da zero non si è mai arreso, di certo non inizierà quando ha già toccato il cielo con un dito: “L’arrivo della pandemia ha cambiato tutto. Quindi ora sto solo cercando di ricostruire tutto ciò che avevo prima e ancora più forte se possibile. Ma la prendo con calma e mi concedo del tempo“.

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